DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 19/05/2014
LEGA A. Il lavoro del giemme e della proprietà è stato senz’altro da dieci e lode
Tiriamo le somme alla stagione della Juvecaserta
Giovanni Bocciero
CASERTA. Questa stagione agonistica è stata ormai archiviata dalla Juvecaserta, e nonostante bisogna essere soddisfatti per l’obiettivo salvezza ampiamente raggiunto, resta il rammarico, l’amarezza, la delusione per l’epilogo finale. Siamo convinti che ad una settimana esatta, o poco più, dalla bruciante sconfitta in quel di Pistoia, ancora non sia sbollita del tutto la rabbia.
Sarebbe stato il giusto finale per la stagione dei bianconeri, che adesso si starebbero preparando al quarto di finale dei playoff contro la corazzata Armani Milano, piuttosto che programmare le vacanze estive, nel caso dei giocatori, e gettare le basi del futuro, nel caso dei dirigenti. Certamente non è stato tutto rose e fiori, di difficoltà ce ne sono state e pure tante, maa la proprietà in primis ha saputo tenere unito tutto l’ambiente, fiduciosi che l’obiettivo primario sarebbe comunque arrivato.
Alla coppia Raffaele Iavazzi e Carlo Barbagallo va un bel 10, perché dal punto di vista emotivo, sono sempre stati vicino alla squadra, alimentando giorno dopo giorno quella speranza che prima si è tramutata nella salvezza, e poi è quasi diventata l’accesso ai playoff.
Un’altrettanto 10 in pagella, e aggiungiamoci anche la lode, se lo è meritato il giemme Marco Atripaldi, che arrivato all’ombra della Reggia ha dimostrato tutte le sue qualità di scout e di manager. Ha saputo consegnare all’allenatore un roster composto da nomi sconosciuti ai più, ma senz’altro talentuosi, utili per il progetto che la Juvecaserta stava disegnando. Così come ha saputo fare da anello di congiunzione tra la proprietà e la squadra.
Oltre al coach Lele Molin, per il quale abbiamo fatto la sua analisi personale, sono da menzion are anche gli altri componenti dello staff tecnico, ovvero gli assistenti Giacomo Baioni e Sergio Luise, e il preparatore Domenico Papa. I primi due meritano entrambi un 7, perché è anche un pò merito loro se il capo allenatore è riuscito nel suo compito. Troppo spesso si sottovaluta la figura del vice allenatore, e proprio Molin conosce benissimo tale situazione, visto che ha costruito tutta la sua carriera da assistente ad Ettore Messina. Per il preparatore Papa, invece, alziamo il voto ad 8. Lavorare sui muscoli dei giocatori non è semplice, però se la Juvecasertaha avuto quella resistenza per buttare il cuore oltre l’ostacolo sino all’ultima giornata di campionato è soprattutto frutto del suo impegno. Per quanto riguarda gli infortuni, non possono essere ricondotti alla preparazione, ma soltanto alla sfortuna.
Infine, un voto bisogna darlo anche a Stefhon Hannah, l’ex regista che è stato croce e delizia dei casertani. E’ stato incostante nelle sue prestazioni, è vero, ma ha fatto intravedere anche doti importanti. Gli diamo un 6,5 per come ha giocato, non per quello che faceva fuori dal campo.
LA PAGELLA DEI BIANCONERI
Marco Mordente 6: Per il capitano bianconero è stata una stagione molto complicata. Sin dall’inzio è stato costretto a fare i lavori straordinari, per cercare di aiutare i propri compagni. Purtroppo non possiamo dire che ci sia riuscito. E’ mancato il suo apporto soprattutto in attacco, dove avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di terminale offensivo.
Domenico Marzaioli 6: Valutare la stagione del playmaker maddalonese doc non è facile. Pochi spezzoni di partite, eppure in allenamento ha sempre fatto il suo dovere, con un bel sorriso stampato in viso. Mai una lamentela, un capriccio, sempre al suo posto con professionalità. Contro Cremona si è anche tolto la soddisfazione di segnare.
