giovedì 29 ottobre 2020

NCAA. L'erede, l'angelo, l'incubo e il pluridecorato. 4 freshman da tener d'occhio

Quattro ragazzi, quattro freshman, quattro storie che bisogna conoscere in vista della stagione Ncaa 2020/21, che nonostante l'emergenza Covid si giocherà. Buona lettura


 
Josh Christopher, l'erede di James Harden



martedì 27 ottobre 2020

Le interviste di Basket Timeout. Con Marco Atripaldi

Intervista esclusiva a Marco Atripaldi, club manager della Pallacanestro Biella, con il quale abbiamo parlato dell'attività cestistica riguardo all'ultimo Dpcm del 25 ottobre 2020, dell'emergenza Covid che sta portando conseguenza economiche a livello di botteghino e non solo, di serie A e A2, settore giovanile, governance sportiva e tanto altro.



lunedì 19 ottobre 2020

Le interviste di Basket Timeout. Con Niccolò Trigari

Intervista esclusiva a Niccolò Trigari, giornalista di Eurosport, con il quale abbiamo parlato dei nuovi equilibri dell'Eurolega, delle ambizioni europee dell'Olimpia Milano, degli italiani in giro per l'Europa, di Serie A e dei suoi protagonisti, ma soprattutto degli sviluppi legati all'emergenza Covid che, soprattutto in A2, sono sempre più di grande attualità.



martedì 13 ottobre 2020

Campania felice. Napoli e Scafati, derby da serie A. In B Salerno preme per salire

La corsa verso la serie A vede in prima fila le due squadre campane: ogni loro confronto quest'anno varrà doppio

Napoli e Scafati, derby da serie A

Importanti investimenti, addizioni tecniche di peso, panchine prestigiose: GeVi e Givova non hanno trascurato alcun dettaglio. Pesa nella regione la nuova delusione della Juve Caserta, mentre in serie B c'è Salerno che preme per salire, Partenope e Pozzuoli che completano il quadro ampiamente positivo della Campania ed Avellino che stringe i denti per riuscire ad esserci 


di Giovanni Bocciero*

Quest'anno il campionato di serie A2 parlerà molto campano. O almeno sono queste le premesse visto quanto hanno imbastito in sede di mercato la GeVi Napoli e la Givova Scafati. Le due formazioni si sono addirittura infastidite in alcune trattative, proprio perché aspiravano ad ingaggiare i migliori giocatori su piazza. Alla fine hanno costruito due roster molto competitivi, costosi e profondi. Con i giusti paragoni, fanno pensare al duello in massima categoria tra Olimpia Milano e Virtus Bologna. L’obiettivo per entrambe è quello di agguantare la promozione, a maggior ragione quest’anno che saranno due le squadre a festeggiare il salto in serie A.

Napoli ha investito davvero tanto, per questo ci si chiede perché non abbia accettato il ripescaggio in massima serie. «Con il budget che abbiamo speso non si poteva fare l’A1, anche perché si sarebbe passati al professionismo - ha esordito il presidente Federico Grassi - e quindi si raddoppiavano le tasse e tutti gli altri corollari che vi sono intorno. Stando ai fatti non potevamo farla solo per lottare per la salvezza perché Napoli non è piazza da bassa classifica. Abbiamo così preferito fare un’A2 di vertice e provare a conquistarla sul campo, provando anche a creare entusiasmo tra gli imprenditori napoletani che potrebbero darci una mano in futuro. Adesso avremmo rischiato di fare tre mesi di A1 e finire come tante altre società del passato - ha ammonito il massimo dirigente - perché ci mancano almeno 2 milioni di budget. Al contrario, abbiamo valutato tutto e budgettizzato l’intera stagione avendo messo già a bilancio spettanze e tasse. So che Napoli vuole l’A1, ma ci vuole tempo. Speriamo di riuscirci l’anno prossimo, così da crescere e capire anche come strutturarci per la categoria, perché oltre agli imprenditori dobbiamo crescere come società. Dobbiamo arrivare in A1 per restarci - ha concluso Grassi - e non per essere delle meteore».

