DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 12/05/2014
LEGA A. Sconfitta che brucia per come è arrivata visto anche un arbitraggio al quanto galeotto
Amarezza Juvecaserta, playoff sfumati
Festeggia Pistoia che sfiderà Milano
Giovanni Bocciero
PISTOIA. C’era tanta attesa per questa sfida, l’ultima della regular season, che sia per i padroni di casa di Pistoia che per i viandanti della Juvecaserta rappresentata una gara da “win or go home”, per rubare un’espressione tutta americana. Uno scontro diretto, ma forse sarebbe meglio dire una gara ad eliminazione diretta.
L’inizio è tutta di marca ospite, con gli uomini di coach Lele Molin che si portano subito sul 2-7. Passano i minuti, e sono sempre i bianconeri a tenere saldamente il naso avanti grazie ad una buona presenza nel pitturato di Tony Easley, e ad un tarantolato Chris Roberts che, in coppia, sono gli autore degli undici punti fatturati (6-11). Da lì in poi, però, un leggero appannamento da parte degli ospiti, che subiscono il break da parte degli avversari, che trovano prima il vantaggio con la tripla di Cortese e poi addirittura l’allungo sulla sirena di fine primo quarto con la preghiera lanciata in aria da metà campo circa da Meini, accettata dagli “dei del basket”.
FOTO BUCO |
Sul secondo periodo di gioco bisognerebbe stendere davvero un velo pietoso, non soltanto per la Juvecaserta, ma proprio in generale. Se dal punto di vista tecnico, e forse anche tattico, c’è ben poco di che sorridere; agonisticamente la partita è un escalation di emozioni. Il trascinatore dei toscani è Washington, che prova con qualche penetrazione a tagliare in due la retroguardia casertana. Dall’altra parte Caserta soffre e non poco. Arrivano diverse palle perse, tanto che ad un certo punto per portare il conto ci vorrebbe il pallottoliere. Anche le percentuali al tiro non fanno dormire sogni tranquilli, e in quest’ottica è emblematico lo 0/5 di Jeff Brooks, praticamente fuori dalla partita. Nemmeno Pistoia può essere contenta, nonostante il vantaggio segnalato anche sul tabellone luminoso. Superata la metà di secondo quarto, per la Juvecaserta c’è un miglioramento. Si ritorna ad offendere il canestro avversario con continuità, e mentre Brooks trova finalmente la prima realizzazione dal campo, proprio come Wanamaker tra le fila dei pistoiesi, arriva la scossa dalla panchina con Carleton Scott e Michele Vitali, che in situazioni differenti mandano a bersaglio le bombe che mantengono viva Caserta. Soprattutto l’esterno azzurro insacca dall’arco dei 6,75 quasi sul filo della sirena del periodo, restituendo così il favore a Meini, e permettendo alla sua squadra di ritornare negli spogliatoi con il vantaggio di due importanti lunghezze, sul 27-29.
Al rientro dal riposo lungo i bianconeri sembrano più precisi, con Ronald Moore che innesca adesso Brooks per il piazzato dalla media, e adesso Vitali dall’angolo piedi a terra, che permettono alla Juvecaserta di portarsi sul 27-34. Sottolineiamo il sembrava, perché è bastato poco per far inceppare il meccanismo, costringendo coach Molin a chiamare un timeout dopo 3’ di gioco, visto che Pistoia ha piazzato un break 9-0, effettuando il sorpasso sul 36-34. Caserta allora prova a stringere le maglie in difesa, e soprattutto si aggrappa ai tiri liberi per mettere in cascina punti fondamentali. La Juvecaserta soffre un’altro blackout, complice anche il fallo tecnico che rimedia Brooks. Pistoia allora ne approfitta per allungare sino al 45-39, ma ancora una volta i casertani non mollano, grazie a Scott che torna a realizzare dalla lunga distanza. L’inerzia della gara, però, non è stabile, e mentre si ha anche un orecchio alla radiolina per sapere il risultato tra Avellino e Reggio Emilia, i padroni di casa toccano il più dieci con la tripla di Galanda. Scarto che resta identico (57-47) al 30’ con la bomba finale di Wanamaker.
L’ultimo periodo inizia con il fallo e canestro di Wanamaker che fa esplodere il PalaCarrara. Caserta non ha intenzione di mollare, e allora prima Scott e poi Brooks muovono la retina dai 6,75. Ron Moore si vede fischiare un tecnico per proteste, e gli avversari ne approfittano per restare saldamente al comando. Roberts torna a pungere in attacco con un gioco da tre punti, ma è proprio all’esterno bianconero che viene fischiato dalla terna arbitrale il tecnico, terzo di squadra, per una simulazione di sfondamento alquanto dubbia. Dubbio come il canestro realizzato con il fallo ancora da Roberts, che però non viene convalidato. Il gioco sale ulteriormente d’intensità, e un Roberts “on fire” segna la tripla del -3 al 36’. Per circa due giri di lancette non si segna ne da una parta ne dall’altra, mentre arriva il risultato finale da Avellino, con gli irpini vittoriosi su Reggio Emilia con il punteggio di 82 a 74.
Inizia una partita nella partita, perché a questo punto la Juvecaserta può permettersi di perdere con non più di due punti. Moore realizza il -5 (70-65) in penetrazione a circa 60” dalla fine. Caserta è costretta a ricorrere al fallo sistematico, ma a 12” un chirurgico Scott infila la tripla del -3 (71-68). Dalla linea della carità Johnson fa 2/2, e allora i bianconeri ricorrono alla preghiera di Moore che non prende nemmeno, decretando l’eliminazione.
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