tag:blogger.com,1999:blog-14033114040811817042024-03-14T10:41:53.705+01:00Giovanni Bocciero - Giornalista Professionista«La prima stesura la devi buttare giù col cuore. E poi scrivi con la testa. Il concetto chiave dello scrivere, è scrivere. Non è pensare» (cit. Scoprendo Forrester)Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.comBlogger2052125tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-49081356712682684222024-03-12T22:55:00.003+01:002024-03-12T23:04:31.908+01:00Bortolani, quanto amore dopo tanto viaggiare<p class="MsoNormal" style="margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><b>Ventitré anni, siciliano di nascita, ma cresciuto a Milano nel vivaio dell'Olimpia, sta finalmente cogliendo i frutti di un lungo lavoro</b></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 107%;"><span style="font-size: x-large;"><b>Bortolani, quanto amore dopo tanto viaggiare</b></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>Dopo sei anni in giro per l'Italia con una sfortunata puntata in Spagna, è tornato a casa entrando nel cuore dei tifosi con una serie di grandi prove nel momento più difficile dell'Armani</i></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><b>di Giovanni Boccciero*</b></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Giordano Bortolani sta
ripagando la fiducia dell’Olimpia. Cresciuto nel settore giovanile, è stato
mandato sempre in prestito, forse troppe volte. Chi lo ha allenato ha sempre
creduto in lui. Tiratore puro, bello da vedere ed efficace, rappresenta il
futuro dell’Italia. Bisogna sapere aspettare. Nell’epoca del tutto e subito
questa espressione ha un sapore quasi strano. Un proverbio cinese riferisce che
“a chi sa attendere, il tempo apre ogni porta”, rimandando all’importanza di
una virtù, ormai quasi dimenticata: quella della pazienza. Oggigiorno non si
riconosce più alcun valore alla pazienza, nonostante essa sia essenziale.
Magari potremmo chiedere a Giordano Bortolani se ha avuto la giusta pazienza
nell’attendere il suo momento per esprimersi in casacca Olimpia Milano. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP-ZBj1jep4nRLh5RsaJvPsaWoLVqL3khD8Ae1TGHwxa9duBktxfkLR6NV_lPnaIz9pY1GOY5JVCpuX4cApaWeV4OvoB0pRr5NwLcmo7L6_je2QrjOhHWfVwcHk-iZkIo9BM_5aRlEe3F5Zb08qeOc4ROeKCc1LxBEl2OyuOKWtriZkDOuTcXkfNFbHw/s1200/bortolani.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjP-ZBj1jep4nRLh5RsaJvPsaWoLVqL3khD8Ae1TGHwxa9duBktxfkLR6NV_lPnaIz9pY1GOY5JVCpuX4cApaWeV4OvoB0pRr5NwLcmo7L6_je2QrjOhHWfVwcHk-iZkIo9BM_5aRlEe3F5Zb08qeOc4ROeKCc1LxBEl2OyuOKWtriZkDOuTcXkfNFbHw/w400-h266/bortolani.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Giocoforza, volente o
nolente, coach Ettore Messina l’ha buttato nella mischia e lui si è fatto
trovare pronto. Ed è proprio questa un’altra virtù che spesso passa inosservata
quando si discute sui giovani da lanciare, quella della prontezza. Perché è
facile dire che i giovani vanno fatti giocare, ma allo stesso tempo questi
devono essere pronti a cogliere l’attimo. È ovvio che l’errore è permesso, ma
ciò di cui proprio non possono fare a meno è l’attitudine a reggere il campo.</span></p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">FATTO QUESTO PREMABOLO,
concentriamoci su Giordano Bortolani, che è di sicuro un gioiellino che non
scopriamo oggi. Cresciuto nel settore giovanile della stessa Olimpia Milano, si
è definito un ‘siciliano trapiantato a Milano’. All’anagrafe il suo luogo di
nascita è Sant’Agata di Militello, provincia di Messina, ma il capoluogo
lombardo è senz’altro la sua città. Figlio d’arte, papà Lorenzo ha giocato a
Capo d’Orlando. È lì che ha conosciuto mamma Anna Maria. I genitori si sono poi
trasferiti all’ombra della Madonnina. Per questo Giordano è mezzo siciliano e
mezzo milanese, dove ha iniziato prima a frequentare la scuola e poi a giocare
a pallacanestro al centro Schuster proprio come il papà.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La chiamata dell’Olimpia
è arrivata molto presto. Nel gennaio del 2012 ha fatto un provino per l’Under
13, e quella maglia non se l’è più tolta da dosso. A quell’età Giordano non si
prendeva troppo sul serio, ma come ogni bambino sognava un giorno di giocare in
prima squadra. Il primo passo è stato diventare campione d’Italia con l’Under
14; sei anni dopo, nel gennaio del 2018, è arrivato l’esordio e il primo
canestro in Serie A, in una partita dal sapore particolare contro Capo
d’Orlando. Chissà cosa avrà provato nel segnare la tripla in step back.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">L’ASCESA È STATA QUASI
FULMINEA, tanto da conquistare anche l’azzurro delle giovanili. Nell’estate del
2018 arriva la prima convocazione con l’Italia per l’Europeo Under 18 disputato
in Lettonia. «Ritengo che Giordano sia paragonabile ai più grandi giocatori che
ho allenato - ha esordito Andrea Capobianco -, perché ha una facilità di fare
canestro devastante e può segnare in mille modi diversi. Per questo è uno di
quei giocatori che piacerebbe sempre allenare. L’ho sempre utilizzato come una
vera guardia. Credo che sia già tra gli italiani più importanti, che può
ulteriormente migliorare anche perché sta facendo un percorso formativo in un
club come Milano e con un allenatore come Messina che rappresentano il meglio
che si possa avere. Nessuno di noi ha la palla magica, ma credo che Giordano
sarà un giocatore prezioso per il futuro dell’Italia. Lo sta dimostrando cosa è
capace di fare. Poi una carriera dipende come sempre da tanti fattori».<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Un infortunio gli ha
costretto a saltare l’edizione del torneo di Mannheim, riconosciuto da tutti come
un Mondiale giovanile per la qualità delle nazionali partecipanti, ed è stato
escluso solo all’ultimo taglio per l’Europeo Under 20. «Già quando veniva in
nazionale avevo delle richieste maggiori per Giordano - ha continuato Capobianco
-. Questo perché, pur sembrando antipatico, avevo delle grandi aspettative e
credevo fortemente in lui. Può sembrare un ragazzo dal carattere chiuso, ma in
fondo è di cuore ed ha tanta voglia di fare. Ed è per questo che con lui si è
spesso esigenti. Alle prime convocazioni, a 17 anni, avrei detto che doveva
acquisire ancor più sicurezza nel modo di giocare. Quando un giocatore è forte
deve essere anche capace di mettere in pratica questa sua forza. Penso che
grazie alle esperienze fatte stia crescendo, e si vede giorno dopo giorno come
stia lavorando per continuare a migliorare».<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCu5eWZWLp-ltlOUqPD0UxKY0WyVhOEUpcrVAW4NJbAEuoaEGy-OrHVIdIPU2Fm5sS0Ab_-mcsDrKnhZ5B9DL_jo3yx8410qpE6wwIT-l4hTnHW_A76WQEZT_swC-teikfSMIfWqSpo_OYxWv9EPrKP3fAxOxsUYtLF284MZGAIW3l3JkNa29a9ReQFA/s1200/bortolani%20giordano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="1200" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCu5eWZWLp-ltlOUqPD0UxKY0WyVhOEUpcrVAW4NJbAEuoaEGy-OrHVIdIPU2Fm5sS0Ab_-mcsDrKnhZ5B9DL_jo3yx8410qpE6wwIT-l4hTnHW_A76WQEZT_swC-teikfSMIfWqSpo_OYxWv9EPrKP3fAxOxsUYtLF284MZGAIW3l3JkNa29a9ReQFA/w400-h214/bortolani%20giordano.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">IL PUNTO PIU’ ALTO DELLA
SUA CARRIERA, sin qui, l’ha certamente raggiunto nell’anno in cui ha giocato a
Treviso. Disputando la BCL è stato premiato quale ‘Best Young Player’ della
manifestazione. Un riconoscimento non casuale. «Giordano è qualcosa di
abbastanza unico - ha detto Max Menetti, allenatore di quella Treviso -. È un
ragazzo estremamente semplice, sincero, trasparente, e in maniera franca dice
sempre quello che pensa nel bene e nel male. Dal punto di vista tecnico è un
giocatore con un tiro naturale così bello ed efficace, che non ho dubbi che sia
uno dei migliori tiratori d’Europa. Finalmente sta trovando spazio anche in
Eurolega, e questo dà la cifra del suo talento. Gli gioverà trovare continuità
nel giocare stabilmente in una squadra, perché ha cambiato troppe città e
troppi allenatori in poco tempo. Gli auguro che possa rimanere a lungo a
Milano, perché questo gli darà un grande vantaggio in questa fase in cui sta
trovando continuità anche nel rendimento».</span></p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Incrociate le spade con
Manresa, in quella stessa stagione europea, è proprio il club iberico che lo
prende nell’estate del 2022. «Con Manresa, che con coach Pedro Martinez giocava
una pallacanestro celestiale, credo che sia stato sfortunato - ha analizzato
ancora Menetti -. Quella stagione il club rifondò completamente la squadra, fu
un anno difficile tant’è che si salvarono all’ultimo cambiando circa una
ventina di giocatori. Quindi, al di là dell’impatto nella pallacanestro estera
che non è comunque mai semplice, credo che sia capitato nell’annata sbagliata.
E da giocatore giovane, per la prima volta all’estero, ne risenti. In ottica Italbasket
il ct Pozzecco saprà toccare le corde giuste anche rispetto ad una sua crescita
caratteriale. So che Gianmarco lo apprezza, e credo che diventerà un atleta azzurro
in pianta stabile. Sta raggiungendo adesso la sua maturazione, sta entrando ora
nel suo momento migliore e auspico che avrà il suo spazio».<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">SI ERA TRASFERITO IN
SPAGNA con la convinzione di trovare migliori fortune, come fatto in precedenza
da altri due ex milanesi come Nik Melli e Simone Fontecchio. Due enfant prodige
del nostro basket che oltre ad essere delle belle speranze sono dovuti emigrare
per ricevere la giusta attenzione. Giordano, che non è un amante dei social,
preferisce la vita reale a quella virtuale, per questo si getta a capofitto nel
duro lavoro in palestra. Con chiunque si parla, è un compagno di squadra con il
quale si sta bene. Questo è senz’altro un vantaggio in un ambiente dove,
purtroppo, sempre più l’individualità del giocatore viene messa al centro
dell’attenzione, come ha avuto modo di dire anche il saggio Valerio Bianchini.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihAb8peVbvPpSiJQN0_s_hLNWrwandi3t5hhyphenhyphenG0Syfb1618HqVvRoxeo8krTfvhtTTXmp4x_0scDn6sU3c6yZV_RCWAVrR3ktYU6oZaNOYrM-7IgqNW062clVaoN_ZMB9nv5fGxuOBtwSowROjWHCdwmpPcYhAbafQka88p5QMANTPtZ-5PKhKPl51pw/s2560/bortolani%20giordano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1707" data-original-width="2560" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihAb8peVbvPpSiJQN0_s_hLNWrwandi3t5hhyphenhyphenG0Syfb1618HqVvRoxeo8krTfvhtTTXmp4x_0scDn6sU3c6yZV_RCWAVrR3ktYU6oZaNOYrM-7IgqNW062clVaoN_ZMB9nv5fGxuOBtwSowROjWHCdwmpPcYhAbafQka88p5QMANTPtZ-5PKhKPl51pw/w400-h266/bortolani%20giordano.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">A Milano quest’anno ci è
tornato per rimanerci, convinto di potersi giocare le sue opportunità, ed ha
saputo sfruttare al meglio l’infortunio di Billy Baron e qualche altra
defezione del roster meneghino. Dallo scorso 2 gennaio, giorno del match di
Eurolega contro l’Olympiacos, ha infilato ben cinque partite consecutive in
doppia cifra tra Serie A ed Europa, trascinando il gruppo italiani
dell’Olimpia. Ad esempio è stato decisivo nel successo di Trento che ha
permesso la qualificazione alle Final Eight di Coppa Italia. Con l’arrivo di
Rodney McGruder bisognerà trovare un nuovo equilibrio, ma Giordano di sicuro
non si tirerà indietro nel lottare per conquistarsi minuti importanti.</span></p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">NEL FUTURO PROSSIMO c’è
anche l’Italia. «Bortolani è un giocatore che ha delle caratteristiche ben
precise - ha detto Charlie Recalcati, senior assistant azzurro -. Milano c’ha
puntato sin da giovanissimo, blindandolo con un contratto lungo appena ha
terminato il settore giovanile. È vero che poi è andato in prestito in diverse
squadre, però è un giocatore sul quale l’Olimpia ha sempre creduto, e adesso
sta restituendo parte di quella fiducia che il club ha riposto in lui. È una
guardia dai grandi mezzi offensivi, un tiratore puro che ha la mentalità del
realizzatore perché non si spaventa dopo il primo errore ma crede molto in sé
stesso. Andando avanti nella sua formazione, alla pericolosità offensiva nel
tiro da lontano ha aggiunto anche l’uno contro uno e lavora molto bene in penetrazione.
È molto solido dal punto di vista fisico, ma deve aggiungere la stessa
efficacia nell’applicazione difensiva».<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Con l’Italia ha
partecipato all’impresa di Caceres, dove gli azzurri hanno battuto la Spagna
68-72 nel match di qualificazione al Mondiale, per il quale poi non è stato
convocato. Il prossimo obiettivo è senz’altro la partecipazione al Preolimpico
di San Juan. «È un discorso prematuro. Potenzialmente sì - ha continuato
Recalcati -, ma quando si costruisce una squadra nazionale bisogna tener conto
di tanti fattori: la compatibilità all’interno del roster, e ciò che riesci a
fare considerando la concorrenza, che qualche volta può farti preferire ed in
altre circostanze no. Giordano deve vivere tutto ciò cercando di fare il meglio
possibile per la propria società. Se questo lo porterà ad avere la
soddisfazione di giocare per l’Italia ben venga. Ma si tratta pur sempre di un
giocatore nel pieno della sua formazione, e per questo sarebbe riduttivo fare
un discorso a breve termine».<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVhX71-qwuyzPN1CHj174FBhsDJ1mTXZ2jRTOrUO7Wi2Q5mope7qgN2LkBpTA2-W0jywophGHO5ZmbgO2pqGYk8aJK0H0BOgugX-g53jRst1afG61h4RoCMdEUGtYcSg4fa7o7xosUwQ3SGycDnMAPsEGXW_5SL_xGkCyFRQT6ddnW53busigQWM8aJA/s1320/bortolani%20giordano.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="742" data-original-width="1320" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVhX71-qwuyzPN1CHj174FBhsDJ1mTXZ2jRTOrUO7Wi2Q5mope7qgN2LkBpTA2-W0jywophGHO5ZmbgO2pqGYk8aJK0H0BOgugX-g53jRst1afG61h4RoCMdEUGtYcSg4fa7o7xosUwQ3SGycDnMAPsEGXW_5SL_xGkCyFRQT6ddnW53busigQWM8aJA/w400-h225/bortolani%20giordano.jpg" width="400" /></a></div><b><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">PROFILO</span></b></p></span></b><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Bortolani è nato il 2
dicembre del 2000. Dopo aver fatto tutta la trafila nel settore giovanile
dell’Olimpia ha esordito in Serie A appena 17enne. Un anno in doppio
tesseramento con Bernareggio in Serie B (10.2 punti di media), poi il club
meneghino lo ha girato in prestito a Legnano (12.5 punti) e Biella (14.9) in
Serie A2, a Brescia (6.2) e Treviso (11.8) in Serie A. Il 20 febbraio 2020 il
ct Meo Sacchetti lo ha fatto debuttare con la nazionale maggiore (10 presenze
totali), nell’incontro delle qualificazioni all’Europeo di Napoli contro la
Russia. Lo scorso anno ha concluso la stagione a Verona (10 punti di media) in
Serie A.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><br /></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; margin-left: 0cm; margin-right: 0cm; margin-top: 12.0pt; margin: 12pt 0cm 0cm; text-align: justify;"><a href="https://drive.google.com/file/d/1Z5ZCRsjlDTA9rHQh5wWQgSo-9dbKbfDI/view?usp=sharing" target="_blank"><b>* per la rivista Basket Magazine</b></a></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-89481684329896682042024-02-29T11:33:00.003+01:002024-02-29T12:34:44.370+01:00L'anno da sogno in "Napoli nel Cuor3"<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">L'anno da sogno in "Napoli nel Cuor3"</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Storia di identità e di passione</span></b></p><p style="text-align: justify;">QUANDO SI VINCE AL SUD si prova una sensazione differente rispetto al successo di una squadra del Nord. Lo ha dimostrato anche l’ultimo scudetto conquistato dal Napoli. E tra calcio e basket cambia poco la sostanza, perché nelle vittorie di questi due sport ci sono più di una similitudine. Lo scudetto del Napoli, il terzo della propria storia, è stato raccontato nel libro “Napoli nel Cuor3 Identità e passione”, edito da Graus Edizioni, opera prima del nostro collaboratore Giovanni Bocciero, nativo di Maddaloni e cestista fino al midollo. Prestato al romanzo ed al calcio, Bocciero ha ripercorso la trionfale cavalcata degli azzurri di Spalletti in un volume dove oltre ai risultati traspirano altri due valori importanti: l’identità e la passione. L’identità di un popolo, quello napoletano, che viene raccontato con gli occhi di un emigrato che attraverso aneddoti ed esperienze uniche ha cercato di unire quel sentimento che tiene legate le persone dalle stesse origini. La passione è invece quel fuoco che arde in continuazione, e che rappresenta senza alcun dubbio l’anima di una città, che attraverso il successo sportivo è salita alla ribalta delle cronache nazionali per la sua eterna bellezza.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixIWx7RYrj68w4NMEikL6LQPeZGQsxD9ZR1nIo1mlcPOPyyo9WH4M8Ld-KNwYcrJ7vdTrdA1C0iKbrHnAMrcGxSyWhVjsxHTBOVTmZi-akTOMTVC3rQZlG6CqmUwyHL1nd1XoZrBlD2bVBabDR25xo0bzDJBLDjRmhVy-UkGnTAVXSe3E0YpTi6mny5g/s820/recensione%20libro%20napoli%20nel%20cuor3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="820" data-original-width="698" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEixIWx7RYrj68w4NMEikL6LQPeZGQsxD9ZR1nIo1mlcPOPyyo9WH4M8Ld-KNwYcrJ7vdTrdA1C0iKbrHnAMrcGxSyWhVjsxHTBOVTmZi-akTOMTVC3rQZlG6CqmUwyHL1nd1XoZrBlD2bVBabDR25xo0bzDJBLDjRmhVy-UkGnTAVXSe3E0YpTi6mny5g/w544-h640/recensione%20libro%20napoli%20nel%20cuor3.jpg" width="544" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">NELLE PAGINE DEL ROMANZO, infatti, si cerca di raccontare con minuzia del dettaglio come Napoli si sia vestita a festa per questo traguardo che in quelle terre coincide con il riscatto sociale. Volendo trovare un parallelo con la pallacanestro, non possiamo non ritornare a quel 1991, quando era la Juvecaserta degli Esposito e Gentile a conquistare il tricolore contro Milano. E se per i primi due scudetti del Napoli c’era una figura che ‘oscurava’ tutti gli altri, ovvero quel fenomeno che rispondeva al nome di Diego Armando Maradona, il successo della passata stagione ha visto una squadra molto più simile a quella Juvecaserta. Una compagine dove ognuno ha portato il suo prezioso e fondamentale contributo: le reti di Osimhen, i dribbling di Kvaratskhelia, la regia di Lobotka, le parate di Meret, la leadership di Di Lorenzo. Quel successo di soli pochi mesi fa sembra già appartenere alla storia per l’andamento del campionato attuale da parte degli azzurri. Ed è proprio quello che invece non ci auguriamo noi. Perché sull’onda emotiva delle vittorie è tutta la città che ne deve beneficiare a livello di impiantistica sportiva, un tema sempre più al centro dell’attività di base. Basti guardare a Caserta, dove il PalaMaggiò ed il PalaPiccolo sono alle prese con interventi strutturali e l’odierna squadra di serie B è costretta ad emigrare in quel di Maddaloni ed Aversa con non poche difficoltà logistiche per allenarsi e disputare le partite.</p><p style="text-align: justify;">QUANDO SI LAVORA BENE si può vincere anche al Sud. E non parliamo di dover avere a disposizione risorse economiche infinite, ma di saper spendere quel tanto che si ha in maniera oculata affinché si creino le condizioni per poter aspirare alla vittoria. Proprio come sta succedendo al Napoli Basket, per trovare un altro parallelo con il libro “Napoli nel Cuor3” di Bocciero, che questa estate ha affidato la gestione ad un dirigente competente quale Alessandro Dalla Salda. Si è così costruita una squadra che, in controtendenza con la stagione calcistica, sta infiammando il popolo azzurro che di domenica in domenica riempie fino allo stremo il PalaBarbuto, oggi Fruit Village Arena. E la passione che i tifosi dimostrano, non solo da quest’anno, meriterebbe un impianto decisamente più grande e a passo con i tempi. Considerato che a poche decine di metri c’è lo scheletro del maestoso e storico PalArgento, più volte tirato in ballo per progetti di ricostruzione, sarebbe proprio il momento giusto per dare alla squadra ed ai suoi appassionati una casa degna del suo nome.</p><p style="text-align: justify;"><b><a href="https://drive.google.com/file/d/1iL4jJ84OpkayTwO1LMsQmKC3zff9bdQc/view?usp=sharing" target="_blank">Recensione su Basket Magazine</a></b></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-70512582429806518852024-02-16T11:43:00.001+01:002024-02-16T11:44:13.379+01:00CJ Massinburg, sesto uomo extra lusso<p style="text-align: center;"><span style="font-family: times;"><b>Il segreto della grande stagione della Germani sta anche nel miglior sesto uomo del campionato</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: times; font-size: large;"><b>CJ Massinburg, a Brescia one million dollars man</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: times;"><i>Grandi numeri in carriera ma poca attenzione dalla Nba «che resta il mio obiettivo. Faccio quello che il coach mi chiede, ma segnare mi piace di più»</i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: times;"><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: times;"><b>di Giovanni Bocciero*</b></span></p><p><span style="font-family: times;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">DALLE PORTE IN FACCIA al colpaccio da un milione di dollari. La
carriera di CJ Massinburg, guardia della Leonessa Brescia, si può sin qui
riassumere nel detto che ciò che non ti uccide ti fortifica. Temprato dalle
esperienze avute, il 26enne è senz’altro l’arma in più della Germani di coach
Alessandro Magro. Nato a Dallas, la quarta area metropolitana più popolosa
degli Stati Uniti, e nell’ultimo decennio tra le città in più rapida crescita
del paese, come qualsiasi adolescente americano «da piccolo ho anche giocato a
football americano e baseball, ma - ha raccontato Massinburg - la mia passione
e il mio amore sono sempre stati la pallacanestro». E con quella palla a
spicchi in mano c’ha sempre saputo fare. Non a caso ha lasciato la South Oak
Cliff High School come uno dei migliori giocatori della propria storia, e
nell’ultimo anno da studente ha avuto una media di 22.3 punti ad allacciata di
scarpe. La prima difficoltà sul suo percorso si presenta quando c’è da
scegliere l’università. O meglio, non si deve porre questo problema perché di
offerte di borsa di studio per la Division I della Ncaa non ne riceve neppure
una. Insomma, il suo cammino si presenta subito arduo e in salita.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1Ztso1K1iqBUAr2Wn8suhjtwK5WRYwyCDL_otm0Ay4LPYAzUS0dha4xMkCnGU2FPisycAwUK0ReOhQgaEe1X33d-NBlDxHzr1n05gcTKdEIi-eT1XBmzgX7tlB6HMOjuVd-X-qq0GS-VNlLfsBE_rplcwXfscdpBg4AE7lnczUTw2tzymEiA6tLSUcQ/s458/WhatsApp%20Image%202024-02-13%20at%2013.47.29.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="275" data-original-width="458" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1Ztso1K1iqBUAr2Wn8suhjtwK5WRYwyCDL_otm0Ay4LPYAzUS0dha4xMkCnGU2FPisycAwUK0ReOhQgaEe1X33d-NBlDxHzr1n05gcTKdEIi-eT1XBmzgX7tlB6HMOjuVd-X-qq0GS-VNlLfsBE_rplcwXfscdpBg4AE7lnczUTw2tzymEiA6tLSUcQ/w400-h240/WhatsApp%20Image%202024-02-13%20at%2013.47.29.jpeg" width="400" /></a></div><span style="font-family: times;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">SENZA FILE di scout davanti alla porta di casa, si aggrega ad una selezione
di giocatori senior nata per caso che inizia a viaggiare per gli Stati Uniti
con l’unico scopo di mettersi in mostra così da attirare l’attenzione. CJ ci
riesce, tant’è che lo staff tecnico della University at Buffalo decide di
offrirgli un posto in squadra.</p></span><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Quella tra le fila dei Bulls è forse l’avventura che ne marchierà
a vita la carriera cestistica. È infatti al college che Massinburg si fa notare
a livello nazionale, acquistando quella notorietà necessaria per costruirsi il
futuro. Disputa quattro anni in crescendo, dal 2015 al 2019, sia a livello
personale che di squadra, diventando un giocatore chiave in uscita dalla
panchina. Da freshman si conquista un posto nel miglior quintetto dei novizi
grazie alle medie di 11.3 punti e 4.1 rimbalzi. Da sophomore aumenta la
produzione offensiva a 14.5 punti, mentre al terzo anno conquista il quintetto titolare
e guida la squadra alla conquista della regular season e del torneo della
Mid-American Conference, segnando 19 punti nell’incredibile successo contro
Arizona al torneo Ncaa.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Nell’ultima stagione con Buffalo dà il meglio di sé. Con 18.5
punti di media è il primo marcatore della squadra diventando uno dei migliori
cinque della storia dell’università; trascina i Bulls nella classifica top 25
della nazione per quasi tutta l’annata, risultando l’apice mai raggiunto dal
college; e viene nominato Mvp della conference e addirittura miglior giocatore
della decade dal quotidiano locale dell’area di Buffalo, che comprende ad
esempio anche un’università come St. Bonaventure. Nonostante un record da 31
vittorie in 34 partite, il torneo Ncaa s’interrompe al secondo turno contro la
Texas Tech di Davide Moretti capace di arrivare fino alla finale, poi persa
contro Virginia.<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">«Il college è stata una bellissima esperienza - ha ricordato CJ -,
e la March Madness mi ricorda molto la Coppa Italia». L’avventura in maglia
Bulls l’ha condivisa con Nick Perkins e Wes Clarke, giocatori visti qui in
Italia con le casacche di Brindisi, Cantù e Venezia. «Io, Wes e Nick siamo
buoni amici, e ci sentiamo ancora spesso».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;">ACCLAMATO ma non abbastanza per entrare dalla porta principale
della Nba. Infatti, la notte del draft 2019 nessuna delle franchigie spende una
delle 60 scelte per selezionarlo. «Sono stato triste per cinque minuti. Poi il
mio agente mi ha chiamato e mi ha detto che i Brooklyn Nets mi volevano con un
contratto da dieci giorni, e questo mi ha fatto tornare di nuovo felice».</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Viene aggregato alla formazione della G-League di Long Island, e
la prestazione da 28 punti, 6 rimbalzi e 3 assist contro Delaware rimarrà forse
la migliore della sua carriera. Due stagioni nella lega di sviluppo, con 10.9
punti, 4.8 rimbalzi e 2.3 assist di media e qualche infortunio, sono
sufficienti per indurlo a varcare l’oceano accettando le mire di Limoges che
individua in lui il rinforzo giusto per aspirare sempre più in alto. Anche se
il sogno resta l’Nba, perché «giocare ai massimi livelli - ha detto CJ -
sarebbe fantastico», riconosce che «il basket all’estero ha dato a me e alla
mia famiglia grandi opportunità».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhweeGYw2OSmpaL_VfRvHaDh7yQeg5EH4gfETbJm8Ta-q8ExaRe5uRBwZq2AWlzB-ZaOlcWhuVjRypuA7smBLcYhcEfViAO1P_MpuvHAy1uTWR3cBA-2mh1BIumqDeYXmh6W0AzMFll8uqkMBACXHflfkV2xVX9eC6yb9F0PwGyNgQL2LI9Ts62LxyuSA/s1200/IMG_5928.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhweeGYw2OSmpaL_VfRvHaDh7yQeg5EH4gfETbJm8Ta-q8ExaRe5uRBwZq2AWlzB-ZaOlcWhuVjRypuA7smBLcYhcEfViAO1P_MpuvHAy1uTWR3cBA-2mh1BIumqDeYXmh6W0AzMFll8uqkMBACXHflfkV2xVX9eC6yb9F0PwGyNgQL2LI9Ts62LxyuSA/w400-h225/IMG_5928.jpg" width="400" /></a></div><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;">In Francia ci rimane una stagione, fa registrare 14.4 punti, 4.3
rimbalzi, 3.5 assist e 15.3 di valutazione, e questo basta per convincere
Brescia a fargli firmare un contratto biennale nell’estate del 2022. «I
campionati sono più simili che diversi. Una differenza è che quello italiano è
più tattico, mentre quello francese è più atletico». Prima di approdare in
quella che ai tempi dell’Antica Roma era conosciuta come Brixia, si cimenta nel
Basketball Tournament, il torneo estivo ad eliminazione diretta che elettrizza
l’America mettendo in palio un milione di dollari alla squadra vincitrice.