Nell’ottica della crescita si è lanciato anche il progetto ‘Napoli Academy’, che vede «sei ragazzi aggregati alla prima squadra - ha detto coach Pino Sacripanti -. Stiamo facendo un buon lavoro sul settore giovanile, mi auguro che Napoli possa diventare una vera scuola di basket facendo crescere giocatori importanti». Tornando al presente, sulla carta la formazione napoletana sembra essere la grande favorita, il che inevitabilmente accresce la pressione. «Non credo tanto a ciò che si racconta - ha smorzato il tecnico -. Dobbiamo vedere in campo che squadra siamo, che squadra saremo e che squadre saranno le altre. È facile dire Napoli è la più forte, ma anche Torino, Scafati, Udine, Ravenna, Forlì lo sono. Almeno otto o nove squadre possono ambire alle due promozioni. Poi c’è sempre qualche sorpresa, così come chi può fallire, e sarà il campo a dirlo. Non credo sulla pressione da testa di serie, ma se lo saremo me la prendo volentieri perché vorrà dire che siamo forti davvero e ne sarei molto contento. Abbiamo costruito una squadra con giocatori navigati tra A1 e A2, con requisiti precisi: pronti per la categoria, atletici e fisici, e che sposassero a lungo termine il progetto. Ai giocatori chiedo di essere bravi nel saper diminuire il minutaggio ma non perdersi in efficacia, ciò che avviene quando si va in squadre con ambizione e un roster lungo. Bisogna essere capaci di dare tutto per il collettivo - ha concluso il tecnico - e meno per se stessi».

Jordan Parks (ex Treviso) e Josh Mayo (da Varese) per
Napoli una coppia da serie A. Andrea Zerini altro colpo
del ricco mercato azzurro (ufficio stampa Napoli)
Tra i volti nuovi Andrea Zerini rappresenta il diamante incastonato nella corona azzurra insieme agli americani Josh Mayo e Jordan Parks. «È stato facile scegliere Napoli perché ho parlato col coach del progetto, e mi ha illustrato le intenzioni della società e la sua volontà - ha rivelato Zerini - di come costruire la squadra. Questa è una sfida e voglio dimostrare di essere un giocatore importante aiutando la squadra a salire di categoria. C’è un po’ di pressione per essere favoriti, perché la squadra è stata costruita per un obiettivo chiaro. Sta a noi dimostrare di meritare queste pressioni, che fanno parte del gioco e stuzzicano. Con Scafati saranno delle partite toste perché anche loro sono un’ottima squadra. I derby poi - ha concluso il lungo - sono partite a sé e spero di giocarle con il pubblico perché saranno sicuramente emozionanti».

Reduce dalla passata stagione, il play Diego Monaldi non vede l’ora di incominciare. «Quest’anno la squadra si è rinforzata e l’augurio è che vista l’ottima qualità del mercato fatto ci siano tante persone a seguirci e sostenerci. Le pressioni ci sono sempre, indifferentemente se si lotta per un obiettivo o l’altro. Sappiamo cosa dobbiamo fare, quindi pensiamo partita dopo partita e a vincerne il più possibili, e a fine anno tireremo la linea per vedere che risultato abbiamo centrato. Il sogno è quello della promozione, ci sono le possibilità - ha concluso Monaldi -, ma dobbiamo lavorare duro e seguire il nostro percorso».

L’alter ego di Napoli nel girone meridionale dell’A2 sarà Scafati, che ha rilanciato il proprio progetto e vuol tornare a recitare il ruolo di protagonista. «Con il supporto dei soci Acanfora e Rossano siamo riusciti a rilanciare un progetto abbastanza ambizioso - ha esordito il patron Nello Longobardi - e che richiami alla nostra storia dopo qualche campionato di delusione. Siamo riusciti ad avere un buon budget grazie a tanti sponsor e partner. Sicuramente Napoli ha speso molto ed ha un allenatore dal prestigioso curriculum come Sacripanti. Sia noi che loro siamo due ottime squadre, ma nel nostro girone non dimenticherei Forlì, Ravenna, Ferrara, o rivali toste come Rieti e San Severo. Insomma ci sono diverse squadre molto competitive».