Michele Vitali 7: Senz’altro una scommessa vinta quella sia della Juvecaserta, che ha creduto in lui, sia di Vitali che ha saputo cogliere l’occasione. Stagione in crescendo per l’esterno bianconero che ha anche addirittura fatto la voce grossa in alcuni momenti cruciali. Da lui si ripartirà, per una stagione in cui sarà in rampa di lancio.
Claudio Tommasini 6,5: Altra lieta sorpresa per la Juvecaserta, che ha puntato forte su di lui. Giunto tra lo scetticismo generale, Tommasini si è guadagnto la fiducia del tecnico e del pubblico. A cavallo tra andata e ritorno è stato tra i migliori, tanto da essere convocato in Nazionale. Peccato per l’infortunio, perché la sua fisicità difensiva sarebbe tornata utile.
Andrea Michelori 7: Il gladiatore ha dimostrato sul campo che può ancora dare battaglia. Si sono sprecati gli aggettivi per definirlo, e lui il suo apporto non l’ha fatto mai mancare. Un lottatore a rimbalzo, porta sempre tanta energia quando viene chiamato in causa. Un vero e proprio esempio per lo spogliatoidal quale bisogna solo imparare.
Jeff Brooks 8: Il go-to-guy di questa Juvecaserta, un pilastro dal quale quasi tutto doveva passare. E’ stato autore di alcune prestazioni monstre in casa, con percentuali al tiro immacolate. Non si può dire lo stesso in trasferta, dove in più di una circostanza ha giocato con il freno a mano tirato. Si è tolto la soddisfazione dell’ASG Italia.
Cameron Moore 6,5: La grande scommessa soprattutto del giemme. Ha dimostrato solo parte del suo valore, facendo vedere sprazzi di talento puro. Ha vissuto qualche up and down, ma comunque era uno dei migliori nel suo ruolo. L’infortunio gli ha tarpato le ali, e desta perplessità la sua convalescenza e il ritorno senza utilizzo.
Chris Roberts 7,5: La rappresentazione umana di dottor Jekyll e mister Hyde. Nella stagione, e addirittura nella stessa gara, iniziava bene e poi scompariva. Doti atletiche straordinarie, da far impallidire i supereroi, quando si accendeva era come un eruzione vulcanica: inarrestabile. Presente su entrambi i lati del campo, a tratti dominante.
Ronald Moore 7,5: Sicuramente l’uomo giusto al posto giusto. Sin da quando è atterrato a Caserta è stato un grande leader. Si è ambientato subito nella nuova squadra, ed ha preso le redini in mano nel momento della rincorsa playoff. E’ vero, ha steccato l’ultima gara a Pistoia, eppure ha fatto segnare 6 assist e 13 rimbalzi. Può ancora migliorare.
Carleton Scott 7: E’ stato il valore aggiunto allo starting-five. In diverse partite proprio uscendo dalla panchina ha saputo fare la voce grossa. La gara di Pistoia è un esempio lampante. Dentro ha un fuoco che arde tanto da aver più volte esternato con il corpo la sofferenza di essere relegato in panchina. L’anno venturo grande chance.
Tony Easley 6: Il buon Tony è arrivato per necessità, e nelle prime gare ha fatto sorridere per le sue prestazioni. Purtroppo è stato un fuoco di paglia, perché il resto della stagione è stato vissuto con il pathos, sia da lui che dalla tifoseria. Gli spetta di diritto il premio simpatia, ma quando si parla di basket il pivot è da rimandare.
Emanuele Molin 7: Il tecnico è stato senz’altro uno dei maggiori artefici di questa straordinaria stagione. Certo, di errori ne ha commessi, ma come tutti del resto, nulla in più. Ha saputo dare un’identità alla squadra, assemblandola nel corso dell’anno. Non avrà raggiunto il livello di gioco a cui aspirava, ma questa Juvecaserta era un qualcosa.