Gioca con la formazione Blue Collar U, che annovera ex alunni di Buffalo tra
cui anche gli ex compagni Perkins e Clarke, con i quali conquista il ricco
montepremi ricevendo anche il premio di Mvp.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;">SBARCA A BRESCIA con la voglia di chi vuole mangiarsi il mondo,
rispecchiando in toto l’anima della città che non a caso è denominata la
Leonessa d’Italia. La stagione precedente Brescia ha disputato un campionato
stratosferico, con Amedeo Della Valle nominato Mvp e Magro coach dell’anno. CJ è
un’aggiunta preziosa ad un roster che riprende da dove aveva lasciato, prima di
inanellare sette sconfitte consecutive da precipitare in zona retrocessione. La
società non si lascia prendere da colpi di testa, decide di proseguire con
l’allenatore e coglie un’importante successo nella Final Eight di Coppa Italia
giocata a Torino, superando l’Olimpia Milano ai quarti e la Virtus Bologna in
finale così da alzare al cielo il primo storico trofeo. «Magro è un grande
allenatore, una mente cestistica molto intelligente e, soprattutto - ha
sottolineato la guardia -, una brava persona. L’anno scorso ci disse in uno dei
momenti brutti della stagione: “finché avete fiato nei polmoni dovete
continuare a lottare”. Questo ci ha aiutato dopo le brutte sconfitte».</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Per il secondo anno in maglia Germani, Massinburg ha trascorso
l’intera estate ad allenarsi duramente tra Dallas e Buffalo: «ho lavorato così
tanto da farmi venire la tendinite. Ma non volevo mancare l’occasione di
presentarmi al meglio all’avvio della nuova stagione».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;">DIVENTATO UN PILASTRO della squadra, «non sono stupito del nostro
rendimento particolarmente buono - ha evidenziato il numero 5 -. Quest’anno
abbiamo fatto tesoro di tutte le lezioni subite l’anno scorso per fare una
grande stagione tanto da spingerci al primo posto». Ma se gli si chiede qual è
la principale differenza di questo cambio di rotta, non esita ad indicare
«l’aggiunta di tre ragazzi chiave come Bilan, Burrell e Christon. Anche quelli
confermati stanno rispondendo molto bene, perché un anno in più insieme
significa più chimica».</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Brescia ha cercato di ben figurare sin <a href="https://giovannibocciero.blogspot.com/2023/09/supercoppa-la-virtus-e-un-fiume-in.html" target="_blank"><b>dalla Supercoppa, ospitatain casa</b></a>, ma la Virtus ha impartito una dura lezione anche se poi in campionato
la musica è stata diversa. «Ogni sconfitta che abbiamo subito è stata una
lezione diversa da imparare. Ad ogni sconfitta penso che siamo migliorati come
squadra e come gruppo, anche attraverso la delusione della partita».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Poi Massinburg riflette anche sul livello delle principali favorite,
ovvero Bologna e Milano. «Sono squadre di livello Eurolega che hanno la stazza
e la fisicità per essere prepotenti. Devi essere pronto quando affronti questo
tipo di avversari. Se non sei pronto o se sei intimidito perderai. Se sei
pronto e fiducioso, puoi giocare proprio come fosse una qualsiasi altra
partita». Ed è con questa convinzione che guardando al futuro dice che: «uno
dei miei obiettivi principali è giocare in Eurolega. Mi sento pronto. Affronto ogni
giorno con l’obiettivo di migliorare sempre. L’ho fatto dall’high school al college,
l’ho fatto in G-League».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Proprio come succedeva a Buffalo, coach Magro lo utilizza in
uscita dalla panchina. E Massinburg con le sue qualità tecniche, la capacità di
spaccare la partita e l’efficacia dimostrata, riesce spesso e volentieri ed
essere decisivo. CJ è l’arma segreta della Leonessa, non è egoista e non vuole
sempre il pallone tra le mani. «È difficile dire quale sia la mia migliore
abilità, perché io scendo in campo con la mentalità di fare tutto ciò che è
necessario per la mia squadra. Se c’è bisogno che segni, segno, così come di
difendere, prendere un rimbalzo o fare un passaggio. Possiedo gli strumenti per
influenzare il gioco in diversi modi, ma se dovessi sceglierne uno prediligo
sicuramente segnare».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Con il suo fondamentale apporto, e con una delle valutazioni di
plus/minus migliori dell’intera Serie A, è stato nominato sesto uomo del mese di
novembre. E proprio contro la Virtus Bologna ha firmato i suoi massimi
stagionali con i 27 punti e il 31 di valutazione. E pensare che a Brescia di
concorrenza sugli esterni ce n’è fin troppa, tra lui, Christon, Della Valle,
Petrucelli e Cournooh. «Giocare con guardie così brave e intercambiabili rende
il gioco molto più semplice. Tutti possiamo ruotare e giochiamo in modo
altruistico con l’obiettivo comune di vincere».<o:p></o:p></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Ed ha raccontato che «non mi piace fare trash talking con gli
avversari. Mi piace invece farlo con i miei compagni di squadra quando siamo in
allenamento. Ad esempio, io e John (Petrucelli, ndr) giochiamo uno contro
l’altro, e siccome è un ottimo difensore quando gli segno mi piace
punzecchiarlo perché non sono molti i giocatori che riescono a segnare contro
di lui. Tutti i miei compagni di squadra sono fantastici, e i ragazzi più
esperti sanno sempre dare il consiglio giusto».</span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_fZB9_L44y7qNHfATs7mmAK1tfONbE2jnLXr5gyzt7bOODnVqaZh_OeXUvfiIfVGVwMP7jf0LJsHnDGzDEgEQANP8GEZ-_JHIskgwDH5GyOISmv-Hm8DNRcVdWm-5ejErQ4EjKTmF_u-KaX6w5xUGFKpj3UMvHhW-WWHzYyRnU8-ih32uYDD6e7It7g/s5162/IMG_5928.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="3441" data-original-width="5162" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_fZB9_L44y7qNHfATs7mmAK1tfONbE2jnLXr5gyzt7bOODnVqaZh_OeXUvfiIfVGVwMP7jf0LJsHnDGzDEgEQANP8GEZ-_JHIskgwDH5GyOISmv-Hm8DNRcVdWm-5ejErQ4EjKTmF_u-KaX6w5xUGFKpj3UMvHhW-WWHzYyRnU8-ih32uYDD6e7It7g/w400-h266/IMG_5928.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: times;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;">FUORI DAL CAMPO non fa cose molto diverse da chiunque altro. «Mi
piace giocare a bowling, ascolto musica e gioco a ping pong». Prova a vivere la
città, «che è bella, con gente simpatica e tifosi appassionati». E se gli si
chiede cosa pensa di fare una volta aver smesso col basket giocato, risponde
secco che «voglio allenare, voglio avere un impatto positivo nella vita dei
giovani che crescendo riescono ad emergere».</p></span><p></p><p>
</p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Il giocatore al quale si ispira è «LeBron James, per la sua
longevità, la sua capacità di gestire la pressione con classe e il suo impatto
fuori dal campo», anche e soprattutto su temi sociali quali il razzismo, che
per fortuna «non ho mai sperimentato con episodi diretti». Massinburg ride alla
domanda se vede James come candidato alla presidenza degli Stati Uniti: «no,
spero che non si candidi mai alla presidenza. Viene già criticato per ogni cosa
che fa». Diverso il discorso di vederlo capitanare Team Usa alle prossime
Olimpiadi, «spero proprio di sì, sarebbe una bella cosa da vedere perché è alla
fine della sua carriera». E se lo augura anche per vedere tornare al successo
gli States dopo non aver vinto l’ultimo Mondiale. «Pensavo che gli Stati Uniti
avrebbero vinto. La mia seconda scelta era l’Australia, ma per la Germania è
stata una vittoria impressionante».<o:p></o:p></span></span></p><p><b style="text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">PROFILO</span></span></b></p><p style="text-align: justify;">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;">Christian
Jalon Massinburg, meglio conosciuto come CJ, è nato a Dallas il 14 aprile del
1997. Gioca nel ruolo di guardia ed è alto 1.96 metri per 92 kg. Cresciuto
nella città natia, ha giocato quattro anni al college con i Buffalo Bulls. Non
scelto dalla Nba al draft 2019, ha militato per due stagioni in G-League con i
Long Island Nets prima di firmare nell’estate del 2021 per Limoges. Dopo un
solo campionato in Francia, è arrivata la chiamata di Brescia che lo ha
ingaggiato con un contratto biennale. La scorsa stagione è stato gran
protagonista nella vittoria in quel di Torino della Coppa Italia, e quest’anno
ha ritoccato il suo massimo in punti: 27.</span></span></p><p><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: times;"><br /></span></span></p><p><span style="font-family: times;"><b><a href="https://basketmagazine.net/sul-primo-numero-del-2024-in-edicola-da-pochi-giorni-il-personaggio-del-mese-e-cj-massinburg-canestri-da-on-millione-dollars-man-che-fa-sognare-i-tifosi-di-brescia-e-ci-racconta-in-esclusiva-se-s/" target="_blank">* per la rivista</a> <a href="https://drive.google.com/file/d/1br5GzUoORgrSMuFjI45WiiLLvXIMrAay/view?usp=sharing" target="_blank">Basket Magazine</a></b></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-67401482604290222512024-01-20T22:58:00.005+01:002024-01-20T23:00:15.523+01:00Napoli nel Cuor3, identità e passione. Un libro di Giovanni Bocciero<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Napoli nel Cuor3, identità e passione. Un libro di Giovanni Bocciero</span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjln2URt2hTIKt-2d4FOaPlIihi6z4jswfl3hCRLwnm3lhnXcrqp3de3rgbNywuyGereqhfaTPNmqM-hcii0t9wqWBWJtTtEJW9x295AbjDZAo2VSgEr6Lm-JKNirCGA-QIv4VwYZnPOfjAgvLgGXO3RpO2Hi12cXI4vW-IcZ9otrd3SX6oA26CMnK9dw/s1118/photo1703358334.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="801" data-original-width="1118" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjln2URt2hTIKt-2d4FOaPlIihi6z4jswfl3hCRLwnm3lhnXcrqp3de3rgbNywuyGereqhfaTPNmqM-hcii0t9wqWBWJtTtEJW9x295AbjDZAo2VSgEr6Lm-JKNirCGA-QIv4VwYZnPOfjAgvLgGXO3RpO2Hi12cXI4vW-IcZ9otrd3SX6oA26CMnK9dw/w400-h286/photo1703358334.jpeg" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;">All’interno di Storie di Graus, libri da raccontare, Ivan Scudieri incontra l’autore Giovanni Bocciero per presentare Napoli nel Cuor3, Un libro che racconta della trionfale stagione degli azzurri alla conquista del terzo scudetto, Graus Edizioni.</p><p style="text-align: justify;">«Vincere a Napoli è una cosa unica. E se vivi al nord e tifi Napoli, “giochi” sempre in trasferta. Dopo trentatré anni, generazioni di tifosi si sono stretti in un abbraccio ricco di emozioni. Ovunque nel mondo, napoletani che mai si sono interessati al calcio hanno rivendicato questo trionfo come celebrazione della propria terra d’origine. Con la città che si colora di azzurro, i Quartieri Spagnoli, Forcella e il Rione Sanità sono diventati meta di turisti, vogliosi di vivere la parte verace di Napoli. Una città dove “la magia diventa realtà e lo sport può rappresentare la chiave per il riscatto sociale”».</p><p><b><a href="https://www.podcastbook.it/podcast/napoli-nel-cuor-identita-e-passione-un-libro-di-giovanni-bocciero/" target="_blank"><span style="font-size: large;">Clicca qui per l'intervista</span></a></b></p><p><br /></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-693286415720320192024-01-20T20:57:00.003+01:002024-01-20T21:07:52.858+01:00La conferma Pinkins, lottatore mancato<p style="text-align: center;"><b>La carriera dell'ala forte di Marianna è decollata a Scafati dopo anni nelle leghe minori europee</b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: x-large;">La conferma Pinkins, lottatore mancato</span></b></p><p style="text-align: center;"><i>Tanta energia sul parquet per Kruize che si sta imponendo tra i protagonisti di Serie A</i></p><p style="text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></b></p><p style="text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">di Giovanni Bocciero*</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">INIZIARE DAL BASSO per
mirare ad arrivare al proprio massimo. Si può forse riassumere così la carriera
di <b>Kruize Pinkins</b>, ala classe 1993 dello Scafati Basket, che si sta
facendo ammirare come uno dei principali protagonisti del campionato di serie
A. Ha dovuto lottare, sgomitare, combattere, arpionare qualsiasi pallone e
addirittura gettarsi a terra per sbucciarsi le ginocchia se ce ne fosse stato
bisogno. «Certo che sì - ha esordito il cestista nativo di Marianna, città
della Florida -, ho lottato per tutto ciò che ho avuto da quando ho iniziato la
mia carriera da professionista. È ciò che rende speciale questo sport ed il mio
percorso, in un certo senso. Il giocare a pallacanestro mi ha portato in posti
che non avrei mai pensato di vedere. A volte devi solo scommettere su te stesso».
Cosa che fa ancora oggi con la canotta gialloblù indosso. E pensare che «il mio
primo sport non è stato nemmeno il basket. Mia mamma mi ha portato a fare lotta
quando ero molto giovane, cosa che non è durata molto una volta che ho potuto
iniziare a giocare a pallacanestro e a football americano. Però ho sempre
giocato a basket, ed è sempre stato il mio sport preferito».<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJanNivfHDa4kj4OvRBS92rZdwOPzsxnguplDBQY3E9wmcHpEw0Dc0Q39h_x1hFCHYnczdyVGP9D2sm5t13HgvAlpljm9GWY4AvzKH2fcQOfVsbN1SuJZzLu5X9U3y84PpWlOeXIzeG9KfLFf-aB_LmN0xJE0HsdzvxHFVtG82_64TYZLjqOICzLZgvQ/s694/9.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="597" data-original-width="694" height="344" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJanNivfHDa4kj4OvRBS92rZdwOPzsxnguplDBQY3E9wmcHpEw0Dc0Q39h_x1hFCHYnczdyVGP9D2sm5t13HgvAlpljm9GWY4AvzKH2fcQOfVsbN1SuJZzLu5X9U3y84PpWlOeXIzeG9KfLFf-aB_LmN0xJE0HsdzvxHFVtG82_64TYZLjqOICzLZgvQ/w400-h344/9.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">«È un giocatore positivo
- ha commentato coach Pino Sacripanti -, un ragazzo generoso. Pensa al
risultato della squadra prima che di sé stesso, ed è un piacere onestamente
allenarlo. Credo che possa ancora migliorare sulla comprensione del gioco, un
aspetto sul quale sta lavorando giorno dopo giorno, e che può renderlo ancora
più utile all’interno di un sistema. Ormai ha una certa esperienza, ma non
giocando da tanto ad un certo livello si sta abituando a questo standard. Si
sta concentrando anche fuori dal campo, perché tendeva a mettere qualche chilo
di troppo mentre oggi sta molto più attento. Così facendo può arrivare a
giocare per una squadra che faccia le coppe europee, avvalorato dal fatto che
il livello dell’attuale campionato di serie A è alto e lo sta vedendo grande
protagonista».</span></p></span><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Pinkins si è definitivamente consacrato sulla scena della
pallacanestro italiana grazie alla vittoria per 103-107 che ha contribuito a
regalare a Scafati sul parquet di Pesaro dopo un tempo supplementare. Una
prestazione che lo ha visto segnare 33 punti in 39 minuti di gioco per 42 di
valutazione. Così facendo l’ala statunitense ha insidiato il record del club
che detiene un vecchio fromboliere come Rick Apodaca, con 36 punti e 45 di
valutazione. Ma contro Pesaro il numero 12 gialloblù ha migliorato il suo
stesso primato in valutazione, che era il 39 realizzato nel trionfale derby
contro Napoli della passata stagione, oltre ad essere la migliore prestazione
fatta registrare in questo campionato (almeno fino al momento in cui scriviamo,
ndr). </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">«Onestamente in campo pensavo solo a vincere la partita, perché ce lo stavamo
meritando. Durante l’incontro avevamo avuto un grande vantaggio, poi abbiamo permesso
ai nostri avversari di avvicinarsi. Sono rimasto concentrato cercando di
aiutare la squadra a ottenere la vittoria. Solo dopo ho capito che è stato un match
piuttosto importante per me, per quello che sono riuscito a fare, ed è stato
piuttosto bello».</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">A qualcuno forse
meraviglia quello che è capace di fare Pinkins in campo. Ma chi l’ha seguito
anni addietro può senz’altro affermare che è tutta farina del suo sacco. «Direi
che la mia migliore abilità - ha detto l’ala - è l’energia che metto sul
parquet e la mia versatilità». Caratteristiche queste che gli hanno permesso nell’arco
della sua carriera di chiudere diverse stagioni con la doppia-doppia in punti e
rimbalzi di media, nonostante un’altezza che si assesta sui 2.01 metri. Sin dal
Chipole College (due stagioni a 16 punti e 9 rimbalzi di media) si è fatto
apprezzare per la volontà di arrivare per primo sul pallone vagante. Qualità
che dopo essere stato snobbato gli ha aperto le porte del campionato
universitario per eccellenza ricevendo la borsa di studio dai San Francisco
Dons, volando così dall’Oceano Atlantico della Florida a quello Pacifico della
California.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Dopo aver provato a ripercorrere le orme di una leggenda come Bill
Russell, alle medie di 13.9 punti e 6.2 rimbalzi con 9 doppie-doppie e una
menzione per il miglior quintetto della West Coast Conference, ha iniziato il
suo girovagare per l’Europa. Prima tappa in Germania, all’Hanau militante in
seconda divisione, dove nella prima stagione ha registrato 13.1 punti e 9.1
rimbalzi di media, mentre nella seconda si è migliorato con 17.9 punti, 9.6
rimbalzi e 2.5 assist che è il suo massimo in carriera. Nell’estate del 2017 è arrivata
la chiamata di Mitteldeutscher che lo ha fatto esordire in Bundesliga: chiude
l’annata con 11.1 punti e 5.9 rimbalzi. L’anno successivo è approdato in Italia,
ancora per giocare in una seconda lega. È Casale Monferrato che se l’è cullato,
e lui ha ripagato la fiducia forse con la migliore stagione a livello
statistico: 16.8 punti e 10.2 rimbalzi. Ha deciso però di uscire dal secondo
anno di contratto con la squadra per accettare l’offerta da parte
dell’ambiziosa Torino, che ha puntato su Pinkins per cercare la promozione in
serie A. Al primo anno ha chiuso con 15.6 punti e 7.2 rimbalzi, quello
successivo con 11.8 e 6.4. Due anni comunque positivi pur non riuscendo a
cogliere il salto di categoria.</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Nel 2021 si è trasferito in Francia per giocare
con l’ambizioso Limoges del tecnico italiano Massimo Cancellieri, che lo aveva
già affrontato. In Pro A ha fatto registrare 5.6 punti e 3.1 rimbalzi, con le
peggiori percentuali della sua carriera: 42% da 2 e 29% da 3. Dopo essere stato
etichettato quale classico giocatore da seconda categoria, è stata la
neopromossa Scafati a puntarci forte per l’esordio in serie A. Ed alle pendici
del Vesuvio sta trovando di sicuro la sua dimensione ideale. «Scafati è stata
buona con me, e ringrazio tutti perché nel mio caso mi sono ambientato sin da
subito. I tifosi sostengono davvero la squadra, e il club ha una sua storia affascinante.
È stato tutto molto bello sin dal primo giorno». Il primo campionato in
gialloblù l’ha terminato con 12.9 punti e 6.4 rimbalzi di media, cifre che in
questa stagione sta quasi migliorando con 15.4 punti, 5.6 rimbalzi e le
migliori percentuali al tiro di sempre (64% dal campo ed il 53% dall’arco) dopo
le prime otto partite giocate. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Pinkins sta sfruttando il
gioco di Scafati per mettersi in mostra, e Scafati sta beneficiando della
versatilità di Pinkins per raggiungere i suoi obiettivi. «I miei compagni di
squadra sono ragazzi fantastici, sia dentro che fuori dal campo. Siamo un
gruppo che ha tanta fame di migliorare, e ognuno cerca di essere la sua
migliore versione per il bene della squadra. Tutti parliamo tra di noi, ed è
bello vivere l’atmosfera che c’è nello spogliatoio. Coach Sacripanti è una
brava persona, ovviamente un allenatore esperto, che crede davvero nei suoi
giocatori. È difficile trovare questa qualità nella maggior parte dei tecnici, perché
spesso alcuni lo dicono ma non lo pensano sul serio. Poter continuare ad essere
allenato da lui è stata la ragione per cui volevo ritornare a Scafati».</span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFQcuKJMA7KA50afCKeuj7Z5ZCHYIyRomCFU22u78sXscYpBrB7X5XqGubHSgIlPhwDFOwWILoaOMW8XVOnowHjX97xILM999UIlaxXA4xp4zc-NXK0pN_rPVWH8gUfI6A3dYeCDXqdyV3NuP_r4lyvJ4emiuYXKOL1hfbyHYJfEQiSGoQsh0y7jJNTw/s933/1%20(1).jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="696" data-original-width="933" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFQcuKJMA7KA50afCKeuj7Z5ZCHYIyRomCFU22u78sXscYpBrB7X5XqGubHSgIlPhwDFOwWILoaOMW8XVOnowHjX97xILM999UIlaxXA4xp4zc-NXK0pN_rPVWH8gUfI6A3dYeCDXqdyV3NuP_r4lyvJ4emiuYXKOL1hfbyHYJfEQiSGoQsh0y7jJNTw/w400-h299/1%20(1).jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Proprio
al coach abbiamo chiesto se potesse paragonare il nativo di Marianna con uno
dei tanti giocatori che ha avuto l’opportunità di allenare nella sua lunga
carriera: «Non credo che lo possa paragonare a dei ‘quattro’ che ho già
allenato in passato. Maarten Leunen ad esempio era un secondo playmaker in campo,
mentre Shaun Stonerook era capace di rendersi utile facendo tante cose. Ecco, Pinkins
sa fare tante cose sul parquet ma con una fisicità ed un atletismo diversi. Lui
è un atleta che può ricoprire entrambi i ruoli di ala, anche se in quello di
‘quattro’ è più funzionale perché può giocare sia fronte che spalle a canestro.
