Markelle Fultz a Philadelphia, Ball ai Lakers
Senza sorprese la notte delle scelte. Prima chiamata per la stella di Washington, il ragazzo di UCLA non... si smuove da casa
di Giovanni Bocciero*
foto csnphilly.com |
NELLA
NOTTE del Barclays Center, chiamati dal commissioner Adam Silver, hanno sfilato i futuri protagonisti della NBA. Le
franchigie hanno puntato decise sui freshman tanto che nel solo primo giro di
scelte ne sono stati selezionati ben 16. Il Draft 2017 sarà ricordato anche per
i tanti rumors di mercato oltre a quelli andati davvero in porto. Ma
analizziamo nel dettaglio cosa è avvenuto.
THE
PROCESS - Philadelphia voleva Markelle Fultz e così è stato. Pur di ottenere
la prima chiamata da Boston ed arrivare al prodotto dei Washington Huskies ha
sacrificato una prima scelta futura. Fultz era il pezzo mancante del puzzle dei
76ers che adesso si ritrovano con un gruppo giovane e di prospettiva formato da
Ben Simmons, Joel Embiid, Dario Saric
e quest’ultimo. E la paternità di questo nucleo è dell’ex GM Sam Hinkie che poco più di un anno fa
si dimetteva perché messo in discussione il suo lavoro, che a quanto pare
porterà invece i suoi frutti. All’appello manca soltanto una guardia ed il
gioco è fatto.
NEW
APPLE - Con la seconda scelta i
Lakers hanno puntato sul losangelino purosangue Lonzo Ball. Nonostante qualche dubbio, le nuvole si sono diradate
con la trade che ha coinvolto D’Angelo
Russell finito a Brooklyn. Era chiaro che il neo GM Magic Johnson non si fosse fatto scappare il play di UCLA, la cui
scelta rientra in un disegno ben più grande che vedrebbe l’approdo in casacca
gialloviola - possibilmente già da questa stagione - di Paul George e nell’estate del 2018 di LeBron James. Il messaggio sembra piuttosto chiaro, la dirigenza
Lakers vuole tornare ad esibire tutto il suo apple.
HEAD
TO HEAD - Giunti alla terza scelta ci
si trovava di fronte ad un bivio. Con questa chiamata infatti, in possesso di
Boston, sarebbe dipesa quella successiva di Phoenix. Il testa a testa
riguardava le due forward Josh Jackson
e Jayson Tatum. La franchigia
finalista dell’Eastern Conference ha optato per Tatum, ala uscita da Duke,
perché ritenuto più futuribile e congeniale alla struttura del roster. In
realtà Danny Ainge potrebbe essersi legato
al dito il fatto che Jackson ha annullato all’ultimo il workout. Dal canto suo
il freshman uscito da Kansas non aveva molta voglia di andare ai Celtics, dove
lo spazio sarebbe stato meno di quello da lui auspicato. Alla fine tutti felici
e contenti, Boston perché aggiunge un uomo dal grande potenziale alle rotazioni
sugli esterni, e Phoenix che ha scelto il suo obiettivo principale così da
formare un duo intrigante con Devin
Booker in rampa di lancio. Una statistica dice che solo il 32% delle scelte
top five diventa una star, e Jackson sembra far parte di quella percentuale. Solo
il tempo dirà chi ha avuto ragione.
FUTURO
ROSEO - Con la quinta scelta
Sacramento ha deciso di firmare De’Aaron
Fox dando il via alla ricostruzione. Il play scuola Kentucky, obiettivo
dichiarato del team californiano, ha caratteristiche che si completano
perfettamente con quelle di Buddy Hield,
arrivato nella trade per DeMarcus
Cousins. Ma i Kings si sono addirittura superati - possono essere considerati
la franchigia che si è mossa meglio - cedendo la 10ª scelta a Portland per i
diritti del versatile esterno campione NCAA con North Carolina Justin Jackson (15ª) e del lungo ex
Duke Harry Giles (20ª), che, se
recupererà dagli infortuni che lo hanno tormentato negl’ultimi anni, potrebbe
essere addirittura una stella. I sopracitati insieme ai lunghi Willie Cauley-Stein e Skal Labissiere rappresentano un ‘core’
davvero niente male per sperare in un futuro roseo.
