lunedì 29 settembre 2014

VIDEO & PAGELLE: La Juvecaserta vince il Trofeo Irtet

DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 29/09/2014

CITTA' DI CASERTA. Dopo un inizio tutto in salita i bianconeri vincono al supplementare
La Juvecaserta vince il Trofeo Irtet
Reggio Emilia superata nell’overtime

Giovanni Bocciero


CASERTA. Dopo aver divertito il pubblico con le finali della competizioni di abilità, vale a dire gara del tiro da tre punti e gare delle schiacciate, si alza la palla a due della finalissima del Torneo “Città di Caserta” che mette di fronte la Juvecaserta e Reggio Emilia. Anche in questa gara assenze da una parte e dall’altra, che rispondono ai nomi di Sergio, Tommasini, Lavrinovic e Silins.
L’inizio è bene augurante per Howell, che si dimena sotto le plance raccogliendo rimbalzi offensivi e conseguenti tiri liberi, anche se la mira è da rivedere dalla linea della carità. Il piano partita dei reggiani appare piuttosto chiaro sin dalle primissime battute. L’obiettivo è quello di cercare in post basso Riccardo Cervi, bravo ad affrontare il suo pari ruolo, Howell appunto, riuscendo a realizzare ben due volte. I bianconeri appaiono piuttosto nel pallone, non riuscendo a gestire i possessi così da perdere più volte dei possessi davvero in modo banale. E oltretutto, la mira al tiro è praticamente da rivedere su tutti i fronti.Coach Molin prova a raddrizzare la situazione richiamando in panca Vitali ed inserendo Gaines. La scossa arriva da Young, il quale dopo aver sbagliato alcune conclusioni sale in cielo per prendere il rimbalzo in attacco ed appoggiare velocemente i due punti in fondo alla retina. Reggio Emilia continua a macinare gioco, ad alternare gli schemi e a punire sistematicamente una difesa casertana non proprio meticolosa. Dopo un paio di errori al tiro si sblocca anche Gaines, ma il gioco della Juvecaserta non migliora, nemmeno quando arriva la staffetta tra Moore e capitan Mordente. Il primo quarto si chiude così sul 22-17 per gli emiliani, che sembrano in pieno controllo della gara.
RONALD MOORE IN AZIONE
Ad inizio secondo periodo la situazione per i padroni di casa non migliora affatto. La produzione offensiva scarseggia. Ogni canestro bianconero sembra arrivare dopo aver compiuto le ‘dodici fatiche di Ercole’. I ragazzi di coach Massimiliano Menetti continuano ad alternare diverse soluzioni offensive, anche se quella principale è schiacciare il piede sull’acceleratore e cercare di colpire prima che la difesa avversaria possa schierarsi. In questo è molto abile Federico Mussini (28-17 al 13’). La risposta casertana è affidata ancora una volta a Sam Young, che infila dalla lunga distanza dai due angoli opposti. Ma chi inizia veramente a giocare è Ronald Moore, che confeziona un paio di pick and roll con Michelori che qualcosa producono. Reggio Emilia dopo aver disputato gran parte della frazione con le cosiddette riserve, rimette in campo l’artiglieria pesante, ma prima che si arrivasse all’ultimo giro di lancette è stato ancora protagonista Moore, che questa volta ha mandato a segnare per ben due volte Richard Howell. Ma non solo, giusto per completare la rimonta, il folletto di Philadelphia s’inventa il tiro dalla lunga distanza che vale il sorpasso. Ma non è finita, perché per guadagnarsi gli applausi scroscianti del PalaMaggiò, prima che la sirena lunga inizi a suonare serve un assist al bacio a Mordente che deve soltanto spingere il pallone in rete, per copiare un’espressione totalmente calcistica.
Al rientro dagli spogliatoi la partita subisce un netto rallentamento.. Entrambe le squadre continuano a tirare davvero male dalla lunga e media distanza, ma ciò che realmente fa la differenza è la difesa che applica la Juvecaserta: arcigna, solida, precisa. I bianconeri mantengono saldamente il vantaggio, seppur esiguo, grazie alle invenzioni di Moore, che segna e fa segnare, decisivo come non mai. Reggio Emilia però è squadra, e nella difficoltà riesce comunque a trovare la soluzione migliore. E poi la rimonta sino al 56-54 di fine terzo periodo è guidata dal giovanissimo Mussini, che fa vedere di avere gli attributi realizzando tre triple consecutive, di cui l’ultima sulla sirena.
Con grande solidità mentale, i reggiani iniziano l’ultimo periodo di gioco con una bomba di Della Valle, e soprattutto con i centimetri di Cervi che nel pitturato afferra svariati rimbalzi. Alla già ingarbugliata partita si aggiunge la sfera emotiva, quando gli arbitri fischiano tecnico prima a Esposito e poi a Diener. Il risultato s’impatta a quota 64 grazie al tiro pesante realizzo da Michele Vitali, che poi replica dall’angolo smorzando le velleità di fuga degli avversari (70-69 al 38’). Gli ultimi sessanta secondi di gioco si aprono con Cinciarini che confeziona l’arresto e tiro del contro sorpasso, ma dopo un errore da ambo le parti, tocca a Carleton Scott realizzare in sospensione il nuovo più uno. Reggio Emilia chiama timeout, dal quale esce con un gioco disegnato per Polonara che libero dall’arco insacca la tripla del 74-72. Ultimi dieci secondi e a prendersi la scena non poteva che essere Moore, che in penetrazione segna e subisce il fallo per il libero aggiunto. Dalla lunetta sbaglia il libero del possibile vantaggio, e sul rimbalzo i reggiani subiscono fallo ma non riescono a segnare sul filo della sirena, ed è dunque overtime.
Reggio Emilia nel supplementare abusa del tiro pesante, e allora Caserta s’invola sul 78-74 a 2’30” dalla fine. Sembra finita. Neanche per sogno. Prima Diener e poi Polonara segnano da tre e si arriva a 25” dal termine sull’84-82. Tra falli e viaggi in lunetta, succederà ben poco nel rush finale di questa partita, che vede la Juvecaserta vincere per 87-82.


