DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 07/05/2014
LEGA A. Per la Juvecaserta si profila un primo turno contro Milano se si acciuffa la qualificazione
I tifosi bianconeri: «Contro Pistoia è una gara secca»
Giovanni Bocciero
GIANMARCO VIGGIANO |
CASERTA. Sarà una settimana quasi di passione per la Juvecaserta, anche se le festività pasquali sono già passate. La sfida domenicale di Pistoia rappresenta una sorta di ‘win or go home’, per rubare una tipica espressione dialettica americana. Ma cosa ne pensano i supporter bianconeri? Lo abbiamo chiesto al tifoso Gianmarco Viggiano, 24enne maddalonese doc, speaker radiofonico con la passione per il giornalismo, e ovviamente per i colori della Juvecaserta.
Partiamo dall’ultimo impegno casalingo, ovvero dalla vittoria contro Cremona. Come ti è parsa la gara e la squadra?
«La gara nel suo complesso ha dimostrato che l’avversario di turno non andava minimamente snobbato, perché Cremona è venuta a Caserta con la voglia di fare non bene, ma benissimo. Noi abbiamo incominciato un po’ contratti, ma poi siamo riusciti a metterci in carreggiata e a disputare la nostra buona gara. Siamo stati costretti a sudare e a stare in tensione sino a due minuti dalla fine, ma poi siamo stati altrettanto bravi a chiudere il conto dimostrando che possiamo anche essere cinici».
Chi è stato per te il giocatore che può fregiarsi della palma di migliore in campo?
«E’ una domanda alla quale non si può certo rispondere a cuor leggero. Brooks, Moore, Roberts e lo stesso Scott hanno portato il loro solito mattoncino, e sicuramente ognuno di loro ha contribuito alla prestazione finale. Se devo proprio fare un nome, però, dico Michele Vitali, che mi è sembrato al quanto decisivo in un momento cruciale della partita, dimostrando ancora una volta che merita la piena fiducia da parte di coach Lele Molin. Inoltre, da maddalonese quale sono, voglio fare i complimenti al mio concittadino Domenico Marzaioli, lesto ad approfittare dello spazio che gli ha concesso il tecnico per iscriversi a referto».
E se invece ti chiedessi il giocatore essenziale per questa Juvecaserta, quello di cui proprio non se ne può fare a meno, che nome mi faresti?
«Anche questa è una domanda alla quale non è semplice rispondere. Devo però dire che un ex aequo è quasi d’obbligo: Jeff Brooks e Ronald Moore. Il primo forse se lo merita di più per il semplice fatto che ha iniziato la stagione qui, e che nell’arco dell’intero anno ha sfoderato delle prestazioni ‘monstre’, dimostrando che si merita effettivamente i grandi palcoscenici europei. Però è innegabile che da quando è arrivato Moore, il folletto di Philadelphia ha quasi preso le redini della squadra in mano, diventando decisivo in diversi aspetti del gioco e su entrambi i lati del campo».
Con la vittoria su Cremona, i bianconeri sono ancora in corsa per i playoff, e si giocheranno tutto nell’ultimo incontro, tra l’altro scontro diretto, di Pistoia?
«Certo, forse non è proprio la situazione in cui ci saremmo voluti trovare, ma adesso sarebbe davvero un peccato vedersi sfuggire tale obiettivo. Domenica a Pistoia immagino che troveremo un habitat molto ostile, dopotutto anche loro aspirano a partecipare a questi playoff. Bisogna però essere fiduciosi, perché abbiamo dimostrato meno di due settimane fa che anche noi possiamo dire la nostra in trasferta. Da questo punto di vista, la vittoria di Sassari è senz’altro un avvertimento per i nostri prossimi avversari. Resta il fatto che assomiglierà ad una sorta di gara secca, ovvero chi vince continuerà la stagione, differenza canestri permettendo. Sono comunque molto fiducioso».
Se ci si qualificherà per i playoff, accoppiamento certo con Milano. Il tuo parere?
«Sarebbe sicuramente una, se non la serie più affascinante di tutti i playoff. Per usare una metafora calcistica rappresenta un Napoli-Juve oppure un Barcellona-Real Madrid. Prima di pensare a questo accoppiamento, però, pensiamo a vincere in quel di Pistoia».
Il tuo personale messaggio alla dirigenza per questa stagione che, comunque andrà a finire, resta straordinaria?
«Non si può non complimentarsi innanzitutto con i presidenti Lello Iavazzi e Carlo Barbagallo, che con serietà, sacrifici e passione hanno permesso di chiudere dopo anni bui il fatturato in attivo. Complimenti anche al giemme Marco Atripaldi, che dal punto di vista sportivo ha indovinato tutti gli ingaggi, anche quello di Stefhon Hannah che qualcosa di positivo ha pur fatto. Il capolavoro sarebbe stato quello di portare qui Chris Duhon, il cui finale tutti conosciamo. Ma convincere una stella dell’Nba a trasferirsi qui a Caserta, con le restrizioni economiche che purtroppo abbiamo, non è certo da tutti. Questa società ha senz’altro un futuro roseo davanti a se».