REBUILDING - Chi è in ricostruzione da anni ormai
sono gli Orlando Magic, che con la sesta scelta hanno selezionato l’ala
multidimensionale Jonathan Isaac. In
coppia con Aaron Gordon formano un
pacchetto difensivo di assoluto livello, meno per quanto riguarda l’attacco. Se
sarà lui finalmente l’uomo franchigia di cui si è alla ricerca lo potranno dire
soltanto gli anni. La stagione del rebuilding è ufficialmente iniziata anche a
Chicago. Con la cessione di Jimmy Butler
i Bulls vogliono dare vita ad un nuovo corso. Per questo con la settima
chiamata ottenuta nello scambio con Minnesota che ha portato in dote anche Zach LaVine e Kris Dunn hanno scelto il finlandese Lauri Markkanen. Al contrario, la franchigia di coach Tom Thibodeau - che riabbraccia Butler
dopo gli anni trascorsi ai Bulls - ha finalmente quel leader da affiancare ai
talentuosi Andrew Wiggins e Karl Anthony Towns, ed ha addirittura
aggiunto al roster il promettente pivot Justin
Patton scelto con la 16ª. Da un europeo come Markkanen ad un altro europeo
come Frank Ntilikina, scelto con
l’ottava chiamata dai contestati New York Knicks di Phil Jackson che ancora non ha ben capito come raddrizzare il
timone della franchigia.
SCOMMESSE
- Con la nona scelta Dallas ha deciso di fiondarsi su Dennis Smith, play esuberante ed esplosivo uscito da North Carolina
State. Deve essere preso con le pinze perché tanto i Mavericks potrebbero
ritrovarsi in cabina di regia un serio candidato al premio di Rookie of the
Year, tanto invece potrebbero stancarsi di lui dopo soltanto pochi mesi di
campionato rimpiangendo la decisione presa. Chi non è nuovo a prendersi dei
rischi al Draft sono i Milwaukee Bucks, che quest’anno con la chiamata numero 17
sono andati su D.J. Wilson. L’ala
uscita da Michigan ha dimostrato di possedere qualità fuori dal comune, e
soprattutto quella versatilità giusta ad inserirsi in un contesto come quello
di coach Jason Kidd che non segue i
classici ruoli, ormai desueti nell’NBA moderna. Alla 21, invece, gli Oklahoma
City Thunder hanno scommesso su Terrance
Ferguson, potenziale 3&D che ritornerebbe utile come il pane
soprattutto a Russell Westbrook, non
costretto a dover fare sempre gli straordinari. L’impatto nella realtà pro
potrebbe però essere non dei più felici per lui. Infine con la 23 i Toronto
Raptors hanno scelto O.G. Anunoby,
giocatore che ha pochissimi rivali in quanto ad energia ed intensità,
soprattutto in difesa, ma che è sceso così in basso per via dello scetticismo
di molti addetti ai lavori sul recupero dall’infortunio al ginocchio.
ALTRE
SCELTE - Portland con la 10ª si è
portato a casa Zach Collins, che si
è messo in grande mostra grazie alla stagione di Gonzaga e ricoprirà il ruolo
di back-up a Jusuf Nurkic. Charlotte
con l’11ª ha invece scelto Malik Monk,
uscito piuttosto incredibilmente dalla top ten. Il prodotto di Kentucky sarà
una valida alternativa uscendo dalla panchina e gli sarà chiesto di fare quello
che sa fare meglio, ovvero segnare. A seguire con la 12ª Detroit ha selezionato
Luke Kennard, cecchino ex Duke che
ha dimostrato nell’ultimo anno di essere capace anche di creare dal palleggio.
Utah ha scambiato la propria scelta con Denver cedendo anche Trey Lyles, ed ha deciso di spendere la
13ª per Donovan Mitchell,
play-guardia ex Louisville, dato che bisognerà capire le pretese estive di George Hill. I Miami Heat hanno deciso
di utilizzare la loro 14ª scelta per selezionare il pivot prodotto di Kentucky Edrice Adebayo, che fungerà da
sostituto di Hassan Whiteside dato
che Willie Reed è free-agent. T.J. Leaf è stato scelto con la numero
18 da Indiana che era alla ricerca di un lungo con tiro perimetrale, mentre
Atlanta che si appresta a perdere Paul
Millsap e dopo aver scambiato Dwight
Howard si è fiondata con la scelta numero 19 sull’atletico John Collins. Piuttosto deluso il
prospetto di Texas Jarrett Allen, dato
in lottery e sceso sino alla 22 scelto da Brooklyn che gli permetterà però di
crescere alle spalle di Timofey Mozgov.
