mercoledì 20 aprile 2016

Kobe Bryant e la sua voglia di Italia

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 21/04/2016

Il cinque volte campione NBA può far crescere il movimento cestistico azzurro
Kobe Bryant e la sua voglia di Italia

CASERTA. Ad una settimana dal suo addio definitivo alla pallacanestro ci sono ancora alcuni interrogativi a cui Kobe Bryant non ha risposto in modo trasparente. Che lui sia particolarmente legato all'Italia non lo ha mai nascosto, fatto sta che durante la sua lunghissima carriera ai Los Angeles Lakers spesso e volentieri si è lasciato andare a dichiarazioni in lingua italiana. Segno inconfondibile che il Bel Paese gli è rimasto dentro. Adesso avendo appeso le scarpette al chiodo ovviamente gli si chiude un capitolo della vita e gliene si apre un altro che scommettiamo vorrà intraprendere con la stessa voglia di vincere che lo ha da sempre contraddistinto sul parquet. Lui stesso si è lanciato in proposte del tipo di aiutare i giovani cestisti italiani a crescere, a migliorarsi, ad affermarsi nel mondo della pallacanestro mondiale. Ma come?
All'amo gettato in acqua dal "Black Mamba" ha subito abboccato il presidente della FIP Gianni Petrucci, che seppur tra mille critiche bisogna dire che da quando si è riappropriato della poltrona del basket italico ha saputo rilanciare il movimento, sull'onda dei diritti televisivi della Serie A e dell'EuroBasket 2015. Alla domanda come Bryant potrà aiutare i giovani atleti azzurri noi rispondiamo con due differenti risposte, e c'è da premettere che non ci immaginiamo un Kobe fisso in palestra a fare allenamenti su allenamenti, nonostante la sua grande abnegazione quando era ancora chiamato a scendere in campo.
Una prima opzione sarebbe quella di coinvolgerlo a pieno regime nella Nazionale, per mandato diretto della FederBasket. Un ruolo da team manager non sarebbe poi follia, perché se ci possiamo permettere un Ct che per dieci mesi sta lontano dall'Italia pur svolgendo un ottimo lavoro di monitoraggio con il suo staff, anche l'ex Lakers potrebbe fare da spola tra Stati Uniti e Italia in base agli impegni dell'ItalBasket, e perché no, anche delle Nazionali giovanili. Ma vi immaginate un raduno dell'Under 16, per dire, con Kobe che si mette casacca e pantaloncini per prendere parte all'allenamento un po' come fa spesso Michael Jordan con i suoi giocatori agli Charlotte Hornets? Brividi!
La seconda ipotesi sarebbe, invece, quella di legare l'immagine di Bryant alla Lega Basket. Ciò vorrebbe dire vedere il cinque volte campione NBA diventare una sorta di ambasciatore del nostro massimo campionato in tutto il mondo; rendersi disponibile a presenziare ad ogni evento dalla Supercoppa alla Coppa Italia ed ovviamente alle Finali Scudetto; utilizzare anche la sua influenza per far approdare ai club italiani qualche giocatore di caratura per far accrescere anche lo spessore qualitativo della Serie A; ed infine esportare grazie alla sua popolarità il nostro campionato oltre i confini nazionali, in mercati come quello della Cina ad esempio, ma anche India o negli stessi Stati Uniti dove proprio grazie alla fama di Bryant potrebbero nascere, magari, qualche progetto comune votato soprattutto per i più giovani.
Giovanni Bocciero

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