Dal Draft alla Serie A: storie di successi e fallimenti
L'Italia è un trampolino? Dieci anni di "scelte"
Marcus Thornton vuole sfruttare l'anno con Pesaro per convincere i Boston Celtics a restituirgli la NBA ma non sarà facile; ce l'ha fatta Christon mentre sono state ignorate stelle come Lynn Greer e Rakim Sanders
di Giovanni Bocciero*
L’arrivo a Pesaro di Marcus Thornton,
45esima scelta al Draft NBA del 2015, è stato definito dagli addetti ai lavori
come un autentico colpo del mercato estivo della Lega A. Il classe 1993 è un
playmaker realizzatore che, per il fisico possente che si ritrova, qui in
Italia potrà anche giocare da guardia aggiunta. La sua carriera alla William
& Mary è un crescendo: al primo anno viene selezionato per il rookie team, da sophomore per il second team,
mentre negli ultimi due anni per il first
team con il premio di player of the
year della Colonial Conference quando era senior.
MARCUS THORNTON ALLA WILLIAM & MARY |
Questo fa sì che dal venir considerato semplicemente uno
dei top giocatori delle Mid-major
vada affermandosi come un vero e proprio prospetto NBA. Inoltre ha guidato per
due volte la propria università alla finale del Colonial Tournament, perdendo
in entrambe le volte così da mancare l’accesso al Torneo NCAA. Lo può
confortare, però, il fatto di essere stato nominato sempre per il miglior
quintetto del torneo. Nel suo ultimo anno da “studente” riceve addirittura l’honorable
mention per il premio All-American.
Chiude la sua carriera collegiale con all'attivo 2,178 punti realizzati,
superando il precedente recordman
della William & Mary, Chet Giermak,
il cui record durava dal 1950 e
risultava il più longevo di tutta la NCAA Division I. Scelto dai Boston
Celtics, con la franchigia del Massachusetts trova pochissimo spazio a causa
dell’affollamento nel suo spot e così dopo un periodo in Australia viene
dirottato alla compagine controllata in D-League, i Maine Red Claws.
IL PLAY CON LA CASACCA DEI BOSTON CELTICS |
L’essere “marchiato” da una
scelta NBA non da automaticamente diritto a credere e pensare che tale
giocatore - nel nostro campionato - faccia sicuramente strabene, e la stessa
cosa vale al contrario naturalmente. Basti pensare a Rakim Sanders, ago della bilancia nelle ultime due finali scudetto
con Sassari e Milano, o andando più indietro a Lynn Greer, dominatore del campionato 2005/06 con Napoli vincitore
della Coppa Italia e ad un passo dalla finalissima. E nessun giemme NBA ha
speso una chiamata per loro al Draft. Questa dura legge non scritta vale
comunque a qualsiasi latitudine del globo, anche e soprattutto nella stessa
“lega più bella al mondo”. E allora proviamo ad analizzare gli ultimi dieci
anni di mercato italico con giocatori che hanno iniziato o proseguito le loro carriere
da professionisti nel Bel Paese, tra meteore e buoni giocatori. E allora
iniziamo da quel 2006 in cui fu proprio l’Italia a regalare la prima scelta
assoluta al Draft, ovvero Andrea
Bargnani. Da allora sono stati ben 78 i giocatori che scelti sono poi
transitati per la nostra penisola, e sono tanti e diversi i profili, tanto
americani quanto europei. C’è chi la NBA l’ha respirata per poco come DJ Strawberry o Richard Hendrix che comunque non hanno dato una svolta alla loro
carriera; i grandi bluff DaJuan Summers e Sam Young che hanno quasi affossato la loro credibilità; le star MarShon Brooks e Peyton Siva
che tra alti e bassi hanno inciso piuttosto poco; i giocatori che si sono
costruiti la carriera completamente italiana come Bobby Jones o Maarten Leunen;
quelli che la NBA non l’hanno nemmeno mai vista come Vladimir Veeremenko, Petteri
Koponen o Shan Foster; chi ha
provato ad utilizzare l’Italia come trampolino di lancio nel caso di Guillermo Diaz, Gani Lawal o Malik Hairston;
chi è semplicemente passato prima di far ritorno negli States come Chris Douglas-Roberts. Insomma, ce ne
sono davvero di tutti i tipi come abbiamo detto ed anche testimoniato.