LE PAGELLE: Decisivo Moore per la vittoria. Howell lottatore

RICHARD HOWELL A RIMBALZO
HOWELL 7,5: Ha sofferto a tratti la maggiore altezza di Cervi, ma si è battuto da gladiatore sotto le plance, raccogliendo una quantità impressionante di rimbalzi. Anche offensivamente si è reso fondamentale per respingere la rimonta tentata dai reggiani.
GAINES 7: Rispetto alla semifinale contro Cremona, ha tirato a salve, non riuscendo nemmeno a capire di evitare qualche tiro di troppo. Nel finale ha puntato deciso il ferro portando a casa diversi “fallo e canestro”.
MORDENTE 6: Sia in semifinale che in finale ha mostrato di non essere al top. Quando è in campo gli si chiede di portare tranquillità ai compagni, e purtroppo non sempre ci riesce.
YOUNG 7: Contro Cremona ha giocato quasi con il freno a mano tirato. Contro Reggio gli si chiedeva di prendere la situazione in mano. Diciamo bene ma non benissimo rispetto alle precedenti uscite. Ad inizio quarto periodo circa esce per infortunio senza più rientrare.
VITALI 6,5: Due gare piuttosto sotto tono per l’esterno bianconero che tira piuttosto male nel complesso. Due bombe nel finale risolvono però la gara.
MICHELORI 7: Il solito immenso gladiatore. Porta grinta sul rettangolo di gioco quando viene chiamato in causa, e dimostra di avere una forma fisica ottimale.
MOORE 8: Il vero MVP di questa partita. Contro Cremona si è risparmiato svolgendo il semplice compitino. Nella finale invece, ha avuto un inizio da film del thriller. In panchina ci ha pensato su, e quando è rientrato ha praticamente deciso la gara segnando, servendo assist a go-go e prendendosi parecchie responsabilità.
SCOTT 7,5: Tanto lavoro sporco per lui, sempre al posto giusto nel momento giusto. Peccato per l’infortunio proprio nel finale.
MOLIN 6,5: Con Cremona poco da dire. Con Reggio capisce quando togliere Moore, e quando rimetterlo.


