DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 04/11/2015
LEGA A. I bianconeri sono stati trascinati dalla matrice italiana, rimandati Downs ed El Amin
Juvecaserta, Gaddefors si conquista la conferma
di Giovanni Bocciero
CASERTA. La vittoria è sicuramente la miglior medicina che esista nello sport, e allora la Juvecaserta che ha espugnato l’Unipol Arena di Casalecchio di Reno nell’ultimo “monday night” gode di ottima salute. O almeno è in via di guarigione, per continuare ad utilizzare una metafora tutta in ambito medico. Infatti l’impresa attuata dagli uomini di coach Sandro Dell’Agnello contro la Virtus Bologna ha messo fine a quella striscia di tre sconfitte consecutive (con Torino, Cremona e Milano), continuando tra l’altro a raccogliere punti in trasferta dopo la vittoria all’esordio presso il PalaWhirlpool di Masnago contro Varese.
Una Juvecaserta che di certo non è stata bella da vedere, ma che è stata di una concretezza forse unica. I bianconeri c’hanno messo davvero l’anima, dall’inizio alla fine ed anche in quel frangente in cui l’inerzia della gara sembrava essere passata dalla parte degli avversari. Dopo aver condotto il punteggio per circa 37’, subire il sorpasso proprio nel rush finale avrebbe potuto mandare al tappeto chiunque, ma non i casertani, soprattutto non questa squadra. Ripresa con i capelli la gara, con Hunt che se avesse avuto un rapporto discreto con i liberi si sarebbe potuto vincere prima, i bianconeri hanno messo in mostra tutta la loro “cazzimma” nel supplementare.
LA MATRICE ITALIANA. Con Peyton Siva ancora atteso all’esordio dal pubblico casertano e Bobby Jones ancora out, sono stati soprattutto i giocatori italiani a fare la differenza per la Juvecaserta. I leader assoluti di questa incredibile vittoria sono stati Daniele Cinciarini e Valerio Amoroso, che dopo aver prodotto tanta legna nel corso del primo tempo, nella ripresa sono stati degli autentici cecchini sino a diventare i giustizieri della Virtus Bologna nel pazzesco overtime in cui hanno infilato delle bombe con poco equilibrio e da oltre nove metri. Fare i loro nomi è semplice, ma non si possono “snobbare” nemmeno quello di Marco Giuri, che nel primo tempo si è messo in mostra con ottime qualità balistiche anche se la casella delle palle perse ha conteggiato troppi errori, alcuni dei quali nella decisiva corsa finale; oppure quello di capitan Andrea Ghiacci, buttato nella mischia e capace di fare sempre la cosa utile per la squadra, mandando a segno anche la sua prima tripla in carriera nella massima serie. Farsi trovare pronto, anche alla sua età, è essenziale.
I RIMANDATI. Nonostante l’incredibile vittoria che porterà un po’ di serenità e tranquillità nel lavorare alla truppa bianconera in questa settimana, non si può sorridere sotto ogni punto di vista. Le note negative, ancora una volta, sono stati i due esterni americani Muhammad El Amin e Micah Downs. Se sul secondo pende sulla testa quella spada di Damocle dell’infortunio che ne ha minato la preparazione e dunque anche l’ambientamento, lo stesso non si può dire per l’ex Patrasso che sta decisamente venendo meno a quella che è l’idea di basket giocato disegnato a tavolino del front-office bianconero. La domanda esistenziale è naturalmente: quanto si può ancora aspettare? Una regola precisa non c’è, ovviamente, e questa è spesso dettata dal portafogli di cui la società è dotata. A buon intenditore poche parole, come si suol dire.
Finalmente, invece, è salito alla ribalta lo svedese Viktor Gaddefors, il quale è stato a tratti decisivo per mantenere la Juvecaserta con il muso avanti nel forcing della sua ex squadra. Con grande freddezza ha infilato due triple, non certo la specialità della casa, ed è riuscito come fin qui fatto a portare energia e soprattutto scelte intelligenti. Merita decisamente la conferma sino a fine stagione, non fosse altro perché è utilissimo a questa squadra.
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