Basket DNB - Durante la Playground League il tripudio dei colori biancoblu
La Cover è la 'faccia' vincente di Maddaloni
La palla a spicchi tradizione calatina
La formazione della Cover Maddaloni nella stagione appena conclusa ha raggiunto un'inaspettata promozione in Divisione Nazionale B |
MADDALONI
(Giovanni Bocciero) – Venerdì scorso si è conclusa ufficialmente
l’ennesima stagione esaltante della Cover Maddaloni, capace di raggiungere la
quarta promozione in appena sette anni di esistenza, con il vanto di averle
conquistate tutte sul campo, senza ripescaggi o acquisti di titoli sportivi. Presso
il campo all’aperto della Scuola Settembrini di Maddaloni, in occasione del
Playground League giunto alla sua sesta edizione, i calatini si sono ritagliati
un momento proprio per festeggiare questa incredibile promozione.
Il Pala Angioni- Caliendo è stato un fortino quasi inespugnabile per le squadre avversarie del team di patron Andrea De Filippo |
Una stagione, quella del ritorno in
un campionato nazionale come la DNC, che ha fatto registrare inesorabilmente
dei record alla compagine del presidente Andrea De Filippo. Rimanendo imbattuta
nelle prime quattro giornate di campionato, i biancoblu sono arrivati a 40
vittorie consecutive a cavallo tra le due vincenti stagioni in C2 e in C1.
Interrotto tale record al quinto turno in quel di Trani, si è continuato ad
aggiungere delle ‘x’ alla striscia delle vittorie casalinghe, rimanendo
inviolato il Pala Angioni- Caliendo fino al termine della stagione. La striscia
attuale prevede 37 vittorie casalinghe consecutive, e tale record è solamente
parziale, visto che con l’inizio della stagione in DNB si può puntare ancora
più in alto.
Un momento della festa per il salto di categoria alla scuola 'Settembrini' della città calatina |
Durante
la festa, dinanzi a circa 500 tifosi, è stato proiettato un video che ha
ripercorso attraverso un’accurata foto gallery i momenti più salienti della
lunga cavalcata maddalonese, fino a quella ultima fatica sportiva, con un
riassunto sin dal ritiro di Massafra, dove la squadra ha pranzato e alloggiato
per il pomeriggio, e il successivo trasferimento a Taranto, dove dopo 40’ di
pura lotta agonistica, sfoderando una gran prestazione soprattutto in
personalità, i biancoblu hanno centrato la promozione condivisa con un
centinaio di tifosi al seguito. Dopo questa visione, si è dato inizio alla
cerimonia di premiazione, in cui sono stati omaggiati di targa ricordo tutti i
protagonisti di questo miracolo sportivo, dai giocatori ai dirigenti, passando
per lo staff tecnico.
Massimo Massaro 9 (al centro): il lavoro svolto dal coach è stato certosino sin dall’inizio. Nulla è stato lasciato al caso, tutto è stato programmato e ponderato. Per stessa ammissione del coach, questo voto va condiviso al 33,3% con il vice allenatore Massimo Ricciardi (a destra) e con il preparatore Ottone Amore (a sinistra) (18 vittorie e 8 sconfitte in campionato; record 6-2 ai playoff).
Salvatore
Desiato 8: con l’ingaggio di Sasà i calatini oltre ad un
beniamino del pubblico avevano preso un play che sa realizzare, gestire e
difendere. Ebbene, quest’anno è stato il giocatore maggiormente utilizzato con
poco meno di 36 minuti d’impiego, e tanto delle prestazioni collettive è
passato proprio dalle sue mani (15.3 punti, 4.7 assist, 17.3 di valutazione).
Davide
Ferrante 7,5: la guardia tiratrice si è rivelata
fondamentale negli schemi tattici dei maddalonesi, dimostrando sangue freddo e
soprattutto finendo increscendo una stagione in cui nei playoff ha fatto
decisamente la differenza. Giocatore “riservato” che anche quando sembrava in
standby si è reso utile (12.1 punti, 31% da tre, 8.4 di valutazione).
Francesco
Chiavazzo 7,5: l’esterno che più di altri riesce ad
imprimere l’accelerata decisiva alle gare, sia recuperandole che chiudendole.