Scafati avrebbe potuto addirittura giocare un derby nel derby se fosse stata ripescata Salerno, che avrebbe sicuramente acceso il calore del pubblico, misure anti Covid permettendo. «È dispiaciuto per Salerno perché un derby con loro ci avrebbe portato molto interesse. Sta facendo degli ottimi campionati in B e speriamo che quanto prima possa raggiungere l’A2. Probabilmente le tempistiche hanno permesso a Lega e Federazione - ha commentato il patron scafatese - di fare una scelta diversa da quella del buonsenso, che ci ha costretto ad un girone da 13 visto che abbiamo perso strada facendo Caserta che è un’altra nobile decaduta del basket nazionale e campano. Per quanto riguarda la chiusura dei palazzetti, questo influirà molto sul nostro ambiente perché noi contiamo su uno zoccolo duro di circa 1700 tifosi. Quando siamo stati ai vertici abbiamo contato oltre 2500 spettatori. Giocare senza pubblico, purtroppo, è come andare a mare senza prendere il sole. Però da questo punto di vista dobbiamo anche seguire delle linee guida tecniche, scientifiche e mediche. C’è l’intenzione di riaprire parzialmente le strutture sportive al chiuso, però per capire davvero il da farsi sarà importante l’evolversi della situazione Coronavirus delle prossime settimane - ha concluso Longobardi - così da garantire una capienza minima in percentuale a quella che è la capienza totale delle strutture».

Con Tommaso Marino assieme a Charles Thomas, Scafati
ha ricostruito il duo che lo scorso anno aveva trascinato
Ravenna a dominare e che in A2 farà la differenza
(ufficio stampa Scafati)

Tra gli acquisti estivi della formazione gialloblù spiccano il funambolico play Tommaso Marino, e l’esterno campano Luigi Sergio, compagni di squadra con l’altro volto nuovo Charles Thomas nella Ravenna capolista del girone Est lo scorso anno. «Scafati è ambiziosa e l’ho scelta - ha dichiarato Marino - perché sono ad un punto della mia carriera dove mi interessa provare a vincere un trofeo importante che sia una soddisfazione di squadra. Quindi il motivo per cui sono qui è per provare a fare una stagione vincente come successo lo scorso anno a Ravenna. Poi arrivare alla vittoria è difficile, e bisogna che si allineino tante cose. L’ambiente è fantastico, molti compagni li conoscevo già, mentre i membri della società mi hanno accolto benissimo. Non posso lamentarmi. Nel nostro girone Napoli ha fatto una squadra molto forte con l’obiettivo dichiarato di salire. So che il derby è una partita molto sentita, alla quale i tifosi e la società tengono molto, ma non mi piace caricarmi o caricare i compagni di ulteriore pressione. Le partite del campionato sono tante e quelle contro Napoli valgono due punti come contro chiunque altro. È ovvio che sappiamo il valore del match - ha concluso Marino -, ma se avremo la giusta mentalità le affronteremo tutte come contro di loro».

«Scafati è stata una delle società più pronte sul mercato - ha dichiarato Sergio -, dimostrandosi attiva nel programmare la stagione e questo mi ha colpito. È stata la marcia in più nello sceglierla. Accettando quest’offerta mi sono avvicinato a casa (è di Maddaloni, ndr) anche se non era una priorità. Vengo da delle stagioni positive con bei risultati e campionati coinvolgenti. L’obiettivo è quello di continuare su questa strada e mi auguro di poter fare altrettanto bene qui a Scafati, dove darò tutto. Insieme a Napoli abbiamo attrezzato delle squadre importanti, competitive, che proveranno a fare davvero bene. So che qui il derby è una partita dal sapore particolare. L’obiettivo però sarà quello di cercare di fare il migliore percorso e arrivare il più lontano possibile - ha concluso l’ala - raggiungendo traguardi ambiziosi oltre alle singole partite».


Da contraltare
, per due piazze come Napoli e Scafati che si sfregano le mani in attesa di vedere le rispettive squadre scendere in campo, c’è un’altra città campana che era al nastro di partenza dell’A2 e che purtroppo ha avuto l’ennesima delusione sportiva, ovvero Caserta. Il cambio di proprietà non ha permesso allo storico club casertano di salvare il titolo, con un bilancio che presentava troppi debiti pregressi che si aggiravano intorno ai 400 mila euro. «La gestione ultimamente ha avuto un alone di mistero - ha commentato l’ex Luigi Sergio -. Quando c’è stato il passaggio di proprietà gli addetti ai lavori non l’hanno visto di buon occhio e purtroppo non è andata a finire bene. Non so di chi possano essere le responsabilità di questa situazione, so però che Caserta è città che tiene al basket e merita palcoscenici importanti. Serve creare un progetto che abbia una certa continuità e solidità».

