mercoledì 15 ottobre 2025

Il canestro più importante di Stefano, Filippo e Mattia: con massaggio cardiaco e defibrillatore salvano la vita a un uomo

Il canestro più importante di Stefano, Filippo e Mattia: con massaggio cardiaco e defibrillatore salvano la vita a un uomo

I tre giocatori del Calendasco mentre andavano all'allenamento sono intervenuti per aiutare una persona colta da malore al volante

di Giovanni Bocciero*


E' stata una serata da eroi per Filippo e Mattia Alessandrini e Stefano Carone. Forse non come la sognavano da bambini, ovvero su un parquet segnando il canestro decisivo per vincere un titolo. Di sicuro, però, hanno dimostrato di avere sangue freddo e grande prontezza. Lunedì sera i tre ragazzi, con le rispettive auto, stavano percorrendo la strada di Cotrebbia di Calendasco, diretti all’allenamento della loro squadra, quando su un'altra macchina un uomo ha avuto un infarto mentre era alla guida.

È stata la moglie dell’uomo ad avere l’ottimo riflesso di afferrare il volante e ad evitare che l’auto finisse completamente fuori strada, rimettendola così in carreggiata. Fermato il veicolo, la donna ha inserito le quattro frecce. La prima auto che seguiva era quella di Stefano Carone, costretto a fermarsi a sua volta. «Ho notato la guida piuttosto strana, ma non ci ho dato peso pensando che magari l’autista fosse distratto dal guardare il telefono. Una volta che l’auto si è fermata, è scesa la signora che è venuta a bussarmi al finestrino dicendomi che il marito si era sentito male».

Stefano allora interviene e prova a capire cosa stesse succedendo. «Apro la portiera e vedo il signore con la testa all’indietro. Non respirava, sento subito il polso e mi accorgo che non aveva battito. Ho avvertito la signora di chiamare i soccorsi, e nel frattempo ho slacciato la cintura di sicurezza ed ho provato a tirare fuori l’uomo, ma era a peso morto e continuava a scivolarmi. Dopo diversi tentativi sono venuti ad aiutarmi prima l’autista dell’autobus che si è fermato sulla carreggiata opposta, e poi i miei compagni di squadra».

Da sinistra, Stefano Carone e Filippo
e Mattia Alessandrini

Carone, 21 anni, di Rivergaro, ex giovanili della Bakery, lavora a studia all’università San Raffaele seguendo il corso in Scienze dell’alimentazione e della gastronomia. Si stava recando all’allenamento della Libertas Calendasco, formazione militante nel campionato di Divisione regionale 2, con la sua auto. I fratelli Alessandrini, Filippo di 23 e Mattia di 21 anni invece, stavano viaggiando insieme da Piacenza e si trovavano qualche vettura più indietro. Una volta venutosi a creare l’incolonnamento, hanno avuto la prontezza d’intervenire.

«Quando siamo riusciti a tirarlo giù, Mattia ha iniziato la manovra cardiaca. Nel frattempo - ha continuato Stefano - sono ritornato indietro per cercare un defibrillatore che si trovava poco distante. L’ho preso e sono tornato di corsa». Il primo dei compagni ad intervenire è stato appunto Mattia. «Quando ho capito la situazione ho subito iniziato a fare i primi cicli di massaggio. Quando è arrivato anche mio fratello Filippo mi ha dato il cambio. La moglie intanto aveva chiamato il 118, e mi teneva il telefono mentre facevo la manovra cardiaca».

«Eravamo circa quattro auto più indietro - ha raccontato invece Filippo -, abbiamo visto fermarsi il pullman e delle persone che scendevano dalle macchine, ma non ci siamo accorti subito di cosa fosse successo. Pensavo si trattasse soltanto di un lieve incidente dato che la strada non è larghissima». «Quando è ritornato Stefano col defibrillatore - ha ricordato Mattia -, era Filippo che gli stava facendo il massaggio. Ha proseguito a mettergli le placche nella posizione giusta, e a dargli la prima scarica». Il papà dei fratelli Alessandrini gestisce impianti sportivi, e ha sempre insistito perché i figli facessero il corso di primo soccorso.

«Arrivati i soccorsi ci siamo spostati ed abbiamo fatto fare a loro - ha detto Filippo -. Io e mio fratello siamo stati sempre sensibilizzati dai nostri genitori sull’importanza di essere in grado di effettuare le manovre di primo soccorso, ed entrambi abbiamo fatto sia il corso da bagnino sia quello per l’uso del defibrillatore. Per fortuna in questa evenienza ci è tornato utile».

«Dopo tutto quello che è successo eravamo un po’ scombussolati», ha concluso Mattia. Eppure una volta che l’ambulanza ha caricato la persona colpita da malore ed è partita, i tre ragazzi si sono comunque ricomposti e non sono voluti mancare all’allenamento. Dopotutto il basket è una grande passione che va coltivata. Carone dopo aver lasciato la Bakery ha giocato per due stagioni nelle Marche, a Matelica e Tolentino, e quest’anno «ho deciso che non volevo più andare in giro a fare il semi professionista, così sono rimasto a casa».

Un po’ diverso il percorso dei fratelli Alessandrini, entrambi cresciuti alla Bakery e studenti all’università Cattolica di Piacenza. Filippo frequenta il corso di Global business management, mentre Mattia quello di Scienze e tecnologia alimentare. «Abbiamo già giocato insieme qualche anno fa proprio alla Bakery, quando eravamo tutti under - ha ricordato Mattia -, nella seconda squadra che disputava il campionato di Promozione. Quest’anno ci siamo ritrovati a Calendasco perché volevo che venissero a giocare con me, e ci sono riuscito».


* per SportPiacenza.it