JUVECASERTA. La squadra di coach Markovski ha bisogno di trovare i giusti stimoli
Tifoseria bianconera divisa tra difensori e contestatori
Giovanni Bocciero
CASERTA. La situazione in casa Juvecaserta deve ristabilirsi dopo l’ultima tempesta di appena tre giorni fa. Insomma, ci si aspetta qualche altra scossa di assestamento. La società deve ritrovare la bussola, così come la squadra. La truppa di coach Zare Markovski deve ritrovare quantomeno la strada per riprendere a lavorare da dove ha lasciato prima dell’ultimo weekend,e naturalmente questo non è semplice visti gli avvenimenti. C’è una trasferta da preparare al Forum di Assago, per sfidare la corazzata dell’Armani Milano, ma questo in realtà appare, forse, l’ultimo dei problemi.
Innanzitutto i bianconeri devono ritrovarsi, cercare di avere quella tranquillità e serenità per uscire da queste sabbie mobili che purtroppo li stanno attanagliando sempre più ogni giorno che passa. La squadra è sfiduciata, è bloccata, ed ha bisogno di nuovi stimoli, proprio come quelli che ha sottolineato il tecnico dei trentini Buscaglia nella conferenza post partita del PalaMaggiò. Trovarli non sarà facile in questo momento, ma dev’essere la priorità per coach Markovski ed il suo staff, la sua squadra.
Nell’ultima gara casalinga c’è stato un spicchio del palazzo che ha contestato, e vinto, viste le dimissioni del giemme Marco Atripaldi, eppure c’è una parte della tifoseria che in qualche modo spezza una lancia in favore di coloro che sono stati allontanati dal club di Pezza delle Noci, come Vincenzo Cocchinone:
“La realtà è che dopo nove giornate siamo a zero punti in classifica nonostante abbiamo il miglior marcatore e giocatore del campionato ma non siamo retrocessi. Non ero presente fuori al palazzo e quindi non commento. Indubbiamente la squadra è stata mal costruita ma la colpa non era di Lele Molin e non è tutta di Marco Atripaldi”.
FOTO CAROZZA |
Il tifoso Carmine Covino fa invece un discorso molto più esteso, molto più sociale, puntando il dito contro ai contestatori: “Siamo nel 2014, il Terzo Millennio è bello che cominciato, ma resta quell'irritante provincialismo, quell'approssimazione culturale che ci relega nelle parti basse della società, senza elevarci in nessuna sorta di competizione. Contro Trento abbiamo perso non una, ma ben tre partite fondamentali, tutte assieme: la nona della stagione, quella del giemme e quella di una città che ha fallito miseramente l’ennesimo progetto per crescere. Be', sarà un tripudio di gioia per chi si identifica nell'assoluta mediocrità”.
Sulla stessa lunghezza d’onda Marina Carrieri, che si unisce a coloro i quali è dispiaciuto che l’ex general manager abbia lasciato il suo incarico: “Non si possono fare i processi alle intenzioni. Noi meritiamo il rispetto della maglia in quanto tifosi, ma loro meritano fiducia e rispetto per quello che è il loro lavoro. Fermo restando che ognuno può commettere degli errori di valutazione, l'importante è avere la dignità di riparare. Perdiamo un gran giemme”.
Dino Celentano, invece, pone una domanda che, in se, descrive tutto il suo dissenso per gli avvenimenti degli ultimi giorni: “Domenica prossima Zare Markowski sarà, come già accaduto a Molin, a 0-5. Iniziate a preparare gli striscioni e le contestazioni per richiedere le sue dimissioni?”.
Per il rovescio della medaglia, c’è chi invece giudica giusto che Atripaldi, così come in precedenza Molin, non stia più a Caserta, come Davide Desgro: “Molin la squadra ha avuto l'opportunità di farla, non come Markoski che sta tentando di rimediare a qualcosa di costruito male. A Molin e Atripaldi si dà solo la colpa di aver messo su una squadra scarsa dovendo inserire solo tre elementi, e non partendo da zero. La scelta di prendere un americano per fare il cambio di Michele Vitali da guardia titolare; quella di promuovere Carleton Scott da “4” titolare; quella di confermare un playmaker come Ronald Moore che lo scorso anno a Pistoia era stato messo sotto e non sapeva che pesci prendere; il pivot sotto taglia come Richard Howell, sono state delle loro scelte ed hanno pagato giustamente, e questo non dipende dalle contestazioni ma dal loro operato. Io se sbaglio nel mio lavoro pure vengo licenziato, non vedo perché avremmo dovuto continuare con due persone che hanno fallito su tutta la linea e ancora cercano, vedi Atripaldi, scuse”.
Contro l’operato del giemme anche il tifoso Danilo Migliaccio: “Stiamo 0/9 e credo sia una brutta cosa dato che siamo ultimi a -4 dalla salvezza. Voi a chi date la colpa di queste nove partite? Certo che difendere chi ha sbagliato 4/5 del quintetto e stava cercando di cambiare metà squadra è davvero fantastico. Purtroppo quest’anno ha sbagliato sia lui che Molin perchè se stiamo a zero in 9 partite qualcosa di sbagliato ci sta, oppure è solo sfortuna?”.
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