Italbasket, quanta fatica
La qualificazione alla World Cup è ancora a rischio: per la sicurezza dovrà battere a luglio l'Olanda
di Giovanni Bocciero*
La Nazionale italiana del ct Meo Sacchetti ha chiuso la seconda finestra per le qualificazioni alla Fiba World Cup 2023 con una vittoria ed una sconfitta, che sommate allo stesso record della prima fanno due vittorie e altrettante sconfitte. Un percorso che allo stato attuale non soddisfa il tecnico, che è stato chiaro nel dire che ci manca un successo. Se in trasferta contro la Russia era preventivabile ritornare con zero punti, la stessa cosa non doveva succedere nella partita disputata in Islanda. E invece purtroppo la “brutta figura”, così come è stata etichettata un po’ da tutti, dall’allenatore al presidente federale Gianni Petrucci, è avvenuta. Per fortuna non c’è stato alcun contraccolpo, visto che la contesa del PalaDozza ha visto gli azzurri rimettere quanto meno la situazione in pari.
QUESTIONE
DI ATTEGGIAMENTO. Nessun alibi dopo la debacle islandese,
ma il presidente Fip alla vigilia delle due importanti partite era ritornato su
uno degli argomenti più scottanti quando si tratta delle finestre Fiba. Ovvero,
la mancanza dei migliori giocatori a disposizione della Nazionale italiana. Con
parole forti, il numero uno della nostra pallacanestro ha tuonato contro
l’Eurolega. Uno sfogo che difficilmente troverà una soluzione, ma che forse ha
avuto effetti addirittura controproducenti se guardiamo all’atteggiamento con
il quale l’Italia è scesa in campo ad Hafnarfjordur. Sacchetti è stato chiaro
anche in questo, quando ha detto che “abbiamo giocato 25 minuti non
all’altezza”. È stato quello il peccato capitale della missione islandese.
Una questione di atteggiamento che ha visto da un lato una squadra surclassata
per voglia, intensità, forse addirittura intimorita dall’ambiente piccolo ma
molto caloroso dell’impianto di Hafnarfjordur. Dall’altro lato invece, ed è
stata una diretta conseguenza, si è permesso di galvanizzare una squadra
sicuramente coriacea, ma non così talentuosa, che ha avuto nel centro Tryggvi
Hlinason un vero e proprio fenomeno.
In Islanda si è rivisto anche quell’attacco dalle polveri bagnate che ha fatto accendere la spia rossa nella prima finestra contro Russia e Olanda. Soltanto via via che la partita scorreva gli azzurri hanno aggiustato un po’ le proprie percentuali. La Nazionale ha provato ad essere più incisiva, ma c’è riuscita solo a tratti e soprattutto quasi in maniera individuale. Il finale di gara dei regolamentari di Stefano Tonut sono stati fantastici ma non sufficienti per capovolgere una partita che effettivamente è stata segnata dall’inizio. Peccato, perché alla fin fine bastava davvero un ultimo sforzo, magari un poco più di attenzione, o anche quel pizzico di fortuna per portare a casa una vittoria importante quanto preziosa per il cammino verso il Mondiale di Indonesia, Giappone e Filippine.
La palla a due della sfida al PalaDozza di Bologna |
Mentre Della Valle faceva ferro e fuoco, sia a cronometro fermo che dall’arco dei 6,25, Michele Vitali, Nico Mannion e Alessandro Pajola si sono uniti nel colpire dalla lunga distanza sgretolando pian piano le certezze con le quali gli avversari erano venuti ad affrontare questo return match. E mentre, appunto, l’attacco collezionava punti e vedeva lievitare il proprio computo totale, ne guadagnava la difesa. Lo stesso Pajola si è tuffato un paio di volte per salvare o recuperare il pallone, così come sono stati diversi i recuperi avvenuti sui passaggi da un lato all’altro nei quali l’ex fortitudino Jon Axel Gudmundsson e compagni si sono dovuti rifugiare per uscire da attacchi con poche idee.
“Rispetto alla partita in Islanda abbiamo aggiustato qualcosa - ha continuato in conferenza stampa il ct azzurro Sacchetti -. In difesa sono stati più presenti sia i lunghi ma anche i piccoli, che hanno cercato di lasciare molto meno tempo agli avversari per trovare i passaggi sotto. Abbiamo avuto sprazzi importanti in attacco con Mannion, con Della Valle che ha attraversato un periodo di fuoco, con Vitali che ha trovato una buona serie al tiro. Non potevamo fare di meglio, ma sicuramente non potevamo fare peggio rispetto alla gara giocata solo alcuni giorni fa”.
La conferenza stampa del ct Sacchetti e Della Valle |
Non è stato da meno l’apporto di Paul Biligha, che ha dimostrato di essere una valida alternativa ad Amedeo Tessitori come centro dell’Italia. Le qualità del giocatore dell’Armani Milano sono ben conosciute, e sono proprio quelle che purtroppo mancano al pacchetto lunghi della Nazionale. In Islanda Biligha ha fatto vedere di poter diventare un vero e proprio fattore difensivo, un’àncora alla quale aggrapparsi quando la situazione si complica e non poco. Nonostante possa essere considerato a tutti gli effetti un pivot-bonsai, per grinta e volontà non è secondo a nessuno. Dispiace quasi vederlo ammuffire sulla panchina delle ‘scarpette rosse’, ma un’altra sua qualità da evidenziare è proprio quella che gli basta essere chiamato per portare il suo contributo. E a questo punto bisogna capire se anche lui, nell’ottica del ct, diventa un tassello importante di questa Nazionale, soprattutto in vista della prossima finestra per le qualificazioni alla Fiba World Cup del 2023.
ASPETTANDO
ALLA FINESTRA. Archiviata questa seconda finestra delle
qualificazioni con un record di due vittorie e due sconfitte, non ci resta che
pensare alla prossima finestra. O magari sarebbe meglio dire di aspettare alla
finestra, visto che al momento è quasi impossibile pensare ai prossimi impegni
sportivi. Non solo per la tempistica, visto che si giocherà il prossimo mese di
luglio, ma soprattutto per quelli che sono gli avvenimenti di attualità che
stanno destabilizzando il mondo. La guerra tra Russia ed Ucraina ha in qualche
modo influenzato anche le gare di qualificazione, nelle quali i protagonisti
sportivi si sono resi artefici di gesti per scongiurare queste estreme
soluzioni con gli slogan ‘stop war now’. Lo stesso ct Sacchetti ha indossato,
nella gara del PalaDozza, una spilla dai colori giallo e blu proprio per essere
vicino al popolo ucraino. Oltretutto la cosa non può che toccarci in prima
persona avendo proprio la Russia nel nostro girone, e magari la stessa Ucraina
in quello successivo. La Nazionale sovietica sarà proprio la prossima
avversaria, con la partita fissata per il primo di luglio nel nostro paese (orario
e luogo ancora da definire). Poi, gli azzurri affronteranno l’Olanda in
trasferta e solo a quel punto, a conti fatti, si potrà valutare la situazione.
Sono tre le squadre che si qualificheranno alla seconda fase, andando a formare
un ulteriore raggruppamento a sei con le prime tre classificate del girone G,
quello composto da Spagna, Georgia, Ucraina e Macedonia del Nord.
* per la rivista Basket Magazine