Coach K e Duke, razzia di talenti
Da Tatum a Giles, i migliori giovani nel college di Durham che punta al sesto titolo
di Giovanni Bocciero*
Coach Mike Krzyzewski è salito
nuovamente sul gradino più alto del podio a Rio 2016, conducendo Team USA alla terza vittoria olimpica
consecutiva dopo appunto quelle di Pechino 2008 e Londra 2012. Con questo
successo l’allenatore membro della Naismith
Hall of Fame dal 2001 si è anche messo definitivamente alle spalle l’avventura
con la nazionale statunitense - il cui testimone passerà a Gregg Popovich - e
così potrà concentrarsi unicamente a quello che è già il suo pensiero
quotidiano: Duke. Coach K ed i Blue Devils inizieranno la stagione 2016/17 da
favoriti numero uno per succedere a Villanova, ma soprattutto con l’obiettivo
di appendere il sesto stendardo al soffitto del Cameron Indoor.
DOPO AVER PORTATO GLI USA AL TERZO ORO OLIMPICO, IL TECNICO PIU' VINCENTE PENSA SOLO A DUKE |
Il ritorno all’università di Grayson
Allen permetterà a Coach K di avere un leader
dichiarato nello spogliatoio oltre ad un talento pazzesco che nella passata
stagione ha prodotto 21.6 punti, 3.5 assist - primo in queste due graduatorie -
e 4.6 rimbalzi. Pur andando sempre in doppia cifra nelle 36 partite disputate, tranne
che nella gara contro Kentucky, spesso e volentieri le sue percentuali al tiro
sono drasticamente calate soprattutto nei match
clou con le varie Virginia, Notre Dame, Miami e nei derby con North
Carolina. Deve dunque compiere un ulteriore e forse decisivo salto di qualità,
anche dal punto di vista emotivo dato che in campo è autore di gesti poco
piacevoli nei confronti degli avversari facendo trasparire una certa
altezzosità piuttosto sgradita.
DUE RAGAZZI CAMPIONI DEL MONDO U17 E U19 E IL RITORNO DI GRAYSON ALLEN PER UNA STAGIONE DA NUMERI UNO |
Tra le nuove leve figurano anche Jackson e Bolden. Il playmaker mormone Frank Jackson dopo aver verbalmente
scelto di giocare per BYU è tornato sui suoi passi facendosi ingolosire
dall’ambizioso progetto dei “dark blue”
del North Carolina. Jackson è un grande realizzatore ma non un regista puro, il
che potrà essere un difetto da non sottovalutare anche se insieme ad Allen -
che potrà disimpegnarsi in questo ruolo - forma il backcourt più atletico ed esplosivo del campionato. Il centrone
texano Marques Bolden riempirà
invece il vuoto lasciato nell’area pitturata, ma se offensivamente è più che
valido non lo si può dire anche difensivamente dove dimostra molta
svogliatezza.
Per molti oltre ai su citati sarà fondamentale Matt Jones, giocatore sempre utile e che rappresenta l’autentica
chiave del roster. Una pedina capace di portare sempre il proprio apporto,
adesso con un tiro da tre e ora con un recupero difensivo. Un all-around che per certi versi si è
dimostrato decisivo già nel titolo del 2015. Ragazzo per bene e che sta al suo
posto, il classico sesto uomo fatto persona che all’occorrenza può anche
partire in quintetto, rappresenta un collante non indifferente per Coach K.
Della vecchia guardia farà parte anche Amile
Jefferson, a cui è stata concessa la redshirt
dopo l’infortunio che gli ha permesso di giocare soltanto nove partite nella
passata stagione. Il nativo di Philadelphia porterà ulteriore sostanza e
solidità, oltre all’ormai esperienza acquisita nei quattro anni in cui ha
militato con Duke al pacchetto lunghi.
E non finisce qui, perché i Blue Devils hanno anche altri asset, per questo la rotazione è da
considerarsi piuttosto lunga. Iniziamo da Luke
Kennard, colui che ha il record di punti a livello di high school nell’Ohio. Al suo secondo anno sarà un’arma tattica da
tener presente perché essendo un cecchino puro potrà aprire le scatole
difensive degli avversari nelle giornate “no”.
Ci si attende invece qualcosa in più da Chase
Jeter, il quale arrivato da Las Vegas come un autentico prospetto lo scorso
anno ha avuto una media di soli 7.8 minuti di utilizzo senza convincere. E
dunque dovrà impegnarsi per dimostrare di non essere un bust. Infine vi sono il quinto freshman
dell’estate, tale Javin DeLaurier,
che da ESPN è considerato #44 della Top 100; e Justin Robinson, figlio di quel David colonna portante dei San
Antonio Spurs, che dunque dovrebbero dare manforte al reparto delle torri.
"BANDITI" DAL CAMERON INDOOR TUTTI GLI SCOUT NBA |
* per il mensile BASKET MAGAZINE
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