Una
gara dai due volti non premia il Maddaloni
TABELLINI:
Magic Team Benevento- Cover Maddaloni 75- 59
Benevento:
Buontempo, Del Gaudio n.e., Fabiano 16, Stijepovic 10, Murtas 25, Marinello 17,
Porta 2, Pepe n.e., Del Basso n.e., Bizzarri 5, All. Sanfilippo.
Maddaloni:
Piscitelli 12, Mastropietro n.e., Desiato 10, Luongo, Salanti n.e., Garofalo,
Rusciano 7, Chiavazzo 22, D’Isep, Ferrante 8, All. Massaro, Ass. All. Ricciardi.
Parziali:
10- 22, 18- 12, 24- 13, 23- 12.
Arbitri:
Andrea Zaccarelli di Sermoneta (LT) e Guglielmo Santella di Gaeta (LT).
Note:
500 spettatori circa. Falli tecnici a Sanfilippo (6’) e Desiato (39’).
PRE-PARTITA:
La gara di Benevento rappresentava una bella ipoteca sulla terza posizione in
classifica per la Cover Maddaloni, a patto che arrivasse una vittoria. La
concentrazione era quella giusta, e con entrambe le formazioni al completo lo
spettacolo al Pala Tedeschi non poteva che essere ben oltre le aspettative.
CRONACA:
Per coach Massimo
Massaro parte lo starting-five solito con Desiato, Ferrante, Chiavazzo, Piscitelli
e Rusciano; per i padroni di casa invece Marinello, Stijepovic, Fabiano, Murtas
e Bizzarri. Gli ospiti hanno dalla loro subito l’inerzia della partita,
mettendo così il naso avanti (2-7). In attacco i maddalonesi sono ordinati,
accelerano quando la difesa avversaria è scoperta, e ragionano quando bisogna
trovare la conclusione più congeniale. Dalla lunga distanza Davide Ferrante è il biancoblu che più
di tutti allarga la forbice, e il massimo vantaggio della gara viene raggiunto
al 6’, sul punteggio di 5-18. In difesa gli ospiti sono presenti, ma soffrono
qualche amnesia di troppo, concedendo rimbalzo offensivo. I primi dieci giri di
lancette si chiudono con la Cover avanti di dodici lunghezze, e con un Luciano Rusciano che a cavallo tra
primo e secondo quarto oltre ad essere sempre preciso in retroguardia, si
traveste da assist-man in un paio di giochi alto-basso di ottimo fatturato e
soprattutto da tiratore mandando a segno la bomba del 12-25. Il Benevento
sembra spaesato, sbaglia tantissimo anche al tiro ravvicinato, e non riesce a
prendere le contromisure alla difesa calatina che su ogni blocco cambia le
marcature, sfruttando il fatto che i sanniti schierino un solo lungo vero, e
quattro esterni. Se i padroni di casa non riescono a carburare, i maddalonesi
sono una macchina ben oleata che grazie alle invenzioni di Salvatore Desiato, ora a realizzare dalla media, ora a bucare la
difesa avversaria in penetrazione, fissano il punteggio sul 25-34. Al di là del
risultato, la partita era comandata da un’unica squadra, che dettava
praticamente i ritmi di gioco.
Al rientro dagli
spogliatoi la gara si è trasformata completamente, anche e soprattutto perché il
Benevento si è ricordato di scendere sul parquet con la batteria di triple in
spalla. Eppure nei primi secondi della terza frazione i biancoblu erano
riusciti a portarsi nuovamente sulla doppia cifra di vantaggio (30-40). I padroni
di casa si scuotono, armano la mano, e colpiscono con ben quattro tiri pesanti
consecutivi, capovolgendo il match come una frittata. Colpiti mentalmente, i
calatini non riescono a ritrovare il bandolo della matassa, sprecando troppi
palloni in attacco, che gestiti meglio avrebbero comunque potuto far alzare la
loro autostima. Ci prova il solo Francesco
Chiavazzo, che con grande grinta non ha paura di affrontare la difesa
sannita, tagliandola come un coltello farebbe con il budino. Ciò non basta per
ritrovare un filo di gioco, e il tiro costretto a prendere, e segnato, dallo
stesso Chiavazzo sulla sirena del terzo quarto, da metà campo, dopo un’azione
confusionaria, è la miglior fotografia per capire la situazione mentale che i
maddalonesi stavano vivendo. L’ultimo periodo di gioco non cambia di una
virgola. Gli ospiti continuano ad essere in balia degli avversari, che
continuano a segnare con grande continuità dai 6,75 per una prestazione davvero
monstre. E quando la retroguardia maddalonese si apre e si allarga per arginare
e mettere in difficoltà i tiri da lontano presi dai sanniti, gli stessi sono
bravi a colpire dove gli ospiti sono più vulnerabili, ovvero in penetrazione
1vs1 dove l’aiuto difensivo tarda sempre ad arrivare. Giuseppe Piscitelli è l’ultimo ad arrendersi realizzando qualche
tap-in a rimbalzo offensivo, ma gli ultimi tiri pesanti mandati a segno dai
padroni di casa sono quelli che valgono il game, set and match.
POST-PARTITA:
Con questa sconfitta, molto più pesante di quanto i valori in campo abbiano
dimostrato, la Cover Maddaloni complica la propria strada nella lotta alla
prima posizione nella griglia playoff, anche se c’è da dire che il Benevento è
stato a dir poco perfetto, soprattutto dalla lunga distanza, nel secondo tempo.
Entrambi i coach hanno usufruito poco della panchina, per via evidentemente
della posta in palio. Per il folto gruppo di tifosi maddalonesi presenti al
Pala Tedeschi nel vedere il match si sarà materializzata la prestazione double-face
vista anche in quel di Taranto, tarantini che domenica prossima saranno di
scena proprio al Pala Angioni- Caliendo.
Addetto Stampa
Pall. San Michele
Giovanni Bocciero
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