Di seguito il Power Ranging della Western Conference della NBA.
FONTE: ULTIMOUOMO.COM |
di Giovanni Bocciero
1- GOLDEN STATE WARRIORS
Trovare un'altra squadra favorita come loro è difficile, anche in questa competitiva Western, ed a maggior ragione dopo aver strappato il sì del free agent più corteggiato dell'estate, tale Kevin Durant. Sicuramente però il team di coach Steve Kerr dovrà trovare quei giusti equilibri che il talento da solo non ti permette di avere così, dal nulla. Steph Curry e Klay Thompson dovranno dividersi il pallone con il nuovo arrivato, e soprattutto con il compagno Draymond Green. L'aver aumentato il talento ha significato comunque dover tagliare la profondità del roster, rimpolpato con seconde e terze linee.
FAVORITI
2- SAN ANTONIO SPURS
Il vuoto lasciato dal ritiro di Tim Duncan è stato in parte riempito dall'arrivo di Pau Gasol. Non può comunque essere tranquillo il guru Gregg Popovich che forse ancora non ha trovato la giusta lunghezza d'onda per comunicare con il designato erede LaMarcus Aldridge. Nonostante ciò il punto di forza della franchigia texana resta quel sistema che è capace di coinvolgere e far migliorare chiunque. In cabina di regia c'è il solito Tony Parker così come nel ruolo di ala quel Kawhi Leonard al quale silenziosamente sta passando il testimone di leader. Tagliato negli ultimi giorni il nostro Ryan Arcidiacono che dovrebbe finire in D-League.
CONTENDER
3- LOS ANGELES CLIPPERS
I Clippers sono forse al canto del cigno, semplicemente perché dopo anni in cui si è cercato di competere per il titolo adesso si è giunti ad un punto di non ritorno. Questo vale per coach Doc Rivers, vale per Chris Paul - che in verità il suo lo ha sempre fatto -, vale per Blake Griffin che nella passata stagione è arrivato ai ferri corti con la dirigenza. In estate ci si sarebbe aspettato qualche cambiamento significativo, e invece si è deciso di continuare con questi uomini che però dovranno dimostrare di essere tali necessariamente nel rettangolo di gioco.
CONTENDER
FONTE: BLEACHERREPORT.COM |
4- HOUSTON ROCKETS
A Houston è atterrato Mike D'Antoni e di conseguenza è cambiata l'idea tattica che sarà prodotta dai Rockets. L'addio a Dwight Howard e gli arrivi di Ryan Anderson, Eric Gordon e Nené sono proprio lo specchio della filosofia dell'ex bandiera Olimpia Milano che vorrà correre e difendere grazie a Patrick Beverley, Trevor Ariza e Corey Brewer. Aspettiamoci una stagione da Mvp di James Harden, che nel ruolo di playmaker che gli si sta disegnando avrà ancora maggiormente il pallone tra le mani per poter offendere sia da realizzatore che da assistman.
PLAYOFFS
5- UTAH JAZZ
I mormoni stanno ritornando. Dopo aver dovuto ingoiare bocconi amari ma al contempo messo delle basi solide al progetto tecnico attuale, ci si è rinforzati con giocatori esperti e di carisma che non potranno che essere un valore aggiunto per i Jazz. Il mix è composto dai giovani "locali" come Gordon Hayward, Derrick Favors, Rudy Gobert, Alec Burks, Rodney Hood integrati in ruoli nevralgici da giocatori come il regista George Hill, il cecchino Joe Johnson ed il lungo Boris Diaw. Lo scorso anno furono sfiorati i playoffs, quest'anno dovrebbero essere centrati con sicurezza.
PLAYOFFS
6- PORTLAND TRAIL BLAZERS
I Trail Blazers ripartono da Terry Stotts - che meritava il premio di coach of the year l'anno passato - e Damian Lillard, autori e fautori tattici e pratici della straordinaria stagione che ha fatto di Portland una meravigliosa sorpresa. Ripetersi non è mai facile, ma il gruppo sembra piuttosto collaudato e soprattutto affiatato. Alla rivelazione C.J. McCollum, Mason Plumlee ed Al-Farouq Aminu in offseason sono stati aggiunti dei role players come Shabazz Napier, Evan Turner e Festus Ezeli che in teoria dovrebbero rappresentare delle valide alternative.
PLAYOFFS
7- DALLAS MAVERICKS
Il proprietario Mark Cuban ha, come sempre fa, investito affinché i suoi Mavericks possano essere competitivi e raggiungere la post season. Da Oakland è arrivata la coppia Harrison Barnes ed Andrew Bogut che ha sostituito quella composta da Chandler Parsons e Zaza Pachulia. Dirk Nowitzki dovrà per forza di cose limitarsi in regular season, ed i vari Deron Williams e Wesley Matthews sono delle punte di diamanti, ma anche giocatori ormai molto altalenanti nelle proprie prestazioni. Si può far bene, ma non aspettatevi nulla di particolare.
PLAYOFFS
8- MINNESOTA TIMBERWOLVES
Ottavo posto ai Timberwolves che già in questa stagione possono raccogliere grandi frutti dopo tutto ciò che hanno seminato da due anni a questa parte. Andrew Wiggins, Karl-Anthony Towns, Zach LaVine, Gorgui Dieng, e adesso il rookie Kris Dunn, sotto la regia dello spagnolo Ricky Rubio e soprattutto del nuovo tecnico Tom Thibodeau, che rappresenta il vero valore aggiunto di questa Minnesota, possono essere la vera grande sorpresa, che non farà fare altro che bruciare le tappe. Non dovessero arrivare i playoffs di certo non sarà una catastrofe.