THORNTON ALLA PRESENTAZIONE CON LA VUELLE PESARO |
Marcus Thornton cercherà di fare come il suo predecessore Semaj Christon (55ma scelta al Draft del
2014) che ha strappato un contratto con gli Oklahoma City Thunder. Il neo play
di Pesaro ha proprio citato Christon durante la sua presentazione, ed ha
rivelato che intende fare bene per potersi giocare le sue chances ai Boston Celtics. Il prodotto di William & Mary - come
già detto - è stata una 45esima scelta, una chiamata piuttosto alta anche per i
tanti volti passati proprio sui parquet della Lega A. Volendo stilare la Top Five la prima posizione va al
regista Jonny Flynn intravisto tra
le fila di Capo d’Orlando nel 2014. Una brevissima parentesi per la 6a scelta
del Draft 2009 causata da quegli infortuni che ne hanno minato la carriera NBA.
Al secondo posto l’ala Joe Alexander,
8a scelta del Draft 2008, che nell’ultima stagione è stato piuttosto discontinuo
con la casacca di Sassari. Sul gradino più basso del podio un altro giocatore
che ha militato nel nostro campionato nell’ultimo anno, ovvero la 13ma scelta
del Draft 2007 Julian Wright, che è
stato un fattore nell’area pitturata per Trento. Al quarto posto c’è un ex aequo tra due 15me scelte. Il primo
giocatore è stato draftato nel 2006 e
si tratta di Cedric Simmons che ha
militato per Brindisi in due diverse circostanze; il secondo è stato draftato nel 2009 ed è quel Austin Daye che proprio lo scorso anno
ha dato una svolta alla stagione di Pesaro.
IL GIOCATORE NELLA SUA ESPERIENZA IN AUSTRALIA |
Di giocatori comunque di un
certo pedigree ne sono passati, tanto
chi dopo aver disputato delle vere stagioni Oltreoceano ha voluto sperimentare
l’avventura nel Vecchio Continente - e in Italia in particolare - tanto chi ha
utilizzato le prestazioni in Lega A per spiccare il volo in NBA o nei top club europei. Nel 2008 Biella
ingaggiò il rookie James Gist (57ma scelta del 2008) che a
suon di partite solide ha iniziato a girare l’Europa sino a giungere al
Fenerbahce prima e al Panathinaikos poi dove è stato fermato soltanto da una
squalifica per uso di sostanze stupefacenti. Nel 2010 a Sassari arrivò James White (31ma scelta del 2006) che
dopo aver replicato a suon di schiacciate la stagione successiva a Pesaro ebbe
l’occasione di militare nei New York Knicks. Nel 2013 la neopromossa Pistoia
ebbe come spina dorsale la coppia Deron
Washington (59ma scelta del 2008) e JaJuan
Johnson (27ma del 2011). Entrambi sono ancora protagonisti del nostro
campionato, chi come Washington, che diventato uno specialista difensivo dopo
Cremona cercherà di fare lo stesso quest’anno a Torino; chi come Johnson, che
cercherà con il suo atletismo di diventare un pilastro della nuova Cantù a trazione
estera. Due anni or sono Varese puntò dritta su Christian Eyenga (30ma scelta del 2009) che dopo essere passato per
Sassari e Torino sarà di nuovo biancorosso, ma soprattutto su Eric Maynor (20ma sempre del 2009) che
dopo essersi fatto le ossa da backup
di un certo Russell Westbrook ha provato a dare una svolta alla sua carriera anche
se dopo l’esperienza a Novgorod è tornato anche lui a Varese. Lo scorso anno
Torino ha ingaggiato DJ White (29ma
scelta del 2008) nel cui curriculum
ci sono cinque stagioni NBA, e dopo la sua conferma ha aggiunto quest’anno la
guardia tiratrice Tyler Harvey (51ma
del 2015) che potrebbe essere una grande sorpresa.
*per il mensile BASKET MAGAZINE
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