La
Cover Maddaloni crolla nei secondi finali
TABELLINI:
Delta Salerno- Cover Maddaloni 91- 88
Salerno:
Gentile n.e., Antonucci 8, Norcino 7, Esposito 27, Capaccio 7, Corvo 16,
Parlato 23, Balestrieri n.e., Menduto 3, All. Menduto.
Maddaloni:
Piscitelli 14, Lombardi n.e., Mastropietro n.e., Desiato 15, Luongo 3, Garofalo
6, Rusciano 17, Chiavazzo 7, D’Isep 3, Ferrante 23, All. Massaro, Ass. All.
Ricciardi.
Parziali:
21- 24, 23- 23, 16- 22, 31- 19.
Arbitri:
Laura Russo di Venafro (IS) e Marco Barbiero di Campobasso (CB).
Note:
300 spettatori circa. Uscito per 5 falli Piscitelli (38’). Falli tecnici a
Norcino (29’) e Piscitelli (38’).
PRE-PARTITA:
Partita ostica quella che metteva il Maddaloni di fronte all’ultima della
classe, il Delta Salerno, affamato di punti per raggiungere quantomeno i
playout. Un derby che metteva dunque contro due realtà che mirano ad obiettivi
diversi, ma che per raggiungerli devono seguire la stessa strada: la vittoria.
CRONACA:
Per coach Massimo
Massaro scendono in campo Desiato, Ferrante, Chiavazzo, Piscitelli e
Rusciano; per i padroni di casa invece Antonucci, Esposito, Corvo, Menduto e
Parlato. L’inizia di gara non è particolarmente spumeggiante, perché le squadre
non alzano i ritmi ma preferiscono gestire i possessi e soprattutto il
cronometro. Il Salerno sfrutta la conoscenza dei ferri per provare un primo
timido allungo. Gli ospiti prendono le dovute contromisure, cercando di servire
i lunghi in post basso, per avere la meglio del peso piuttosto leggero dei
rivali salernitani. È così che padroneggia Luciano
Rusciano, che da sotto mette a referto i punti necessari per l’8-0 di
parziale per il sorpasso (10-12). La partita vive di fiammate, che fanno bene
allo spettacolo, piuttosto pigro comunque, e permettono che il punteggio salga.
Alle bombe bluarancio, risponde Adriano
D’Isep con la stessa moneta (17-19), che permette ai suoi di rimanere con il
naso avanti. Il vantaggio maddalonese potrebbe anche essere più largo, se solo
ci fosse maggiore precisione nei passaggi, che causano diverse palle perse. La
seconda frazione vede comunque gli ospiti condurre i ritmi di gioco e
soprattutto il risultato. Un guardingo Salerno, comunque, rimane attaccato nel
punteggio senza faticare neppure troppo, visto che la partita di decollare non
ne vuole proprio sapere. E proprio come un auto di corsa che sfrutta la scia di
quella che la precedente, i padroni di casa si portano in vantaggio sul 36-32
quando da poco si è scollinato il 15’ di gioco. La gara però vive una seconda
fiammata e, in pochi minuti se non secondi, è Davide Ferrante a mettersi in proprio e a piazzare otto punti
consecutivi con una precisione al tiro quasi infallibile (8/12). Ed è su questo
equilibrio che si va al riposo lungo (44-47).
Al rientro dagli
spogliatoi la fluidità del gioco è sicuramente più viva, e ne beneficia Giuseppe Piscitelli che sfrutta qualche
buco di troppo nell’area avversaria per appoggiare comodamente la sfera alla
tabella. Finalmente il Maddaloni sembra riuscire a premere il piede
sull’acceleratore, prendendo in contropiede la retroguardia salernitana che
sembra accusare i primi colpi di fatica. Francesco
Chiavazzo va a nozze con questo stile di gioco, e realizza un’azione da tre
punti che lancia la propria squadra sul 53-61 (parziale biancoblu di 9-0). Il
Salerno accusa non solo la fatica, ma anche la pressione di sentirsi sfuggire
la gara dalle mani, e così perdendo un po’ la testa gli avversari ne
approfittano per fare l’allungo decisivo sul massimo vantaggio di undici
lunghezze (60-71) ad inizio ultimo quarto, sfruttando la tripla con l’auto del
ferro di capitan Nino Garofalo. Il
Salerno sembra avere una reazione, mettendo in atto una sorta di pick and roll
su cui i maddalonesi tendono a cambiare e a ritrovarsi in più di un occasione
in accoppiamenti sfavorevoli. Grazie a ciò al 35’ il punteggio è pienamente
riaperto (74-76). Certamente gli ospiti non hanno intenzione di buttare
all’area ciò che fin lì erano riusciti a costruire, e l’azione strappa applausi
con l’alley-oop dall’arco dei 6,75 di Salvatore
Desiato per Giuseppe Luongo ne è
una dimostrazione. Il Salerno però è determinato a portarsi a casa la vittoria,
e coglie a volo le decisioni arbitrali per capovolgere il punteggio (86-85). A
32” dalla sirena Rusciano infila la bomba del controsorpasso; nell’azione
successiva Esposito va in lunetta e nonostante la pressione fa 2/2; a 26” dal
termine la palla è nelle mani di Desiato che aspetta lo scadere del possesso
per tirare dalla media. Il pallone si ferma sul primo ferro ma nei rimanenti secondi
di gioco Esposito raccoglie il rimbalzo e scaglia dalla propria lunetta la
preghiera che gli “Dei del basket” accolgono con piacere. È il canestro della
vittoria, è 91-88 per Salerno.
POST-PARTITA:
Un Maddaloni poco cinico e concreto non porta a casa una partita che al 35’
circa, sembrava saldamente nelle proprie mani. Un vantaggio in doppia cifra che
bastava amministrare senza correre troppi rischi o patemi. Merito va dato al
Salerno di aver creduto fino in fondo alla ‘doppia v’, e quando si rischia la
fortuna il più delle volte è dalla tua parte.
Addetto Stampa
Pall. San Michele
Giovanni Bocciero
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