E da quando lo alleno credo sia anche migliorato sulle letture. La sua migliore
qualità è comunque la presenza costante in partita. Sai che c’è sempre sia a
livello fisico che tattico, e segue scrupolosamente le indicazioni che ci
diamo».</span></p></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Abbiamo creduto sin
dall’anno scorso in Pinkins - ha detto il direttore tecnico Enrico Longobardi
-, ed è per questo che nel costruire la squadra si è deciso di puntare
nuovamente su di lui». «È un’ala pura dalla grande bidimensionalità, capace di
giocare sia esterno che interno - ha aggiunto il direttore sportivo Nicola
Egidio -, ma credo che in particolare lui sia il nostro equilibratore». All’alba
dei 31 anni, che Pinkins compirà il prossimo 25 gennaio, ha di sicuro ancora
diverse stagioni avanti. Eppure uno sguardo di cosa sarà il suo futuro da
grande già se lo sta immaginando. «Mi piacerebbe insegnare il basket ai bambini
più piccoli - ha rivelato l’ala americana -, non solo gli aspetti fisici del
gioco ma anche quelli mentali perché è qualcosa di cui avrei avuto bisogno io
stesso crescendo e giocando a basket. Voglio dire, non avevo solo bisogno di qualcuno
che mi dicesse di correre intorno ai coni oppure di segnare, ma qualcuno che mi
insegnasse in che modo farlo. Oltre a trasmettermi tante altre cose per capire
molto di più questo gioco». </span><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;">Per il momento, però, è concentrato solo sulla
stagione di Scafati. «Rimaniamo con la nostra ambizione che è quella di una
salvezza tranquilla».</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b>Il profilo di Pinkins</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La carriera di Pinkins è
stata tutta un conquistarsi, spesso a suon di doppie-doppie. La miglior
prestazione a livello collegiale l’ha visto segnare 26 punti e prendere 13
rimbalzi. All’esordio in Europa nella seconda divisione tedesca con Hanau ha
raccolto sette nomination ed un premio di giocatore della settimana, dopo una prestazione
da 17 punti e 14 rimbalzi, ed al termine del campionato è stato selezionato per
il miglior quintetto. Nelle tre stagioni in serie A2, ha collezionato 34
doppie-doppie, con i massimi di 34 punti e 15 rimbalzi entrambi a Casale. In
serie A sono quattro le doppie-doppie in due campionati, con 11 rimbalzi
arpionati in tre occasioni.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><b><span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 107%;"><span style="font-size: medium;">L'addio obbligato al coach della salvezza: Sacripanti era la chiave di tutto</span><span style="font-size: 12pt;"><o:p></o:p></span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqLFnnXyLYBWmadrCMXR5RExovDnTPbisIx03t3ruHY_Y9aCtQ5LhZqIM5mddTRdBxVHNDwQek6P_vOo7p4stRmxGsE3UwOfIY2n6nhi5gzJrULwIEsUgaLc-Kd8yi7PUCJ6TleOQ6RBFIjLl2Wkn26a18Gyxm7uLQHUt2veeEVFS6npwCMeU2sIdRRw/s980/IMG_5660.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="653" data-original-width="980" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqLFnnXyLYBWmadrCMXR5RExovDnTPbisIx03t3ruHY_Y9aCtQ5LhZqIM5mddTRdBxVHNDwQek6P_vOo7p4stRmxGsE3UwOfIY2n6nhi5gzJrULwIEsUgaLc-Kd8yi7PUCJ6TleOQ6RBFIjLl2Wkn26a18Gyxm7uLQHUt2veeEVFS6npwCMeU2sIdRRw/w400-h266/IMG_5660.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt;"><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">SCAFATI E L'AGGUATO DEL DESTINO: la Givova si è trovata tra capo e collo un fulmine a ciel sereno. Sacripanti ha dovuto lasciare per sottoporsi a un delicato intervento chirurgico che richiederà una lunga convalescenza. Toccanti le parole di Nello Longobardi e coach nel momento del commiato. Ora è arrivato l'esperto Matteo Boniciolli in cerca di rivincita. Fino al forfait del suo coach Scafato stava andando discretamente: «il campionato è molto equilibrato, lo si vede di domenica in domenica - ha
esordito il ds Egidio -. Non si può sottovalutare nessun impegno. Il nostro
obiettivo resta oggettivamente la salvezza, che dobbiamo raggiungere il prima
possibile. Ma credo che possiamo toglierci qualche soddisfazione in più. Adesso
è presto per fare ipotesi, diciamo che possiamo farci un’idea più chiara su
dove possiamo arrivare solo al termine del girone d’andata». «Abbiamo costruito
il roster conservando una base - ha aggiunto il dt Longobardi -, per questo
abbiamo confermato Pinkins, Logan, De Laurentiis e Rossato. Su Rossato credo
che ci siano pochi giocatori in giro che possono vantare una così lunga
permanenza in uno stesso club. Logan lo abbiamo davvero aspettato. Dopo la
parentesi a Cantù ci aveva fatto sapere che voleva smettere. Insistendo per capire
se magari fosse dovuto alla stanchezza, con il suo procuratore ci siamo presi
qualche settimana durante le quali non abbiamo cercato nessun’altro, e la cosa
si è conclusa bene».</span></p></span><p></p>
<span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">Alessandro Gentile e
Strelnieks hanno rappresentato due innesti di alto spessore. «Con Gentile ci
siamo trovati sin da subito in sintonia - ha commentato il ds -, non a caso ci
abbiamo messo poco a concludere l’accordo. Era in cerca di una piazza che
potesse rilanciarlo ad un certo livello, e noi abbiamo visto in lui una grande
opportunità per aggiungere un giocatore dal grande pedigree. L’aggiunta di
Strelnieks, invece, è stata fatta per potenziare il roster. Valutata la sua
condizione fisica, la trattativa per ingaggiarlo è stata molto rapida. È il
pezzo che ci mancava, e lo si è visto sin dalle prime partite che è un facilitatore,
un giocatore capace sia di realizzare nei momenti difficili che di passare». Ma la
chiave di volta era Pino Sacripanti come ci aveva dichiarato il dt gialloblù prospettando per lui un lungo futuro a Scafati. Poi, il destino maledetto. Ora tocca al coach triestino.</span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><br /></span></div><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;"><b><a href="https://basketmagazine.net/buon-2024-con-bm-nel-numero-in-edicola-in-questo-avvio-di-nuovo-anno-un-intervista-esclusiva-del-nostro-giovanni-bocciero-a-kruize-pinkins-ormai-colonna-dello-zoccolo-duro-di-scafati/" target="_blank">* per la rivista</a></b> <b><a href="https://drive.google.com/file/d/1dz2LYKcYTUaCjvM3HWsw4IRIO42PxO39/view?usp=sharing" target="_blank">Basket Magazine</a></b></span></div></span>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-78988389607112627462023-12-17T13:41:00.000+01:002023-12-17T13:41:37.053+01:00Il terzo scudetto in “Napoli nel cuor3”<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlh6ZOC2aSk6ac_Re_Ox_b9OvIKoaUxOiHgIkSzxI3t0FCzjUmHi7OavDIhRPZjotoBvSj1OJYFmIixxmv9nqNphHSZQIvgF-rILRj_GfY4h2SRO-GKEIT-LuIuSnAbpRD60vj0h4hCz7UKCrxcqb0KAjQhrXLkyEBxpQSgSg9SZuGev-GTkCHMmzpxg/s842/WhatsApp%20Image%202023-11-03%20at%2017.16.37.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="842" data-original-width="595" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlh6ZOC2aSk6ac_Re_Ox_b9OvIKoaUxOiHgIkSzxI3t0FCzjUmHi7OavDIhRPZjotoBvSj1OJYFmIixxmv9nqNphHSZQIvgF-rILRj_GfY4h2SRO-GKEIT-LuIuSnAbpRD60vj0h4hCz7UKCrxcqb0KAjQhrXLkyEBxpQSgSg9SZuGev-GTkCHMmzpxg/s320/WhatsApp%20Image%202023-11-03%20at%2017.16.37.jpeg" width="226" /></a></div><br />L’incontenibile esplosione di pubblicazioni scatenata dal terzo scudetto del Napoli si arricchisce di una nuova unità.<p></p><p>Stavolta però la prospettiva del racconto è decisamente diversa dal solito, inconsueta, perché è quella di un tifoso costretto a vivere la vittoriosa cavalcata di Spalletti e i suoi uomini a quasi mille chilometri da Napoli.</p><p>Una sola partita vissuta dal vivo al Maradona e neppure di campionato, Napoli-Liverpool di Champion.</p><p>Tutte le altre sempre a distanza, da emigrante, nel freddo nord, freddo naturalmente anche di calore umano nei confronti della squadra azzurra.</p><p>È l’esperienza che racconta Giovanni Bocciero, giornalista-tifoso casertano che vive a Piacenza per lavoro ma che anche a tanta distanza ha vissuto in televisione il campionato trionfale degli azzurri, accompagnato quasi “minuto per minuto” dalle emozioni elargite da Osimhen e compagni.</p><p>Il racconto si svolge così, partita per partita, alla ricerca innanzitutto del posto giusto per poter vedere lo spettacolo in diretta televisiva, magari da solo o al più in compagnia di qualche amico napoletano, campano o del sud-Italia con cui condividere le emozioni di ogni singola gara.</p><p>E naturalmente ogni gara viene raccontata attraverso le sensazioni attraversate in circostanze ambientali non certo ideali per un cuore azzurro e, di settimana in settimana, sempre più galvanizzato dalla vittoriosa galoppata di Di Lorenzo e soci.</p><p>Emozioni rubate ad un ambiente pressoché estraneo a quelle vicende, fino allo storico pareggio 1-1 di Udine del 4 maggio 2023, che sancì matematicamente il terzo scudetto nella storia del Napoli a quattro turni dalla fine del campionato.</p><p>E il 4 giugno, esattamente un mese dopo, Napoli-Sampdoria decretò ufficialmente il ritorno del Napoli nell’albo d’oro dello scudetto dopo 33 lunghi anni.</p><p>E fu festa al “Maradona”, in tutta la città. E ci furono piccole e grandi oasi di festa in tutta Italia. Anche a Piacenza.</p><p><a href="http://napoli.com/viewarticolo.php?articolo=46525" target="_blank"><b><i>Recensione di Adriano Cisternino</i></b></a></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-64000265061637717722023-12-08T18:51:00.006+01:002023-12-08T19:45:47.624+01:00Avete mai letto libri di sport? - Napoli nel cuor3<p style="text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: justify;">Avete mai letto libri di sport? Se sì, quali? “Napoli nel cuor3. Identità e passione”, edito Graus Edizioni, è scritto dall’autore Giovanni Bocciero.</span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">L’autore e io non ci conosciamo, eppure, abbiamo già delle cose in comune. Apparteniamo alla stessa città, Napoli. Tifiamo la stessa squadra: il Napoli<o:p></o:p></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">E facciamo lo stesso lavoro: il giornalista.</span><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt;"> <span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">Abbiamo scritto un libro per ricordare lo scudetto del Napoli. Lui per gli adulti, io per i bambini. Cosa mi ha spinto a leggere questo libro? Beh, tutto! Partiamo dal presupposto che tutto ciò che riguarda Napoli e il Napoli lo devo leggere. Mi piace scoprire nuovi autori e mi piace soprattutto conoscere il loro punto di vista, perché ognuno mette un qualcosa di diverso in ciò che scrive o un qualcosa che, magari, l’autore precedente non ha inserito nel medesimo contesto.<o:p></o:p></span></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">“La storia però dirà il contrario. Racconterà che nonostante tutto e tutti il tricolore è tornato alle falde del Vesuvio. E quando si dice che vincere a Napoli è una cosa unica, è vero. È proprio vero, perché è un successo di tutti”<o:p></o:p></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;"><br /></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPa7Y1687KTDpN7oEWtNx_IVMbNMqZ48w_sU8gySw4Wu1w5EhFuXVHYhzjijiDSNZFf_ejFz3DSbOhw-0w_CuXVSMACcuxKz7X2bo1GUkBDXcJDn2pGUjJ6BrHgZ4Yw2KuD0V7da3RIfurYHjFS7z2xFdg37pD0BFBisOHCC431TohoMXWGG2MY-lLg/s891/IMG_5738.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="885" data-original-width="891" height="398" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzPa7Y1687KTDpN7oEWtNx_IVMbNMqZ48w_sU8gySw4Wu1w5EhFuXVHYhzjijiDSNZFf_ejFz3DSbOhw-0w_CuXVSMACcuxKz7X2bo1GUkBDXcJDn2pGUjJ6BrHgZ4Yw2KuD0V7da3RIfurYHjFS7z2xFdg37pD0BFBisOHCC431TohoMXWGG2MY-lLg/w400-h398/IMG_5738.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">Il libro di Giovanni Bocciero si differenzia da tutti gli altri libri che in questi ultimi mesi hanno preso posto nella mia libreria, nella sezione “Scudetto Napoli”. È un libro che ho letto in un’intera domenica pomeriggio, poiché composto soltanto da tre capitoli.<o:p></o:p></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">Tre capitoli belli corposi, che vanno ad analizzare tutto il percorso fatto dalla squadra di Spalletti. Leggendo le parole di Giovanni, ho rivissuto tutto durante la lettura. Ricordo gli articoli estivi e lo scetticismo nelle parole del dirigente sportivo Giuntoli, ricordo le lacrime spese sull’addio di Mertens e poi le prime soddisfazioni.<o:p></o:p></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">Ho sorriso quando ho letto la celebre frase: “Uomini forti, destini forti. Uomini deboli, destini deboli”, che sento molto vicina; ho sorriso quando Bocciero ricorda della prima sconfitta del Napoli contro l’Inter nell’epoca di Maradona per la sintonia letteraria che ho provato con lui. Giovanni Bocciero ha personalizzato molto il suo libro e il suo racconto. L’ha reso particolare e diverso agli occhi di noi lettori. Lui, come tanti altri tifosi, purtroppo, non l’ha potuto vivere nella sua terra perché lontano per lavoro. Eppure, è riuscito a renderlo unico.</span><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt;"><o:p></o:p></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; font-size: 10.5pt;">Descrizioni ben dettagliate, passaggi, caratterizzazione dei giocatori e humour della squadra e della città.</span><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt;"><br /><span style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial;">“Lo stadio è vestito a festa, ma ormai è da un mese che ogni partita del Napoli è accompagnata come fosse una passerella celebrativa. La curva B si è resa artefice di una bellissima coreografia, ricordando le proprie origine come “Città di Parthenope“.</span></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;">Una cosa però la devo dire. Lo scudetto a Napoli non è stato soltanto una questione di vittoria sul campo. No, è stata anche la vittoria di Napoli e soprattutto dei napoletani. Come ha scritto Giovanni, tutti si aspettavano “il morto”, ma abbiamo saputo dimostrare che siamo persone che sanno vivere e festeggiare. Una grandissima prova di carattere e soprattutto del “saper campare”.</span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;">È giusto che i libri come quelli di Giovanni, dedicati al terzo tricolore o a qualsiasi lieto evento sportivo, vengano letti e visti come un ricordo bello da custodire. Perché forse un giorno tutto svanirà, l’adrenalina andrà a finire e non tutti ricorderemo ancora tutti gli eventi, minuto per minuto. In questo caso, ci/vi basterà sfogliare le pagine per poter ritrovare il gusto di quella magia e di quelle date così importanti per la società tutta!</span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;"><br /></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;">VOTO: 5/5</span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;"><br /></span></p><p class="has-medium-font-size" style="background-attachment: initial; background-clip: initial; background-image: initial; background-origin: initial; background-position: initial; background-repeat: initial; background-size: initial; border: none; margin: 0cm; padding: 0cm; text-align: justify;"><span face=""Segoe UI", sans-serif" style="font-size: 10.5pt; text-align: left;"><i><a href="https://www.instagram.com/p/C0bBkmfMlfx/" target="_blank"><b>Recensione di Anna Calì - La bottega dei libri</b></a></i></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-45524933637895645602023-12-02T23:53:00.001+01:002023-12-02T23:53:53.125+01:00L'intervista ai golden boys Procida e Spagnolo <p style="text-align: center;"><i>I due golden boya del basket azzurro hanno scelto la Germania per fare esperienza nel gran circo dell'Eurolega</i></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><b>Procida e Spagnolo a scuola dai campioni</b></span></p><p style="text-align: center;"><i>Poco più che ventenni, compagni di stanza e spogliatoio in nazionale, scelti insieme dalla Nba, l'Alba Berlino li ha uniti sotto gli stessi colori</i></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: center;"><b>di Giovanni Bocciero*</b></p><p><br /></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Sono i golden boys dell’Italia dei canestri, quella
che crede in loro ed è pronta a celebrarne i successi. Il futuro è tutto dalla
loro parte, e <b>Gabriele Procida</b> e <b>Matteo Spagnolo</b> sono determinati
a prenderselo. Con i sacrifici che comporta vivere lontano da casa e dalla
famiglia, ed il lavoro quotidiano che contraddistingue i veri campioni.
Gabriele, ala classe 2002 da Como, esploso nelle giovanili di Cantù; e Matteo,
play brindisino del 2003, cresciuto cestisticamente a Mesagne; hanno condiviso
spesso e volentieri il proprio cammino. Dal torneo giovanile del 2018 targato
Eurolega a Belgrado con la Stella Azzurra Roma, all’Europeo Under 16 dello
stesso anno disputato a Novi Sad, fino all’ultimo Mondiale giocato con l’Italia
a Manila. Una sottile linea rossa che li ha portati a ritrovarsi insieme
all’inizio di questa stagione in forza all’Alba Berlino. Un’amicizia nata sul
parquet e consolidata tra camere d’albergo condivise e spogliatoio.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Y1bmOVpEVUHa4G-9UscUcJzRe8nKhyphenhyphennHACPF9Wxkhyq-bfAUYQxINYG4fvEaxn7Z0CoXcnD9bD_CSPXCHh3uH_HsN_QKYEI6hDS73rnM2oe8DiO-P19iMtnE6oU6oEUm-r2qJiSMTedNbw1PhoaI656rfN06b5KcO52o0y84RSBpo1iqKExEWFASqQ/s468/IMG_5660.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="309" data-original-width="468" height="264" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4Y1bmOVpEVUHa4G-9UscUcJzRe8nKhyphenhyphennHACPF9Wxkhyq-bfAUYQxINYG4fvEaxn7Z0CoXcnD9bD_CSPXCHh3uH_HsN_QKYEI6hDS73rnM2oe8DiO-P19iMtnE6oU6oEUm-r2qJiSMTedNbw1PhoaI656rfN06b5KcO52o0y84RSBpo1iqKExEWFASqQ/w400-h264/IMG_5660.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Nella capitale tedesca </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«viviamo
in due appartamenti diversi</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha
esordito Procida </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-.
La nostra giornata tipo è allenamento al mattino dalle 11 alle 13. Verso le 14
torniamo a casa, al pomeriggio trascorriamo tempo assieme giocando ai
videogame. Alla sera invece, spesso l’uno va a mangiare a casa dell’altro
oppure usciamo a cena»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.
All’allenamento vanno insieme, con l’unico patentato dei due Matteo che passa a
prendere Gabriele. In virtù delle tante partite e trasferte che richiede il
doppio impegno tra Bundesliga ed Eurolega, </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«non
siamo riusciti a fare più di tanto in città</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha continuato l’ala azzurra </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-.
Una volta, però, siamo andati allo zoo»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.
</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«A volte facciamo anche
qualche passeggiata al pomeriggio </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">-
ha aggiunto Spagnolo </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-,
anche perché Berlino è davvero bella oltre ad essere una metropoli molto
internazionale. Per le strade s’incontrano tanti italiani e persone davvero da
tutto il mondo. È una cosa bella perché si respirano etnie e culture diverse.
Anche solo per una questione culinaria, c’è qualsiasi tipo di ristorante, e si
può scegliere tra diversi locali di carne o pesce»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Dopo aver condiviso diverse esperienze insieme,
l’Alba è il primo club che li ha riuniti facendoli giocare insieme per
un’intera annata. Ma chi è venuto a sapere per primo della notizia che avreste
giocato insieme a Berlino? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Più
o meno siamo tutti della stessa agenzia, le voci girano e stando in ritiro con
l’Italia </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- ha detto il play
brindisino </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">- qualcosa ho
chiesto a Gabriele. Una domandina sulla situazione della squadra o com’è
l’ambiente gliel’ho fatta. Ovviamente i nostri compagni di nazionale sono stati
i primi a sapere della notizia»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.
Qual è stato il primo consiglio che ti è stato dato? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Gabriele mi ha detto di avere
pazienza, di non innervosirmi soprattutto se all’inizio le cose non sarebbero
andate come mi sarei aspettato. Si tratta comunque di un modo di giocare
diverso, e quindi è normale che ci voglia un periodo di assestamento. Questo è
stato il consiglio principale che mi ha dato»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Nonostante Gabriele e Matteo abbiano uno stretto
legame che va oltre la pallacanestro, non hanno un particolare rito prima delle
partite. Nemmeno un handshake, ovvero quel saluto tipico che tra compagni si fa
prima di mettere piede in campo. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Nulla
di speciale</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha detto l’ala
brianzola -. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">A
volte qualcosa di semplice, ma non abbiamo mai fatto nulla di strano»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. Forse prima delle partite sono concentrati solo
su ciò che c’è da fare sul parquet, ma è interessante sapere che </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«non ho nessun idolo</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha continuato Procida </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-, ma guardo un po’ tutti i migliori nella
mia posizione. Più li vedo e più cerco di rubargli qualcosa»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Guardo
un po’ tutti i giocatori nel mio ruolo</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">
- ha aggiunto Spagnolo </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-,
soprattutto quelli che giocano in Eurolega, per cercare di capire quello che
fanno meglio e provare a copiarli. È utile per sviluppare il mio gioco»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Per quanto riguarda la stagione in Eurolega,
Procida è chiamato a confermare l’ottima passata annata. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«All’Alba c’è molta cura per il dettaglio
e tanta voglia di lavorare. Non che nelle altre squadre dove ho giocato non ci
fosse, però qui hai la palestra aperta 24 ore su 24, due allenatori a
disposizione per sessioni individuali oltre allo staff tecnico. Tutto questo ti
permette di poterti allenare anche prima o dopo l’allenamento di squadra»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. Per Spagnolo è stato invece l’esordio assoluto
nella massima competizione continentale per club, nonostante qualche
convocazione con il Real Madrid già nel 2020. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Berlino
è la mia prima esperienza in Eurolega, e subito si vede quanto siano ben
organizzati per il livello al quale siamo chiamati a giocare. Avendo più
partite alla settimana, con diversi viaggi, è fondamentale che riusciamo a
trovare il tempo non solo di allenarci, ma nel farlo bene»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmasWN-LKZ6IzqWqvESzIuhzBnXe8goEYShStizEGHInJBNorR9752xu6bv7D6moDPaxSDao8QC7TJrGIttEY_va_RwDQBTpAx1ojfCNF8ZFfos0hVPPDsT4B0QJ51j7n2lMeHgcufDc7Nih8KLRUiEei-cPkZ9QcEn6AKUJo90r5fyGZTMkgm8JbmrA/s1600/371461076_7350496274963627_2750153408317175169_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmasWN-LKZ6IzqWqvESzIuhzBnXe8goEYShStizEGHInJBNorR9752xu6bv7D6moDPaxSDao8QC7TJrGIttEY_va_RwDQBTpAx1ojfCNF8ZFfos0hVPPDsT4B0QJ51j7n2lMeHgcufDc7Nih8KLRUiEei-cPkZ9QcEn6AKUJo90r5fyGZTMkgm8JbmrA/w400-h225/371461076_7350496274963627_2750153408317175169_n.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"><br /></span></p>Gabriele poi analizza le italiane Virtus Bologna e
Olimpia Milano, già affrontate: </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Sono
due squadre lunghe, con una panchina profonda, e credo che possano arrivare ai
playoff. Se la possono giocare contro chiunque perché hanno giocatori di grande
qualità. Sono allenate bene, da due ottimi allenatori, e credo che non gli
manchi nulla per entrare tra le prime otto»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. Matteo invece fa le carte ai berlinesi: </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Rispetto
al roster dello scorso anno sono cambiati diversi giocatori, io per primo. Durante
il raduno c’è chi è arrivato prima e chi è arrivato dopo, per questo stiamo
ancora imparando a giocare insieme. I progressi però ci sono e si vedono.
Spesso entriamo nel dettaglio per capire dove possiamo ancora migliorare, per
arrivare a vincere quante più partite sarà possibile in Eurolega, che è il
nostro obiettivo»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.</span><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">L’Alba Berlino è di sicuro una tappa importante per
le loro rispettive carriere. Un posto dove poter continuare a crescere, una
rampa di lancio verso cieli sempre più stellati. Ma cosa vedono i due ‘golden
boys’ azzurri per il loro futuro? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Spesso
ne discutiamo tra di noi </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- ha precisato
Spagnolo </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-, e siamo
convinti che è necessario vivere il presente e pensare a quello che facciamo
oggi. Credo che non faccia bene né pensare troppo al futuro, e neppure al
passato. Dobbiamo concentrarci sul presente, dobbiamo lavorare in maniera dura
adesso, perché è quello che ci ripagherà in futuro»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«È
importante non crearci troppe aspettative</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha puntualizzato Procida -, </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">perché
le cose magari possono cambiare lungo il nostro percorso. Quindi restiamo nel
presente e lavoriamo duramente tutti i giorni per raccogliere i frutti
nell’avvenire»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. Giocare
all’estero pone i cestisti italiani sullo stesso livello di uno straniero. L’ha
evidenziato tempo fa anche Nicolò Melli, sottolineando come i club che ti
ingaggiano cercano da te prestazioni oltre la media. Questo potrebbe aumentare il
livello di pressione, anche se </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«non
la vivo così</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha
commentato il play brindisino, che faceva ore e ore di autobus per giocare a
Roma prima di volare ancora adolescente a Madrid -. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Giocare
all’estero è un ulteriore modo per uscire dalla propria comfort zone. Ti devi
confrontare con un altro tipo di ambiente, con un’altra lingua, con dei nuovi
compagni dei quali pochi italiani se non addirittura nessuno. Tutto questo
diventa uno stimolo in più per migliorare e per restare sempre sul pezzo»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Per qualcuno si tratterà di destino, per altri
soltanto di un traguardo conquistato con merito. Ma Matteo e Gabriele hanno
condiviso anche il Mondiale di questa estate. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Non
mi aspettavo la convocazione ma ci speravo tanto. Sembra banale dirlo</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha riflettuto il brianzolo che ha vissuto
un’esperienza sfortunata alla Fortitudo Bologna prima di emigrare in Germania </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-, ma è veramente un sogno
partecipare ad un Mondiale indossando la maglia della nazionale. Sono stato
contento dell’opportunità ricevuta dal ct Gianmarco Pozzecco, e non posso
sicuramente lamentarmi dello spazio ritagliatomi»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Si
tratta del sogno che si ha sin da quando si è piccoli</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"> - ha aggiunto Spagnolo -, </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">che negli ultimi anni, un passettino
alla volta, è diventato sempre più realtà. Sapevamo di essere nel giro dei
convocabili, ma non eravamo certi di poter far parte della spedizione. È stata
l’esperienza cestistica più forte della mia carriera sin qui. Sono rimasto
soddisfatto per il clima e la squadra con cui l’ho vissuta, perché siamo
diventati davvero una grande famiglia»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.
La prossima estate azzurra è ovviamente lontana, pensandoci adesso. Ma c’è un
Preolimpico da dover vincere e </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«ovviamente
speriamo di far parte della squadra</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">
- ha continuato Procida -, </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">e
ce la metteremo tutta per essere convocati e andarci a prendere un posto alle
Olimpiadi»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Dal sogno azzurro a quello Oltreoceano, perché tra
le tante cose condivise, Gabriele e Matteo sono stati anche scelti al draft Nba
nella stessa notte, quella del 23 giugno 2022. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Essere
stati draftati è sicuramente un qualcosa che ti avvicina all’America. Questo
però non significa che accadrà sicuramente </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- ha precisato il play </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-.
