Avellino, non resta che vincere
Da diciotto stagioni in serie A, negli ultimi tre anni si è imposta tra le 'big'
ma al suo attivo ha solo la Coppa Italia del 2008
di Giovanni Bocciero*
Tra
le piazze calde del Sud Italia bisogna annoverare sicuramente la Scandone
Avellino. Il club irpino sono alcune stagione che porta alto lo stendardo del
Mezzogiorno, ed anche quest’anno non ha fatto eccezione. Basti pensare che ai
nastri di partenza dei playoff c’erano cinque squadre lombarde e due del Nord-est,
con la formazione avellinese unica rappresentante meridionale. La città di
Avellino ha una lunga tradizione cestistica, legata soprattutto al nome del
compianto Vito Lepore, capitano della formazione che approdò in serie B
d’Eccellenza. Nonostante la pallacanestro abbia accomunato diverse generazioni
di irpini, c’è da sottolineare come la Scandone sia venuta alla ribalta
nazionale soltanto con l’avvento dell’anno 2000, quando venne promossa per la
prima volta nella sua storia in serie A. Da allora non ha più abbandonato il
massimo campionato italiano, anche se c’è andata vicino nel 2006 salvandosi
soltanto per il rotto della cuffia. Infatti dopo essere retrocessa la società
irpina fu ripescata per il contemporaneo fallimento del Roseto Basket.
BEFFATA DA TRENTO QUEST'ANNO E' USCITA NEI PLAYOFF AI QUARTI DOPO LA FINALE PERSA IN FIBA EUROPE CUP |
Il
massimo risultato sportivo viene ottenuto nel 2008, in concomitanza con l’ingresso
in società di Vincenzo Ercolino, imprenditore istrionico, senza peli sulla
lingua e soprattutto sognatore. Ed è forse questa ultima caratteristica che
accomuna tutte le piccole realtà che riescono a sfondare sul panorama italiano.
Ercolino acquista il club che era in una profonda crisi e ingaggia come
allenatore Matteo Boniciolli, altro personaggio fuori le righe della nostra
pallacanestro. Con lui arriva il primo, e fin qui unico successo in Coppa Italia,
mostrando all’intera Europa la coppia di giocatori formata da Marques Green ed
Eric Williams. Oltre al trofeo in bacheca vengono disputati per la prima volta
i playoff in serie A, e l’anno successivo la squadra partecipa addirittura
all’Eurolega.
Con
gli anni il pubblico del PalaDelMauro si è abituato a vedere giocatori dal
grande spessore tecnico, ed anche a risultati piuttosto altalenanti
inframezzati da qualche altra crisi economica. Non sempre le aspettative che si
creavano ad inizio stagione venivano poi rispettate durante la regular season.
Ma Avellino è stata piazza che ha anche saputo esaltare al massimo alcuni
giocatori che sono riusciti ad esprimersi in tal modo solo nella città irpina,
a testimonianza di quanto l’ambiente ritenuto come una grande famiglia faccia
davvero bene. Con la sua accoglienza e disponibilità anche atleti che
provengono dall’altra parte dell’Oceano si sentono subito a casa. Oltre a
Marques Green che ha avuto ben quattro diverse esperienze in maglia biancoverde
nei suoi, sin qui, quattordici anni di carriera, e che è legatissimo alla città
che ha dato i natali a suo figlio, vale la pena citare anche Linton Johnson e
Omar Thomas, che nel 2011 fu nominato Mvp del campionato. Proprio Thomas ha
rilasciato una recente intervista in cui, parlando del suo nuovo ruolo di
Director of Operations a Southern Mississippi, ha anche detto che proprio per
la cucina avellinese, che ha imparato ad amare, vorrebbe aprire un ristorante
italiano negli Stati Uniti.
Il
2011 fu anche uno spartiacque per la Scandone, che vide il passaggio del
testimone alla carica di presidente tra Vincenzo Ercolino e Giuseppe Sampietro,
e dopo più di un anno l’ingresso in società del gruppo Sidigas e di Gianandrea
De Cesare che rappresentò la svolta. Dopo una burrascosa transazione, che non
ha comunque impedito alla squadra di competere sul parquet, si è giunti
all’ultimo triennio che ha visto la formazione irpina investire circa 15
milioni di euro.
