domenica 21 giugno 2015

Esposito e la sua scelta di salutare la Juvecaserta

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 22/06/2015

IL SALUTO. Il coach casertano doc forse è stato poco riconoscente per l’opportunità datagli
Esposito e la sua scelta di salutare la Juvecaserta

di Giovanni Bocciero

CASERTA. È finita. Dopo un lungo tira e molla è giunta al capolinea l'avventura di coach Enzo Esposito sulla panchina della Juvecaserta, che è durata esattamente dodici mesi. Era il 5 giugno 2014 quando presso la sala clinic del PalaMaggiò veniva presentato l'ex giocatore NBA che entrava a far parte dello staff tecnico bianconero. Inoltre, il volto di “El Diablo” fu utilizzato come testimonial del settore giovanile così da cercare di convogliare  intorno al casertano doc tutto quell'entusiasmo che sarebbe dovuto essere come benzina sul fuoco dopo una stagione in cui la prima squadra aveva sfiorato i playoff facendo vedere un'ottima gioco in campo, divertente, vincente e spettacolare.
FOTO FILAURO
Dodici mesi dopo, appunto, esattamente il 19 giugno 2015 il comunicato in cui società e tecnico ufficializzano il loro divorzio. Una separazione che sicuramente ha lasciato qualche malumore lì a Pezza delle Noci, soprattutto per l'opportunità che è stata offerta all'ex beniamino, per la seconda volta nella sua vita sportiva, del PalaMaggiò. In questa volontà di Esposito forse c'è stata poca riconoscenza, perché prima di questa stagione i risultati da allenatore del casertano non erano certamente stati esaltanti. Prima a Trento e poi ad Agrigento nell'allora B d'Eccellenza, e dopo un anno tra alti e bassi lì nel profondo nord ed una retrocessione raggiunta lì nel profondo sud, entrambe le compagini in questione hanno dato vita ad una escalation di successi rispettivamente con gli allenatori Buscaglia e Ciani. La parentesi di Imola dell'anno prima di ritornare a Caserta forse è bene neppure prenderla in considerazione, visti i problemi economici che affliggevano, e in parte affliggono ancora oggi la franchigia romagnola.
L'occasione bianconera coach Esposito l'ha sfruttata al massimo delle sue possibilità, innanzitutto perché bisogna partire da un dato oggettivo importante. Dopo l'inizio ad handicap con quello 0-11, e gli esoneri prima di Lele Molin e poi di Zare Markovski, fare peggio era davvero molto difficile. Bisogna comunque dare i meriti a El Diablo capace di ricompattare uno spogliatoi che, sempre oggettivamente, sembrava spaccato e diviso. Lui è stato capace di ricompattarlo, svolgendo più un ruolo di psicologo che di tecnico vero e proprio. Con la grinta e l'energia che lo contraddistinguevano da giocatore, è stato un motivatore non solo per la squadra ma per l'intero ambiente casertano, che giustamente ha fatto quadrato intorno a lui.

Messe le cose in chiaro è riuscito nello spezzare quella maledizione che vedeva la Juvecaserta con ancora lo “zero” in classifica e relegata di conseguenza all’ultimo posto della graduatoria. E’ riuscito a spingere i giocatori oltre i loro stessi limiti. Per come era la situazione quando lui si è fatto carico, avendo tantissimo coraggio, di questa responsabilità, è andato davvero vicinissimo ad un miracolo sportivo. Caserta e la Juvecaserta per questo non lo dimenticherà, come non ha fatto ben prima. Continuare questa avventura però, magari diventando il simbolo della rinascita, sarebbe stato ancor meglio.

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