Finale scudetto gara 2: Milano è fredda e va 2-0
La Virtus però non demorde
Dopo gli oltre 12 mila di Assago e i quasi 200 mila che hanno seguito la partita in televisione, Olimpia e Virtus tornano a calcare il parquet del Mediolanum Forum per gara 2 delle Lba Finals 2023. Un secondo atto nel quale le squadre hanno messo a punto le rispettive contromosse per limitare l'avversario. Anche se il gioco della pallacanestro, dopotutto, è semplice: conta fare canestro e difendere forte per non farlo fare agli altri.
Nessun cambio nei roster per i due allenatori, Messina e Scariolo, che si ripresentano con gli stessi dodici della prima partita. Milano questa volta inizia forte, e cavalca Melli con i pick and pop. L'azzurro recupera anche un pallone finendo in prima fila, ed ovviamente il palazzo apprezza con grande entusiasmo. Bastano soli 4' per le prime proteste di Scariolo, che si lamenta per il 2° fallo fischiato a Mickey su un blocco in movimento. Napier è freddo, i ferri di Assago sono dispettosi da una parte e dall'altra e il punteggio rimane basso. Ci pensa però Shengelia con due poderose penetrazioni a permettere il sorpasso virtussino sull'8-9. Bologna si fa carico pian piano delle operazioni della gara, con Jaiteh protagonista inatteso. Il lungo francese è una presenza nel pitturato, e con l'attacco Olimpia inceppato, Messina prova a rimettere Napier ma la situazione non cambia. L'ultimo minuto del quarto iniziale è di fuoco. Scariolo è irreprensibile in panchina e si vede mostrare la 'grande t'. Nonostante ciò, gli ospiti chiudono in testa al primo pit stop (14-17).
Il secondo periodo è inaugurato da un canestro di Melli che in serpentina arriva al ferro. Milano passa però dal possibile 19 pari al 17-24, perché non riesce a contrastare la maggiore aggressività degli avversari. Infatti, Ojeleye segna con una gran bella penetrazione, mentre ancora Jaiteh schiaccia dopo un suo stesso errore dalla lunetta. Messina è imbufalito, chiama timeout ma al rientro sul parquet c'è un brutto segnale: arriva l'infrazione dei 24". Le percentuali dall'arco non sono buone per nessuna delle due formazioni, con Baron che si mette a disposizione della squadra creando un paio di situazioni di aiuto che propizia la schiacciata di Hall. Gli ultimi 180" del primo tempo vedono un infuocato botta e risposta. Cordinier confeziona il gioco da 3 punti; Voigtmann con un palleggio arresto e tiro segna dall'arco; Shengelia lo imita dall'angolo; mentre Shields di forza porta a casa il 2+1 del 35 pari. Messina si gioca la carta Biligha per gli ultimi possessi, e questo lo ripaga con un recupero dal quale nasce la tripla di Baron per il vantaggio a 40" (38-35).
Al rientro dagli spogliatoi Baron è ancora caldo e griffa due bombe. La Virtus continua ad andare sotto da Shengelia e Mickey, mentre Shields segna pur inseguito da Ojeleye. La tripla di Napier vale la doppia cifra di vantaggio sul 51-41, che comunque non scompone gli avversari. Il terzo periodo corre via velocissimo, anche perché l’Olimpia aumenta considerevolmente il ritmo del gioco. Ogni canestro delle ‘scarpette rosse’ è accolto dal boato del palazzetto. Bologna dal canto suo soffre ma regge, soprattutto lucrando qualche viaggio in lunetta. E quando Belinelli segna dalla lunga distanza è 55-52 ad 1’20” dall’ultimo mini riposo con Messina che chiama subito timeout.
L’ultimo quarto viene inaugurato dalla tripla di Datome che batte il primo colpo della sua gara. Il capitano azzurro poi lotta a rimbalzo e vede lo scarico per Hall che realizza la sua seconda schiacciata di serata. La gara sale di colpi, e allora ci vogliono i campioni. Se Datome fa ferro e fuoco da una parte, Belinelli diventa il faro offensivo di Bologna segnando due triple consecutive, e il contropiede del -5 a 5’ dal termine. Dopo una folata, sono le difese che tornano a decidere il finale dell’incontro. Soprattutto quella della Virtus riesce a mettere granelli di sabbia nell’attacco dell’Olimpia, che si pianta e perde una serie di palloni. Sanguinoso quello di Baron, che Shengelia non converte in contropiede ma solo con un 1/2 dalla lunetta che vale comunque il sorpasso (72-73). Improvvisamente sotto nel punteggio, si rivede Shields che col ghiaccio nelle neve segna il sorpasso dall’arco. Freddezza che manca a Shengelia che invece sbaglia altri due liberi. La processione dalla lunetta condiziona il finale della Virtus, con Melli che segna il 79-76 a 6", mentre per i bolognesi il tiro della disperazione di Teodosic finisce corto.
Il finale è infuocato. Nel rientrare negli spogliatoi si crea un diverbio tra i giocatori della Virtus e alcuni tifosi meneghini e per poco non scoppia la rissa. La ricostruzione dell'episodio è comunque ancora tutta da confermare o smentire. Per quanto riguarda il campo, Milano a questo punto comanda la serie sul 2-0, ma la Virtus non è doma. Adesso si va a Bologna, ed è certo che gli uomini di Scariolo venderanno cara la pelle.
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