È l’anno del definitivo assestamento dei campionati
cadetti prima che la riforma vada a regime dalla prossima stagione
A2 agguerrita e con grandi ambizioni; la nuova B tutta da scoprire
di Giovanni Bocciero*
LA RIFORMA DEI CAMPIONATI voluta della Fip cambierà il
volto dell’A2 e della B come le conoscevamo. Ma la stagione ormai prossima farà
soltanto da ponte a quello che sarà il reale cambiamento. Un anno transitorio
che solo fra dodici mesi porterà i due campionati a regime. Ovvero, dal 2024/25
girone unico da 20 squadre per la serie A2, e B Nazionale composta da 42 club.
Mentre scriviamo, sono certe soltanto le regole d’ingaggio per la prossima
stagione, con le società che hanno dovuto programmare investimenti economici e
sportivi senza avere la minima certezza. Per di più con l’entrata in vigore
della riforma del lavoro sportivo che mette altra carne al fuoco. Ma andiamo
con ordine.
Dal prossimo ottobre, il campionato di A2 sarà a 24
squadre (due gironi Est-Ovest, fase ad orologio e playoff/playout), 2 le
promozioni in serie A e 6 le retrocessioni in B; 2 le retrocessioni dalla
massima categoria e 2 le promozioni dalla cadetteria, così da avere un assetto
definitivo nel 2024/25 da 20 squadre. L’anno successivo si entrerà a regime con
2 promozioni in A e 3 retrocessioni in B a stagione. La nuova B Nazionale, che
è il torneo dai cambiamenti più marcati, partirà con 36 squadre (al vaglio la
formula dei due gironi, più fattibile l’ipotesi Est-Ovest che quella Nord-Sud, da
18 squadre con successiva post season. Il 14 luglio il Consiglio federale
ratificherà le iscrizioni e delibererà la formula). 2 le promozioni in A2 e 4
le retrocessioni in B Interregionale; 6 retrocessioni dal secondo campionato
nazionale e 6 le promozioni dal quarto livello, portando così l’organico totale
nel 2024/25 a 42 club. Dalla stagione successiva si entrerà a regime con 3 squadre
che saliranno in A2 e 4 che scenderanno in B Interregionale.
Per partecipare ai campionati di A2 e B Nazionale, le società dovranno versare una fidejussione rispettivamente di 100mila e 50mila euro, avere un impianto con capienza minima da 2000 posti e 800 posti, e versare un contributo al ‘fondo under’ da 12mila e 5mila euro che andrà a premiare i club più virtuosi. Ovvero, quelli che i giovani li faranno giocare con regolarità, nonostante i due tornei saranno accomunati proprio dall’abolizione del vincolo under (per l’anno alle porte 2003 in su), i quali potranno essere usati come 11° e 12° a referto. Oltre alla fidejussione aumentano i costi dei parametri, 11mila euro ad atleta per l’A2 e 7.500 per la B. Con l’eliminazione dell’obbligo degli under, le squadre di ambedue i tornei potranno schierare 10 senior. In serie A2 sarà possibile tesserare due extracomunitari, e per quanto riguarda il mercato sarà possibile inserire atleti fino alla vigilia della terzultima giornata della fase a orologio. In B Nazionale è permesso un solo atleta extracomunitario, e saranno tesserabili nuovi giocatori entro il 28 febbraio 2024.
C’È ANCORA tutta un’estate di mercato da dover vivere, ma
la lotta per le due promozioni in serie A appare già piuttosto serrata.
Dopotutto il campionato di A2 è da diverse stagioni che vede tante squadre
allestire roster importanti per provare la scalata. Non tutti ci riescono, e
alcune non hanno perso la speranza. Basti pensare all’ambiziosa proprietà
americana di Trieste, o a Verona partita a bomba con gli ingaggi di Esposito,
Gazzotti, Penna e Stefanelli per ritornare subito al piano di sopra. Forlì e
Cantù - che ha confermato coach Sacchetti e preso Burns - dopo gli ultimi
finali amari ci riproveranno, così come Udine che si è rifatta il look con la
coppia ds-coach Gracis-Vertemati. E ancora Torino che ricomincerà da coach
Ciani, Pepe, De Vico e Schina, Cento.
Attilio Caja, nuovo allenatore della Fortitudo Bologna |
La Fortitudo Bologna è appena stata acquistata dal gruppo di Stefano Tedeschi, resta una nobile ed ha preso Caja come coach. E, a proposito di piazze calde, dopo 14 anni è ritornata Vigevano, così come la Sebastiani Rieti che dopo aver fallito la promozione sul campo ha acquisito il titolo sportivo di Mantova e rimpiazzato la retrocessa concittadina Npc Rieti. Altro titolo venduto quello della Stella Azzurra ad una cordata trapanese già proprietaria della squadra di calcio che ha guardato alla Capitale dopo l’affare saltato con Trapani del presidente Lnp Basciano. Quest’ultima ha poi rinunciato all’iscrizione all’A2, con Basciano tra i soci del nuovo corso Fortitudo che osserverà le elezioni di lega che si terranno a settembre. Roma sarà comunque rappresentata dalla sorprendente neopromossa Luiss. Poi ci saranno tante altre squadre che da tradizione faranno bene, come Treviglio che ha piazzato il colpo Guariglia - oggetto del desiderio di tanti - così come Piacenza che ha confermato la coppia play-pivot Sabatini-Skeens. Cividale ripartirà da Pillastrini in panca, Redivo in campo e con l’aggiunta di Mastellari, e l’Urania Milano dopo aver rinnovato coach Villa si prepara ad un’altra entusiasmante stagione.
