martedì 26 aprile 2016

Juvecaserta, coach Dell’Agnello: «Qui nessuno vuole mollare»

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 27/04/2016

LEGA A. La Juvecaserta deve ricompattarsi in vista del delicato match contro Trento
Coach Dell’Agnello: «Qui nessuno vuole mollare»

di Giovanni Bocciero

CASERTA. Coach Sandro Dell'Agnello ha voluto fare chiarezza e analizzare il momento della sua Juvecaserta dopo la scialba prestazione, per non dire altro, di Brindisi e soprattutto in vista del match delicatissimo e decisivo per la permanenza in Serie A contro Trento. «Sono l'allenatore ed ho indubbiamente delle responsabilità sia tecniche che morali. Manca una settimana alla gara decisiva per la nostra stagione e credo sia giusto dire che qui nessuno vuole mollare. Un anno come questo che abbiamo appena fatto, tra infortuni e roba varia, ti porta purtroppo delle scorie dietro. La reazione che spesso abbiamo avuto a Brindisi purtroppo non c'è stata perché i ragazzi hanno pagato psicologicamente le partite precedenti. Nelle ultime sfide tra Venezia, Avellino e le tante altre ce la siamo sempre giocata fino alla fine venendo poi però battuti proprio sul finire. Nonostante la brutta prestazione di Brindisi, comunque, io dico che siamo ancora presenti. Lo dice la classifica, lo dice il campionato. Ormai ho imparato a conoscere i difetti ed i pregi di ogni nostro giocatore e quindi posso dire che siamo ancora qui vogliosi di lottare finché potremo».
FOTO ELVIO IODICE
Sarà importante l'ambiente che mercoledì riuscirà a creare il PalaMaggiò, più che mai il sesto uomo in questo frangente. «Ci serve un'unità d'intenti, a partire da noi e dalla società e anche grazie al pubblico e all'iniziativa intelligente vagliata dalla Juvecaserta di mettere il biglietto al prezzo di un euro in vista di Trento. La squadra avrà bisogno del sostegno dei nostri tifosi, sempre, perché se iniziamo con un 4/4 allora sono gli stessi giocatori che si galvanizzano, ma se iniziamo con uno 0/4 allora abbiamo bisogno del sostegno e del tifo di tutto il PalaMaggiò. Ci attende un lungo lavoro in vista di mercoledì, che per noi rappresenta una gara decisiva, e dobbiamo essere tutti in fiducia. Una fiducia che tra l'altro abbiamo avuta durante tutto l'anno. Da questo punto di vista abbiamo una serie di giocatori emotivi, che non vuol dire senza carattere, ma che se vengono sostenuti in un certo modo allora possono andare oltre i propri limiti e diventare un fattore».
Nelle ultime uscite sia Siva che Downs sono stati protagonisti di prestazioni molto al di sotto delle loro potenzialità, sembrando di stare a pensare a cosa fare dopo questa esperienza. «Il ruolo di allenatore che ricopro fa sì che li debba supportare e non bastonare, nonostante durante l'anno li abbia spesso bastonati. Ma non è questo il momento proprio perché abbiamo in vista l'ultima partita dell'anno. Ieri invece di fare allenamento ho parlato per due ore con i giocatori su diversi aspetti, e su cose che non si trovano scritti su nessun libro di pallacanestro. Se c'è il momento in cui non ti gira nulla, allora per un paio di azioni è bene mettersi da parte nascondendosi, piuttosto che far vedere di prendere il pallone e fare qualcosa. A Brindisi quando abbiamo sbagliato qualche canestro o qualche azione abbiamo forzato ulteriormente invece di provare la cosa più semplice e stupida che potessimo fare. Assolutamente gli americani non stanno pensando a ciò che ne sarà della loro carriera dopo Caserta. Nessuno se ne vuole andare da qui con una sconfitta, proprio perché ho cercato di infondere in ognuno di loro l'attaccamento a questi colori, che se mi permettete, nessuno più di me può trasmetterlo. Bobby Jones in questo momento ha la faccia giusta per provare a coinvolgere gli altri sulla strada giusta che dobbiamo perseguire. Così come per i giocatori, anche il mio futuro è giocare contro Trento, e non penso minimamente a ciò che succederà dopo quella gara. Da giovedì poi potrà iniziare ogni tipo di processo, ed ognuno dirà la sua a riguardo. Prima però è necessario che l'ambiente tutto remi in un'unica direzione».
L'obiettivo del tecnico bianconero è al momento uno solo. «Spero di arrivare a martedì dove tutti siano al 100%, così da poter fare una vera e propria scelta tecnica. Quindi spero di poter decidere, nel caso, se schierare Linton Johnson, che ha saltato Brindisi a causa di un ematoma al ginocchio, o Uros Slokar, che sabato mattina ha ricevuto una pallonata sull'occhio dovendo portare una benda sino a poco prima di entrare in campo domenica. Al momento, comunque, esclusi i piccoli acciacchi stiamo più o meno tutti in condizioni accettabili. La coperta è corta e non lo diciamo certamente adesso. Ci manca un giocatore per le rotazioni, ma più di tutto ci manca un go-to-guy. Durante la stagione abbiamo cavalcato Siva, Downs e Cinciarini, a cui abbiamo affidato spesso e volentieri i palloni decisivi per vincere le partite. Adesso proprio questi tre giocatori stanno avendo grande difficoltà in campo, e quindi è come se avessimo un'ala spezzata».

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