OUTSIDER
FONTE: INTERBASKET.NET |
9- OKLAHOMA CITY THUNDER
Mettere i Thunder in questa posizione è davvero difficile, nonostante l'addio di Kevin Durant. Oklahoma City può contare su di un campione come Russell Westbrook che avendo il pallino del gioco in mano è un candidato assoluto a diventare l'Mvp della stagione. Intorno a lui tanti giocatori giovani ed emergenti, come Victor Oladipo, Steven Adams, Enes Kanter, Andre Roberson ed il figlio d'arte Domantas Sabonis. Non è certamente in fase di rebuilding, ma coach Billy Donovan dovrà per forza di cose trovare il miglior assetto possibile nel più breve tempo.
OUTSIDER
10- MEMPHIS GRIZZLIES
Vederli così in basso dopo ciò che sono riusciti a fare nelle ultime stagioni fa senso, anche perché lo zoccolo duro del roster è rimasto pressoché identico, con i vari Marc Gasol, Zach Randolph, Tony Allen, il rinnovato Mike Conley. L'età media piuttosto alta, avvalorata dalla presenza di Vince Carter, fa pensare ad un ribasso delle prestazioni che naturalmente comporterà anche qualche sconfitta in più. Resta il fatto che puntare contro di loro può essere un bel rischio, a maggior ragione con l'innesto di Chandler Parsons.
OUTSIDER
11- NEW ORLEANS PELICANS
Partenza ad handicap per i Pelicans di coach Alvin Gentry che avranno fuori per l'inizio di stagione sia Jrue Holiday che Tyreke Evans. In più c'è un Anthony Davis che fisicamente non sembra reggere i ritmi forsennati di un intero campionato NBA. Eppure quando c'è alzate le mani. Terrence Jones e Lance Stephenson sono due scommesse molto interessanti, che se vinte possono spostare gli equilibri di questa Western. Occhi puntati anche sul rookie bahamense Buddy Hield che, con lo spazio che si ritroverà, potrebbe competere per il premio di ROY.
OUTSIDER
12- PHOENIX SUNS
Phoenix ha un diamante grezzo in Devin Booker, che quest'anno deve affermarsi, mentre Eric Bledsoe deve prendersi definitivamente le redini della squadra. Tutto il resto deve definirsi, a partire dai giovani T.J. Warren, Alex Len, Dragan Bender e Marquese Chriss. Può premiare la scelta della dirigenza di affiancare a questi delle chiocce come Leandro Barbosa e Jarred Dudley, anche se bisogna valutare le posizioni di Tyson Chandler e Brandon Knight che potrebbero partire durante la stagione. Attenzione a Tyler Ulis che potrebbe essere la grande rivelazione del campionato arancioviola.
OUTSIDER
13- DENVER NUGGETS
Il potenziale nello Stato del Colorado non manca, basti pensare a tutte le guardie ed ali che affollano il roster: il nostro Danilo Gallinari con la fascia da capitano al braccio, Will Barton, Wilson Chandler, Gary Harris, Jamal Murray. Quello di cui si avrebbe bisogno è un'asse play-pivot, dato che per il primo ruolo Emmanuel Mudiay è acerbo e Jameer Nelson è sul viale del tramonto, mentre in vernice la coppia composta da Nikola Jokic e Jusuf Nurkic è parecchio incostante. Qualche soluzione interna è rappresentata da Kenneth Faried, le cui prestazioni sono però drasticamente calate. Può essere fastidiosa nella singola partita, ci sembra poco a lungo andare.
OUTSIDER
FONTE: HOOPSHABIT.COM |
14- SACRAMENTO KINGS
Solita squadra costruita senza una testa ed una coda, dove la notizia vera è che DeMarcus Cousins non ha cambiato divisa da gioco. Inutile dire che si guarda una partita dei Kings soltanto per ammirare l'ex pivot di Kentucky che meriterebbe una squadra competitiva per far esplodere tutto il suo potenziale. La dirigenza ha cercato di cedere a desta e a manca Rudy Gay e Ben McLemore ma non c'è riuscita, e non è detto che c'abbia messo una pietra sopra. La cabina di regia affidata a Ty Lawson e Darren Collison fa sorridere, per non dire altro. L'anarchia dominerà incontrastata, e si accettano scommesse per la durata di coach Dave Joerger.
DOWN
15- LOS ANGELES LAKERS
Chiuderanno la Western i Lakers, anche se il futuro sarà radioso se non ci saranno complicazioni. Con l'addio di Kobe Bryant saranno i giovani a dover rilanciare il team gialloviola contendendosi lo scettro lasciatogli proprio dal Black Mamba. D'Angelo Russell, Jordan Clarkson, Julius Randle, Larry Nance, Brandon Ingram sono una base di partenza davvero molto interessante, che al fianco di veterani come Jose Calderon, Luol Deng, Louis Williams, Nick Young, Metta World Peace non potrà fare altro che crescere e farsi le ossa necessarie per riportare in alto la franchigia della città degli angeli.
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