DAL CORRIERE DI CASERTA DEL 14/05/2011
Il Giro a Maddaloni A Montevergine successo del belga De Clercq davanti ai big italiani Scarponi e Garzelli
Una festa nel ricordo di don Salvatore
Applausi per tutti i ciclisti che hanno anche attraversato il Villaggio dei Ragazzi
di Giovanni Bocciero
MADDALONI – Una giornata a livello di sport internazionale è stata quella che si è avuta a Maddaloni, in occasione della settima tappa del Giro d’Italia che vedeva i ciclisti dover partire dal comune delle ‘Due Torri’ e giungere a Montevergine, percorrendo in totale 110 km. Tappa molto al di sotto in termini di lunghezza rispetto alle sei precedentemente effettuate, ma che allo stesso tempo rappresentava la prima vera frazione in cui coloro che ambiscono ad indossare la maglia rosa a Milano si sarebbero dovuti dare battaglia. Come si usa dire in gergo tra gli addetti ai lavori, questa tappa non precludeva ad individuare chi poteva vincere il Giro d’Italia 2011, ma piuttosto chi non poteva più giocarsi le proprie chance di vittoria. Dicevamo 110 km di fatiche in cui si attraversavano tre provincie, quelle di Caserta, Benevento e Avellino, in cui poco dopo la metà del percorso era posto un gran premio della montagna, a Serra della Strada, e successivamente ad Avellino, in pratica ai piedi della salita al Santuario di Montevergine, il traguardo volante. Primo arrivo in salita di quest’anno, non nuovo però per Montevergine, che nel 2004 prima e nel 2007 poi fu determinante per la vittoria finale rispettivamente di Damiano Cunego e Danilo Di Luca. A Maddaloni si giungeva dopo la tappa con arrivo a Fiuggi, con la maglia rosa sulle spalle di Pieter Weening, olandese della Rabobank, con appena 2” di vantaggio sul duo della HTC Team Pinotti, prima maglia rosa di questo giro, e il bielorusso Sivtsov. Conservarla dopo questa tappa non sarebbe stata cosa facile, ma sicuramente non impossibile. E di fatti a Montevergine è ancora lui la maglia rosa, con la classifica generale quasi immutata. Il ciclismo, seppur troppo volte indicato come uno sport sporco, per via delle numerose vicende di doping, resta lo sport che maggiormente riesce a coinvolgere migliaia di persone, dagli sfegatati appassionati e tifosi ai semplici curiosi, che comunque vada applaudono sempre quando questi ragazzi, in groppa ad una bici, passano per le strade di tutta Italia, e non solo. Questo amore forte per le ‘due ruote’, è stato possibile avvertirlo anche al villaggio di partenza di Maddaloni posto a via Pietro Colletta, dove davvero un numero impensabile di persone si è assediato intorno l’area predisposta. Un bagno di folla ha poi salutato i ciclisti lungo le strade percorse da quest’ultimi, in una sfilata cittadina che li ha visti passare per via Pietro Colletta, a sinistra via Matilde Serao, Cavalcaferrovia, via Libertà, a destra via Mercorio, a sinistra via Santacroce, a destra via Marconi, Piazza Umberto I°, Piazza Matteotti, ingresso nel Villaggio dei Ragazzi, uscita su via Nino Bixio, a destra via Altomari, a destra Piazza della Pace, a sinistra via Capillo, a sinistra via San Francesco d’Assisi, via Ponte Carolino, a sinistra via Ponti della Valle (S.S.265), dove alle 14.25 è stato dato il via ufficiale. Significativo il momento del passaggio del gruppo all’interno del Villaggio dei Ragazzi, dove i ciclisti, accolti dalla banda musicale della fondazione, presente in mattinata anche presso il villaggio di partenza, sono transitati dinanzi la statua del fondatore, nonché appassionato di ciclismo e amico del giro, don Salvatore d’Angelo. La popolazione maddalonese ha dunque salutato la carovana rosa, che sicuramente vuol essere un arrivederci all’anno prossimo, perché Maddaloni merita uno spazio, seppur piccolo, nello scacchiere della corsa rosa. Per onor di cronaca, sul traguardo del santuario irpino a trionfare è stato il belga De Clercq, che ha avuto coraggio a partire in solitaria sull’ascesa verso Montevergine, anche se proprio sul più bello sembrava ormai appesantito, e uno spumeggiante Scarponi quasi riusciva a rubargli la vittoria per centesimi di secondo.
Proprio il ciclista della Lampre è stato forse l’unico dei big a provare a cercare di fare qualcosa in ottica classifica generale. Solo un quarto posto per Stefano Garzelli, invece, uno dei corridori maggiormente osannato alla partenza di Maddaloni, mentre hanno un po’ deluso Di Luca e Nibali, dai quali ci si aspettava qualche segnale, magari lo scatto vincente, ma che purtroppo per lo spettacolo di questo sport non è arrivato. Questa tappa è stata smossa dalla fuga avvenuta al 13esimo km di gara, con il campione italiano Visconti, altro ciclista particolarmente apprezzato dal folto pubblico maddalonese, che in prossimità di Sant’Agata dè Goti si è portato in vantaggio rispetto al gruppo insieme ad altri quattro fuggitivi.
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