SLAM DUNK: Sam Young sale sul trono delle schiacciate

VIDEO GARA DA TRE E DELLE SCHIACCIATE



CASERTA. Nell’intervallo tra la finalina di consolazione che ha visto sfidarsi Scandone Avellino e Vanoli Cremona, e quella che assegnava il V° Trofeo Irtet conteso da Juvecaserta e Pallacnaestro Reggiana, sono andate in scena le competizioni alternative. Stiamo parlando della gara del tiro da tre punti, che vedeva coinvolti Riccardo Cortese per Avellino, Frank Gaines per la Juvecaserta, Drake Diener per la Reggiana e Fabio Mian per Cremona; e la gara delle schiacciate, che coinvolgeva Sam Young della Juvecaserta, Achille Polonara per Reggio Emilia, Justin Harper per Avellino e Cameron Clark per Cremona.
Andando in ordine, iniziamo dalla finale del tiro da tre punti. Dall’arco i migliori cecchini sono stati Diener e Cortese, che hanno raggiunto 60 punti ciascuno, mentre il bianconero Gaines si è fermato a 45. Turno di spareggio dunque, che ha visto Diener mettere a segno quattro dei cinque palloni rispetto ai soli tre dell’irpino.
Per quanto riguarda la gara delle schiacciate, invece, a salire sul trono è stato il casertano Young, che a furor di popolo ha inchiodato al primo tentativo le sue due schiacciate. Harper non ha sfigurato, così come Polonara, mentre Clark ha eseguito due dunk piuttosto semplici.


CITTA' DI CASERTA. Differenza fisica abbastanza vistosa tra le due formazioni
Avellino ancora in rodaggio batte al fotofinish Cremona