La Nba resta comunque la lega più famosa e prestigiosa del mondo, ed è il sogno
di tutti. Da quella notte abbiamo fatto qualche passo in più verso di lei, ma
ce n’è ancora di percorso da fare. Però non bisogna mai smettere di crederci e
sperare»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«La strada è ancora lunghissima. Ci
vogliono ancora tanti allenamenti -</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">
ha replicato Gabriele </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">-,
e non è detto che seppur sei stato scelto al draft andrai certamente a
giocarci. È tutto una conseguenza del lavoro che fai durante la settimana, nel
corso degli anni. Se poi dovesse arrivare l’opportunità, sarebbe un sogno bellissimo»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">. Ma qual è il rapporto che avete con le rispettive
franchigie? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Ci
sentiamo spesso, anche perché mi seguono e guardano le partite»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">, ha detto Gabriele. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Lo
stesso vale per me»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">, ha concluso
Matteo. Senza fare voli pindarici, i due ‘golden boys’ restano saldamente con i
piedi per terra e guardano dritto avanti a loro. Un allenamento dopo l’altro,
una convocazione dopo l’altra, con la fame di chi vuole arrivare. Ma con calma,
senza fretta. Dopotutto sono poco più che ventenni, con una carriera già
ampiamente vissuta, ma dalle pagine importanti ancora da scrivere.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="320" data-original-width="570" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYpt3qul0KfgCIzR1_IqrXx8xho98ZFfrGDm6dBp_fZssAbN6XI-oXtDgdTYm0K5J_wBqldKSquqqR_kwi21renrex65AFHhkQUlEJLjOdrR-oka9QtmoEaUpTMbSCvL8il0-STAVYHVf9izvjtBrgOhoCs5E60oFpqcWX5jE_0BG_hKl93bKem8TtKA/w400-h225/371461076_7350496274963627_2750153408317175169_n.jpg" width="400" /></div><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b>Il comasco e l'Alba Berlino insieme dalla scorsa stagione</b></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Dal minibasket a Lipomo, piccolo comune brianzolo,
all’esordio in Serie A con la canotta della Pall. Cantù a soli 17 anni. Senza
dimenticare le origini della famiglia, di Agropoli, dove spesso è tornato in
cerca di una palestra per allenarsi senza sosta anche d’estate. Il cammino di <b>Gabriele
Procida</b> è stato precoce, per qualcuno è potuto sembrare una strada
lastricata d’oro, ma di certo non semplice. Con l’arrivo a Basket City, sponda
Effe, sarebbe dovuto decollare. Non è stato così. Ed ha fatto bene ad emigrare
per trovare l’ambiente adatto dove poter continuare a crescere e migliorare,
accettando forse una sfida prima con sé stesso in quel di Berlino.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; line-height: 107%;"><span style="font-size: medium;"><b>Per il giovane brindisino è la prima esperienza in Eurolega</b></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Dai 78 punti segnati in una partita ad appena 13
anni, con i quali ha permesso alla Mens Sana Mesagne di battere Ceglie e
vincere il titolo regionale; all’esordio in Liga Acb con la canotta del Real
Madrid a 17 anni compiuti. La carriera di <b>Matteo Spagnolo</b> è stata già
costellata di record che in tanti non riusciranno nemmeno lontanamente ad
immaginare. Forse un predestinato, andato via di casa ancora bambino, ma
sicuramente con la testa sulle spalle. L’Alba Berlino è la quinta tappa di un
percorso che lo può proiettare davvero molto in alto. L’asticella delle
aspettative non è fissata a misura d’uomo, dunque necessita di grande impegno e
lavoro sodo per scavalcarla.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9mNbSlut4BNsdLH8nQpMRguC9I7_O7VuhL3zO4fXwtIIRT_Cjuxm9NC1vMcjB-mWStDv-uhc4qXgfDEgRigri5ydbwVZ5lGyITxL4MCdahgBHNra8fc3WXmhXIOTwcTc_AMO48cZEvDaibLYs0x37e6XXBj-tewBtCNzYXl6mrIT0hj_OW0mxgenEig/s2400/371461076_7350496274963627_2750153408317175169_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1350" data-original-width="2400" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9mNbSlut4BNsdLH8nQpMRguC9I7_O7VuhL3zO4fXwtIIRT_Cjuxm9NC1vMcjB-mWStDv-uhc4qXgfDEgRigri5ydbwVZ5lGyITxL4MCdahgBHNra8fc3WXmhXIOTwcTc_AMO48cZEvDaibLYs0x37e6XXBj-tewBtCNzYXl6mrIT0hj_OW0mxgenEig/w400-h225/371461076_7350496274963627_2750153408317175169_n.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: medium;"><b>Lanciati in azzurro da Sacchetti, punti fermi nella nazionale del futuro</b></span></p><p style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">Dalla
Stella Azzurra all’azzurro sino a Berlino, storica città che rievoca momenti
sportivi indelebili per tutti gli italiani. Matteo Spagnolo e Gabriele Procida
hanno visto spesso e volentieri incrociarsi i rispettivi percorsi cestistici.
La partecipazione al Mondiale di Manila è soltanto un nuovo, importante, punto di
partenza per entrambi, che possono diventare le colonne portanti
dell’Italbasket che verrà. Lanciati entrambi da Meo Sacchetti, Matteo è stato
il primo ad esordire nella nazionale dei grandi. Era il 20 febbraio del 2020, e
da ragazzo del sud gli sono bastati pochi minuti per far esplodere il
PalaBarbuto di Napoli con i suoi primi due punti contro la Russia. Il terzo più
giovane esordiente di sempre, ha già totalizzato 26 presenze per un totale di
121 punti. Un anno dopo è toccato a Gabriele la ‘prima volta’. Era il 19
febbraio 2021, l’Italia affrontava l’Estonia nella bolla di Perm’, la prima
delle sue 18 partite in azzurro per 69 punti complessivi. Tra i candidati dello
scorso anno per il premio Rising Star di Eurolega, Procida quest’anno sta
viaggiando a oltre 5 punti, 2 rimbalzi e 2 recuperi di media. All’esordio
assoluto Spagnolo, invece, è andato già due volte in doppia cifra per punti e
registra più di 8 punti e 2 assist a partita.</span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><br /></span></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-font-style: italic; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;"><b><a href="https://drive.google.com/file/d/1lBkdVoXKQTZ8Bwsw72l6SdXlan2Q64zO/view?usp=sharing" target="_blank">* per la rivista</a></b> <a href="https://basketmagazine.net/coming-soon-bm-di-novembre-copertina-e-intervista-esclusiva-a-spagnolo-e-procida-poster-galloway-copertina-locale-e-intervista-a-cordinier-i-personaggi-pozz-della-valle-wiltjeralviti-balda/" target="_blank"><b>Basket Magazine</b></a></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-44779104301568737082023-11-04T01:10:00.002+01:002023-11-04T01:16:22.781+01:00Gandini: il basket torna nella vita degli italiani<p style="text-align: center;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><i>Gli obiettivi della Lega: competitività, innovazione e un feeling maggiore con tutti gli sportivi</i></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: x-large;"><b>Gandini: il basket torna nella vita degli italiani</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-family: Times New Roman, serif;"><b>Una Serie A più spettacolare con atleti e tecnici importanti e il traino della Nazionale</b></span></p><p style="text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></b></p><p style="text-align: center;"><b style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">di
Giovanni Bocciero*</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">UNA NUOVA STAGIONE è iniziata, con la LBA vogliosa
di continuare a crescere e diventare sempre più ambiziosa. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Una Lega altamente competitiva, ed
un campionato che </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- esordisce il
presidente Umberto Gandini -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> attiri
più interesse sia per gli appassionati che per gli sponsor. Ma soprattutto, un
campionato che diventi sempre più parte integrante della vita degli sportivi
italiani, che non siano necessariamente soltanto gli appassionati o praticanti
della pallacanestro, ma in generale tutta quella fetta più ampia di coloro che
hanno interesse per il nostro sport e che devono appassionarsi pian piano alle
nostre squadre».</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i></i></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3skkFqnLG2FrwxNzSnkF_2HXOxNPTUfdkKIv_QrVt6Y2_L-4kktwC1xeFU2Bu24pj3BMAoFSlAdfYetRE1FSgxGtACkXMwdOagDvr_d_2V3rFUOrQqvwFN2Q8MDhHDPmGfekaqX5exOsY-0q_lbfaGVs85MSrtq2Vu_koC0epvpf41G5oaAFAQv1IbA/s980/IMG_20231028_230056.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="980" height="261" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3skkFqnLG2FrwxNzSnkF_2HXOxNPTUfdkKIv_QrVt6Y2_L-4kktwC1xeFU2Bu24pj3BMAoFSlAdfYetRE1FSgxGtACkXMwdOagDvr_d_2V3rFUOrQqvwFN2Q8MDhHDPmGfekaqX5exOsY-0q_lbfaGVs85MSrtq2Vu_koC0epvpf41G5oaAFAQv1IbA/w400-h261/IMG_20231028_230056.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><b>Il presidente LBA durante la premiazione della Supercoppa 2023<br />che è stata un grande successo di pubblico</b></i></td></tr></tbody></table><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Ovviamente gli obiettivi da raggiungere passano
anche per la competitività del campionato. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Non
sono un tecnico a tal punto da poter giudicare sulla carta le formazioni </span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">- continua il numero uno della LBA -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> che prendono il via in campionato.
Posso però far notare che tutte e sedici le squadre hanno ben interpretato la
fase di costruzione del roster durante il mercato. Milano e Bologna che sono
impegnate in Eurolega hanno una squadra molto profonda ed hanno intrapreso la
loro strada portando giocatori di grande livello. Milano ha preso Mirotic ed ha
due campioni del mondo nel proprio roster. Bologna adesso ha Banchi come guida
tecnica che è stato il miglior coach dei Mondiali, e non concordo su un
ridimensionamento del progetto perché hanno operato in maniera oculata secondo
i limiti che si sono posti. Poi ci sono tutte le squadre ben attrezzate e che
saranno impegnate in Europa come Venezia, Tortona che ha alzato ulteriormente
l’asticella, Varese e Brindisi che devono conquistarsi sul campo l’accesso ai
gironi di BCL, Sassari e Trento che sono una costante a livello internazionale.
Quello che però interessa di più alla LBA è, che pur sapendo che i budget
spesso e volentieri scendono in campo, da qui alla fine del girone d’andata che
qualifica per la Final Eight di Coppa Italia, e poi al termine della regular
season che qualifica per i playoff, tutti giocheranno al massimo delle loro
possibilità»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">L’inizio del campionato è stato scosso dal rifiuto
del brasiliano Caboclo di unirsi a Venezia nonostante il contratto firmato in
estate. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«In questa vicenda
è chiaro che la Lega farà tutto ciò che è in suo potere per sostenere il club </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- afferma Gandini -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">
in quella che diventa una battaglia legale sia sportiva che civile tra due
parti. Una di queste è il giocatore che evidentemente pare indifendibile. La
giustizia farà il suo corso, come per altro è già successo in altri casi come
lo scorso anno tra Verona e Selden. Sono certo che le ragioni della Reyer
verranno premiate. Adesso hanno il problema di sostituire l’atleta, magari con
un giocatore per l’immediato aspettando i tagli dei training camp della Nba per
vedere chi possa essere utile»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Restando in tema di giustizia sportiva, come
evitare a monte un caso Varese come lo scorso anno? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«La
giustizia sportiva ha il suo corso indipendente, così come la Procura Federale.
È stata segnalata una violazione delle norme che non era possibile accertare in
altro modo, e la giustizia ha seguito quelli che sono i suoi tempi. Credo che
innanzitutto questo caso abbia insegnato che, qualora ce ne fosse bisogno, le
regole vanno sempre rispettate e i regolamenti vanno applicati alla lettera.
Confido </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- auspica il presidente -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> sul fatto che non sia questa una
fattispecie che possa ripetersi. D’altro canto, ogni discorso sull’eventuale
riforma della giustizia sportiva non è un tema che riguarda solo la
pallacanestro, come abbiamo avuto modo di vedere per tutta l’estate col calcio»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">La LBA sta immaginando di espandersi, e questo
significa anche portare all’estero i propri eventi. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Questo
può riguardare solo ed esclusivamente la Supercoppa </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- chiarisce Gandini -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">,
che è una manifestazione della lega in accordo con la federazione. Si tratta
dell’unica competizione esportabile in quanto cambia sede a seconda di vari
fattori, e quindi in un’ipotetica idea potrebbe essere disputata anche all’estero.
Lo stiamo valutando, ci sono discorsi in essere per nuovi mercati nei quali la
pallacanestro italiana, o quella in generale, necessita di nuovi sviluppi, e
quindi stiamo attenti e monitoriamo. Per quanto riguarda le altre competizioni
il campionato è escluso così come la Coppa Italia. Per la Final Eight 2024
torniamo a Torino, una sede che ci ha dato grandi soddisfazioni. Cercheremo di
replicare, e dove è possibili migliorare, ciò che abbiamo offerto nello scorso
febbraio. La prima novità è che apriamo, in accordo con la LBF, alla Final Four
di Coppa Italia femminile che sarà giocata in contemporanea alla Final Eight
maschile»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvHSSJkIC9-N7RK7S9yaOtlLowYBG6VvXsRUjWrwBDVCP_c53VWIbQXofIEX8-Xd_D2fvxCAzI4mjhtlWOlENMUSC76XPWlwsVVAFmht3KZg2pp2-S1qvQGFdmvcFKnhlxT1t7dvMwDEzQ_gvV-X-Qb91mvPuSdStS-fSEj_2Vd3wLdG3QwwZ9RJtgQg/s1280/IMG_20231028_230056.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1280" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhvHSSJkIC9-N7RK7S9yaOtlLowYBG6VvXsRUjWrwBDVCP_c53VWIbQXofIEX8-Xd_D2fvxCAzI4mjhtlWOlENMUSC76XPWlwsVVAFmht3KZg2pp2-S1qvQGFdmvcFKnhlxT1t7dvMwDEzQ_gvV-X-Qb91mvPuSdStS-fSEj_2Vd3wLdG3QwwZ9RJtgQg/w400-h225/IMG_20231028_230056.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><b>L'imponente immagine dei 12.500 del Pala Alpitour alle Final Eight<br />dell'anno scorso: LBA punta a fare il bis anche in questa stagione</b></i></td></tr></tbody></table><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Lo scorso anno a Torino si è organizzato un evento
quasi perfetto. Ma dove si può migliorare? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Nel
nostro piccolo stiamo copiando quelli che sono i migliori esempi che ci possono
essere. Non pensiamo di inventare nulla. Siamo però anche capaci di creare dei
trend, perché ad esempio dopo la Final Eight di Torino una lega importante come
l’ACB, la competizione per club più importante a livello domestico in Europa,
ci ha chiamato per chiederci informazioni guardando al nostro evento come un
esempio da seguire. Questo ci fa molto piacere. Continuiamo ad investire nello
sviluppo, nell’allargamento della fan base per arrivare soprattutto alle nuove
generazioni </span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">- sottolinea
ancora Gandini -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> che
hanno una fruizione del prodotto sportivo diversa dai loro padri o dai fratelli
maggiori. Fermo restando che il prodotto è fruibile per chiunque a tantissimi
livelli. Attraverso l’attività dei club è fruibile ovviamente dal vivo nei
palazzetti, con le campagne abbonamenti e la politica dei prezzi. È disponibile
online su tablet e smartphone così come sul satellite ed in chiaro. Per i più
giovani e smaliziati abbiamo i social e tutta la produzione digital. La cosa
più importante però, è che quando c’è la passione questa rimane e non sono
preoccupato di perdere il pubblico più affezionato cresciuto con la
pallacanestro negli ultimi venti, trenta o quarant’anni. Preferisco lavorare
sull’aggiungerne altro di pubblico, pensando anche ad un ricambio che purtroppo
è inevitabile in ogni ciclo della vita»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">La Serie A vede sempre più club e coach ostaggi del
risultato, e per questo giovani come Mannion, Spagnolo, Procida, Diouf,
emigrano all’estero per trovare una loro dimensione. </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Purtroppo non credo che sia una
sorpresa. Parte del percorso di crescita di questi ragazzi comprende per vari
motivi una, o più tappe, all’estero. Vuoi per uscire dalla comfort zone, per
misurarsi con campionati diversi, e anche per guide tecniche che valutano
diversamente lo status delle prestazioni. Così non mi sorprende neppure che tanti
altri giovani, dei quali non parliamo, vadano a studiare negli Stati Uniti,
così da abbinare una crescita tecnica anche un’educazione superiore rispetto a
quella che potrebbero avere nel nostro paese, dove purtroppo l’accoppiata
studio-sport dà tantissimi grattacapi. Non mi sorprende neanche che gli
allenatori dei club abbiano una grandissima attenzione a vincere le partite, a
centrare posizioni che gli permettano di vincere trofei, di qualificarsi in
Europa o alle Final Eight, o di conquistare la salvezza. Questo non deve
sorprendere. Poi però c’è l’attitudine personale, sia dei tecnici che degli
atleti. Credo che in linea generale i giocatori che meritano, indipendentemente
dall’età o dal passaporto, giocano. Poi ci sono altre cose che maturano in maniera
diversa </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">- evidenzia il presidente
LBA -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">, come la personalità, la
capacità di assumersi responsabilità, e questo spesso è meglio affrontarlo in
un’altra realtà. E valuto positivamente tutto ciò perché poi si tratta di
atleti che arrivano alla nostra nazionale»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">Parlando di Italbasket, come valuta i quarti di
finale raggiunti al Mondiale? </span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«La
Nazionale ha fatto benissimo, facendo un percorso straordinario. Concordo con
il ct Pozzecco, secondo il quale ciò che ha fatto l’Italia nelle Filippine ha
convinto il paese intero che potevamo battere gli Stati Uniti. Ritengo che
questa sia una fotografia fedelissima, perché così come abbiamo poi sofferto
per i 37 punti di scarto, nei giorni precedenti alla gara l’opinione pubblica
riteneva che si potesse fare il miracolo. Questo credo che sia un tiolo di
merito per la Nazionale che ha risvegliato attenzione sul movimento, che con le
prestazioni ha portato vantaggi anche ai club con risvolti positivi sulle
attività commerciali e sull’attenzione a loro riservata. Adesso la Nazionale
avrà da affrontare dei cambiamenti </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">-
analizza Gandini -</span><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">,
dal ritiro di Datome ai giocatori di punta che avranno un ulteriore anno.
Avremo un Preolimpico estremamente difficile sulla carta, per questo da
preparare al meglio. E sono convinto che le squadre di Serie A daranno alla Nazionale
il supporto necessario affinché si possa avere una rosa di giocatori
potenzialmente più ampia, di interesse e pronta così da permettere al ct di
avere possibilità di scelta su chi convocare»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-bidi-font-style: italic;">.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWLtsAjdbjSf5ONR8bdGMuSj8O6NCEjx9Rch15LRjYHFnPwq2Nx5KJoO1MnyXN-ZmPoZpg_X2KJfzhapGh7YCeeU_Z_K36M09-RCblLNJ_1Q9XTwW71F_xXDZxXP8PQIfXYzihtXjPjeW_3FNE2HxWwrjQ_fFJSpkhIWY3q0D0eVJ7_yhkTXgMNfJsZw/s1200/IMG_20231028_230056.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="675" data-original-width="1200" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiWLtsAjdbjSf5ONR8bdGMuSj8O6NCEjx9Rch15LRjYHFnPwq2Nx5KJoO1MnyXN-ZmPoZpg_X2KJfzhapGh7YCeeU_Z_K36M09-RCblLNJ_1Q9XTwW71F_xXDZxXP8PQIfXYzihtXjPjeW_3FNE2HxWwrjQ_fFJSpkhIWY3q0D0eVJ7_yhkTXgMNfJsZw/w400-h225/IMG_20231028_230056.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><b>L'Italia alla World Cup ha appassionato:<br />i club continueranno a sostenerla</b></i></td></tr></tbody></table><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;"><br /></span><p></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;">Ultima
chiosa sulle elezioni Fip. </span><i style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">«Per quanto riguarda il
discorso sulla politica federale e la sua guida non dobbiamo preoccuparci.
Dobbiamo affrontare tutta la stagione 2023/24, il pre e post Olimpiadi, parte
della 2024/25 prima di affrontare nuove elezioni e quindi abbiamo tempo per questo
discorso. Quello che posso dire è che sicuramente la guida solida e duratura
del presidente Petrucci ci porta a pensare che l’eventuale successione, qualora
fosse necessaria </span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;">- conclude Gandini -</span><i style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ansi-language: IT; mso-bidi-language: AR-SA; mso-fareast-font-family: Calibri; mso-fareast-language: EN-US; mso-fareast-theme-font: minor-latin;">, sarà affrontata nei tempi e nei modi dovuti»</span></i><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;">.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;"><a href="https://basketmagazine.net/cooming-soon-bm-ecco-il-primo-numero-della-stagione-super-banchi-in-copertina-un-poster-da-collezione-di-gigi-datome-speciale-italbasket-le-carte-alla-serie-a-le-storie-la-lba-di-gandini-ga/" target="_blank">* per la rivista Basket Magazine</a></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-84159225752570661532023-09-24T23:42:00.005+02:002023-10-04T14:48:54.516+02:00Supercoppa: la Virtus è un fiume in piena, la diga Brescia spazzata via<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">La Virtus è un fiume in piena, la diga Brescia spazzata via</span></b></p><p style="text-align: center;"><b>di Giovanni Bocciero</b></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: justify;">La finale di Supercoppa della Lba vede la Virtus Bologna partire meglio dai blocchi di partenza. La squadra di coach Banchi è più incisiva e più aggressiva. La coppia Cordinier-Shengelia combina il 14-1 iniziale, mentre le sei triple in 8’ la portano a condurre 23-8. La risposta della Leonessa Brescia, che subisce la maggior durezza degli avversari spesso al limite dei contatti permesso, è affidata a Bilan. Il lungo è l’unico che vicino canestro riesce a bucare la difesa bolognese. Dopo 5 errori nel quarto iniziale, Burnell segna il primo canestro da 3 bresciano nella seconda frazione. La Virtus però non alza il piede dall’acceleratore, ed ha continuato ad avere il pallino del gioco in mano. Dopo che la componente americana ha tenuto comunque a galla Brescia, la tripla di Della Valle vale il 38-27 a poco meno di 4’ dall’intervallo. Alla Leonessa sembra quasi mancare lo zampino per riaprire la gara, ma mentre le percentuali di Bologna iniziano a scendere Christon manda a bersaglio la bomba del -8. Il finale di primo tempo è però a tinte bianconere, con Belinelli che segna 5 punti in un amen e Bologna va al riposo lungo sul 48-35.</p><p style="text-align: justify;">Al ritorno sul parquet, la gara diventa ancora più ruvida. In 4’ si segnano 9 punti complessivi., mentre non si contano i contatti. Alcuni dei quali gli arbitri lasciano correre, per le proteste di coach Magro. La partita s’infiamma quando vengono segnate tre triple consecutive, due dalla Virtus. Stappato offensivamente il match, Bologna allunga sul 64-43 e Brescia è costretta ad interrompere il gioco con il timeout. La situazione però non cambia, mentre la Leonessa è macchinosa in attacco, la Virtus vede Shengelia salire di colpi ed offre a Mickey la schiacciata del +25. È tutta Bologna che però trova il ritmo giusto, con i canestri di Abass e Pajola che valgono addirittura il 76-43 all’ultimo pit-stop. L’ultimo periodo non nasce sotto una buona stella per Brescia, che quasi viene raddoppiata sill’82-43. È praticamente la fine. Già iniziano a scorrere i titoli di coda mentre le due tifoserie non smettono un attimo di incitare le rispettive squadra. Trovano i primi punti della propria gara anche Polonara e Mascolo, mentre Bilan pur essendo l’ultimo ad alzare bandiera bianca continua a sbagliare dalla lunetta. E quel 4/11 dalla linea della carità è una macchia sulla prestazione del migliore in casa Leonessa. Per la Virtus invece, l’Mvp non può che essere Shengelia, gara di grande sostanza, decisivo bei momenti importanti.</p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;"></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/OORMXy93LqA" width="320" youtube-src-id="OORMXy93LqA"></iframe></span></b></div><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;"><b><span style="font-size: medium;"><br /></span></b></span></b></p><b><span style="font-size: medium;">L'Mvp è Tornike Shengelia: partita a tutto tondo, da vero leader</span></b> <p></p><p style="text-align: justify;">E' Tornike Shengelia l'Mvp della Supercoppa LBA 2023, che ha visto la Virtus Bologna dominare in lungo e in largo la Leonessa Brescia, sino quasi a doppiarla nel punteggio ad inizio ultimo quarto (82-43). Partita sontuosa quella del georgiano, che ha iniziato subito su marce piuttosto elevate. Nel parziale iniziale di 14-1, lui ha contribuito con 6 punti. Offensivamente parlando si è rivisto nel terzo periodo, quando ha ammazzato la partita con la tripla che ha dato il là al secondo devastante parziale di 28-8 per i bolognesi. 15 punti alla fine, con un perfetto 3/3 da 2 e addirittura 3/5 da 3. Ma non solo, sarebbe quasi riduttivo descrivere con i canestri realizzati la sua prestazione. Perché sotto canestro è stato insuperabile, arpionando 12 rimbalzi, seppur solo 2 in attacco. E inoltre, sempre nel 28-8 che ha indirizzato la Virtus verso la conquista del trofeo, ha distribuito 4 assist. Una per Mickey che ha dovuto soltanto schiacciare. Insomma, inizia nel migliore dei modi la stagione 2023/24 per l'ala bianconera.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/9G910Wo9Kl4" width="320" youtube-src-id="9G910Wo9Kl4"></iframe></div><br /><p style="text-align: justify;"><br /></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-84049831141496025862023-09-09T14:35:00.007+02:002023-09-09T14:39:29.519+02:00Italbasket, le lacrime e i graffi di Melli un inno a crederci<div style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Italbasket, le lacrime e i graffi di Melli un inno a crederci</span></b></div><div style="text-align: center;"><b><br /></b></div><div style="text-align: center;"><a href="https://basketmagazine.net/bm-azzurro-le-lacrime-e-i-graffi-di-melli-un-inno-a-crederci-di-giovanni-bocciero/" target="_blank"><b>di Giovanni Bocciero</b></a></div><div style="text-align: center;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Con <b>Gigi Datome</b> al canto del cigno con questo Mondiale ormai agli sgoccioli, sarà <b>Nicolò Melli</b> ad ereditarne i gradi di capitano dell’Italbasket. O almeno è ciò che tutti si aspettano. Dopotutto il lungo azzurro è stato già investito di tale responsabile nella spedizione olimpica di Tokyo durante l’estate del 2021. In quella occasione ha più riprese detto di aver soltanto preso in prestito quel ruolo, e si può ben capire per la forte amicizia che c’è tra i due giocatori, uscita clamorosamente allo scoperto con il podcast che li ha visti protagonisti in preparazione al torneo iridato. Da domani nessun prestito più, quel ruolo sarà suo per merito. Perché Nik ha dimostrato con le lacrime e i graffi di tenerci alla nazionale. Può sembrare superficiale, ma son convinto che un giocatore scambierebbe qualsiasi cosa per arrivare ad un risultato importante con la maglia del proprio paese. E Melli, con un palmares composto da tre scudetti italiani, due tedeschi ed uno turco, tre coppe e due supercoppe nazionali, ne avrebbe di trofei da barattare. Ovviamente se non si può fare per una medaglia d’oro, quantomeno d’argento e non di bronzo, per rimanere in tema di podcast azzurro.