Per quanto riguarda la serie B Nazionale invece, molte sono le rappresentanti di quella provincia che tanto ha dato alla pallacanestro italiana. Sarà riproposto il derby livornese tra Libertas e Pielle, così come quello di Montecatini. Orzinuovi ripartirà con ancor più ambizione dopo la delusione della mancata promozione e il cambio di allenatore da Calvani a Zanchi. Come dimenticare Mestre che ha riempito il PalaTaliercio in occasione degli ultimi playoff, così come Omegna e San Vendemiano che hanno ingaggiato i tecnici Ducarello e Carrea. Desio, Legnano che ha preso coach Piazza e Raivio confermando Marino, le ambiziose Ozzano e Faenza, Padova, la retrocessa San Severo che ricomincerà con la stessa passione, e ancora Jesi, Fabriano, Roseto, Caserta, Avellino, tutte formazioni che andranno alla caccia della promozione in quel palcoscenico che meritano per la loro storia. E attualmente mancano due club all’appello, con Salerno che ha già rimpiazzato la Sebastiani e Lumezzane e Adrea Costa Imola che dovrebbero essere ripescate.
SE LA RIFORMA non ha più di tanto modificato l’A2, difficile immaginare come sarà la B Nazionale, totalmente stravolta rispetto alla passata stagione con il numero di squadre dimezzato. «Sarà difficile da interpretare fin quando non s’inizierà a giocare - il commento di Simone Zamboni, club manager della Bakery Piacenza, ammessa al prossimo torneo cadetto -. Bisognerà capire che tipologia di campionato sarà perché non ha una sua storia, va cancellato tutto il precedente storico e sarà tutto completamente rimodulato. Tanto dipenderà anche da che tipo di format sarà adottato, anche se per le società sarebbe meglio una formula che contenga i costi. Con meno squadre immaginiamo tutti un livello più alto. Ma questo dipenderà anche come i club si muoveranno sul mercato in virtù delle regole diverse».
Simone Zamboni, club manager della Bakery Piacenza |
L’abolizione dell’utilizzo degli under e l’introduzione
della possibilità di tesserare uno straniero in un campionato che era l’unico
che non ammetteva extracomunitari, sono due regole che aprono ad un nuovo
orizzonte. «L’eliminazione dell’obbligo degli under lo reputo un cambiamento
epocale - ha continuato Zamboni -, passando così dal vecchio 7+3 a
roster che saranno composti da 10 senior con uno straniero. Sono novità
importanti per la B Nazionale, grandi cambiamenti che porteranno comunque le
squadre competitive a muoversi per prime sul mercato. Come è logico che sia, chi
ambisce alla promozione farà un roster sicuramente molto più lungo ed ampio per
quanto riguarda i senior, dando meno spazio agli under. Chi invece vorrà fare
un campionato più tranquillo, magari tenderà ad un utilizzo più costante dei
giovani. Grazie all’impiego di più senior e dello straniero, il livello del
campionato si alzerà rispetto agli ultimi anni. Credo che sarà quasi
paragonabile all’A Dilettanti di qualche stagione fa. I giovani validi, che
sapranno tenere il campo, continueranno comunque a trovare spazio. Anzi, sarà
interessante vedere che piega prenderà questa nuova B - ha sottolineato il
dirigente della Bakery - che credo possa diventare un contenitore dove
sviluppare giovani italiani con prospettiva, mettendoli alla prova in un
campionato a loro misura».
La riforma dei campionati coincide con la riforma del lavoro sportivo, un ulteriore impegno - gravoso - per i club. «Il discorso del lavoro sportivo è molto complicato. È piovuto dal cielo in troppo poco tempo, e si tratta di una riforma che farà bene per i lavoratori sportivi ma andrà ad incidere pesantemente sui costi delle società. Ed essendo queste che investono, come proprietari o con sponsor, c’è il rischio che molti non riescano a sostenere questi costi aggiuntivi che sono stati programmati troppo velocemente. Le società andavano preparate piano piano a questo evento che è epocale per il dilettantismo, e non in modo così netto. Si tratta di una riforma che incide solo sui club, e invece credo che vada ridistribuita su tutti gli interpreti del sistema. O comunque se questi costi aggiuntivi ricadono solo sulle società - ha concluso Zamboni -, queste devono avere degli aiuti di tipo diverso per farne fronte, altrimenti col tempo c’è il rischio che si rinunci a fare attività».
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