In
questi ultimi tre campionati Avellino ha disputato ben tre finali, due in
Italia (Coppa Italia e Supercoppa 2016) ed una in campo europeo (Europe Cup
2018) senza riuscire a vincerne neanche una, ed è arrivata a giocarsi due
semifinali playoff. Il rammarico è appunto questo, non essere riusciti a
sfruttare questi anni in cui si è stati al top in campo nazionale per mettere
le mani su qualche trofeo. Perché dopotutto, quando ci si ritrova a ballare,
non si vuole certamente smettere. «Le
ultime tre stagioni sono state di un livello incredibile - ha esordito il
gm irpino Nicola Alberani -, anche se
purtroppo ci è mancata un’affermazione importante. C’è anche da dire che in
questi anni siamo sempre partiti per fare bene, ma certamente non per vincere.
Siamo comunque dell’idea che per il futuro bisogna seguire quanto di buono
abbiamo fatto sin qui».
L'ATTENDE IN ESTATE UN PROFONDO RESTYLING DOPO L'ARRIVO DI COACH VUCINIC: "L'OBIETTIVO E' CRESCERE" |
In
queste tre stagioni la Scandone ha avuto ben due Mvp del campionato, James
Nunnally nel 2015/16 e Jason Rich nell’ultimo, a testimonianza che i risultati
sono stati raggiunti anche e soprattutto per la qualità dei giocatori, e del
roster nel suo complesso, che la dirigenza è stata capace di assemblare estate
dopo estate, azzeccando gli uomini giusti in sede di mercato. «Avere giocatori di questa qualità in roster
è soprattutto merito degli sforzi e delle risorse che ci mette a disposizione
la proprietà, che ci ha sempre messo nelle condizioni per operare al meglio.
Questo ha fatto sì che negli ultimi tre campionati avessimo il riconoscimento
dell’Mvp in due circostanze, ma forse anche in tre se consideriamo la stagione
di Joe Ragland due anni fa, che credo - ha osservato il dirigente della
Scandone - meritasse quel premio. La cosa
che comunque maggiormente voglio sottolineare è che adesso Avellino è una meta
ambita un po’ da tutti i giocatori, e un ambiente nel quale si lavora bene e
con la serenità di prendere le scelte che riteniamo migliori».
Questa
che verrà appare un’estate piuttosto calda per l’intera società. Sembra infatti
che questo ciclo portato avanti da coach Pino Sacripanti in sinergia col gm
Alberani sia giunto alla sua naturale conclusione (ufficializzato il 12 giugno scorso il tecnico Nenad Vucinic, ndr). Il mancato successo in
almeno una competizione e l’eliminazione precoce agli ultimi playoff per mano
dell’Aquila Trento sembra aver accelerato questo processo. Soprattutto il modo
con cui si è usciti ai quarti di finale ha lasciato parecchio amaro in bocca,
scuotendo e non poco la tifoseria. L’ambiente non ha certamente criticato
l’operato della squadra, ma sembrerebbe accettare con meno dolore l’addio di
Sacripanti, destinato a ben altri lidi. Con il saluto al tecnico anche il
roster dovrebbe subire un bel restyling.
«L’obiettivo è sempre
quello di crescere, anno dopo anno, consolidandoci -
ha continuato Alberani -. Non è mai
facile ripetersi a questi livelli perché la concorrenza è davvero agguerrita,
però noi abbiamo le qualità e le potenzialità per poterci riuscire. Soprattutto
vorremmo finalmente mettere un trofeo in bacheca, cosa che ci meritiamo per
quanto stiamo facendo ormai da anni. Non vogliamo però montarci la testa, non
vogliamo essere considerati i favoriti, ma semplicemente ci piace essere visti
come dei guastatori - ha concluso il gm irpino -, pronti a dar fastidio a chiunque».
STAGIONE
|
PIAZZAMENTO
|
CATEGORIA
|
2007/08
|
3°
|
Serie A
|
2008/09
|
11°
|
Serie A
|
2009/10
|
9°
|
Serie A
|
2010/11
|
4°
|
Serie A
|
2011/12
|
9°
|
Serie A
|
2012/13
|
10°
|
Serie A
|
2013/14
|
12°
|
Serie A
|
2014/15
|
12°
|
Serie A
|
2015/16
|
3°
|
Serie A
|
2016/17
|
3°
|
Serie A
|
2017/18
|
4°
|
Serie A
|
* per il mensile BASKET MAGAZINE
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