</div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgja2GqP8mA6k5NPIVTKCl1sjZvhuHoSp3vIRpuNWahPekB1u-aDn0n4desZ0ruCh5dIxkxvC4dAngXaxKuVzZfNb0zFOJ7IT9ntqNorptvw-dHDr2op3WMeyP5nOGJlkiiy8p9oogSsOsEnbL7diJ6mHLtWJz45hcCClux-k6-qtdqm7V-g_iEYXGGtQ/s751/362627775_1297089987579270_3984845983556793189_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="609" data-original-width="751" height="324" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgja2GqP8mA6k5NPIVTKCl1sjZvhuHoSp3vIRpuNWahPekB1u-aDn0n4desZ0ruCh5dIxkxvC4dAngXaxKuVzZfNb0zFOJ7IT9ntqNorptvw-dHDr2op3WMeyP5nOGJlkiiy8p9oogSsOsEnbL7diJ6mHLtWJz45hcCClux-k6-qtdqm7V-g_iEYXGGtQ/w400-h324/362627775_1297089987579270_3984845983556793189_n.jpg" width="400" /></a></div><div style="text-align: justify;"><br /></div><div style="text-align: justify;">Nik è un esempio in campo e fuori. Ha giocato due stagioni in Nba, per la verità facendo purtroppo molta panchina, ma ha dimostrato partita dopo partita che il suo livello è quello lì. Incide su ambedue le metà campo, ottime letture in attacco dove si fa apprezzare anche come passatore. In difesa è capace di entrare sotto pelle all’avversario, e non indietreggia di un passo. A costo anche di uscirne con qualche cicatrice. E’ l’emblema del capitano, ed ha già parlato come se ricoprisse tale ruolo quando ha elogiato pubblicamente <b>Diouf, Procida e Spagnolo</b> per l’apporto che hanno dato a questa spedizione di Manila. Ma soprattutto spronandoli a conquistarsi il futuro, che si spera sia roseo per loro e per noi. Commozione, tenerezza, determinazione, forza, nelle parole così come nei fatti, non si può che ammirare ed applaudire Melli. Lui darà sempre tutto per l’azzurro, proprio per questo non potrà mai esserci sconfitta nel suo impavido cuore. Poi, in campo, si vince e si perde, ma è attraverso questo modo di fare che si può diventare trascinatori di un intero movimento. Che forse deve smetterla di specchiarsi come Narciso, ma allacciarsi strette le scarpe e scendere in campo con la fame e la volontà di chi vuole arrivare.</div>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-20347080536106877282023-08-24T12:21:00.000+02:002023-08-24T12:21:49.532+02:00Basile scommette sull'Italia e sul Poz: «Bravo a cambiare visione»<p style="text-align: center;"><b>VERSO IL MONDIALE 2023</b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Basile scommette sull'Italia e sul Poz:</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">«Bravo a cambiare visione»</span></b></p><p><br /></p><p style="text-align: center;"><b><a href="https://basketmagazine.net/author/giovanni-bocciero/" target="_blank">di Giovanni Bocciero</a></b></p><p style="text-align: justify;">Un oro e un bronzo europeo, ma soprattutto l'argento olimpico del 2004. Se si parla di <strong>Gianluca Basile</strong> in merito alla nazionale di pallacanestro è sicuramento uno dei giocatori più titolati. Eppure, proprio come per l'Italia gli manca nel palmares una medaglia al Mondiale. Competizione che vedrà ormai ad ore gli azzurri esordire contro l'Angola (venerdì 25 alle ore 10:00). Una squadra che ha avuto un cammino perfetto nell'avvicinamento al campionato iridato, con sette vittorie su sette amichevoli disputate contro Turchia, Cina, Serbia, Grecia, Portorico, Brasile e Nuova Zelanda. Successi arrivati anche contro avversarie di un certo livello, che però non contano assolutamente nulla in questa fase se non per far crescere l'autostima del gruppo. <em>«Vincere non è mai semplice, perché sulla carta ci sono tante squadre forti quanto te</em> - ha esordito Basile -<em> o ancora di più. La cosa fondamentale è creare il concetto di squadra, e che tutti e dodici i giocatori capiscano in che contesto si trovano e il proprio ruolo. Quando tutti i meccanismi combaciano ci si può togliere tante soddisfazioni, e credo che la nazionale già dalla partecipazione all'Olimpiade con la gestione di <strong>Meo Sacchetti</strong> abbia intrapreso la giusta strada. Col Poz allo scorso Europeo si è arrivati ad un buon risultato, e si stanno comportando bene anche in queste amichevoli dove davvero giocano una buona pallacanestro. Sono una squadra atipica perché non hanno un centro di peso sotto canestro, ma c'è <strong>Nicolò Melli</strong> che è un jolly, che può difendere sui lunghi grossi, poi è dinamico ed ha la giusta intelligenza tattica. Se riescono a creare quella particolare atmosfera nello spogliatoio non dico che sono da medaglia, ma possono andare molto avanti nella competizione. Purtroppo il Mondiale è ancora più difficili degli Europei»</em>.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXmsGdGC0RDLypc-2wHhTD_-_2OwZEt89tzpveoYh7QzcG2Ru9q1_jw6RnM9tMgjIDDZCCqn40Nba12Xq6m6xpkAqlUIxDYp6uTwlo7lqcmXn3lXzbAgZM2EGnrpYhUkEKypUuWIL-GiCQtNysyBjY53wbsn9_98W-1ORdbWjKFfpPN-u-dJ59OgNmcg/s550/Basile%20Pozzecco%20Italbasket.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="550" data-original-width="550" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXmsGdGC0RDLypc-2wHhTD_-_2OwZEt89tzpveoYh7QzcG2Ru9q1_jw6RnM9tMgjIDDZCCqn40Nba12Xq6m6xpkAqlUIxDYp6uTwlo7lqcmXn3lXzbAgZM2EGnrpYhUkEKypUuWIL-GiCQtNysyBjY53wbsn9_98W-1ORdbWjKFfpPN-u-dJ59OgNmcg/w400-h400/Basile%20Pozzecco%20Italbasket.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;">Basile ha vinto quello storico argento olimpico ad Atene con <strong>Gianmarco Pozzecco</strong>. Ma non solo l'azzurro, i due sono stati compagni di squadra per tre anni alla Fortitudo Bologna, e nella stagione 2013/14 il Poz è stato addirittura allenatore del Baso all'Orlandina. <em>«Non me lo sarei mai aspettato in questo ruolo</em> - ha confessato l'ex guardia tiratrice -<em>, e questo è sicuramente qualcosa di positivo per lui. Credo che quello che sia riuscito a fare meglio è capire che il suo gioco, con quel talento, quella visione, era unico, e che lo poteva mettere in pratica solo lui. Quindi si è dovuto immedesimare in un contesto differente, nel quale non può aspettarsi quelle determinate cose dai giocatori. Ecco perché lo vedo molto focalizzato sui dettagli e le situazioni tattiche, cosa che da giocatore gli riuscivano per talento, perché sapeva inventare come nessun'altro. Nel suo nuovo ruolo ha dovuto capire che chi sta in campo non si chiama Pozzecco, e quindi ha dovuto imparare attraverso la lunga gavetta che ha già fatto alcune dinamiche che vanno al di fuori della sua visione. Visione che ha comunque portato a livello umano perché, essendo stato un atleta difficile da gestire, sa cosa passa per la testa di chi scende in campo e come saperlo prendere affinché possa essere tranquillo. Questo suo modo di fare crea grande fiducia nel rapporto che ha con le persone</em> - ha sottolineato Basile -<em>, le quali arrivano a credere fortemente in lui. Si merita tutto quello che ha raggiunto, e se a volte di sicuro esagera è perché spinto dalla passione. Nessuno può dire che non metta tutto sé stesso in quello che fa»</em>.</p><p style="text-align: justify;">Pozzecco è stato chiaro sin dall'inizio del raduno. Ha convocato quei giocatori con i quali intende portare avanti un progetto duraturo nel tempo, perché è importante anche a livello di nazionale costruire un gruppo che si conosca quanto più possibile a maggior ragione con le poche occasioni per ritrovarsi. <em>«Se non si crea mentalità nel gruppo si fa fatica pensare di poter non solo sognare una medaglia, ma persino di essere competitivi. La mentalità è ciò che ti rende forte, che ti dà sicurezza, e si costruisce nell'arco degli anni e anche dalle sconfitte. Come il quarto di finale perso contro la Francia dell'estate scorsa. Vedendo come giocano, e considerando che sono comunque tutti dei bravi ragazzi dal punto di vista comportamentale</em> - ha continuato Basile -<em>, credo che la mentalità sia quella giusta. Si percepisce che tutti vogliono fare bene e che nessuno esce fuori dal coro. Si stanno preparando al meglio, sono convinti di poter far bene, e poi dal traguardo del podio sei spesso diviso da una linea sottile che a volte dipende anche dalla fortuna negli incroci. Bisogna guardare una partita per volta e vedere cosa succede»</em>.</p><p style="text-align: justify;">Il Mondiale sarà l'ultimo palcoscenico da giocatore per <strong>Gigi Datome</strong>, capitano dell'Italbasket che pur emozionatosi per aver vinto due bronzi europei a livello giovanile con l'U18 e l'U20, non ha conquistato nessuna medaglia con la nazionale maggiore. Chiudere la carriera con l'azzurro indosso e magari sul podio sarebbe un sogno. <em>«Già indossare la maglia azzurra e sentire l'inno ti tocca nel profondo</em> - ha riflettuto l'ex Fortitudo e Barcellona -<em>, si prova orgoglio e soddisfazione per essere arrivato in quel contesto, che è il sogno da bambino. Una serie di cose che ti appagano sicuramente. Il ritiro è una cosa molto soggettiva, non c'è un'età che sia una data di scadenza. Per quello che ho provato io ai miei tempi, il corpo non mi reggeva più come una volta. Vedi ragazzi più veloci, subisci più infortuni, e quindi bisogna iniziare a tirare le somme valutando i pro e i contro nel continuare la carriera. Credo che Datome stia soffrendo almeno da due anni di diversi infortuni che gli hanno fatto giocare molte meno partite, anche se quando poi è in campo fa la differenza con la sua presenza. Gara 7 delle ultime finali scudetto sono un grande esempio. Ma arrivati a questo punto, solo lui poteva prendere una decisione riguardo questa cosa. Per quello che ha fatto, e per la persona che è, c'è solo da alzarsi in piedi per applaudirlo»</em>.</p><p style="text-align: justify;">Per un Datome che prenderà parte al suo ultimo ballo, ci sono diversi giovani alla loro prima grande esperienza con l'Italia. Parliamo ovviamente di <strong>Momo Diouf</strong>, <strong>Gabriele Procida</strong> e <strong>Matteo Spagnolo</strong>, rigorosamente in ordine di data di nascita essendo un 2001, un 2002 ed un 2003. Segno questo che il Poz non ha paura a lanciare dei giovanissimi. <em>«L'età non è importante, perché ricordo che ai miei tempi <strong>Ricky Rubio</strong> aveva solo 17 anni ma era già in nazionale e addirittura comandava in campo. E' solo una questione di mentalità e di voler fare bene, e la crescita che hanno avuto Spagnolo e Procida fa ben sperare per il futuro dell'Italia. Voglio però anche lanciare un messaggio a chi è stato tagliato per ultimo o sta nel giro della nazionale, ovvero che un giocatore deve lavorare per migliorarsi sempre, così da presentarsi al prossimo raduno più forte. E' solo il lavoro che ti fa guadagnare sicurezza e prendere coscienza dei propri mezzi, così che si possano raggiungere certi livelli»</em>. <strong>Ma vede in qualcuno i nuovi Baso e Poz?</strong> <em>«Questa domanda non ha risposta. Ogni giocatore ha una sua mentalità ed un suo talento. Ma non mi soffermerei neppure sui singoli, perché anche ai nostri tempi</em> - ha concluso Basile -<em> la forza del gruppo era l'insieme dei giocatori ognuno con la mentalità giusta»</em>.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-59531985623909408452023-08-05T20:15:00.004+02:002023-08-05T20:15:55.770+02:00Giovanni Bocciero nuovo responsabile comunicazione della Bakery Piacenza<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Giovanni Bocciero nuovo responsabile comunicazione della Bakery Piacenza</span></b></p><p style="text-align: center;"><i>Il giornalista professionista organizzerà e coordinerà l’area comunicazione del club avvalendosi della collaborazione di importanti figure professionali</i></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3YAU5Do7NrtfRPq9rC51-wGT7OA9QTRAjIdr0JMgv3BsYZiZw4lz7EDJVdPhlVwbWZ-Nu9fZtKpFrDe7tkPJ0jxAVKJQOSAiqqbMfreYfLCCUf9-kPzNFR-y-Mh7_HqRhBiVhrZl5oCr7JNiP14gguPzumbqnj3cGM1TGZsgcDhJLut6TrzaAxozgrA/s1423/323745471_721830402627606_8058235058521389371_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1267" data-original-width="1423" height="285" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3YAU5Do7NrtfRPq9rC51-wGT7OA9QTRAjIdr0JMgv3BsYZiZw4lz7EDJVdPhlVwbWZ-Nu9fZtKpFrDe7tkPJ0jxAVKJQOSAiqqbMfreYfLCCUf9-kPzNFR-y-Mh7_HqRhBiVhrZl5oCr7JNiP14gguPzumbqnj3cGM1TGZsgcDhJLut6TrzaAxozgrA/s320/323745471_721830402627606_8058235058521389371_n.jpg" width="320" /></a></div><p style="text-align: justify;">La Bakery Basket Piacenza, ai nastri di partenza del campionato di serie B Nazionale 2023/24, comunica di aver affidato a Giovanni Bocciero l’organizzazione ed il coordinamento dell’area comunicazione del club.</p><p style="text-align: justify;">Casertano di Maddaloni, il 34enne giornalista professionista con comprovata esperienza in ambito sportivo, ha già ricoperto il medesimo ruolo per circa dieci anni alla Pall. San Michele Maddaloni, impegnata sempre nel campionato di serie B. È inoltre tra le principali firme della rivista specializzata Basket Magazine, e si occupa dei maggiori sport cittadini per la testata online IlPiacenza. Dopo aver conseguito la laurea magistrale in Scienze Politiche e il master in Marketing e Management dello Sport all’università di Roma Tor Vergata, ha maturato un’importante esperienza di tre anni alla Federazione Italiana Rugby collaborando con gli uffici di Comunicazione, Marketing, Eventi e Area Sportiva. </p><p style="text-align: justify;">Giovanni sarà il nuovo riferimento per giornalisti, uffici stampa e operatori dei media riguardo tutte le attività del mondo Bakery, e coordinerà il settore comunicazione del club biancorosso avvalendosi della collaborazione di importanti figure professionali. Nell’ordine il responsabile social media e grafico Riccardo Galli, che continuerà anche ad essere la voce delle telecronache delle partite casalinghe; la social media manager Giulia Caserta, anche fotografa biancorossa insieme a Manuel Galli; lo speaker ufficiale Nicolas Cattivelli; e gli addetti alle statistiche Simona Migliorini e Marco Belloni.</p><p style="text-align: justify;"><a href="http://www.bakerybasket.it/page/719784890471/contatti" target="_blank"><b>Area comunicazione Bakery Basket Piacenza</b></a></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-44625227578950348142023-07-29T20:18:00.007+02:002023-07-29T20:19:02.059+02:00Ds Alessandro Pagani: «Aboliti gli under? Quelli bravi giocheranno»<p>Estate bollente per il basket italiano, dalla riforma dei campionati di serie A2 e B Nazionale all'introduzione della riforma del lavoro sportivo. Con il ds dell'Assigeco Piacenza, Alessandro Pagani, parleremo anche del nuovo vincolo sportivo dagli 11 anni d'età, e l'aumento dei costi dei parametri per il tesseramento.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/FPPlheo3aXM" width="320" youtube-src-id="FPPlheo3aXM"></iframe></div><br /><p><br /></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-82315398007832312672023-07-23T00:52:00.004+02:002023-07-23T00:54:51.660+02:00Gandini: «Il campionato è importante, lo dimostrano i playoff»<p style="text-align: center;"><span style="text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>Intervista al
presidente della Lega, Umberto Gandini, a conclusione di una stagione </i></span></span><i style="font-size: 12pt; text-align: justify;">che ha
rilanciato il basket italiano di club</i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><span style="font-size: large;"><i style="text-align: justify;"><span style="line-height: 17.12px;">«</span></i><b><span style="line-height: 107%;">Il campionato è importante, lo dimostrano i playoff</span></b><i style="text-align: justify;"><span style="line-height: 17.12px;">»</span></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><i><span style="font-size: large; text-align: justify;"><span style="line-height: 17.12px;">«</span></span><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">Una lega sovranazionale? Alla
base del sistema ci sono i tornei nazionali e prima dei ricavi bisogna
pensare ai costi. Sul calendario va trovato un accordo</span><span style="font-size: large; text-align: justify;"><span style="line-height: 17.12px;">»</span></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"> </span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">di Giovanni
Bocciero*<o:p></o:p></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"> </span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">ARCHIVIATA la lunghissima stagione 2022/23 della LBA, abbiamo tirato le
somme con il presidente Umberto Gandini. </span><a name="_Hlk139382446"><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Mi complimento con dipendenti, collaboratori e consulenti per il
lavoro fatto in questa prima stagione ‘normale’ dopo la pandemia. Hanno fatto
più di quanto mi aspettassi: siamo cresciuti notevolmente nel modo in cui
presentiamo i nostri eventi; è migliorato il dato medio di presenze nei
palazzetti; è aumentata la diffusione televisiva così come l’impatto mediatico
sui social e nel mondo digital dei nostri contenuti. Sono soddisfatto. E poi la
finale è stata di altissimo livello, competitiva, equilibrata, coinvolgente, si
è visto fair play da entrambe le parti. Dispiace per un singolo episodio</span></i></a><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;"> - riferimento a gara 2 -. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">Capisco anche i
puristi del gioco per i quali la finale non è stata all’altezza, ma vuoi
mettere l’intensità che le due squadre hanno avuto al termine di una stagione così
lunga?»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">Una formula, quella della finale al meglio
delle 7 gare, che l’Assemblea di lega ha modificato alla prima occasione. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Quella formula esisteva
dal 2007/08, e da allora i calendari e gli impegni sono cambiati </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- ha ricordato Gandini -</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">. Negli anni
precedenti non si è andati così lunghi, ma con un potenziale Preolimpico l’anno
prossimo, abbiamo fatto una serie di considerazioni. Rispondendo alle esigenze
del movimento abbiamo assecondato un sentito comune. Sottolineo che le società,
con meno partite, hanno rinunciato agli incassi per salvaguardare l’interesse
collettivo, in primis dei giocatori. E per questo le ringrazio»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhduH5rvYjKnY4rOWd294HsgwrdD71OreEneSyXPEynHuFphaKpCxjkKCesfAs7kWhVuXqn6GnVORx3LIYvRMCt6ExdxMvtuHkV7WewCKrSXT0aZC-L-QQQgXWKJ1yNf3IBJ2zOCryhYzUmeGEaO7G2LL4uGa6JiTIlAEku9e2LMmWB6cVZRC6ONGsC4g/s920/362627775_1297089987579270_3984845983556793189_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="613" data-original-width="920" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhduH5rvYjKnY4rOWd294HsgwrdD71OreEneSyXPEynHuFphaKpCxjkKCesfAs7kWhVuXqn6GnVORx3LIYvRMCt6ExdxMvtuHkV7WewCKrSXT0aZC-L-QQQgXWKJ1yNf3IBJ2zOCryhYzUmeGEaO7G2LL4uGa6JiTIlAEku9e2LMmWB6cVZRC6ONGsC4g/w400-h266/362627775_1297089987579270_3984845983556793189_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Umberto Gandini, presidente LBA dal 2020</b></td></tr></tbody></table><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;"><br /></span><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">ALL’ORIZZONTE la riforma del lavoro
sportivo che sfiora appena la LBA. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«È un tema estremamente importante, che
aiuterà ad abbattere qualche steccato di norme e regole che saranno più simili
tra LBA e LNP. È un cambio epocale, ma dobbiamo fare cose che abbiano una
logica e che siano funzionali. Il lavoro sportivo ci toccherà relativamente
essendone caratterizzati dagli anni ’90, ma in serie A interverrà su tutte le
figure che riguardano il settore giovanile o di aree che non sono quella
tecnica. Trovo importante tale riforma </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- ha continuato Gandini -</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"> perché è la
certificazione che esiste un lavoro sportivo che non è necessariamente quello
dei professionisti. Un giocatore dilettante ha degli impegni ed una
disponibilità verso le società molto simile a quella dei professionisti senza
averne le tutele. Poi come dice il ministro Abodi, sarà un processo in itinere
e sarà necessario intervenire per trovare degli ammortizzatori, per permettere
la sua applicazione, per correggerla dove magari ci saranno delle storture. Ma
è importante aver fatto il primo passo»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">Se da un lato in Italia c’è questo
avvicinamento tra professionisti e dilettanti, in Europa la forbice sembra
allargarsi sempre di più. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Guardo all’Eurolega con grande attenzione e curiosità per via della
mia esperienza nel mondo del calcio a livello internazionale. Nella
pallacanestro l’associazione delle leghe, l’Uleb, che è azionista dell’Eurolega
stessa, è da tempo in disparte e poco considerata. Sul tema dei calendari:
abbiamo 52 settimane nelle quali 44 circa per svolgere attività sia di
nazionali che di club. Bisogna trovare il modo di collaborare tra Fiba,
Eurolega e le leghe che tutelano i propri interessi. Non è facile</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;"> - ha analizzato il presidente della LBA </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">-, perché tutti
puntano ad aumentare i propri spazi per aumentare i ricavi. Insieme a Spagna,
Grecia, Francia e Germania abbiamo fatto sapere di voler essere coinvolti nelle
decisioni che impattano sui campionati domestici». <o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">Ma è fattibile una lega sovranazionale?</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"> «L’Eurolega nel
basket, rispetto al calcio con l’ipotetica Superlega, ha avuto un diverso impatto
sociale e politico. Ciò non toglie che la base del sistema europeo sono i
campionati nazionali. Milano e Bologna hanno dimostrato quanto ci tengano al
titolo italiano. Per questo è necessario trovare il giusto rapporto. Un torneo
sovrannazionale me lo aspettavo anni fa nel calcio, legato all’integrazione
politica europea, ma non c’è stato. Non credo però che più partite continentali
siano la risposta ai problemi della pallacanestro europea. Ritengo invece che
prima dei ricavi bisognerebbe controllare i costi»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">IL DUOPOLIO Milano-Bologna non preoccupa il
presidente Gandini, </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«perché è stimolante per loro e per tutte le altre società. Brescia lo
ha dimostrato vincendo la Coppa Italia, altri club storici o appena arrivati
hanno la volontà di fare sempre meglio. Poi è chiaro che contano molto i budget
e le risorse disponibili. Contiamo sul desiderio di primeggiare di personalità
o gruppi che vogliono competere ad alto livello con la disponibilità ad
investire. Altre realtà competono con le armi a loro disposizione, ma l’Italia
non è una mosca bianca in Europa. Di duopoli ce ne sono in tutti i campionati,
ma non per questo si grida allo scandalo. D’altronde le squadre di Eurolega
sono giocoforza più attrezzate delle altre. Ma anche negli anni ’60 e ’70 c’era
il dominio di Varese, Cantù, Milano. Ci sono sempre stati poli opposti nella
storia»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKbaQJUmiQyjwbkU5umSdnwEZ1p_pEJyTaAX9QT28OAZNnIxspitlbDOKju7Vzypf-1cRW1OHwcnt9zjrEx7TELDZ16I8T7IaMCR1nLH4MbOV2T3JhmPs9863L0UzWCWLvBCdlVDR-C1sA11C-zIxf-iaxmuKid_Jd-VSOJI_xXIZW-KumoLbXQfWBhw/s2048/362653231_828365521975969_3785700105914737054_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgKbaQJUmiQyjwbkU5umSdnwEZ1p_pEJyTaAX9QT28OAZNnIxspitlbDOKju7Vzypf-1cRW1OHwcnt9zjrEx7TELDZ16I8T7IaMCR1nLH4MbOV2T3JhmPs9863L0UzWCWLvBCdlVDR-C1sA11C-zIxf-iaxmuKid_Jd-VSOJI_xXIZW-KumoLbXQfWBhw/w400-h300/362653231_828365521975969_3785700105914737054_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Un momento della finale scudetto tra Milano e Bologna</b></td></tr></tbody></table><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">I club sono ovviamente gli attori
principali della LBA. Lo stato di salute delle società, e l’avvento di
proprietà straniere non può che far sorridere. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«La pandemia è
stato un test probante, e tutti l’hanno gestito con grande attenzione e
lungimiranza mettendo in sicurezza i conti. Possiamo dire di affrontare le
nuove sfide e guardare con tranquillità al futuro. Sulle proprietà straniere credo
sia necessario distinguere due diversi tipi di investimento: uno per rafforzare
la compagine societaria e migliorare le infrastrutture che è duraturo; l’altro
riguarda la forza lavoro, quindi i contratti dei giocatori, che non sempre è
immediato e certo del risultato. Credo che bisogna trovare la giusta via di
mezzo, anche se tante realtà locali, dove c’è una proprietà diffusa, lavorano
sulla stabilizzazione del club fornendo le risorse per affrontare la parte
sportiva con più tranquillità. Un bacino d’utenza estenso è un potenziale vantaggio
per inserirsi nell’egemonia Milano-Bologna, ma da solo non può bastare per
ambire al vertice </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- la risposta di Gandini alle dichiarazioni del nuovo amministratore
delegato del club partenopeo Alessandro Dalla Salda sul potenziale di Napoli -</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">. Ci vogliono tanti
altri ingredienti ed alcuni già ci sono, ma sono certo che Dalla Salda lo sa
bene, ed è determinato nel suo nuovo incarico a generare le risorse, non solo
economiche, per crescere. Penso alla passione della proprietà, ad esempio, a
quanto la famiglia Grassi sta facendo per mettere solide fondamenta al progetto»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">ALTRO NODO è il mercato sempre aperto. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Il fatto che ci
sia l’opportunità non significa che bisogna applicarla. Sono regole che vengono
prese di comune accordo tra le società </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- ha specificato il presidente -</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">. Nell’Assemblea di
lega ci si confronta cercando le soluzioni migliori per l’interesse collettivo
che tendenzialmente non deve penalizzare nessuno. Al momento non c’è sul tavolo
un discorso di questo tipo»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">Il mercato coinvolge anche l’utilizzo degli
italiani, naturalmente. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Sono sempre stato un convinto assertore della meritocrazia. Avere
delle categorie obbligatorie per le quali devi giocare non aiuta né la crescita
del giocatore né quella del movimento. Se un allenatore sceglie di far giocare
o meno un atleta non lo fa per regolamento o per farsi del male. La
responsabilità di formare i giocatori, pur restando nell’interesse della serie
A, credo vada distribuita più verso le categorie inferiori </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- l’opinione di Gandini -</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">. I club di LBA
lavorano sulla parte terminale della formazione, lasciando al settore
dilettantistico la preparazione dei giovani. Anche la scuola incide. In passato
un ragazzo più alto della media veniva dirottato naturalmente verso la pallacanestro,
oggi va a giocare a pallavolo e questo porta ad avere meno talento disponibile.
C’è un ragionamento di fondo da fare che non può avere nelle clausole
protezionistiche l’unica soluzione. Il basket ha scelto il criterio della
formazione, indipendentemente dal passaporto, e questo ha dei risvolti sia
positivi che negativi»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">SENZA IMPIANTI all’avanguardia, nonostante il
pubblico pagante risponda bene, l’esposizione mediatica del basket sia in tv
che sui giornali ne risente, trovando sempre meno spazio anche a causa di
limitazioni d’accesso per gli stessi addetti ai lavori. </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Ringrazio per la
domanda perché il tema non riguarda solo gli stadi </span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">- ha evidenziato il presidente della LBA </span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">- ma tutti gli
impianti sportivi. Con la pallavolo spesso facciamo cose insieme a livello
politico perché ci troviamo a condividere le strutture. Non possiamo crescere
da questo punto di vista, nonostante siamo arrivati a quasi 4mila spettatori di
media a partita nel girone di ritorno, perché in Italia non c’è una visione
sull’impiantistica da decenni. Palazzi da oltre 10mila posti ce ne sono pochi.
Uno dei più belli è Torino che deriva dalle Olimpiadi. Progetti all’orizzonte
sono Cantù, Tortona, Brindisi con i Giochi del Mediterraneo, Venezia, l’ampliamento
del palazzo di Varese. Ci sono dei segnali, soprattutto legati ai privati o a
manifestazioni internazionali, ma l’impiantistica incide su capienza, presenze,
sulla fruizione del prodotto dal vivo, che per il basket rimane straordinario perché
ha una sua declinazione televisiva. Non a caso i numeri che abbiamo raccolto
nell’ultima stagione sono forieri di ottimismo per il futuro»</span></i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-font-style: italic; mso-hansi-font-family: Calibri;">.</span><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;"><o:p></o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri;">«Sul Nove abbiamo
intrapreso un percorso, dopo aver lasciato Rai Sport perché non c’era da parte
dell’emittente pubblica la volontà di darci gli spazi che meritiamo. Il gruppo
Discovery è stato più sensibile. Il bando dei diritti streaming, che ha visto la
contesa tra Discovery ed Eleven, ci ha permesso di avere più risorse e quindi
meno necessità del solo ricavo dal chiaro. Adesso bisogna abituare il pubblico
ad andare a ricercare il basket su emittenti diverse rispetto a prima. Poi non
dimentichiamo la contrazione importante di quante persone guardano la tv.