Adesso bisognerà ripartire dal basso, di nuovo, con la Juvecaserta Academy che fungeva da serbatoio al settore giovanile bianconero e che quest’anno si è iscritta in serie C Silver. Nuova proprietà anche in questo caso, con Nando Gentile in qualità di responsabile tecnico. La società che giocherà nel vecchio palasport di viale Medaglie d’Oro ha avuto la benedizione di Gianfranco Maggiò, ma adesso bisognerà far innamorare di nuovo i tifosi che dopo l’ennesima delusione sembra non vogliano più sentir parlare di pallacanestro. La passione però è un richiamo forte, non a caso appena tre anni fa, quando la Juvecaserta fu esclusa dal campionato di serie A, per il derby di serie C tra San Nicola e Maddaloni (città limitrofe al capoluogo) si ebbero oltre 2 mila spettatori all’andata e al ritorno. Al campo, anche in questo caso, l’ardua sentenza.

Anche la serie B vedrà la Campania grande protagonista. Quattro le formazioni al via, tra queste la Virtus Arechi Salerno candidata a recitare un ruolo da primattore. La compagine salernitana si è vista respingere la domanda di ripescaggio per l’A2 preferendo rimanere con un organico di 27 squadre. «Nessuno ha capito la scelta di un campionato dispari - ha esordito il ds Pino Corvo -. Abbiamo fatto il versamento nei termini ma presentato domanda di ripescaggio in ritardo perché abbiamo saputo solo il 28 luglio che Caserta era in difficoltà e che si sarebbe potuto liberare un posto. Una società come la nostra, che ha un importante budget per la B e da tre anni investe tanto per fare il salto di categoria doveva quantomeno provarci».

La dirigenza salernitana ha costruito un roster di prim’ordine e, nonostante un po’ di cautela, vuole l’A2. Il ritorno di Roberto Maggio e gli innesti di categoria superiore o dalla grande esperienza come Marco Cardillo, Antonio De Fabritiis e Massimo Rezzano certificano le ambizioni. «Pensare alla promozione è prematuro - ha continuato Corvo -, lo abbiamo assaggiato sulla nostra pelle un paio di volte quanto sia difficile questo campionato».


La formula della B quest’anno non prevede più la Final Four ma quattro promozioni dirette alle vincitrici dei tabelloni playoff. «Sono state allestite squadre molto forti come Rieti, Matera, Taranto, Nardò, per questo il campionato - ha esordito coach Adolfo Parrillo - sarà di una competitività molto alta per le prime sei-sette posizioni. Chiaramente dobbiamo essere tra le prime in assoluto perché abbiamo costruito una squadra con giocatori di alto livello. Il presidente Nello Renzullo ha dimostrato un’altra volta quanto tenga alla pallacanestro, speriamo di toglierci qualche bella soddisfazione».

Per Parrillo nessuna delusione per la mancata A2, ma solo tanta voglia di dimostrare sul campo la propria forza così da far affezionare sempre più i salernitani. «La società ha lanciato il messaggio che se ci fosse stato bisogno noi eravamo pronti. Vediamo se riusciamo a conquistarla sul campo. Non sarà semplice e ci aspettiamo il massimo sostegno dai tifosi. Il palazzetto di Capriglia non è centralissimo eppure l’affetto non è mancato. Speriamo che quanto prima si torni a giocare col pubblico, perché - ha concluso Parrillo - gli spettatori rappresentano un forte stimolo per tutti noi».

Magari non sarà una diretta avversaria per le prime posizioni, ma anche la Partenope Sant’Antimo si appresta a ben figurare al suo secondo campionato cadetto. A disposizione del confermato coach Enzo Patrizio vi saranno il veterano Biagio Sergio protagonista già nella passata stagione, il santantimese doc Carlo Cantone ritornato a casa dopo aver girato e vinto in tutta Italia, e diversi atleti interessanti come il nazionale bulgaro Nikolaj Vangelov.