Un vero e proprio trascinatore capace di essere pericoloso da qualsiasi
posizione e in qualsiasi modo. È stato limitato nei playoff causa un infortunio
che gli ha permesso di dare poco (16.3 punti, 2.8 assist, 19.8 di valutazione).
Giuseppe
Piscitelli 7,5: per il lungo, di ritorno in casacca
biancoblu, una stagione fatta di grande sacrificio, mettendosi a disposizione
della squadra e rivelandosi il “faro” dello spogliatoi. Cauto di carattere,
senza fare mai voli pindarici, sul parquet ha sempre dato tutto, riscuotendo
ovviamente il beneplacito della tifoseria (12.1 punti, 8.1 rimbalzi, 12.1 di valutazione).
Luciano
Rusciano 8: il giocatore che ogni allenatore vorrebbe nel
proprio roster che fa delle letture difensive, dell’abnegazione e della volontà
i suoi cavalli di battaglia. Ha inanellato una gran quantità di doppie-doppie e
più volte ha sfiorato la tripla-doppia, risultando un fattore imprescindibile
per la squadra (11.4 punti, 8.2 rimbalzi, 1.2 stoppate).
Nino
Garofalo 7,5: il premio di sesto uomo non può che
andare al capitano, che si è fatto trovare pronto anche nelle occasioni in cui
è stato chiamato a partire in quintetto. È riuscito a dare il meglio di se
soprattutto quando messo nelle condizioni di aprirsi al tiro, ma essenziale è
stato anche il suo apporto difensivo (6.6 punti, 38% da tre, 4.4 di valutazione).
Adriano
D’Isep 7: la solita immensa difesa e la caparbietà innata
per questo ragazzo che uscendo dalla panchina ha portato il suo mattoncino.
Costretto a delle rotazioni inesorabilmente ristrette, il play-guardia ha
affrontato l’avventura in tutto e per tutto da senior aggiunto, nonostante
all’anagrafe risultasse under (1.6 punti, 0.8 recuperi, 1.5 di valutazione).
Giuseppe
Luongo 7: tanta energia riversata sul campo dall’ala
tesserata durante la finestra invernale. Il suo arrivo si è rivelato opportuno
per allungare le rotazioni, soprattutto per dar fiato ai lunghi titolari. Non
si è tirato mai indietro quando c’era da lottare, e anche in situazioni
delicate ha saputo cavarsela egregiamente (3.1 punti, 4.3 rimbalzi, 60% da
due).
Vincenzo
Lombardi 6,5: sicuramente il miglior prospetto del
settore giovanile. Già lo scorso anno in serie C2 si ritagliò momenti, e
minuti, importanti. Quest’anno non è stato da meno, riuscendo ad andare a segno
in varie circostanze, come contro Mola di Bari, Trani e Venafro. Da tenere
sott’occhio per il futuro (17 presenze, 1.7 punti, 67% da due).
Alessandro
Mastropietro 6,5: nelle gerarchie che pur esistono tra
gli under, ha scalato posizioni prepotentemente lui. Grande abnegazione e
quella sfrontatezza che in alcune circostanze non guasta, gli hanno permesso di
diventare quasi un punto fermo della “panchina” della prima squadra. Bisogna
ancora lavorare però (12 presenze, 1.1 punti, 2.8 minuti).
Settore
giovanile 6,5: come ammesso da coach Massaro, tutti
gli under della prima squadra, ovvero Valerio
Salanti (nella foto), Paolo Pascarella e Antonio Di Vico (compresi i già citati),
si sono dimostrati dei ragazzi diligenti e dotati di talento. Non per niente l’Under
19 ha sfiorato l’accesso alla fase interzonale dopo un girone di qualificazione
al di là di ogni previsione.
Massimo Massaro 9 (al centro): il lavoro svolto dal coach è stato certosino sin dall’inizio. Nulla è stato lasciato al caso, tutto è stato programmato e ponderato. Per stessa ammissione del coach, questo voto va condiviso al 33,3% con il vice allenatore Massimo Ricciardi (a destra) e con il preparatore Ottone Amore (a sinistra) (18 vittorie e 8 sconfitte in campionato; record 6-2 ai playoff).
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