Dobbiamo continuare ad investire sulla comunicazione del nostro prodotto, anche
perché ormai quasi tutto lo sport è sullo streaming. È anacronistico pensare
che lo sport sia fruibile solo in chiaro. La gente che guarda la tv è sempre
più anziana. Bisogna dunque rinnovare e ringiovanire l’audience, trovando le
formule sia per il prodotto in chiaro che ti dà proseliti, ma anche visibilità
e ricavi commerciali, che quello in streaming che puoi vedere dove, quando e
come vuoi per fruire del servizio. La problematica dell’impiantistica e della
sua capienza con spazi ristretti, ha fatto sì che in considerazione dei media
che oggi sono carta stampata ma anche siti e altro, ci siano limitazioni di non
facile soluzione scontentando qualcuno». </span></i><span style="font-family: times; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;">La chiosa di Umberto
Gandini è ovviamente per i prossimi Mondiali: </span><i style="font-family: times; text-align: left;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Tutti a tifare per la Nazionale,
perché è trainante per l’intero movimento»</span></i><span style="font-family: times; font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;">.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;"><br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: times;"><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%; text-align: left;"><a href="https://drive.google.com/file/d/1UyyrdK-PuoSU9xbXTUBmbJIUPSCVgM64/view?usp=sharing" target="_blank">* per la rivista Basket Magazine</a></span></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-43163632656666279282023-07-23T00:19:00.002+02:002023-07-23T00:55:07.240+02:00A2 agguerrita e ambiziosa; la nuova B tutta da scoprire<p style="text-align: center;"><i><span style="text-align: justify;"><span style="line-height: 107%;">È l’anno del definitivo assestamento dei campionati
cadetti prima che la riforma vada a regime dalla prossima stagione</span></span><span style="line-height: 107%;"><o:p> </o:p></span></i></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="line-height: 107%;"><span style="font-size: large;">A2 agguerrita e con grandi ambizioni; la nuova B tutta da scoprire</span></span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></b><span style="font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>Formule e regole nuove, con l’ombra delle conseguenze - soprattutto nella terza serie - della riforma del lavoro sportivo appena
entrata in vigore. Tanti i club che, delusi lo scorso anno, daranno l’assalto alla serie A.</i></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-size: 12pt; line-height: 17.12px;">di Giovanni Bocciero*</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">LA RIFORMA DEI CAMPIONATI voluta della Fip cambierà il
volto dell’A2 e della B come le conoscevamo. Ma la stagione ormai prossima farà
soltanto da ponte a quello che sarà il reale cambiamento. Un anno transitorio
che solo fra dodici mesi porterà i due campionati a regime. Ovvero, dal 2024/25
girone unico da 20 squadre per la serie A2, e B Nazionale composta da 42 club.
Mentre scriviamo, sono certe soltanto le regole d’ingaggio per la prossima
stagione, con le società che hanno dovuto programmare investimenti economici e
sportivi senza avere la minima certezza. Per di più con l’entrata in vigore
della riforma del lavoro sportivo che mette altra carne al fuoco. Ma andiamo
con ordine.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">Dal prossimo ottobre, il campionato di A2 sarà a 24
squadre (due gironi Est-Ovest, fase ad orologio e playoff/playout), 2 le
promozioni in serie A e 6 le retrocessioni in B; 2 le retrocessioni dalla
massima categoria e 2 le promozioni dalla cadetteria, così da avere un assetto
definitivo nel 2024/25 da 20 squadre. L’anno successivo si entrerà a regime con
2 promozioni in A e 3 retrocessioni in B a stagione. La nuova B Nazionale, che
è il torneo dai cambiamenti più marcati, partirà con 36 squadre (al vaglio la
formula dei due gironi, più fattibile l’ipotesi Est-Ovest che quella Nord-Sud, da
18 squadre con successiva post season. Il 14 luglio il Consiglio federale
ratificherà le iscrizioni e delibererà la formula). 2 le promozioni in A2 e 4
le retrocessioni in B Interregionale; 6 retrocessioni dal secondo campionato
nazionale e 6 le promozioni dal quarto livello, portando così l’organico totale
nel 2024/25 a 42 club. Dalla stagione successiva si entrerà a regime con 3 squadre
che saliranno in A2 e 4 che scenderanno in B Interregionale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">Per partecipare ai campionati di A2 e B Nazionale, le
società dovranno versare una fidejussione rispettivamente di 100mila e 50mila euro,
avere un impianto con capienza minima da 2000 posti e 800 posti, e versare un
contributo al ‘fondo under’ da 12mila e 5mila euro che andrà a premiare i club
più virtuosi. Ovvero, quelli che i giovani li faranno giocare con regolarità,
nonostante i due tornei saranno accomunati proprio dall’abolizione del vincolo under
(per l’anno alle porte 2003 in su), i quali potranno essere usati come 11° e
12° a referto. Oltre alla fidejussione aumentano i costi dei parametri, 11mila
euro ad atleta per l’A2 e 7.500 per la B. Con l’eliminazione dell’obbligo degli
under, le squadre di ambedue i tornei potranno schierare 10 senior. In serie A2
sarà possibile tesserare due extracomunitari, e per quanto riguarda il mercato
sarà possibile inserire atleti fino alla vigilia della terzultima giornata
della fase a orologio. In B Nazionale è permesso un solo atleta
extracomunitario, e saranno tesserabili nuovi giocatori entro il 28 febbraio 2024.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">C’È ANCORA tutta un’estate di mercato da dover vivere, ma
la lotta per le due promozioni in serie A appare già piuttosto serrata.
Dopotutto il campionato di A2 è da diverse stagioni che vede tante squadre
allestire roster importanti per provare la scalata. Non tutti ci riescono, e
alcune non hanno perso la speranza. Basti pensare all’ambiziosa proprietà
americana di Trieste, o a Verona partita a bomba con gli ingaggi di Esposito,
Gazzotti, Penna e Stefanelli per ritornare subito al piano di sopra. Forlì e
Cantù - che ha confermato coach Sacchetti e preso Burns - dopo gli ultimi
finali amari ci riproveranno, così come Udine che si è rifatta il look con la
coppia ds-coach Gracis-Vertemati. E ancora Torino che ricomincerà da coach
Ciani, Pepe, De Vico e Schina, Cento. <o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnRflljNMoCm5o6fYAZYG9p9-pDOS_aTFVjUzuMW8I0_A-Z1lEILVJzScK5rSmEH4xSJCZwuQHNhgjrZ1cUpLs0XF3bgkb2l3dy0O3CnCtRRnIbL-5_MPgnp51m5TfCFGWysoG8aApgnK9guBbnxN6ho8oDvUZmk7axFngDZH7D3UZWo2xUlkUmhn1w/s1200/358513716_1730985190694738_4585766949662130512_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfnRflljNMoCm5o6fYAZYG9p9-pDOS_aTFVjUzuMW8I0_A-Z1lEILVJzScK5rSmEH4xSJCZwuQHNhgjrZ1cUpLs0XF3bgkb2l3dy0O3CnCtRRnIbL-5_MPgnp51m5TfCFGWysoG8aApgnK9guBbnxN6ho8oDvUZmk7axFngDZH7D3UZWo2xUlkUmhn1w/w400-h266/358513716_1730985190694738_4585766949662130512_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Attilio Caja, nuovo allenatore della Fortitudo Bologna</b></td></tr></tbody></table><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">La Fortitudo Bologna è appena stata acquistata dal gruppo
di Stefano Tedeschi, resta una nobile ed ha preso Caja come coach. E, a
proposito di piazze calde, dopo 14 anni è ritornata Vigevano, così come la
Sebastiani Rieti che dopo aver fallito la promozione sul campo ha acquisito il
titolo sportivo di Mantova e rimpiazzato la retrocessa concittadina Npc Rieti. </span><span style="font-size: 12pt;">Altro titolo venduto quello della Stella Azzurra ad una
cordata trapanese già proprietaria della squadra di calcio che ha guardato alla
Capitale dopo l’affare saltato con Trapani del presidente Lnp Basciano. Quest’ultima
ha poi rinunciato all’iscrizione all’A2, con Basciano tra i soci del nuovo
corso Fortitudo che osserverà le elezioni di lega che si terranno a settembre. </span><span style="font-size: 12pt;">Roma sarà comunque rappresentata dalla sorprendente
neopromossa Luiss. Poi ci saranno tante altre squadre che da tradizione faranno
bene, come Treviglio che ha piazzato il colpo Guariglia - oggetto del desiderio
di tanti - così come Piacenza che ha confermato la coppia play-pivot
Sabatini-Skeens. Cividale ripartirà da Pillastrini in panca, Redivo in campo e con
l’aggiunta di Mastellari, e l’Urania Milano dopo aver rinnovato coach Villa si
prepara ad un’altra entusiasmante stagione.</span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">Per quanto riguarda la serie B Nazionale invece, molte
sono le rappresentanti di quella provincia che tanto ha dato alla pallacanestro
italiana. Sarà riproposto il derby livornese tra Libertas e Pielle, così come
quello di Montecatini. Orzinuovi ripartirà con ancor più ambizione dopo la
delusione della mancata promozione e il cambio di allenatore da Calvani a
Zanchi. Come dimenticare Mestre che ha riempito il PalaTaliercio in occasione
degli ultimi playoff, così come Omegna e San Vendemiano che hanno ingaggiato i
tecnici Ducarello e Carrea. Desio, Legnano che ha preso coach Piazza e Raivio confermando
Marino, le ambiziose Ozzano e Faenza, Padova, la retrocessa San Severo che
ricomincerà con la stessa passione, e ancora Jesi, Fabriano, Roseto, Caserta,
Avellino, tutte formazioni che andranno alla caccia della promozione in quel
palcoscenico che meritano per la loro storia. E attualmente mancano due club
all’appello, con Salerno che ha già rimpiazzato la Sebastiani e Lumezzane e Adrea
Costa Imola che dovrebbero essere ripescate.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-size: 12pt;">SE LA RIFORMA non ha più di tanto modificato l’A2,
difficile immaginare come sarà la B Nazionale, totalmente stravolta rispetto
alla passata stagione con il numero di squadre dimezzato. </span><i style="font-size: 12pt;">«Sarà difficile da
interpretare fin quando non s’inizierà a giocare </i><span style="font-size: 12pt;">- il commento di Simone
Zamboni, club manager della Bakery Piacenza, ammessa al prossimo torneo cadetto
-</span><i style="font-size: 12pt;">. Bisognerà capire che tipologia di campionato sarà perché non ha una sua
storia, va cancellato tutto il precedente storico e sarà tutto completamente
rimodulato. Tanto dipenderà anche da che tipo di format sarà adottato, anche se
per le società sarebbe meglio una formula che contenga i costi. Con meno
squadre immaginiamo tutti un livello più alto. Ma questo dipenderà anche come i
club si muoveranno sul mercato in virtù delle regole diverse»</i><span style="font-size: 12pt;">.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw4LmOPaBr8-a7tEJ3Q2xOdzevkIdb0XelEfomO4gDwgCmPjr8ytIOEadp_h2NTgHWpYKdWgOsA84CmffMOaimIWmLjt4wBlsvhf0wnyW44q4_jfJNIMlDZud_TvzQLjFQ8WKAupxMitIWjKteVQqb0VrFciMOoNIYB2XnDUUWJmoKjr85utLvRbzDzQ/s1280/353343973_3418333771816502_507296622869424865_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1024" data-original-width="1280" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjw4LmOPaBr8-a7tEJ3Q2xOdzevkIdb0XelEfomO4gDwgCmPjr8ytIOEadp_h2NTgHWpYKdWgOsA84CmffMOaimIWmLjt4wBlsvhf0wnyW44q4_jfJNIMlDZud_TvzQLjFQ8WKAupxMitIWjKteVQqb0VrFciMOoNIYB2XnDUUWJmoKjr85utLvRbzDzQ/w400-h320/353343973_3418333771816502_507296622869424865_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><b>Simone Zamboni, club manager della Bakery Piacenza</b></td></tr></tbody></table><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">L’abolizione dell’utilizzo degli under e l’introduzione
della possibilità di tesserare uno straniero in un campionato che era l’unico
che non ammetteva extracomunitari, sono due regole che aprono ad un nuovo
orizzonte. <i>«L’eliminazione dell’obbligo degli under lo reputo un cambiamento
epocale </i>- ha continuato Zamboni -<i>, passando così dal vecchio 7+3 a
roster che saranno composti da 10 senior con uno straniero. Sono novità
importanti per la B Nazionale, grandi cambiamenti che porteranno comunque le
squadre competitive a muoversi per prime sul mercato. Come è logico che sia, chi
ambisce alla promozione farà un roster sicuramente molto più lungo ed ampio per
quanto riguarda i senior, dando meno spazio agli under. Chi invece vorrà fare
un campionato più tranquillo, magari tenderà ad un utilizzo più costante dei
giovani. Grazie all’impiego di più senior e dello straniero, il livello del
campionato si alzerà rispetto agli ultimi anni. Credo che sarà quasi
paragonabile all’A Dilettanti di qualche stagione fa. I giovani validi, che
sapranno tenere il campo, continueranno comunque a trovare spazio. Anzi, sarà
interessante vedere che piega prenderà questa nuova B </i>- ha sottolineato il
dirigente della Bakery - <i>che credo possa diventare un contenitore dove
sviluppare giovani italiani con prospettiva, mettendoli alla prova in un
campionato a loro misura»</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;">La riforma dei campionati coincide con la riforma del
lavoro sportivo, un ulteriore impegno - gravoso - per i club. <i>«Il discorso
del lavoro sportivo è molto complicato. È piovuto dal cielo in troppo poco
tempo, e si tratta di una riforma che farà bene per i lavoratori sportivi ma
andrà ad incidere pesantemente sui costi delle società. Ed essendo queste che
investono, come proprietari o con sponsor, c’è il rischio che molti non
riescano a sostenere questi costi aggiuntivi che sono stati programmati troppo
velocemente. Le società andavano preparate piano piano a questo evento che è
epocale per il dilettantismo, e non in modo così netto. Si tratta di una
riforma che incide solo sui club, e invece credo che vada ridistribuita su
tutti gli interpreti del sistema. O comunque se questi costi aggiuntivi
ricadono solo sulle società </i>- ha concluso Zamboni -<i>, queste devono avere
degli aiuti di tipo diverso per farne fronte, altrimenti col tempo c’è il
rischio che si rinunci a fare attività»</i>.</span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="color: black; font-size: 12pt; line-height: 107%; mso-ascii-font-family: Calibri; mso-bidi-font-family: Calibri; mso-hansi-font-family: Calibri; mso-themecolor: text1;"><a href="https://drive.google.com/file/d/19JC9k08v8l3R2aVuRrb3U2xqdAlcok0M/view?usp=sharing" target="_blank">* per la rivista Basket Magazine</a></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-79641629214218335362023-07-01T00:15:00.003+02:002023-07-01T00:29:54.017+02:00Operazione Manila: 45 anni fa Italia beffata allo scadere<p style="text-align: center;"><b>L'Italia chiuse al quarto posto beffata da un tiro allo scadere del brasiliano</b></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: x-large;"><b>45 anni fa il canestro di Marcel spense la gioia azzurra</b></span></p><p style="text-align: center;"><i>Il ricordo di Marzorati: «Battemmo anche gli Usa e fu un buon Mondiale guastato da quell'ultimo episodio quando, dopo il sorpasso di Bonamico, pensavamo di avere già la medaglia di bronzo al collo»</i></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 10pt; line-height: 107%;"><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></b></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: center;"><b><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">di
Giovanni Bocciero*</span></b></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">L’Italbasket,
ancora alla caccia della sua prima medaglia ad un Mondiale, si presenterà in
quel di Manila dove è andata più vicina al grande risultato nel lontano 1978.
Se l’Italia dei canestri ha infatti festeggiato nell’arco della sua storia per
i metalli d’oro, d’argento e di bronzo di Europei ed Olimpiadi, in bacheca
manca una posizione sul podio alla Coppa del Mondo. Ipotizzare gli azzurri a
medaglia alla prossima competizione iridata di Filippine, Indonesia e Giappone
è alquanto difficile, se non addirittura impossibile. Ma nella magia di Manila si
spera che tutto possa accadere, proprio come al Mondiale del ‘78, al quale
l’Italia vi partecipava dopo essere già arrivata ai piedi del podio nel ’70.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">A
Manila gli azzurri furono invitati proprio dalla federazione filippina, non
essendosi qualificati per l’edizione del ’74, e per l’Italbasket quel Mondiale <i>«è
stato un torneo abbastanza buono dal punto di vista dei risultati </i>- ha
commentato Pierluigi Marzorati -<i>, tranne che per l’ultima partita persa
contro il Brasile con un tiro dalla distanza allo scadere che ci ha fatto
perdere la medaglia di bronzo. Quel risultato ha segnato il futuro della
nazionale. Dopo quel Mondiale, e l’Europeo dell’anno successivo giocato in
Italia con fase finale a Torino, al quale non partecipai perché impegnato con
la laurea </i>- ha ricordato l’ex playmaker azzurro -<i>, il presidente della
federazione decise di cambiare il ct, anche perché Giancarlo Primo era stato
per dieci anni l’allenatore della nazionale. Se avessimo vinto quel bronzo,
però, di sicuro si sarebbe continuato con lui in panchina. L’arrivo di Sandro Gamba
ha portato un rinnovamento che ha creato un ciclo abbastanza vincente con un
argento olimpico e un oro europeo. Però mi preme non dimenticare Primo, perché
con lui abbiamo vinto due bronzi europei nel ‘71 e nel ’75, e purtroppo c’è sfuggito
quel bronzo ai Mondiali di Manila che grida ancora vendetta»</i>.<o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaFol-ww4SrBFcuXBlJBh7czNeeii4fpDV-RcGrQqBTZ2M219XJaqywzks6n6dYFmmmOUnWoQcmIaCDBXzvmrdIf8mZK3Yaa-_6Lbt8O0adKXIvJhXWb8UHRW8Q8E4xtfbFL0OrygW-NrFGPKKI_BNPDK04ZsWq9hDqhwvvou8G12iWAi4FM5J3G3GXw/s1081/354548932_1235242573641841_5029726644160216671_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="677" data-original-width="1081" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaFol-ww4SrBFcuXBlJBh7czNeeii4fpDV-RcGrQqBTZ2M219XJaqywzks6n6dYFmmmOUnWoQcmIaCDBXzvmrdIf8mZK3Yaa-_6Lbt8O0adKXIvJhXWb8UHRW8Q8E4xtfbFL0OrygW-NrFGPKKI_BNPDK04ZsWq9hDqhwvvou8G12iWAi4FM5J3G3GXw/w400-h250/354548932_1235242573641841_5029726644160216671_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><i><b>La formazione azzurra nell'amara Manila 1978. In basso, secondo da destra,<br />Pierluigi Marzorati, 70 anni, icona della nostra pallacanestro</b></i></td></tr></tbody></table><p></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">La
formula di quella competizione vedeva la campione in carica Unione Sovietica e
il paese ospitate Filippine già qualificate al gruppo finale da otto squadre,
completato dalle prime due classificate dei tre gironi eliminatori. L’Italia,
composta da una formazione con i pilastri Meneghin, Marzorati e Bariviera, mise
in evidenza un buon gioco di squadra con diversi protagonista di partita in
partita. All’esordio gli azzurri hanno battuto il Portorico 93-80 (Bariviera 24
punti), perso con il Brasile 84-88 (Meneghin 22) e vinto in maniera larga con
la Cina 125-95 (Marzorati e Bariviera 24). La prima vittoria nel girone finale è
arrivato di misura contro gli Stati Uniti 81-80 (Della Fiori 20). Dopo il ko
con la favorita Jugoslavia 76-108, Carraro con 20 punti ha guidato gli azzurri a
battere l’Australia per 87-69. Battuta anche le Filippine 112-75 (Bariviera
25), l’Italia ha ceduto all’Unione Sovietica per 69-79 (Carraro 18) prima di
superare il Canada 100-83 (Meneghin 23). Tra le novità della nuova formula
mondiale, c’era quella dello spareggio tra prima e seconda, e terza e quarta
per decretare il podio. Gli azzurri hanno così affrontato il Brasile per la
medaglia di bronzo. Negli ultimi secondi il canestro di Bonamico sembrava aver
fatto vincere la nazionale italiana, che però distratta da precoci
festeggiamenti ha lasciato libero Marcel che dalla grande distanza ha segnato
con un tiro dell’Ave Maria: 85-86, ultimo gradino del podio agli avversari e
azzurri rimasti a bocca asciutta. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Sono
passati 45 anni, ma una cosa che ricordo in maniera scherzosa è l’incontro con
la Cina </span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">- ha rammentato ancora Marzorati -<i>. La formazione
avversaria presentava il centro Mu Tiezhu, alto 2.28 metri, con due mani enormi
che quando aveva il pallone sembrava giocasse con un’arancia. Ovviamente lo ha
dovuto marcare per gran parte della partita Dino Meneghin, che ridendoci su ha
sempre detto che fosse di cemento armato perché non riusciva a spostarlo. La
Cina era anche una buona squadra, preparata tecnicamente, con giocatori nella
media dell’1.90. Per quanto riguarda l’ambiente invece, quello che mi ha più
colpito è stata l’umidità. Erano i primi di ottobre, c’erano i monsoni e si
giocava con un’umidità del 90% e passa </i>- ha sottolineato l’ex play -<i>, si
faceva fatica addirittura a respirare. Per il cibo già all’epoca c’era l’usanza
di portarsi prodotti da casa come la pasta. Certo spostarsi in Asia comportava
mangiare tanto riso, ad esempio, ma non c’erano difficoltà a reperire gli
spaghetti o la carne»</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Il
sorteggio della World Cup 2023 ha visto l’Italbasket inserita nel girone A
insieme ad Angola, alla Repubblica Dominicana di Karl Anthony Towns e alle Filippine
padrona di casa di Jordan Clarkson. Per questo la nazionale giocherà
all’Araneta Coliseum di Quezon City a Manila. Struttura inaugurata nel 1960 e
già location del Mondiale del ‘78. Sia l’Angola che le Filippine sono state
avversarie degli azzurri anche al Mondiale del 2019 in Cina. Contro entrambe hanno
vinto piuttosto nettamente: 92-61 contro gli angolani, quinta vittoria in
altrettanti precedenti; 108-62 contro i filippini, per la vittoria più larga
nei nove precedenti. Due i confronti con la Repubblica Dominica; il primo nel
settembre 1978, un’amichevole vinta dagli azzurri per 87-66 proprio in vista
dei Mondiali; il secondo il 3 luglio 2021, al Preolimpico di Belgrado, un 79-59
che spianò la strada verso la finale che poi catapultò la squadra allenata dal
ct Meo Sacchetti ai Giochi olimpici di Tokyo. Assodato che il girone della
prossima competizione iridata è abbordabile, s’inizia il 25 agosto contro
l’Angola, il 27 sfida ai dominicani e ultima gara del gruppo il 29 con le
Filippine. Meglio non lasciare nulla al caso per la seconda fase in cui
s’incroceranno le migliori due del girone B, ovvero Serbia, Cina, Portorico e
Sud Sudan, da affrontare rispettivamente l’1 e 3 settembre portandosi dietro i risultati
già acquisiti. Ma sarà ancor più importante arrivare primi nella seconda fase,
perché se si dovesse arrivare secondi nel girone I, ai quarti di finale - da
giocare il 5 settembre - ci potrebbe essere l’accoppiamento con gli Stati
Uniti.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">«Con quest’ultima generazione, a
cavallo tra il termine dell’era Sacchetti e l’inizio di quella Pozzecco, si
intravede qualcosa di positivo. Spero che vada avanti questo processo di
maturazione</span></i><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"> - ha continuato Marzorati -<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> e che tutti i giocatori che sono
fisicamente a posto e che sono vogliosi di indossare l’azzurro siano a
disposizione. Adesso però, più che pensare ad un discorso di medaglie,
l’importante è affrontare bene il primo girone eliminatorio. Bisogna superarlo
da primi, anche se non sarà facile. Parlo per esperienza, partire bene in una
competizione permette alla squadra di acquisire autostima e fiducia. Sentimenti
che, seppur sappiamo che alla fine le rotazioni sono spesso precluse a otto, forse
nove giocatori, si propagano anche a coloro che vedono poco il campo e gli
permette di essere pronti quando chiamati nel momento del bisogno»</i>. Dopo
l’ultimo Europeo sarà la seconda manifestazione alla quale l’Italbasket
parteciperà con Gianmarco Pozzecco in qualità di ct. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«La sua nomina è una bella sfida. Avrà una seconda opportunità, anche
se la squadra non ha certamente il talento di altre nazionali. Credo però che
in questo momento non bisogna pretendere troppo da lui e dalla squadra, ma più
che altro volere un miglioramento dal punto di vista del gioco e della
posizione </i>- ha analizzato l’ex azzurro -<i style="mso-bidi-font-style: normal;">,
ma non esclusivamente della medaglia. Il Mondiale è una competizione che permette
di incontrare nazionali provenienti da altri continenti e spesso difficili da
affrontare. Certo, non bisogna dimenticare che il risultato è importante anche
in funzione della qualificazione per le Olimpiadi di Parigi del prossimo anno»</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Fare
bene alla competizione iridata non sarà solo il frutto di una semplice somma di
talento, ma è indispensabile creare quella chimica giusta che permetta anche di
andare oltre i propri limiti. Come è spesso accaduto con le nazionali dei cicli
vincenti. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«I risultati che l’Italia ha
ottenuto in passato sono sempre stati figli di un lavoro di più anni. È quello
che oggi nella pallacanestro italiana è penalizzante. Ovvero, il fatto che non
solo ogni anno si cambia l’assetto della squadra, ma addirittura durante la
stessa stagione ci sono giocatori che vanno via e altri che arrivano. Questo è
l’esatto contrario di come bisogna lavorare per vincere </i>- ha ancora
analizzato il play -<i style="mso-bidi-font-style: normal;">. Ogni anno bisogna
aggiungere qualcosa, e non togliere, mantenendo un assetto di squadra che
permetta di avere un nucleo base che crei continuità e soprattutto
affiatamento. Questo vale tanto per i club quanto per la nazionale. Andando
avanti nel corso degli anni, con un ciclo di tre o quattro stagioni, si devono
pretendere dei risultati perché si spera che la squadra abbia definito il suo
valore così da poter puntare ad una zona medaglie»</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;">Oggi
la nazionale italiana è composta soprattutto da due blocchi ben definiti, di
Olimpia Milano e Virtus Bologna, forse un fattore per riuscire ad arrivare ad
una alchimia migliore in breve tempo. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">«È
una cosa che è sempre successa, basta vedere gli anni del bipolo Milano e
Varese, oppure Cantù, e allora diventava un tripolo. È sicuramente una cosa
vantaggiosa, ma la differenza è che noi non avevamo giocatori all’estero.