Più indietro nella griglia di preseason la Virtus Pozzuoli del tecnico Mariano Gentile, che ha allestito un gruppo molto giovane infarcito con prospetti sia locali che provenienti dall’estero. L’obiettivo è una tranquilla salvezza, con qualche incursione come la più classica delle guastafeste.

Infine vi è la Scandone Avellino, al momento in cui scriviamo ancora in alto mare. La compagine ha formalizzato regolarmente l’iscrizione al campionato, ma è in forte ritardo per quel che riguarda la costruzione di staff e roster, con il ruolo di coach che dovrebbe essere ancora rivestito da Gianluca De Gennaro. Se le sensazioni per la disputa del campionato sono comunque positive, diversa è la situazione societaria con la volontà di archiviare quanto prima le beghe giudiziarie della casa madre Sidigas e scindersi completamente così da salvare la storia del club. Ciò sarà possibile solo con il placet di tribunale, azienda e creditori che, con tale scelta, si vanterebbero solo sulla parte aziendale, ovvero Sidigas. «Con De Cesare senza poteri decisionali per la Scandone da maggio 2019, in società si è convinti che nell’anno si risolverà la questione giuridico-sportiva - ha commentato il giornalista Carmine Quaglia -. Ciò significherebbe lasciarsi alle spalle le difficoltà degli ultimi anni così da essere ‘puri’ dal punto di vista sportivo e tornare a ragionare su una nuova proprietà e creare le condizioni per riorganizzarsi».


* per la rivista Basket Magazine

 

lunedì 12 ottobre 2020

Le Interviste di Basket Timeout. Con Davide Villa

Intervista esclusiva a Davide Villa, coach dell'Urania Milano. Con lui abbiamo parlato dell'inizio dell'attività agonistica con la Supercoppa di A2, ma anche di settore giovanile, scuola, basket femminile e i possibili scenari futuri dipendenti dall'emergenza Covid.



giovedì 8 ottobre 2020

Le Interviste di Basket Timeout. Con Antonio d'Albero

Intervista esclusiva a coach Antonio d'Albero, tecnico della formazione svedese del Marbo Basket con il quale abbiamo affrontato tutte le sue esperienze cestistiche che lo hanno portato a girare il mondo. Dai Caraibi al Giappone passando ovviamente per gli Stati Uniti tra liceo e professionismo. Come è vista e praticata la pallacanestro, curiosità, aneddoti e tanto altro.



domenica 4 ottobre 2020

11° Trofeo Irtet e 1° Memorial "Davide Ancilotto". Video integrali di tutte le partite

1° Trofeo Irtet "Davide Ancilotto" cat. U15 Eccellenza

Finale 3°-4° posto

One Team vs Napoli Basket 62-48 (Partita)

Finale 1°-2° posto

Stella Azzurra vs Kioko Caserta 96-69 (Partita)

Semifinali 11° Trofeo Irtet

Gevi Napoli Basket vs Stella Azzurra Roma 85-54 (Partita)

Allianz San Severo vs Virtus Arechi Salerno 87-61 (Partita)

Finale 3°-4° posto

Stella Azzurra Roma vs Virtus Arechi Salerno 99-81 (1°tempo - 2°tempo)

Tabellini
Roma: Thompson Jr. 43, Giordano 11, Visintin 2, Cipolla 2, Ghirlanda, Innocenti, Laster 8, Fokou 5, Menalo 16, Nikolic 4, Thioune 4, Ndzie 4, All. D'Arcangeli.
Salerno: Tortù 8, Gallo 9, De Fabritiis 11, Cardillo 11, Mennella 8, Valentini 25, Di Donato 2, Peluso, D'Amico 2, Dabangdata 5, All. Parrillo.

Finale 1°-2° posto

Gevi Napoli Basket vs Allianz San Severo 104-72 (Partita)

Tabellini
Napoli: Zerini 15, Matera, Iannuzzi 4, Klacar 3, Tolino, Parks 19, Sandri 6, Marini 18, Mayo 9, Uglietti 9, Lombardi 8, Monaldi 13, All. Sacripanti.
San Severo: Mortellaro 9, Antelli 2, Angelucci, Buffo, Contento 3, Pavicevic 2, Di Donato 19, Jones 12, Ikangi 6, Ogide 19, All. Lardo.