venerdì 23 gennaio 2015

Juvecaserta, c’è un Domercant in più nel motore

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 24/01/2015

LEGA A. Coach Esposito: «Ha il fuoco sacro dentro», il neobianconero: «Felice di essere qui»
Juvecaserta, c’è un Domercant in più nel motore

Giovanni Bocciero

CASERTA. La Juvecaserta ha presentato il suo rinforzo Henry Domercant e allo stesso tempo coach Enzo Esposito ha parlato del prossimo impegno contro Roma.
«Avevamo bisogno di un giocatore che sapesse giocare a pallacanestro - ha esordito il trainer bianconero -, che ci completasse sia in attacco che in difesa, che portasse anche un po’ di leadership, che aveva già giocato in Italia e che potesse occupare due ruoli. I compagni sono stati contenti dell'arrivo di un giocatore come Henry, ma adesso non ci resta che entrare in campo e guadagnare l'obiettivo salvezza. Come dice proprio Henry, preferisco far parlare il campo».
«Ringrazio la società e l'allenatore che mi hanno voluto - le prime parole del giocatore statunitense -, sono eccitato di essere qui e ogni giorno che passerò a Caserta sarà una grande opportunità per me è per la squadra. Fin quando c'è una speranza io cercherò di coglierla. Voglio portare e dare tutto ciò che posso a questa squadra, e spero sia abbastanza per far felice e rendere orgogliosi i nostri tifosi. Sono ancora un po' stanco per il fuso orario, ma non sono abituato a trovare scuse, quindi sotto con il lavoro».
LA PRESENTAZIONE DI HENRY DOMERCANT
Domercant è già sceso anche in campo con i nuovi compagni nell’amichevole che la Juvecaserta ha tenuto giovedì a Napoli. «Ho visto tante cose positive, l'atmosfera e il clima intorno alla squadra sono buoni nonostante la classifica. Ci sono persone che ancora credono e sono preoccupati per la posizione della squadra il che significa che ci tengono. Sono stato accolto molto bene dai nuovi compagni di squadra. In soli dieci minuti è difficile farsi già un'idea, quindi non voglio sbilanciarmi. Mi ha colpito il fatto che non c'erano egoisti. Non ho avuto nessun dubbio subito dopo che ho parlato con il coach. Sono arrivato per aiutare la squadra a raggiungere l'obiettivo della salvezza».
In questo periodo che è stato fermo è mancato tanto il basket giocato al neo bianconero: «Il basket mi è mancato perché questa è la mia vita».
L’allenatore casertano doc sa quanto può essere importante Domercant già per la prossima gara di domani contro Roma. «Lui ha ancora il fuoco sacro dentro e questo spero gli serva per imporsi quale giocatore leader. Sono contento della disponibilità prima dell'uomo e poi del giocatore. Con il suo arrivo sicuramente ci sarà un taglio non derivante da demeriti ma da cause economiche e di rotazioni perché non possiamo avere un roster così lungo. Sicuramente Domercant era il giocatore migliore sul mercato. Adesso non potevamo metterci a guardare il pelo nell'uovo e quindi Domercant è stata la scelta migliore che potevamo fare».
Con Roma scenderà già in campo ed il suo utilizzo sarà ovviamente centellinato in base alla sua forma fisica. «Adesso guarderemo più alla qualità che alla quantità. Quindi mi servirà soprattutto quando ho bisogno di qualità. Quando questa contro Roma scenderà per una questione prettamente fisica allora lo toglierò dal campo. Lui si è messo a completa disposizione della squadra e questo fa apprezzare ancor di più la persona Henry Domercant perché dopo essere stato capocannoniere in Eurolega e dopo aver vinto scudetti qui in Italia si è messo alla prova, ha accettato questa sfida. Gli ho fatto l'esempio mio che dopo essere ritornato dai Toronto Raptors sono andato a giocare ad Imola che era una neopromossa».
Domani però c’è la Virtus Roma, un match da vincere per la Juvecaserta. «In questi quindici giorni abbiamo lavorato sull'aspetto fisico e sull'organizzazione offensiva dopo aver lavorato già in precedenza sull'organizzazione difensiva. Adesso tutto dovrà essere rivisto perché dobbiamo aggiungere un giocatore come Domercant. La sfida con Roma è importante ma non credo che i ragazzi abbiano bisogno di altre pressioni. Roma e una buonissima squadra lunga e completa, ma noi dobbiamo disputare ancora quindici finali. Finché c'è la speranza - ha concluso il coach - rispetto per tutti ma paura di nessuno».


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