Questo implica che durante le finestre diversi atleti, che sono importanti ed
utili nell’economia della squadra, non possono esserci. Bisogna dunque cercare
di ottimizzare il tempo a disposizione per il ct, ma </i>- ha concluso
Marzorati -<i style="mso-bidi-font-style: normal;"> è certamente una complicanza
e non una facilitazione»</i>.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: Times New Roman, serif; font-size: large;"><b>Così a Manila 45 anni fa</b></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>ITALIA-BRASILE
85-86 (45-50)<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>ITALIA:
Caglieris 2, Iellini, Carraro 8, Ferracini, Della Fiori 2, Bariviera 21,
Bonamico 8, Meneghin 13, Villalta, Vecchiato 4, Marzorati 6, Bertolotti 21.
All. Primo.<o:p></o:p></i></span></p>
<p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>BRASILE:
Marcelo Vido, Fausto 6, Ubiratan, Carioquinha 12, Helio Rubens 4, Marquinho 12,
Gilson 12, Marcel 22, Adilson, Agra, Oscar 18, Robertao. All. Vidal.<o:p></o:p></i></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><i>CLASSIFICA FINALE: 1. Jugoslavia, 2. Urss, 3. Brasile, 4. Italia, 5. Usa, 6. Canada, 7. Australia, 8. Filippine, 9. Cecoslovacchia, 10. Portorico, 11. Cina, 12. Rep. Dominicana, 13. Sud Corea, 14. Senegal. </i></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><br /></span></p><p class="MsoNormal" style="margin-bottom: 0cm; text-align: justify;"><span style="font-family: "Times New Roman",serif; font-size: 12pt; line-height: 107%;"><a href="https://drive.google.com/file/d/1bwa5o-myAoTwVu5DZ4Uf4TAKc2yu65Wp/view?usp=sharing" target="_blank">* per la rivista</a> <a href="https://basketmagazine.net/bm-di-giugno-e-in-edicola-copertina-per-il-duello-finale-napier-teodosic-poster-per-diop-interviste-esclusive-a-tanjevic-severini-tessitori-logan-e-devecchi-sottana-reportage-nardo-e-ta/" target="_blank">Basket Magazine</a></span></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-22942749404376395662023-06-23T23:07:00.003+02:002023-06-23T23:07:43.794+02:00Finale scudetto gara 7: Datome regala la terza stella all'Olimpia<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Finale scudetto gara 7: Datome regala la terza stella all'Olimpia</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Virtus a contatto con Shengelia</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><br /></b></p><p style="text-align: center;"><b><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-lba-finals-gameday-7-i-protagonisti-datome-regala-la-terza-stella-allolimpia-virtus-a-contatto-con-shengelia-di-giovanni-bocciero/" target="_blank">di Giovanni Bocciero</a></b></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: justify;">C'è voluta gara 7 per decretare la squadra vincitrice dello scudetto 2023. Una partita che rispetto alle precedenti sei, ha visto un monumentale Datome, ma soprattutto un accorgimento tattico che ha tolto certezze alla Virtus Bologna. Infatti, con la scelta di coach <strong>Ettore Messina</strong> di non concedere il mismatch di Hackett su Napier, i virtussini hanno dovuto cambiare il proprio piano gara. Hanno così cercato di coinvolgere maggiormente i lunghi, ma la difesa meneghina si è chiusa ogni volta bene a riccio portando gli avversari a perdere tante palle perse: 8 all'intervallo, quasi il doppio (15) ad inizio ultimo quarto. E le poche volte che Bologna è riuscita a far tornare il pallone fuori, la percentuale dall'arco è stata impietosa: solo 5 triple all'intervallo, e 5 errori per Belinelli.</p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAvi9A33xjRzkTa_HW7WQzfUq9W_JDSmn-EFyBf9dc7OwpHLYvcBWuk531IVAVdguYJC9kkGPIxb0LZ_PleKa1euP_SCbLoqbnWN_l2H9YP7qW-4Qs5pve_vqqLmKV4yJG5nQeiaXxXWOX3nSHqTY_Dd3xhAsbhyH0IzUkocFZ-aCa4iMbuZAPpu3OA/s980/355059818_968945790784775_5130769164632704606_n.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="653" data-original-width="980" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGAvi9A33xjRzkTa_HW7WQzfUq9W_JDSmn-EFyBf9dc7OwpHLYvcBWuk531IVAVdguYJC9kkGPIxb0LZ_PleKa1euP_SCbLoqbnWN_l2H9YP7qW-4Qs5pve_vqqLmKV4yJG5nQeiaXxXWOX3nSHqTY_Dd3xhAsbhyH0IzUkocFZ-aCa4iMbuZAPpu3OA/w400-h266/355059818_968945790784775_5130769164632704606_n.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Foto: Lega Basket A/Marco Brondi</td></tr></tbody></table><p style="text-align: justify;">Il fattore campo ha resistito in ogni singolo incontro. Napier e soprattutto Baron hanno chiuso i conti con i loro preziosi canestri nel finale. Ma proprio come gara 6 dello scorso anno, utile per scucire il tricolore dalle casacche della Virtus, in questa gara 7 è stato decisivo per indirizzare il match così da regalare la terza stella all'Olimpia Milano. Stiamo ovviamente parlando di <strong>Gigi Datome</strong>, che è partito a razzo. E' arrivato sino al ferro, si è fatto spazio quando ha attaccato a difesa schierata, ed ha segnato la tripla che al 15' lo ha visto avere da solo quasi gli stessi punti dell'intera Bologna. Sempre attento in difesa, dove con gli aiuti e recuperi è riuscito ad infastidire gli avversari tanto da confezionare 4 rimbalzi, 1 stoppata e 1 recupero. E non si è tirato indietro nemmeno quando gli si è insaccato un dito o quando ha subito un taglio al volto. Prestazione monumentale per l'azzurro, che ha dimostrato una volta di più che quando la posta in palio è di quelle importantissime, lui c'è e risponde presente.</p><p style="text-align: justify;">Diversi invece gli assenti tra le fila bolognesi, da Belinelli che ha chiuso con 6 errori su altrettanti tentativi dall'arco, a Teodosic che ha vissuto delle sterili fiammate chiudendo 3/9 da 3. Hackett c'ha provato, ma è stato meno efficace del solito seppur per valutazione (14) è il migliore dei suoi. Chi ha tenuto a contatto la Virtus all'intervallo, quando l'Olimpia poteva chiudere con un passivo più ampio dei soli 9 punti, è stato <strong>Tornike Shengelia</strong>. Non ha di certo disputato la partita perfetta, e le 6 palle perse sono forse la cartina tornasole. Questo perché è spesso caduto nella morsa della difesa avversaria pronta ad azzannarlo in post alto. Ha perso servito 3 assist, preso 4 rimbalzi, attaccato con una certa determinazione quando ha avuto la possibilità di giocare 1vs1. Ma soprattutto ha realizzato le due triple del secondo periodo, non certo la sua specialità, che hanno permesso agli uomini di coach <strong>Sergio Scariolo</strong> di rimanere in scia.</p><p style="text-align: justify;">Nella ripresa neppure il georgiano è riuscito a cacciare qualche coniglio dal cilindro, e così Milano ha mantenuto saldamente il vantaggio, provando a più ripresa la fuga decisiva maturata nei minuti finali di una gara che l'ha vista sempre al comando (<a href="https://www.legabasket.it/game/24080/ea7-emporio-armani-milano-virtus-segafredo-bologna/" rel="noopener" target="_blank">67-55 il punteggio finale</a>). E dopo sette estenuanti battaglie agonistiche, con l'inerzia della serie che ora sembrava ad appannaggio di una e ora dell'altra, l'Olimpia ha potuto alzare al cielo il trofeo che le è valsa il trentesimo scudetto. In un Mediolanum Forum strapieno in ogni ordine di posto.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-39765548249087473342023-06-21T23:06:00.003+02:002023-06-21T23:07:37.054+02:00Finale scudetto gara 6: Hackett e Cordinier spingono la Virtus<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Finale scudetto gara 6: Hackett e Cordinier spingono la Virtus</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Melli regge l'urto da solo e finché può</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><br /></b></p><p style="text-align: center;"><b><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-lba-finals-gameday-6-i-protagonisti-hackett-e-cordinier-spingono-la-virtus-melli-regge-lurto-di-giovanni-bocciero/" target="_blank">Giovanni Bocciero</a></b></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Gara 6 della finale scudetto ha visto la Virtus Bologna prendere il comando sin dalle prime battute. La Segafredo ha lasciato le briciole ad un'Olimpia Milano che ha provato a reggere il confronto nel primo tempo. Nella ripresa le 'scarpette rosse' sono pian piano scomparse dal parquet, anche e soprattutto perché i bolognesi sono stati bravissimi a mettergli la museruola.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHfdqQFFUQTiDPBn6nxnFq3hnnJdOqhsmIh2z3L_hglZQr8Fzc7O71E9iHBzyr7-SLG7016HL4vUK9n7xpYxGlZfC_9r0gx4gfxM_Br5-qJurkFyhs2KD4V5JqkjanAbpqbbLsM-6KupqcLJNlxVPiA1OtlL17HKgV2QdIYS0rsesfcRxT6bNXzRgyzA/s488/346110162_1390501161521279_8399187714929534301_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="349" data-original-width="488" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiHfdqQFFUQTiDPBn6nxnFq3hnnJdOqhsmIh2z3L_hglZQr8Fzc7O71E9iHBzyr7-SLG7016HL4vUK9n7xpYxGlZfC_9r0gx4gfxM_Br5-qJurkFyhs2KD4V5JqkjanAbpqbbLsM-6KupqcLJNlxVPiA1OtlL17HKgV2QdIYS0rsesfcRxT6bNXzRgyzA/w400-h286/346110162_1390501161521279_8399187714929534301_n.jpg" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: justify;"><strong>Daniel Hackett</strong> e <strong>Isaia Cordinier</strong> sono stati autori di una prestazione a tutto tondo. L'italiano ha come al solito difeso strenuamente ad uomo su Napier, che non è mai riuscito ad entrare in partita. Incredibile l'azione nella quale Hackett ha recuperato da dietro l'americano costringendolo ad un tiro cortissimo dall'arco dei tre punti. E se in difesa il virtussino è stato capace di entrargli sotto pelle, in attacco ha fatto emergere tutte le sue lacune. E' dalla prima partita di questa finale scudetto che il play di <strong>Sergio Scariolo</strong> lo attacca ogni qualvolta ne ha le possibilità, ed anche in questo match non si è fatto sfuggire le occasioni. Sia portandolo spalle a canestro vicino al ferro che in penetrazione. 13 punti in 21' con un perfetto 5/5 da due e 7 assist. Perché Hackett ha anche distribuito il pallone in modo chirurgico.</p><p style="text-align: justify;">Super anche la prestazione di Cordinier, che dalla palla a due ha messo tanta grinta difendendo a tratti per sé e per la squadra intera. Proprio per questo i due si condividono il premio di Mvp. Il francese è partito a bomba con una serie di azioni che l'hanno visto recuperare 2 palloni e mettere a segno perfino una stoppata su di un tiro da tre. Dalla difesa ha tratto l'energia che l'hanno portato a correre in campo aperto arrivando, proprio come piace a lui, più volte sopra al ferro. Una prestazione che in qualche modo riscatta la sua serie, perché abbiamo già visto Cordinier partire forte, ma a lungo andare si perdeva per strada. Questa volta no, e i 13 punti con un preciso 3/3 da due e i 5 rimbalzi ne sono la testimonianza.</p><p style="text-align: justify;">Milano ha retto finché ha potuto. O forse è più giusto dire finché l'ha tenuta a galla il solito <b>Nicolò Melli</b>. 11 punti in 25' con l'aggiunta di 6 rimbalzi per l'azzurro, protagonista su entrambe le metà campo. Pronti via, è stato quello maggiormente capace di farsi trovare pronto sotto canestro. Sua la tripla nel secondo quarto che ha permesso di evitare la prima fuga degli avversari. Sue le difese vicino al ferro che hanno retto l'urto nella ripresa. E' stato di sicuro il migliore tra le fila della squadra di <strong>Ettore Messina</strong>, e l'ultimo a mollare. Non a caso quando anche lui è stato sopraffatto, per l'Olimpia è calata notte fonda.</p><p style="text-align: justify;">Alla fine né Milano né Bologna è riuscita ad avere ragione dell'avversaria in sei incontri, e dunque sarà necessaria la decisiva gara 7. Una partita che già si preannuncia una battaglia agonistica. Lo spettacolo dovrà lasciare spazio alla concretezza, come già accaduto in altre circostanze. Il fattore campo ha sin qui retto, nessuna è riuscita ad espugnare il campo dell'altra, ma adesso ogni logica sembra essere superflua. Vincerà chi ne avrà di più. Vincerà chi ci crederà di più.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-78216774015702346932023-06-20T10:58:00.002+02:002023-06-20T10:58:31.240+02:00Lnp - Vigevano e Luiss sorprendono; Cremona pigliatutto<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Vigevano e Luiss sorprendono; </span></b><b><span style="font-size: large;">Cremona pigliatutto </span></b></p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: center; vertical-align: baseline; word-break: break-word;"><b><a href="https://basketmagazine.net/author/giovanni-bocciero/" target="_blank">di Giovanni Bocciero</a></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRZSwCV3rMGj1DcJDzLjGSHeSzGWji_eE38ZRkHgxufqmu9Y5TwTcQg1w2W8qd12zY5blxKO8enFC-2_0C05cph5iRnPe1R-LaegM7CB772DJEd9koxKqQHzcr51dakjQtkNJSom1xyZXI1aPnqmihmyEcX9RGx_wYREDOG-QOtmhcXLLnztktBq7LFw/s2048/355568706_817640956460261_7173273216259925334_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRZSwCV3rMGj1DcJDzLjGSHeSzGWji_eE38ZRkHgxufqmu9Y5TwTcQg1w2W8qd12zY5blxKO8enFC-2_0C05cph5iRnPe1R-LaegM7CB772DJEd9koxKqQHzcr51dakjQtkNJSom1xyZXI1aPnqmihmyEcX9RGx_wYREDOG-QOtmhcXLLnztktBq7LFw/s320/355568706_817640956460261_7173273216259925334_n.jpg" width="240" /></a></div><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Terza ed ultima giornata di gare alla Bondi Arena di Ferrara, in occasione delle Finali di serie B. Il <a href="https://basketmagazine.net/bm-finali-serie-b-vigevano-fa-la-voce-grossa-orzinuovi-al-tappeto-di-giovanni-bocciero/" rel="noopener" style="background-color: transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">primo turno</a> ed il <a href="https://basketmagazine.net/bm-finali-serie-b-fallucca-dice-35-la-luiss-batte-vigevano-e-vede-la2-di-giovanni-bocciero/" rel="noopener" style="background-color: transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">secondo turno</a> non hanno rispettato i pronostici. Le due promozioni in A2 dipenderanno così dai <a href="https://basketmagazine.net/finali-serie-b-2023-le-ipotesi-di-parita-in-vista-dellultima-giornata/" rel="noopener" style="background-color: transparent; border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">risultati dell’ultima giornata</a>, nella quale può accadere di tutto. Solo la Sebastiani Rieti è costretta a guardare gli altri, perché oltre ad essere ultima in classifica con zero punti ha una differenza canestri molto negativa. E sono proprio i sabini a scendere per primi in campo contro Vigevano. Una partita in cui ci si sarebbe aspettato un avvio a spron battuto degli amarantocelesti, e invece sono i vigevanesi a fare la gara. All’8′ i gialloblù conducono 18-12, e coach Dell’Agnello chiama timeout quasi mimando come se ne ha viste davvero troppe nel solo primo quarto. Nonostante la panchina lunghissima di Rieti, che nel turnover odierno ha lasciato fuori Spanghero e Piazza, è la panchina di Vigevano che fa leggermente la differenza, con un parziale complessivo di 12-9 che permette di chiudere il primo quarto sulla doppia cifra di vantaggio (25-15). Gli uomini di coach Piazza riescono a ‘tenere testa’ persino al metro arbitrale spesso troppo punitivo verso di loro. A metà seconda frazione è Chinellato a tenere in scia i reatini (32-25), diventando il primo giocatore della gara in doppia cifra. L’attacco di Rieti è però troppo stagnante, a volte deve ricorre all’azione individuale, e neppure i rimbalzi offensivi in più (8 a 5) servono per stare avanti all’intervallo (41-33), visto che Vigevano pur prendendone di meno riesce a sfruttarli meglio (8-4).</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">L’atteggiamento non è dei migliori alla ripresa per Rieti, che con Tomasini prima perde un pallone banale e poi commette un antisportivo per fermare un contropiede. Vigevano ringrazia, segna due triple e raggiunge il +16 che suggerisce a Dell’Agnello di richiedere timeout. Una sospensione furente del coach livornese, che sulla panchina non le manda a dire ai suoi giocatori, provando a scuoterli. La cosa sembra funzionare visto che, Tomasini prima e Piccin poi, segnano da 3 per il -6. I gialloblù, però, non alzano le mani dal manubrio, e con il gioco corale rappresentato dalle 14 assist di squadra, mantengono il vantaggio. A Bushati e compagni manca quell’azione che possa far cambiare l’inerzia dell’incontro. Il match continua a fisarmonica, con i reatini che rintuzzano ogni qualvolta i vigevanesi provano a scappare. Proprio come a 3′ dalla fine, quando i gialloblù volano sul 70-60. Potrebbe essere la spallata decisiva, e invece gli amarantoceleste piazzano un break di 5-0, e sbagliano la tripla del possibile -2. E’ l’errore che fa partire la festa promozione sugli spalti. Finisce 73-67 (<a href="https://netcasting3.webpont.com/?ita3_ply_5" rel="noopener" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">qui le statistiche complete</a>), con la vittoria di Vigevano che ritrova l’A2 dopo l’ultima apparizione del 2010. In quell’estate il club non si iscrisse. Poi nel 2013 la rifondazione in serie D e la faticosa ripartenza che oggi ha trovato il suo compimento. Per quanto riguarda la Sebastiani Rieti, termina un concentramento che da grande favorita la vede uscire con neppure un successo.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGEeI68c0jR_LPXwcx4jU47nfwFy5tSGfNmJgAn6P-MIjC8v-mi5iaqcXO-nwDBtX0tTs9whKvx4ZT5_ch6UK1xWQRkFrWIFY4DSZBNYJBRqEw_In8CwNchS9dWZ7kvGiGiX9i47czotIUF8Z16m9j11bILolQE91hu3cMXflaUop5B0_ZKBCEBV6pkQ/s2048/355059818_968945790784775_5130769164632704606_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1536" data-original-width="2048" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGEeI68c0jR_LPXwcx4jU47nfwFy5tSGfNmJgAn6P-MIjC8v-mi5iaqcXO-nwDBtX0tTs9whKvx4ZT5_ch6UK1xWQRkFrWIFY4DSZBNYJBRqEw_In8CwNchS9dWZ7kvGiGiX9i47czotIUF8Z16m9j11bILolQE91hu3cMXflaUop5B0_ZKBCEBV6pkQ/w400-h300/355059818_968945790784775_5130769164632704606_n.jpg" width="400" /></a></div><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Dopo i festeggiamenti di Vigevano, sul parquet scendono Luiss Roma ed Orzinuovi. Con il successo dei vigevanesi, ai capitolini basterebbe anche una sconfitta di 10 o meno punti per seguirli in A2. Ma di calcoli non se ne fanno. Soprattutto, memori della serata precedente, nella quale Fallucca ha demolito Vigevano con un 8/13 personale da 3, e Orzinuovi ha invece piegato Rieti con un 16/27 di squadra dall’arco, l’inizio gara è scandito dalle triple. Legnini è protagonista per la Luiss, portando il parziale in parità a quota 10 dopo che Alessandrini e Gallo avevano portato avanti gli orceani. Il match è giocato su ritmi forsennati – nonostante il caldo – e continui sorpassi, che rendono eccitante la sfida. Quando poi a timbrare il cartellino dalla distanza ci pensano anche Pasqualin e D’Argenzio, che dalla panchina prova a spaccare la partita, il tabellone luminoso recita 27-18. Il leit motiv della gara non cambia ad inizio seconda frazione: Planezio da 3 segna il 27 pari, Murri replica per il nuovo vantaggio Roma. I tanti fischi iniziano a spezzettare la gara, che di conseguenza ne risente in termini di gioco. Il tiro da 3 è l’unica costante: Gallo segna il -1, Fallucca risponde con la stessa moneta per i suoi primi punti. Ma se i ritmi sono quelli veloci imposti dalla Luiss, Orzinuovi può fare poco e infatti precipita sul 42-34. Non senza qualche protesta verso l’arbitraggio.</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Dopo l’intervallo Orzinuovi è molto più decisa. In difesa stringe le maglie e costringe la Luiss a forzare gli attacchi, che spesso si concludono addirittura con un fallo. Nell’altra metà campo invece, gli orceani tornano a colpire con grande continuità dalla distanza e in men che non si dica si portano a condurre le danze. Il massimo vantaggio arriva al 28′, quando Leonzio da 3 griffa il +8. Con l’over che pende sul risultato però, non basterebbe ad Orzinuovi per festeggiare la promozione. Fallucca si apre in angolo e scuote i luissini, ma Da Campo segna da dietro l’arco e fissa il punteggio sul 57-64 all’ultimo pit stop. Due i dati da sottolineare, nei quali primeggia Orzinuovi: nei punti da perse (13-9) e da secondi tiri (14-7). E’ un’altra tripla di Leonzio che fa accarezzare l’impresa: +10 per gli uomini di coach Calvani. Con 7′ al termine inizia una partita nella partita, con la Luiss che deve stringere i denti. Gli orceani flirtano con quegli 11 punti che gli garantirebbero il salto di categoria, ma non riescono mai a raggiungerli. Anche perché Roma non crolla mai, e risponde colpo su colpo. Su una discussa rimessa D’Argenzio segna il 73-77 con 120″ rimanenti. Ed è sempre una sua penetrazione a siglare il -2 all’ultimo giro d’orologio. Dopo tanto spingere, sembra che gli uomini di Calvani siano arrivati scarichi nel rush finale, ed è così che nasce la persa sulla quale forse si spengono i sogni. Gli ultimi possessi Orzinuovi li gioca per far pareggiare la Luiss, così da andare ai supplementari per poter arrivare allo scopo della vittoria di 11. Ma i capitolini sbagliano a posta i liberi e la gara finisce 78-79 per gli orceani (<a href="https://netcasting3.webpont.com/?ita3_ply_6" rel="noopener" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">qui le statistiche complete</a>).</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Questa la classifica definitiva del concentramento promozione: Luiss Roma, Vigevano e Orzinuovi 4 punti, Rieti 0.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZk6PXiGqlc-6m68HnB-3lCOs2JPoTBY16RQPPUzuIwdyOwxSSzRpgpBVXhH78DLv2ZhxPbrKjh7J2cmmSVYeJuZg2EX74sruXsgURkHv8STSpTcDp0HwcsRPe1IDWcV267ayPGMwKpvqtpyDSB63Q2eGdMdQ5LeGeltwJzixh7EJXMF4i0WOxnJkuZw/s2048/355595383_2235233843341696_4379026881367016096_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZk6PXiGqlc-6m68HnB-3lCOs2JPoTBY16RQPPUzuIwdyOwxSSzRpgpBVXhH78DLv2ZhxPbrKjh7J2cmmSVYeJuZg2EX74sruXsgURkHv8STSpTcDp0HwcsRPe1IDWcV267ayPGMwKpvqtpyDSB63Q2eGdMdQ5LeGeltwJzixh7EJXMF4i0WOxnJkuZw/s320/355595383_2235233843341696_4379026881367016096_n.jpg" width="240" /></a></div><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Terzo atto della finale di A2 del tabellone oro tra la Vanoli Cremona e l’Unieuro Forlì. Una gara che per i cremonesi potrebbe significare promozione, dopo il doppio successo inaspettato ma non per questo impensabile in terra romagnola. Dal canto loro i forlivesi si ritrovano spalle al muro, costretti a vincere per allungare la serie e continuare a sperare.</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">Pronti via, è la Vanoli che schiaccia il piede sull’acceleratore. In particolare, Pecchia è una vera e propria furia, arrivando al ferro con grande continuità. Ma non solo l’attacco, perché Cremona è concentrata anche in difesa e mette praticamente la museruola agli avversari. Le offensive ospiti sbattono ripetutamente contro la diga di casa, che proprio dalla difesa sprigiona la giusta energia. Fondamentale per la squadra di coach Cavina è la fisicità di Eboua, che non solo è protagonista di una poderosa schiacciata, ma facendo collassare la difesa su di sé è bravo a scaricare il pallone fuori. Ne beneficia Pacher, lungo atipico come pochi che Forlì non riesce a marcare in nessuna maniera. Mentre il tassametro dei cremonesi corre inesorabile, i romagnoli trovano il quarto punto con l’ex Gazzoli ben oltre metà frazione. Sanford è impalpabile per l’attacco di coach Martino, ma neppure Cinciarini al suo ingresso riesce ad invertire l’andazzo: 0/6 da 3 nel primo quarto. Dopo il primo pit stop arriva però uno scossone. Adrian timbra dalla distanza, e Penna porta a casa un gioco da tre punti. L’Unieuro fatica tanto, forse troppo, ed è lampante. La regia di Denegri e la difesa di Piccoli spengono i facili entusiasmi, e permettono alla Vanoli di continuare a flirtare con i 20 punti di vantaggio. Ci pensa Alibegovic a dare un’altra spallata, con la specialità della casa: il tiro da 3. Il canestro dell’esterno aizza il Pala Radi, che esplode dopo un altro recupero che porta Eboua a schiacciare in campo aperto. Si va così all’intervallo addirittura sul 52-27.</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;">La ripresa segue gli stessi binari del primo tempo. Cremona non abbassa di nulla la propria intensità difensiva, e la reazione di Forlì è praticamente annullata. Sono le triple in fila di Adrian e Pollone che evitano solo momentaneamente il passivo di trenta punti, che si materializza quando sono Mobio e Lacey a segnare dalla distanza (67-37). Coach Martino ricorre al minuto di sospensione, ma ormai i buoi sembrano ampiamente scappati. Gli animi si complicano sul parquet quando viene fischiato un antisportivo a Cinciarini al 28′. Inizia l’ultimo periodo e praticamente per Cremona non c’è altro da fare che portare in porto la vittoria. Adrian non è d’accordo, e lo dimostra con una serie di triple. L’mvp del campionato si sveglia forse tardi, ma dà la scossa. La Vanoli con una leggera, infatti, dà l’impressione di alzare le mani dal manubrio troppo presto. Valentini cerca di imitare il compagno di squadra dall’arco, mentre sulla sirena dell’infrazione dei 24″ al 35′ di gioco arriva il primo vero errore della gara dei ragazzi di coach Cavina. La tifoseria forlivese canta ‘Romagna mia’ e si rende protagonista di una bella sciarpata, ed è benaugurante visto che arriva la tripla del -13. Una rimonta frutto in special modo di tiri estemporanei e talvolta forzati, ma che vanno a buon fine. Comunque si tratta di un passivo che non può far stare tranquilla Cremona. Gli ultimi minuti sono intensi, e non poteva essere altrimenti. La Vanoli però non perde la calma e può festeggiare la promozione (<a href="https://netcasting3.webpont.com/?ita2_a_ply_29" rel="noopener" style="border: 0px; box-sizing: border-box; color: rgba(0, 0, 0, 0.75); font: inherit; margin: 0px; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-decoration-line: none; vertical-align: baseline; word-break: break-word;" target="_blank">qui le statistiche complete</a>).</p><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;"><span style="text-align: left;">Vanoli Cremona pigliatutto. In questa stagione la squadra di coach Demis Cavina ha vinto tutto quello che c’era da poter vincere in A2. Ha iniziato con la Supercoppa, proseguito con la Coppa Italia e terminato con la promozione, così da completare il percorso perfetto. I cremonesi hanno abbattuto </span>con un secco 3-0 <span style="text-align: left;">la resistenza dell’Unieuro Forlì, incapace di reagire allo strapotere dimostrato sul parquet dagli avversari dopo aver dominato a sua volta la regular season. Fase a orologio compresa. Romagnoli</span> irriconoscibili in questa gara 3, che ha avuto un approccio sbagliato, o forse è stato troppo impetuoso quello degli avversari.