DALL'EUROPA LA PRIMA VOLTA DELLA FINLANDIA CON
MARKKANEN (NELLA FOTO) E, CON IL N.8, NTILIKINA HA FATTO MEGLIO ANCHE DI TONY PARKER |
MADE IN EUROPE - Sono
stati soltanto tre gli europei selezionati al primo giro, seppur due in top ten
come Markkanen e Ntilikina. Il terzo è stato il lettone Anzejs Pasecniks finito con la 25a ai Philadelphia
76ers. Nonostante ciò non si tratta del minimo storico per il quantitativo di
atleti “made in Europe” scelti. Infatti, per quel che riguarda gli ultimi anni,
sia nel 2010 (Kevin Seraphin) che
nel 2012 (Evan Fournier) fu solo uno
l’europeo selezionato. L’apice fu toccato appena un anno fa, Draft 2016, quando
ben nove sono stati gli europei chiamati al solo primo giro. Quest’anno erano
eleggibili anche i nostri portabandiera Simone
Fontecchio e Diego Flaccadori,
che non hanno attirato alcun scout nemmeno per una scelta al secondo giro.
* per la rivista BASKET MAGAZINE
N. Scelta
|
Squadra
|
Giocatore
|
Ruolo
|
Altezza
|
College
|
#1
|
Philadelphia 76ers
|
Markelle Fultz
|
PG
|
1.93
|
Washington
|
#2
|
L.A. Lakers
|
Lonzo Ball
|
PG
|
1.98
|
UCLA
|
#3
|
Boston Celtics
|
Jayson Tatum
|
SF
|
2.03
|
Duke
|
#4
|
Phoenix Suns
|
Josh Jackson
|
SF
|
2.03
|
Kansas
|
#5
|
Sacramento Kings
|
De’Aaron Fox
|
PG
|
1.91
|
Kentucky
|
#6
|
Orlando Magic
|
Jonathan Isaac
|
SF/PF
|
2.10
|
Florida State
|
#7
|
Chicago Bulls
|
Lauri Markkanen
|
PF
|
2.13
|
Arizona
|
#8
|
New York Knicks
|
Frank Ntilikina
|
PG
|
1.96
|
Francia
|
#9
|
Dallas Mavericks
|
Dennis Smith Jr.
|
PG
|
1.88
|
N.C. State
|
#10
|
Portland Trail Blazers
|
Zach Collins
|
PF
|
2.13
|
Gonzaga
|
#11
|
Charlotte Hornets
|
Malik Monk
|
SG
|
1.91
|
Kentucky
|
#12
|
Detroit Pistons
|
Luke Kennard
|
SG
|
1.98
|
Duke
|
#13
|
Utah Jazz
|
Donovan Mitchell
|
SG
|
1.91
|
Louisville
|
#14
|
Miami Heat
|
Edrice Adebayo
|
C
|
2.08
|
Kentucky
|
#15
|
Sacramento Kings
|
Justin Jackson
|
SF
|
2.03
|
North Carolina
|
#16
|
Minnesota Timberwolves
|
Justin Patton
|
C
|
2.13
|
Creighton
|
#17
|
Milwaukee Bucks
|
D.J. Wilson
|
SF/PF
|
2.08
|
Michigan
|
#18
|
Indiana Pacers
|
T.J. Leaf
|
PF
|
2.08
|
UCLA
|
#19
|
Atlanta Hawks
|
John Collins
|
PF
|
2.08
|
Wake Forest
|
#20
|
Sacramento Kings
|
Harry Giles
|
PF
|
2.11
|
Duke
|
#21
|
Oklahoma City Thunder
|
Terrance Ferguson
|
SG
|
2.01
|
Stati Uniti
|
#22
|
Brooklyn Nets
|
Jarrett Allen
|
C
|
2.11
|
Texas
|
#23
|
Toronto Raptors
|
O.G. Anunoby
|
SF
|
2.03
|
Indiana
|
#24
|
Denver Nuggets
|
Tyler Lydon
|
PF
|
2.06
|
Syracuse
|
#25
|
Philadelphia 76ers
|
Anzejs Pasecniks
|
C
|
2.16
|
Lettonia
|
#26
|
Portland Trail Blazers
|
Caleb Swanigan
|
PF
|
2.06
|
Purdue
|
#27
|
L.A. Lakers
|
Kyle Kuzma
|
PF
|
2.06
|
Utah
|
#28
|
Utah Jazz
|
Tony Bradley
|
C
|
2.11
|
North Carolina
|
#29
|
San Antonio Spurs
|
Derrick White
|
PG/SG
|
1.96
|
Colorado
|
#30
|
L.A. Lakers
|
Josh Hart
|
SG
|
1.96
|
Villanova
|
* per la rivista BASKET MAGAZINE
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