CASERTA. La prima palla a due della giornata conclusiva del Torneo “Città di Caserta” è quella che riguarda la Scandone Avellino e la Vanoli Cremona. A vincere, alla fine, sono gli irpini in un PalaMaggiò che non si esime dal fischiare i cugini mai ben visti. Due squadre che si presentano al match con diverse defezioni. Tra le fila dei cremonesi assenti sia Luca Vitali, già a referto per onor di firma nella semifinale contro la Juvecaserta, al quale si è aggiunto per la finale di consolazione del Torneo “Città di Caserta” il playmaker Kenny Hayes. Per Avellino invece, ancora ai box Adrian Banks, che ha comunque provato a fare un po’ di riscaldamento. E la sua assenza ha un peso piuttosto consistenze sulla valutazione dei biancoverdi.
Per quel che riguarda il campo, tra le due formazioni si nota immediatamente una certa differenza fisica. Mentre gli irpini possono schierare una frontline atletica e verticale, i cremonesi ripropongono una sorta di small ball, con quattro esterni puri ed un solo lungo, Campani, che peraltro pivot con la ‘p’ maiuscola non lo è. Nonostante questa differenza, i primi 10’ scorrono via sulla falsariga dell’equilibrio (9-10 al 5’). Mentre la Scandone si appoggia tanto ai suoi lunghi, con Justin Harper che in un paio di circostanze porta davvero a scuola la difesa avversaria, Cremona prova a far muovere la difesa avversaria grazie a ripetute penetrazioni, che spesso non arrivano nemmeno al ferro vista la ‘diga’ biancoverde presente nel pitturato. I lombardi allora si affidano con una certa insistenza alla conclusione dalla lunga distanza, e soprattutto a Fabio Mian che realizza due bombe consecutive dall’angolo regalando il nuovo vantaggio (17-19). Ed è lo stesso esterno cremonese, già in clima finale della gara da tre punti, che dalla stessa mattonella colpisce con il quasi buzzer-beater di fine primo quarto.
Nella seconda frazione i ‘lupi’ difendono sul perimetro con una maggiore intensità, garantendosi un certo margine da poter gestire (30-25 al 15’). Cremona continua con il penetra e scarica, per liberare i tiratori al tiro, visto che l’area pitturata è una zona off-limits. Si scuote per gli uomini di coach Pancotto il prodotto di Villanova James Bell, che prima di andare al riposo lungo realizza un all’alley-oop schiacciato su assist di Ferguson. I lunghi avellinesi però, producono tanto sotto le plance. Trasolini e Lechthaler muovono il punteggio e alla fine si torna negli spogliatoi sul punteggio di 36-34.
Dopo il pit stop, le due formazioni rientrano un po’ scariche sul parquet. Si vive un terzo periodo dove regna l’anarchia tattica, tanto che è palese il richiamo di Ferguson a tutti i compagni dopo un rimbalzo difensivo, ma soprattutto dopo che si è corso da una parte e dall’altra diverse volte in pochissimi secondi. I canestri arrivano in virtù unicamente di azioni personali, che per i vari giocatori impegnati sul rettangolo di gioco valgono qualche applauso da parte del pubblico del PalaMaggiò. Sundiata Gaines riesce finalmente a creare qualcosa di utile in attcco, ma nonostante le potenzialità che Avellino dimostra di avere, c’è ancora molto da lavorare. Più volte, infatti, non c’è comprensione tra gli atleti in casacca biancoverde, segno ineccepitibile che si deve ancora creare quella necessaria alchimia. Dall’altra parte invece, è il turno dell’altro rookie timbrare il proprio tabellino. Si tratta di Cameron Clark. Quando si arriva al 30’ sul tabellone luminoso si legge il punteggio di 59-54. L’ultimo quarto è piuttosto frizzantino, non fossero per le schiacciate a ripetizione che piazzano i biancoverdi. La prima arriva su intuizione di Cavaliero che lancia il contropiede, serve in corsa Hanga il quale a sua volta alza per l’accorrente Trasolini che affonda la bimane. Dopo poco, è proprio l’ala ungherese Hanga a scippare il pallone al suo diretto avversario partendo in transizione e schiacciando eludendo il tentativo di dar fastidio da parte di Mei. E’ partita vera, però, perchè al 35’ il punteggio è di 68-66, grazie alle triple mandate a segno prima da Bell e poi da Jazzmar Ferguson. Quando sul cronometro mancano 3’28” alla fine, la partita si entusiasma. Si segna a ripetizione e quasi ad ogni attacco. Il tutto ha inizio con l’ennesima tripla mandata a segno da Bell, che porta in vantaggio Cremona sul 71-68. Risponde Daniele Cavaliero, piuttosto silenzioso in questo match, ma è immediata la replica di Ferguson. Si gioca punto a punto, decisivi sono alcuni viaggi in lunetta, e alla fine negl’ultimi 30” circa di gara, con la palla in mano ai cremonesi, Avellino ricorre al fallo sistematico per non concedere l’ultimo tiro. Oltretutto, gli irpini hanno un solo fallo di squadra e dunque ne commetteranno ben tre di fila. Il delegato a prendersi l’ultimo tiro per i lombardi è Ferguson. Con poco meno di 5” riceve il pallone, cerca di divincolarsi dal raddoppio che gli irpini attuano e tira rimanendo sospeso in aria per un ben po’. La sua è una preghiera, che gli Dei del basket non accettano visto che il pallone si spegne sul secondo ferro.

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