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/b5-d1cSfrmI" width="320" youtube-src-id="b5-d1cSfrmI"></iframe></div><br /><p style="background-color: white; border: 0px; box-sizing: border-box; font-family: "Encode Sans", Helvetica, Arial, Lucida, sans-serif; font-feature-settings: inherit; font-kerning: inherit; font-optical-sizing: inherit; font-size: 14px; font-stretch: inherit; font-variant-alternates: inherit; font-variant-east-asian: inherit; font-variant-numeric: inherit; font-variation-settings: inherit; line-height: 1.7em; margin: 0px 0px 1.6em; overflow-wrap: break-word; padding: 0px; text-align: justify; vertical-align: baseline; word-break: break-word;"><br /></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-63834716428411628212023-06-15T18:48:00.001+02:002023-06-15T18:49:02.252+02:00Coach Gianluigi Galetti: «L'esperienza non si compra»<p style="text-align: justify;"><span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #050505; font-size: 15px; text-align: left;">Veterano dei campionati di serie A2 e B, coach Gianluigi Galetti nella sua lunga carriera ha vissuto </span><span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #050505; font-size: 15px; text-align: left;"></span><span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #050505; font-size: 15px; text-align: left;">diverse avventure. Con lui analizziamo il periodo dell’anno più bello ed elettrizzante della pallacanestro, ovvero i playoff.</span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/Ggy3GpVxcz0" width="320" youtube-src-id="Ggy3GpVxcz0"></iframe></div><br /><span face=""Segoe UI Historic", "Segoe UI", Helvetica, Arial, sans-serif" style="background-color: white; color: #050505; font-size: 15px;"><br /></span><p></p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-83715837108867078002023-06-14T23:03:00.000+02:002023-06-14T23:03:04.110+02:00Finale scudetto gara 3: Teodosic dirige l'orchestra Virtus<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Finale scudetto gara 3: Teodosic dirige l'orchestra Virtus</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: medium;">Baron unico in doppia cifra per Milano</span></b></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: center;"><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-lba-finals-gameday-gara-3-la-copertina-teodosic-dirige-lorchestra-virtus-baron-unico-in-doppia-cifra-per-milano-di-giovanni-bocciero/" target="_blank">di <strong style="text-align: right;">Giovanni Bocciero</strong></a></p><p style="text-align: justify;"><br /></p><p style="text-align: justify;">Gara 3 delle Lba Finals sorride alla Virtus Segafredo Bologna che così accorcia il computo della serie che arride ancora all'EA7 Olimpia Milano. La partita, terminata col punteggio di <a href="https://www.legabasket.it/game/24076/virtus-segafredo-bologna-ea7-emporio-armani-milano/" rel="noopener" target="_blank">69-61</a>, onestamente non è stata bella e tirata come le precedenti due, seppur non sia di certo mancata la giusta intensità. Dove finiscono i meriti delle difese (che hanno prodotto 27 palle perse totali), iniziano i demeriti degli attacchi che hanno sbagliato tanto e spesso anche tiri aperti. Entrambe le squadre hanno invece segnato tanto con l'utilizzo dei tagli, forse l'unica situazione che ha tagliato a fette le difese con grande regolarità.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJHOyQeiESUSC7sjnRF4RvXmZemxWZAfRlrdINNiYrvSHUa_Lf65b1lIQptroqEkmuObN97z2QQKvswU5UwICdQpL-4B5aKUCgVFTWUGrFnDshO0nmdrwLPOlcMzdWogmfcCSz8zL_3RDuI9E6DKWlNhy3lVIehBc-5Oug4542pD8MCj1oWeGfgRM/s1000/345025010_7149738428387613_8934144164077869989_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="613" data-original-width="1000" height="245" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgJHOyQeiESUSC7sjnRF4RvXmZemxWZAfRlrdINNiYrvSHUa_Lf65b1lIQptroqEkmuObN97z2QQKvswU5UwICdQpL-4B5aKUCgVFTWUGrFnDshO0nmdrwLPOlcMzdWogmfcCSz8zL_3RDuI9E6DKWlNhy3lVIehBc-5Oug4542pD8MCj1oWeGfgRM/w400-h245/345025010_7149738428387613_8934144164077869989_n.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;">A dirigere l'orchestra virtussina è stato <strong>Milos Teodosic</strong>. Il serbo ha disputato sicuramente la sua migliore partita sin qui. A parte i numeri che dicono 12 punti in 21 minuti frutto di un preciso 3/3 da 2 e di un 2/3 da 3, ha anche distribuito 7 assist ai compagni. Suio i canestri che hanno permesso la fuga a Bologna, così come quelli che hanno tenuto a distanza gli avversari ad inizio ripresa. Nel finale non c'è stato bisogno che coach Sergio Scariolo lo ributtasse sul parquet.</p><p style="text-align: justify;">Sul fronte Olimpia c'è poco da salvare, anche perché coach Ettore Messina ha alzato bandiera bianca ben prima della sirena finale concedendo minuti a chi la serie fin qui l'aveva vista giocare agli altri. Nel poco da salvare c'è <strong>Billy Baron</strong>, unico giocatore delle 'scarpette rosse' in doppia cifra: 15 punti in 28 minuti, tirando anche piuttosto bene con 2/3 da 2 e 3/7 da 3 (42%). Stridono le 3 palle perse a fronte delle sole 2 assist, lui che nelle gare precedenti è stato sempre capace di mettersi a disposizione della squadra.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-62199922405888362542023-06-14T09:32:00.007+02:002023-06-14T14:35:53.543+02:00Olimpia-Virtus 2-0, Recalcati: «La differenza la fanno le giocate dei singoli»<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Olimpia-Virtus 2-0, Recalcati: «La differenza la fanno le giocate dei singoli»</span></b></p><p style="text-align: center;"><br /></p><p style="text-align: center;"><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-lba-finals-recalcati-la-differenza-la-fanno-le-giocate-dei-singoli/" target="_blank">di <strong style="text-align: right;">Giovanni Bocciero</strong></a></p><p style="text-align: center;"><strong style="text-align: right;"><br /></strong></p><p style="text-align: justify;">Le Lba Finals vedono, dopo i primi due atti, l’EA7 Olimpia Milano condurre la serie per 2-0. Fattore campo rispettato per le ‘scarpette rosse’ di coach Ettore Messina, che hanno vinto grazie ad una difesa più solida, al tiro dalla distanza più costante e, in special modo in gara 2, ad una maggiore freddezza nel tirato rush finale. La serie adesso si sposta in casa della Virtus Segafredo Bologna, che mai doma dovrà cercare si sovvertire l’andazzo se vuole ancora provare ad avere chance di vittoria dello scudetto. Di questo ed altro ne abbiamo parlato con coach <b>Carlo Recalcati</b>, tecnico veterano ex ct dell’Italbasket - di cui oggi è senior assistant - che fa parte dell’esclusivo club degli allenatori capaci di vincere tre scudetti con tre club differenti (Varese 1999, Fortitudo 2000 e Siena 2004).</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXiO7DHHzecaIJUp7gTDiZXcDDvW3gaMh1p40IV45LDSTxkjOryxAcTLNHJEIU2k5519lUpOIkxuf3d6_TN3lNozKNP-EUF0WqD1YDB-ZjujFppxcACtHW_9LXuks4UTjFYjXU6tTjQED5ARIp04uGgMpVf0IBcH9XyAdBeH0WHh_Nd2l4uq8AYBs/s1200/345244086_281045027717755_2343823054831753502_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1200" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhXiO7DHHzecaIJUp7gTDiZXcDDvW3gaMh1p40IV45LDSTxkjOryxAcTLNHJEIU2k5519lUpOIkxuf3d6_TN3lNozKNP-EUF0WqD1YDB-ZjujFppxcACtHW_9LXuks4UTjFYjXU6tTjQED5ARIp04uGgMpVf0IBcH9XyAdBeH0WHh_Nd2l4uq8AYBs/w400-h266/345244086_281045027717755_2343823054831753502_n.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;"><strong>Come le sono sembrate le prime due partite di queste finali scudetto?</strong></p><p style="text-align: justify;"><em>«Ho visto due partite molto equilibrate. Chiaramente sono due squadre che si equivalgono</em> - ha esordito Recalcati -<em>, e per questo sono stati due match abbastanza simili. Bologna si è fatta preferire in una parte della gara, poi Milano è riuscita a fare sua la partita. Direi che a grandi linee è stato rispettato ampiamente il pronostico»</em>.</p><p style="text-align: justify;"><strong>In vista delle prossime gare crede che gli allenatori possano decidere di cambiare qualcosa nelle rotazioni, specialmente Sergio Scariolo?</strong></p><p style="text-align: justify;"><em>«Dare giudizi di questo tipo, dall’esterno, è difficile. Bisogna tenere conto delle considerazioni che solo l’allenatore può fare vivendo il gruppo. Sono valutazioni che spettano a loro insieme al proprio staff. Non ho visto la Virtus soccombere, ma piuttosto giocare alla pari. Chiaro che un giocatore come Weems, ad esempio, è capace di tutto </em>- ha analizzato l’ex ct della nazionale -<em> e già in passato ha risolto tante partite per Bologna. Però non puoi aggiungere, e in questo caso inserire significa anche escludere. Dunque bisogna tener conto delle valutazioni che possono fare solo i tecnici che avranno analizzato le partite nei loro singoli momenti. Cambiare ti può portare a dei vantaggi, ma anche all’esclusione di un giocatore importante sotto un altro aspetto, e questa non è mai una scelta facile. Poi dipenderà anche dalle condizioni fisiche dei giocatori, di come sono usciti dalle prime due partite e se possono avere delle scorie fisiche»</em>.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Adesso cosa può cambiare con il fattore campo, e soprattutto cosa può comportare il parapiglia nel finale di gara 2?</strong></p><p style="text-align: justify;"><em>«Partendo dal parapiglia finale di gara 2, credo che tutti dovrebbero ritornare a fare il proprio ruolo. Questo significa che i giocatori devono giocare e devono potersi muovere in quello che è il loro ambito. E questo riguarda anche dopo il termine della partita, perché questa non si esaurisce sul rettangolo di gioco. Per questo dico che i giocatori devono potersi muovere anche nel percorso che li porta negli spogliatoi. I tifosi invece devono essere capaci di fare gli spettatori </em>- si è così espresso Recalcati -<em>. Per quanto riguarda il fattore campo invece, questo è importante ma non è così decisivo e determinante come si possa pensare. Chi vuol conquistare uno scudetto deve essere capace anche di vincere fuori casa e non può pensare solo di speculare sulle gare casalinghe. Dal punto di vista tattico credo che i due incontri di Bologna ricalcheranno molto quelle che sono state le prime due sfide. Le opzioni a disposizione degli allenatori sono ben note, e quindi non mi aspetto grandi cambiamenti tra gara 2 e gara 3. Certo che Milano non può solo pensare di vincere le gare in casa, così come la Virtus è chiamata a ribaltare la situazione»</em>.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Da inizio stagione, considerando tutte le competizioni, le due squadre si sono già affrontate sette volte. Quanto può fare la differenza il dettaglio?</strong></p><p style="text-align: justify;"><em>«So che oggi è di moda parlare di dettagli, sento tante analisi sia alla vigilia che nei post partita. Credo però che la differenza la possano fare il talento e le giocate dei singoli giocatori. Senza nulla togliere alle strategie e all’importanza degli allenatori, sono le prestazioni individuali che possono determinare il risultato finale»</em>.</p><p style="text-align: justify;"><strong>L’Olimpia adesso è sul 2-0: qual è il suo pronostico in questo momento?</strong></p><p style="text-align: justify;"><em>«Milano ha fatto il suo, perché chiaramente quando inizi una serie giocando in casa è la squadra locale che rischia di più. Subire una sconfitta vuol dire perdere il fattore campo. Per il momento si è svolto tutto secondo quella che possiamo chiamare ‘logica’. Adesso </em>- ha concluso Recalcati -<em> se Milano poteva subire una pressione maggiore, questa ce l’avrà Bologna»</em>.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-44798619841739795172023-06-11T20:30:00.003+02:002023-06-14T09:21:14.007+02:00Finale scudetto gara 2: Milano è fredda e va 2-0<p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><b>Finale scudetto gara 2: Milano è fredda e va 2-0</b></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: large;"><b>La Virtus però non demorde</b></span></p><p style="text-align: center;"><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-gameday-lba-finals-la-partita-milano-e-fredda-e-va-2-0-ma-la-virtus-non-demorde-di-giovanni-bocciero/" target="_blank">di Giovanni Bocciero</a></p><p style="text-align: justify;">Dopo gli oltre 12 mila di Assago e i quasi 200 mila che hanno seguito la partita in televisione, Olimpia e Virtus tornano a calcare il parquet del Mediolanum Forum per gara 2 delle Lba Finals 2023. Un secondo atto nel quale le squadre hanno messo a punto le rispettive contromosse per limitare l'avversario. Anche se il gioco della pallacanestro, dopotutto, è semplice: conta fare canestro e difendere forte per non farlo fare agli altri.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDt4LFeAgYXOEKlOi46msBDg5niJpoTxrVGT7Ew4zSWmLKvuQhWdQYVgV-hwVEziffGmf3Z8Wkm5u6Nt78IESDHrpkBO82mpKkY0AUQtxQkh2KkVSgrF97F3Itc0n74AYvWIi8yFr8fBtUF50Airj7TMZTumpyA9DHkn1mVT-lL3M9xmYYJ50Wptc/s1200/346140587_209833118486411_2851999171826940192_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="802" data-original-width="1200" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDt4LFeAgYXOEKlOi46msBDg5niJpoTxrVGT7Ew4zSWmLKvuQhWdQYVgV-hwVEziffGmf3Z8Wkm5u6Nt78IESDHrpkBO82mpKkY0AUQtxQkh2KkVSgrF97F3Itc0n74AYvWIi8yFr8fBtUF50Airj7TMZTumpyA9DHkn1mVT-lL3M9xmYYJ50Wptc/w400-h268/346140587_209833118486411_2851999171826940192_n.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;">Nessun cambio nei roster per i due allenatori, Messina e Scariolo, che si ripresentano con gli stessi dodici della prima partita. Milano questa volta inizia forte, e cavalca Melli con i pick and pop. L'azzurro recupera anche un pallone finendo in prima fila, ed ovviamente il palazzo apprezza con grande entusiasmo. Bastano soli 4' per le prime proteste di Scariolo, che si lamenta per il 2° fallo fischiato a Mickey su un blocco in movimento. Napier è freddo, i ferri di Assago sono dispettosi da una parte e dall'altra e il punteggio rimane basso. Ci pensa però Shengelia con due poderose penetrazioni a permettere il sorpasso virtussino sull'8-9. Bologna si fa carico pian piano delle operazioni della gara, con Jaiteh protagonista inatteso. Il lungo francese è una presenza nel pitturato, e con l'attacco Olimpia inceppato, Messina prova a rimettere Napier ma la situazione non cambia. L'ultimo minuto del quarto iniziale è di fuoco. Scariolo è irreprensibile in panchina e si vede mostrare la 'grande t'. Nonostante ciò, gli ospiti chiudono in testa al primo pit stop (14-17).</p><p style="text-align: justify;">Il secondo periodo è inaugurato da un canestro di Melli che in serpentina arriva al ferro. Milano passa però dal possibile 19 pari al 17-24, perché non riesce a contrastare la maggiore aggressività degli avversari. Infatti, Ojeleye segna con una gran bella penetrazione, mentre ancora Jaiteh schiaccia dopo un suo stesso errore dalla lunetta. Messina è imbufalito, chiama timeout ma al rientro sul parquet c'è un brutto segnale: arriva l'infrazione dei 24". Le percentuali dall'arco non sono buone per nessuna delle due formazioni, con Baron che si mette a disposizione della squadra creando un paio di situazioni di aiuto che propizia la schiacciata di Hall. Gli ultimi 180" del primo tempo vedono un infuocato botta e risposta. Cordinier confeziona il gioco da 3 punti; Voigtmann con un palleggio arresto e tiro segna dall'arco; Shengelia lo imita dall'angolo; mentre Shields di forza porta a casa il 2+1 del 35 pari. Messina si gioca la carta Biligha per gli ultimi possessi, e questo lo ripaga con un recupero dal quale nasce la tripla di Baron per il vantaggio a 40" (38-35).</p><p style="text-align: justify;">Al rientro dagli spogliatoi Baron è ancora caldo e griffa due bombe. La Virtus continua ad andare sotto da Shengelia e Mickey, mentre Shields segna pur inseguito da Ojeleye. La tripla di Napier vale la doppia cifra di vantaggio sul 51-41, che comunque non scompone gli avversari. Il terzo periodo corre via velocissimo, anche perché l’Olimpia aumenta considerevolmente il ritmo del gioco. Ogni canestro delle ‘scarpette rosse’ è accolto dal boato del palazzetto. Bologna dal canto suo soffre ma regge, soprattutto lucrando qualche viaggio in lunetta. E quando Belinelli segna dalla lunga distanza è 55-52 ad 1’20” dall’ultimo mini riposo con Messina che chiama subito timeout.</p><p style="text-align: justify;">L’ultimo quarto viene inaugurato dalla tripla di Datome che batte il primo colpo della sua gara. Il capitano azzurro poi lotta a rimbalzo e vede lo scarico per Hall che realizza la sua seconda schiacciata di serata. La gara sale di colpi, e allora ci vogliono i campioni. Se Datome fa ferro e fuoco da una parte, Belinelli diventa il faro offensivo di Bologna segnando due triple consecutive, e il contropiede del -5 a 5’ dal termine. Dopo una folata, sono le difese che tornano a decidere il finale dell’incontro. Soprattutto quella della Virtus riesce a mettere granelli di sabbia nell’attacco dell’Olimpia, che si pianta e perde una serie di palloni. Sanguinoso quello di Baron, che Shengelia non converte in contropiede ma solo con un 1/2 dalla lunetta che vale comunque il sorpasso (72-73). Improvvisamente sotto nel punteggio, si rivede Shields che col ghiaccio nelle neve segna il sorpasso dall’arco. Freddezza che manca a Shengelia che invece sbaglia altri due liberi. La processione dalla lunetta condiziona il finale della Virtus, con Melli che segna il <a href="https://www.legabasket.it/game/24075/ea7-emporio-armani-milano-virtus-segafredo-bologna/scores/" target="_blank">79-76</a> a 6", mentre per i bolognesi il tiro della disperazione di Teodosic finisce corto.</p><p style="text-align: justify;">Il finale è infuocato. Nel rientrare negli spogliatoi si crea un diverbio tra i giocatori della Virtus e alcuni tifosi meneghini e per poco non scoppia la rissa. La ricostruzione dell'episodio è comunque ancora tutta da confermare o smentire. Per quanto riguarda il campo, Milano a questo punto comanda la serie sul 2-0, ma la Virtus non è doma. Adesso si va a Bologna, ed è certo che gli uomini di Scariolo venderanno cara la pelle.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1403311404081181704.post-66080587768656061432023-06-10T00:17:00.002+02:002023-06-10T11:07:01.649+02:00Finale scudetto gara 1: Napier immarcabile<p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Finale scudetto gara 1: Napier immarcabile</span></b></p><p style="text-align: center;"><b><span style="font-size: large;">Teodosic incanta, Messina vince a scacchi con Scariolo</span></b></p><p style="text-align: center;"><a href="https://basketmagazine.net/speciale-bm-gameday-lba-finals-gara1-le-pagelle-napier-replica-a-teodosic-messina-vince-a-scacchi-con-scariolo-di-giovanni-bocciero/" target="_blank">di Giovanni Bocciero</a></p><p style="text-align: justify;">Gara 1 della finale scudetto va all'Olimpia Milano, che vince <a href="https://www.legabasket.it/game/24074/ea7-emporio-armani-milano-virtus-segafredo-bologna/" rel="noopener" target="_blank">92-82</a> imponendosi nel secondo tempo. Dopo un inizio lanciato, con una difesa più aggressiva, la Virtus Bologna non è riuscita a ribaltare l'inerzia sopperendo alle contromosse prese dopo l'intervallo dalle 'scarpette rosse'. E' stata comunque una bellissima partita, giocata al massimo da entrambe le compagini. Sono più i meriti dei vincitori che i demeriti dei vinti, e la differenza l'hanno fatta i piccoli dettagli e gli accorgimenti tattici in corso d'opera.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYNbFeTSWceeMTXsmvaj-iD1JdFwsentlAHdwGvAhwGDcd__fry0E5LHzvYNj-oJXc5muSHByUegT3EMOtvMVWA4QGkeK7kzf9G8LYO673YBTa3SNkQTcbmn7SYTTGQz9pa6IGYOekjx06_6JPpR2MuKPnip7ZjhVQiz5GGDVwdZpDlU7AgQejTw/s623/349411062_631588068842580_2368057840737031026_n.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="498" data-original-width="623" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpYNbFeTSWceeMTXsmvaj-iD1JdFwsentlAHdwGvAhwGDcd__fry0E5LHzvYNj-oJXc5muSHByUegT3EMOtvMVWA4QGkeK7kzf9G8LYO673YBTa3SNkQTcbmn7SYTTGQz9pa6IGYOekjx06_6JPpR2MuKPnip7ZjhVQiz5GGDVwdZpDlU7AgQejTw/w400-h320/349411062_631588068842580_2368057840737031026_n.jpg" width="400" /></a></div><p style="text-align: justify;"><strong>OLIMPIA MILANO</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Napier 9:</strong> Bologna cerca subito di attaccarlo e di portarlo sotto canestro, e gioca immediatamente con troppi falli sul groppone. Ma il talento offensivo è cristallino, segna una tripla più pazzesca dell'altra e fa nulla se in difesa paga lo scotto. Ne vale assolutamente la pena.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Hall 8,5:</strong> Dottor Devon e mister Hall. Primo tempo nel quale sembra quasi intimorito, perché nonostante le assist colpisce il fatto che rinuncia a tiri aperti. Ma nel secondo tempo è il trascinatore dell'EA7, giocando a livello Mvp, facendo ammattire la difesa ospite.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Shields 7,5:</strong> Inizio di gara complicato, perché s'intestardisce nel penetrare e perde una serie di palloni. Poi finalmente prende le misure ai difensori, attacca più sotto controllo e fa male dalla sua mattonella.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Datome 7:</strong> Nell'inizio difficile di Milano si carica la squadra sulle spalle segnando tre canestri dal coefficiente di difficoltà alto. Ma fa anche una giocata difensiva da veterano, prendendosi uno sfondamento d'astuzia.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Hines 7:</strong> Come spesso gli capita i numeri non dicono tutto della sua partita. Sempre attento e concentrato, si vede scippare qualche rimbalzo, ma in difesa è una presenza continua.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Melli 7:</strong> L'avvio complesso è dovuto anche ad alcuni suoi possessi gestiti con un po' troppa superficialità. Poi però sale di colpi, torna a riempire l'area non concedendo facili appoggi agli avversari mentre in attacco si fa trovare pronto.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Baron 6,5:</strong> Poco appariscente, si mette a disposizione della squadra e indica la strada da seguire, alternando ad inizio ripresa i tiri dalla distanza alle penetrazioni.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Voigtmann 6,5:</strong> Non viene messo nelle condizioni di colpire, ma anche lui nel secondo tempo riesce a dare il suo fondamentale apporto offensivo.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Ricci 5,5:</strong> Una palla quasi persa nel primo tempo, un fallo evitabile su Belinelli nel secondo. Non il modo giusto per incidere a questo livello.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Tonut n.g.</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Baldasso n.g.</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Biligha n.g.</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Messina 7,5:</strong> Rivolta la partita nella ripresa, quando evidentemente chiede ai suoi giocatori di attaccare con maggiore convinzione il ferro. La difesa sale di livello ma non riesce a lanciare il contropiede. Poi decide di cavalcare la coppia Napier-Hall che gli regala gara 1.</p><p style="text-align: justify;"><strong>VIRTUS BOLOGNA</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Teodosic 8:</strong> Primo tempo mozzafiato, spinge le 'vu nere' all'allungo incidendo più da realizzatore che da assistman. Anche se un paio di regali ai compagni li serve eccome. Cala nel finale.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Belinelli 7,5:</strong> Esperienza al servizio della squadra, con canestri pesanti e lucrando viaggi in lunetta. Peccato la difesa, perché nel secondo tempo specialmente viene puntato con assiduità dagli avversari.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Hackett 7:</strong> Una partita di grande sacrificio. S'incolla ad inizio partita su Napier lasciandogli poco spazio di manovra e attaccandolo appena può. Non segna ma crea tanto per i compagni.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Shengelia 7:</strong> Servito spesso lontano da canestro, il tiro non lo premia ma appena può mette palla a terra e attacca il ferro. Lotta tanto sotto canestro uscendo quasi sempre vincitore, e cerca di farsi trovare pronto a correre in contropiede.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Cordinier 6,5:</strong> Inizio molto positivo, molto aggressivo, e si vede quando forza il blocco di Baron. Recupera palla a s'invola a schiacciare in campo aperto. Poi però scompare, incidendo sempre meno sulla partita.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Ojeleye 6,5:</strong> Quasi non lo si nota. Poi da gran campione caccia dal cilindro due triple preziose che permettono alla Virtus di rimanere in scia.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Mickey 6:</strong> Primo attacco, sfrutta il mismatch. Potrebbe essere l'ago della bilancia, ma praticamente si limita al lavoro sporco. Peccato perché poteva lasciare il segno.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Pajola 5,5:</strong> Tanta volontà, poca efficacia. Il peggiore dell'intera gara per plus/minus con -20.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Abass 5,5:</strong> Un giocatore che arrivava in gran spolvero. Ma il livello qui è alto, e lui forse deve ancora trovare il ritmo giusto.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Jaiteh 5:</strong> Tanti errori di lettura, spesso è apparso superficiale, e in queste gare non te lo puoi permettere.</p><p style="text-align: justify;"><strong>Mannion n.g.</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Camara n.g.</strong></p><p style="text-align: justify;"><strong>Scariolo 6,5:</strong> Prepara bene la gara puntando tutto sull'attaccare Napier vicino al canestro. La difesa è aggressiva, ma poi concede troppo in penetrazione e non riesce a trovare un modo per arginare l'attacco avversario. Cambia la difesa a zona dopo due azioni con due canestri presi in faccia.</p>Giovanni Boccierohttp://www.blogger.com/profile/17282817698989379980noreply@blogger.com0