Per il futuro, appunto, cosa sogni?
«Di vedere ogni anno la squadra sempre più competitiva. Essere lì in alto a giocarsi i primi posti vorrà dire competere anche per dei trofei e per le competizioni europee, ed è quello che mi auguro per i prossimi anni».
Partiamo dall’ultimo impegno casalingo, ovvero dalla vittoria contro Cremona. Come ti è parsa la gara e la squadra?
«La gara nel suo complesso ha dimostrato che l’avversario di turno non andava minimamente snobbato, perché Cremona è venuta a Caserta con la voglia di fare non bene, ma benissimo. Noi abbiamo incominciato un po’ contratti, ma poi siamo riusciti a metterci in carreggiata e a disputare la nostra buona gara. Siamo stati costretti a sudare e a stare in tensione sino a due minuti dalla fine, ma poi siamo stati altrettanto bravi a chiudere il conto dimostrando che possiamo anche essere cinici».
Chi è stato per te il giocatore che può fregiarsi della palma di migliore in campo?
«E’ una domanda alla quale non si può certo rispondere a cuor leggero. Brooks, Moore, Roberts e lo stesso Scott hanno portato il loro solito mattoncino, e sicuramente ognuno di loro ha contribuito alla prestazione finale. Se devo proprio fare un nome, però, dico Michele Vitali, che mi è sembrato al quanto decisivo in un momento cruciale della partita, dimostrando ancora una volta che merita la piena fiducia da parte di coach Lele Molin. Inoltre, da maddalonese quale sono, voglio fare i complimenti al mio concittadino Domenico Marzaioli, lesto ad approfittare dello spazio che gli ha concesso il tecnico per iscriversi a referto».
E se invece ti chiedessi il giocatore essenziale per questa Juvecaserta, quello di cui proprio non se ne può fare a meno, che nome mi faresti?
«Anche questa è una domanda alla quale non è semplice rispondere. Devo però dire che un ex aequo è quasi d’obbligo: Jeff Brooks e Ronald Moore. Il primo forse se lo merita di più per il semplice fatto che ha iniziato la stagione qui, e che nell’arco dell’intero anno ha sfoderato delle prestazioni ‘monstre’, dimostrando che si merita effettivamente i grandi palcoscenici europei. Però è innegabile che da quando è arrivato Moore, il folletto di Philadelphia ha quasi preso le redini della squadra in mano, diventando decisivo in diversi aspetti del gioco e su entrambi i lati del campo».
Con la vittoria su Cremona, i bianconeri sono ancora in corsa per i playoff, e si giocheranno tutto nell’ultimo incontro, tra l’altro scontro diretto, di Pistoia?
«Certo, forse non è proprio la situazione in cui ci saremmo voluti trovare, ma adesso sarebbe davvero un peccato vedersi sfuggire tale obiettivo. Domenica a Pistoia immagino che troveremo un habitat molto ostile, dopotutto anche loro aspirano a partecipare a questi playoff. Bisogna però essere fiduciosi, perché abbiamo dimostrato meno di due settimane fa che anche noi possiamo dire la nostra in trasferta. Da questo punto di vista, la vittoria di Sassari è senz’altro un avvertimento per i nostri prossimi avversari. Resta il fatto che assomiglierà ad una sorta di gara secca, ovvero chi vince continuerà la stagione, differenza canestri permettendo. Sono comunque molto fiducioso».
Se ci si qualificherà per i playoff, accoppiamento certo con Milano. Il tuo parere?
«Sarebbe sicuramente una, se non la serie più affascinante di tutti i playoff. Per usare una metafora calcistica rappresenta un Napoli-Juve oppure un Barcellona-Real Madrid. Prima di pensare a questo accoppiamento, però, pensiamo a vincere in quel di Pistoia».
Il tuo personale messaggio alla dirigenza per questa stagione che, comunque andrà a finire, resta straordinaria?
«Non si può non complimentarsi innanzitutto con i presidenti Lello Iavazzi e Carlo Barbagallo, che con serietà, sacrifici e passione hanno permesso di chiudere dopo anni bui il fatturato in attivo. Complimenti anche al giemme Marco Atripaldi, che dal punto di vista sportivo ha indovinato tutti gli ingaggi, anche quello di Stefhon Hannah che qualcosa di positivo ha pur fatto. Il capolavoro sarebbe stato quello di portare qui Chris Duhon, il cui finale tutti conosciamo. Ma convincere una stella dell’Nba a trasferirsi qui a Caserta, con le restrizioni economiche che purtroppo abbiamo, non è certo da tutti. Questa società ha senz’altro un futuro roseo davanti a se».
Per il futuro, appunto, cosa sogni?
«Di vedere ogni anno la squadra sempre più competitiva. Essere lì in alto a giocarsi i primi posti vorrà dire competere anche per dei trofei e per le competizioni europee, ed è quello che mi auguro per i prossimi anni».
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