Un campione d'Europa e vicecampione olimpico alla base del progetto che rilancia i colori biancocelesti anche nel basket
Torna la Lazio, il basket romano rialza la testa
Con la Lazio Basketball ATG 1932, Enrico Gilardi, cresciuto con Giancarlo Asteo, vuole riproporre la filosofia tecnica del suo vecchio maestro crescendo giovani che possano affermarsi nella propria città. "L'idea è di far riscoprire a Roma un nome storico, che anche nella pallacanestro è stata una importante realtà". I colori bianconcelesti in campo fin dal 1932, la presentazione di lancio al Muro Torto, la vecchia sede della gloriosa Ginnastica Roma dove la Lazio disputò la prima partita della sua storia
di Giovanni Bocciero*
RILANCIO
E IDENTITÀ. Sono queste le due parole che meglio si legano alla Lazio
Basketball ATG, la nuova realtà cestistica che vuole riportare in auge un nome
storico e una tradizione importante della pallacanestro romana. Tra i promotori
di questo rilancio, un ex atleta biancoceleste ed emblema della romanità,
ovvero Enrico Gilardi. Con la gloriosa Pallacanestro Lazio 1932 ha esordito
diciottenne in serie A nel 1975, alla corte del maestro Giancarlo Asteo. Poi ha
giocato per Stella Azzurra e soprattutto Banco di Roma con cui ha vinto tutto
ciò che c’era da vincere: lo scudetto del 1983, la Coppa dei Campioni e quella
Intercontinentale del 1984, e per finire la Coppa Korac del 1986.
«Il
fatto di aver giocato nella Lazio è stato il motivo per cui sono stato contattato
- ha esordito Gilardi - e mi è stato chiesto se volessi partecipare a questo
progetto di rilancio e costruzione di una nuova realtà che si chiamerà Lazio
Basketball ATG, acronimo di Accademia tecnica giovanile e che va a legarsi al
progetto al quale ho lavorato con il Comitato FIP Lazio negli ultimi sedici
anni».
Enrico Gilardi, 64 anni, nell'Italia Basket Hall of Fame dal 2016 |
LA
LAZIO BASKETBALL ATG si affaccia sul panorama cestistico romano in un periodo
piuttosto delicato, sia per la ripresa generale dell’attività post pandemia,
sia per il fallimento del massimo club cittadino quale era la Virtus Roma. «Il
progetto nasce dall’idea che la città di Roma possa riscoprire un nome storico
come quello della Lazio, che anche nella pallacanestro è stata una importante
realtà con trascorsi in massima serie. Già ci stavamo muovendo prima dello
scoppio della pandemia da Covid, quindi - ha specificato l’ex giocatore che con
la Nazionale italiana ha vinto l’argento alle Olimpiadi di Mosca 1980 e un oro
ed un argento agli Europei del 1983 e 1985 - questa rinascita non va affatto legata
al fallimento della Virtus. Come nuova realtà ci stiamo organizzando per
iniziare al meglio quando tutte le attività sportive ripartiranno con l’obiettivo
da una parte di rilanciare la pallacanestro a Roma, e dall’altra di
rispolverare il nome Lazio che significa tradizione, e che all’interno di una
città come Roma crea anche una faziosità comunque molto più forte e sentita dal
punto di vista calcistico che non nel basket».
Avendo rilevato la Nuova Lazio Pall., la Lazio Basketball ATG dovrebbe disputare il campionato di serie C Silver anche se qualcosa in termini di titoli sportivi potrebbe mutare nelle prossime settimane. «Nonostante le ambizioni bisogna essere realisti, quindi - ha spiegato Gilardi - non credo saremo pronti per una serie B ma forse disputeremo una C Gold. Il bello dello sport è anche quello di conquistarsi i meriti sul campo, e non solo comprando titoli sportivi». Al di là della categoria che giocherà la squadra senior, la dirigenza biancoceleste vuole puntare fattivamente sui giovani. «Come realtà nuova non avremo da subito un vivaio ben strutturato rispetto ad altre società romane. Vogliamo però che i giovani romani siano protagonisti in una squadra della città. Negli anni abbiamo visto tante promesse andare via non per giocare in serie A, cosa che avrei accettato - ha dichiarato Gilardi -, ma soltanto per disputare campionati giovanili di livello in altre piazze. Noi ci poniamo l’obiettivo di offrire ai ragazzi l’opportunità di continuare a crescere a Roma così da creare un gruppo d’identità romana forte».
Enrico Gilardi con Mattia Palumbo |
Per riuscire in questo lavoro, sarà importante mettere in rete tanti piccoli club. «Assolutamente sì, e ci proveremo attraverso l’aggregazione di questi club che magari sono meno strutturati per vari motivi senza però soffocare le loro singole identità. Le società che lavorano sui ragazzi facendo tanti sacrifici vanno rispettate - ha commentato Gilardi -, vedendogli garantiti i propri diritti di formazione. Speriamo di avere a che fare con una nuova generazione di dirigenti e allenatori lungimiranti che possano pensare che attraverso un progetto comune si può arrivare a fare il bene dei ragazzi. Così facendo sono convinto che a beneficiarne saranno anche le stesse società. Possiamo dire che al momento come Lazio Basketball ATG ci presentiamo quasi come fossimo una realtà no profit, sperando che si colga lo spirito e il concetto di questa idea senza invidia per nessuno. Ribadisco che l’obiettivo unico è quello di mettersi a disposizione per la crescita dei ragazzi. A me piace dare indietro quello che ho ricevuto dalla pallacanestro, e credo che la migliore soluzione per poterlo fare sia quello di mettersi al servizio dei più giovani».
All'avversario della Jollycolombani di Forlì, non resta che guardare l'appoggio a canestro di Enrico Gilardi |
Una
domanda però è più che legittima, ovvero dove si posizionerà la nuova realtà
laziale nel panorama cestistico della capitale? «Nel rispetto di tutte le
società che gravitano su Roma, ci poniamo con la consapevolezza che tranne la
Stella Azzurra e l’Eurobasket che si sono guadagnate sul campo la stima di
tutti, nessuno ha le potenzialità di sostegno e spinta che ha una società che
si associa al mondo Lazio - ha risposto Gilardi -. Vogliamo ricreare l’identità
biancoceleste, ciò vorrà dire che giocare con la Lazio tornerà a significare di
aver giocato per una società importante della città. E sono convinto che il
nome Lazio può diventare un veicolo d’immagine prestigioso e positivo in
maniera trasversale».