DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 16/12/2014
Bianconeri sempre più ultimi in classifica, tifoseria divisa e società senza alcuna pace
Per la Juvecaserta uno “scontro” senza fine
CASERTA. Come ampiamente preventivabile, la Juvecaserta è tornata dalla trasferta del Mediolanum Forum di Assago con “zero punti” in tasca, quello che forse era meno certo è che i bianconeri se la sarebbero giocata fino alla fine. E questo, naturalmente, non lascia che ulteriore amaro in bocca.
Insomma, questa squadra pur tra mille difficoltà e disavventure pare ce la stia mettendo tutta per sbloccarsi, ma purtroppo “manca sempre quel soldo per fare una lira”. Il team di coach Zare Markovski se la sta giocando con tutti, dimostrando a più riprese che questo 0-10 in classifica non è veritiero, soprattutto dal cambio dell’allenatore in poi, perché le gare in casa contro Pistoia prima e Cremona poi sono state uno spettacolo indegno per la piazza casertana.
Quello che purtroppo spaventa sempre più il popolo di fede bianconera è la retrocessione, un incubo che di domenica in domenica sembra diventare sempre più realtà soprattutto a causa del cammino che stanno facendo le dirette concorrenti. Domenica infatti Pesaro è passata sul campo di Cremona, Capo d’Orlando ha avuto la meglio tra le mura amiche di Cantù, proprio come Varese ha superato Bologna. E a questo punto siciliani e varesini sono saliti ad otto punti insieme ad un gruppone che comprende sei compagini, mentre i pesaresi sono penultimi a sei punti. La situazione, in pratica, non si poteva complicare più di questo. Per una Juvecaserta che rimane costantemente al palo, ci sono le avversarie che in qualche modo muovono la propria classifica, e questo rende tutto dannatamente complicato per Sam Young e compagni.
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FOTO CAROZZA |
Secondo le statistiche, è stato eguagliato il record di dieci sconfitte consecutvie appartenente alla stagione 1997-98, quando Caserta era in A2 e rimase a secco dal 12 ottobre del ’97 (quarta di andata) alla prima di ritorno del 21 dicembre dello stesso anno. Il “tabù doppia v”, così come riportato dal sito web Sportcasertano, fu sfatato con l’anno nuovo, in casa, contro Montecatini. I bianconeri persero a Trieste (88-78), Fabriano (83-74), tra le mura amiche con Gorizia (66-80). Ventello ad Avellino e k.o. di misura nel derby con Napoli 80-81. Sconfitta sul campo della neopromossa Jesi e venti punti di scarto al PalaMaggiò contro Imola. Le battute d’arresto continuarono a Livorno (100-84), Sassari (84-73) e a Forlì (94-64). Il sorriso fu ritrovato, di fatto, contro Montecatini. In Serie A la striscia negativa si era fermata a sei insuccessi, nella stagione 1993-94, e alla fine ci fu purtroppo la retrocessione. Dato, quest’ultimo, che va inesorabilmente aggiornato. Dal 21 novembre del ’93 l’allora Juvecaserta fu battuta da Treviso, Milano, Reggio Calabria, Livorno, Pesaro e Venezia prima di espugnare, guarda un po’, il PalaTerme di Montecatini. Verrebbe quasi da dispiacersi del fatto che la formazione toscana non stia in massima serie. Quello di quest’anno sarà ricordato certamente come l’avvio più brutto della storia dei bianconeri con lo 0-10 mai registrato prima. In precedenza si ricorda nella stagione 2010-11 lo 0-5 causato dai k.o. contro Biella, Sassari, Pesaro, Siena e Virtus Bologna prima del riscatto in quel di Brindisi.
Pensare al passato, però, non aiuterà in questo presente condizionato da troppa negatività. L’ultimo sfogo è stato del presidente Carlo Barbagallo che ha utilizzato come al solito i social network per invitare i tifosi a “lasciarci lavorare in pace”. Purtroppo è quello che attualmente manca alla Juvecaserta, la serenità, la tranquillità di poter lavorare in campo e molto probabilmente anche fuori, in modo da raddrizzare la barca. La tifoseria bianconera, in questo, sta soltanto peggiorando le cose, dividendosi al suo interno tra contestatori e difensori, tra disfattisti e fiduciosi. C’è chi, sarcasticamente, ricordava che Markovski ha centrato la quinta sconfitta consecutiva, proprio come Molin, e dunque dovrebbe essere esonerato? Via l’ex tecnico mestrino ed il giemme Atripaldi è arrivata un’altra sconfitta, ma non erano loro la colpa di tutto? Insomma, uno scontro praticamente fratricida in cui nessuno, ma davvero nessuno la può spuntare. Dopotutto lo stesso Marco Atripaldi ha confessato nel momento in cui rendeva le proprie dimissioni nel dopo gara contro Trento che l’ambiente deve compattarsi, non dividersi, altrimenti la strada si fa ancora più ripida, in tutti i sensi.
E dopo lo sfogo dell’azionista di maggioranza Lello Iavazzi, di sette giorni fa, gli fa ego il socio Barbagallo. Nulla di positivo, la proprietà sta vivendo male questa situazione, e i proprietari sembrano sempre più lontani dalla pallacanestro.