L'Atletico Phk Tchoukball vanta nella sua formazione la presenza di ben otto maddalonesi su una rosa di dodici giovani sportivi
Maddaloni sbarca alle nazionali di Tchoukball
Questo nuovo sport ha ricevuto dall'Onu il riconoscimento di 'attività per la Pace'
Giovanni Bocciero
A Caserta è sbarcato il Tchoukball (si pronuncia ciukbol), uno sport nato negli anni sessanta in Svizzera, su invenzione del professor Brandt. Ma cerchiamo di capire meglio questa disciplina, di cui alle Olimpiade di Monaco di Baviera del’72 fu organizzata una partita dimostrativa, da chi lo sta praticando. Per questo dobbiamo rifarci all’Atletico Pkh Tchoukball, della cui rosa fanno parte ben otto ragazzi maddalonesi su dodici elementi, ovvero Ilaria Bencivenga (ruolo Centrale), Adriano Bonavolontà (Ala), Pasquale Bove (Centrattacco), Paolo Dello Stritto (Ala), Giovanni De Lucia Sposito (Ala), Michele Di Vico (Ala), Clemente Mosca (Centrattacco), Valerio Senneca (Ala).
Come avete conosciuto questo sport e quali sono stati i primi passi d’avvicinamento?
“I primi a parlarci di questo sport – esordisce Bove –, sono stati degli amici che, studiando a Ferrara, hanno avuto la possibilità di conoscere il Tchoukball. Io ed altri ci siamo subito interessati a questa particolare disciplina. Successivamente abbiamo ufficialmente fondato la squadra, concretizzando questo progetto. All’inizio abbiamo trovato parecchie difficoltà, infatti i primi allenamenti li abbiamo disputati sull’erba. In seguito, autofinanziandoci e lavorando assieme, siamo riusciti a trovare una palestra dove allenarci, cioè la Tenda d’Abramo a Caserta”.
Come definireste il Tchoukball se lo doveste propagandare?
“Il fulcro di questo sport è sicuramente il suo aspetto etico, che lo contraddistingue, più di ogni altra cosa, dagli altri sport, tanto da ottenere un riconoscimento dall’ONU, come attività per la pace – commenta Senneca –. Al di là del suo gioco spettacolare e veloce, ciò che mi ha colpito di più la prima volta, è stata la Carta del Tchoukball, ovvero il regolamento che sancisce i comportamenti che i componenti delle squadre devono tenere in campo. La bellezza di questo sport, per me, sta proprio nel fatto che si può giocare portando la competizione in secondo piano, e pensando soprattutto a divertirsi”.
Avete partecipato alle finali nazionali, com’è stata la vostra esperienza personale?
“I play-off si sono disputati a Rovello Porro il 14 ed il 15 aprile. Partecipavano le migliori squadre dei 4 gironi del nord Italia (est, ovest e due gironi del centro) più noi, grazie ad una speciale wild card messa a disposizione dalla federazione in quanto unica squadra a rappresentare il Sud. Ovviamente, essendo la nostra prima esperienza, i risultati sono stati a nostro sfavore, ma tutto sommato abbiamo fatto una buona impressione e, cosa più importante, ci siamo divertiti. Inoltre – continua Bove – siamo riusciti ad imparare molto dalle altre squadre in soli due giorni, complice il fatto di aver trovato amicizie in ogni compagine”.
Avete fatto altri tipi d’attività?
“Il 5 ed il 6 maggio una parte della nostra squadra ha partecipato al Beach Tchoukball Festival a Rimini, il torneo di Tchoukball su spiaggia più importante al mondo – rivela Senneca –. La squadra per l’occasione si chiamava Pkh on the Beach, e si è messa in mostra vincendo 4 partite su 6 nella fase a gironi, ed 1 su 3 negli incontri successivi”.
Come vi approcciate per il futuro?
“Personalmente al momento, oltre a migliorare le prestazioni della squadra – dichiara Bove –, penso che l’obiettivo sia soprattutto quello di estendere la conoscenza di questo sport nel casertano o, magari, a livello regionale. Ultimamente stiamo puntando soprattutto sulle scuole, per poter contare su giocatori formati nei prossimi anni, ma sarebbe fantastico riuscire a fondare nel breve periodo un’altra squadra in provincia, magari – conclude Senneca –, proprio a Maddaloni”.
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