DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 01/02/2014
LEGA A. La Juve s’appresta ad affrontare la trasferta clou di Milano con l’intento di fare bene
Molin: «Adesso non dobbiamo accontentarci»
GIOVANNI BOCCIERO
CASERTA. Ormai stiamo entrando nel pregara della sfida che vedrà, domenica pomeriggio, la Juvecaserta fare visita alla temibile Olimpia Milano. Le “scarpette rosse” sono lanciatissimi tanto in campionato, dove hanno raggiunto la vetta della classifica con sei vittorie consecutive, quanto in Europa, dove giovedì hanno battuto tra le mura amiche del Mediolanum Forum anche il fortissimo Fenerbahce Istanbul. Gli scarti nell’arena milanese, poi, sono sempre stati abbastanza larghi, ed escluse le gare di Eurolega, dove comuqnue i campioni in carica dell’Olympiacos ne hanno presi trenta, nella nostra massima competizione sia Brindisi, sia Avellino, sia Cremona, sono cadute con 15-20, o addirttura 30 punti, come ha giustamente fatto osservare in conferenza stampa coach Lele Molin. Con la salvezza quasi in tasca, comunque, il tecnico bianconero butta acqua sul fuoco.
«Ci sono ancora molte partite da giocare e quindi il nostro obiettivo sarà quello di andare su ogni campo e cercare di fare punti. Il mio desiderio e quello di andare li è di provare a giocare, perché nelle ultime due trasferte non abbiamo praticamente giocato. Milano non è ne la piazza n'è l'avversario più semplice da affrontare, ma vogliamo quantomeno provarci».
Con la vittoria contro Pesaro, la salvezza è in cassaforte, ma bisogna mietere qualche altro successo per avere la matematica certezza.
«Subito dopo la gara di Venezia ci siamo chiariti e abbiamo riflettuto - ha dichiarato l’allenatore casertano -. Per noi manca ancora un sacco di strada per la salvezza, almeno altre tre gare. Il risultato minimo è quello di rendere matematica la salvezza, poi è importante chiudere bene il campionato, mantenendo sempre alta la concentrazione. Poi chissà, potrebbe anche scapparci una post season che sarebbe comunque un traguardo prestigioso per la società».
Un primo bilancio della stagione, con la sosta della Coppa Italia alle porte, fa sorridere ma non essere contento al tecnico.
Il giemme Atripaldi e coach Molin |
«Onestamente i risultai sono più soddisfacenti rispetto alla qualità di gioco. Questo è dovuto anche a tutto ciò che abbiamo vissuto, come gli infortuni, la stabilità dei giocatori, il loro giocare insieme. Siamo comunque in linea con tutto ciò che dovevamo fare, ma personalmente avrei voluto avere una squadra che sapesse giocare meglio insieme. Noi, come staff tecnico, abbiamo decifrato la squadra, però la continuità delle prestazioni dei singoli coincidono e incidono sulla qualità del nostro gioco. Mi sarebbe piaciuto stessimo un passo avanti. Di strada ne abbiamo comunque fatta, ma i risultati sono più soddisfacenti di quello che mi sarebbe piaciuto avere dalla squadra».
La maggiore preoccupazione a questo punto, è in un contraccolpo psicologico del gruppo
«I ragazzi sono molto volubili e dipende gran parte da noi stessi. Finire bene una stagione con entusiasmo significa anche programmare la prossima stagione altrettanto bene. Quindi teniamo sempre la concentrazione alta, e non facciamoci influenzare da cose collaterali».
La sfida contro Milano può comunque rappresentare un ulteriore motivazione.
«I ragazzi sono molto ambiziosi, e molto spesso è successo che sono stati i primi a deprimersi difronte ad una sconfitta. Ogni volta che abbiamo pensato di poter fare il salto di qualità abbiamo subito uno stop, dunque non bisogna fare nessun passo indietro, ci mancano ancora dei punti, e la squadra non deve abbassare l'attenzione».
Sulle motivazioni della sfida a Milano.
«Una vetrina come Milano, che ha maggiore appeal rispetto a Cremona e Venezia, può farci giocare con maggiore motivazioni, e io lo spero vivamente, al massimo delle nostre possibilità, senza alcun timore reverenziale. Stanno diventando una squadra che in Italia non ha rivali, mentre in Europa stanno massacrando rivali forti. Mi auguro che i loro risultati, e gli investimenti di Armani, possano invogliare imprenditori a spendere nel mondo basket».
Le giovanili al "centro" della città
Atripaldi: «Entusiasti del progetto ai Salesiani»
caserta. Ieri mattina il giemme bianconero Marco Atripladi ha preso parte alla cerimonia presso l’Istituto Salesiano di Caserta, per la posa della prima pietra del nuovo impianto sportivo polivalente che sarà costruito. «Qualunque tipo di struttura nasca in una città è sempre importante per una società - esordisce il general manager Atripaldi -, qualsiasi sport essa pratichi. Siamo stati contenti di poter iniziare questo tipo di collaborazione con i Salesiani, e di questo ne dobbiamo essere fieri come Juvecaserta. Purtroppo, avendo quasi tutta la nostra attività giovanile a Castel Morrone, che è effettivamente fuori mano per i ragazzi, questo comporta un po’ di sacrifici da parte degli stessi giovani e soprattutto dei loro genitori. Con questa struttura che presto nascerà, abbiamo l’intento di ovviare a questo tipo di problematica. Come società, ripeto, non possiamo che essere molto fiduciosi e contenti di questo nuovo e grande progetto».
Con questa nuova struttura, potràiniziare un nuovo corso per il settore giovanile casertano, che potrà di fatto utilizzare un campo per le porprie attività nel pieno centro cittadino. Ma come stanno andando attualmente le compagini giovanili della Juvecaserta?
«Cè stato un cambio di rotta all’inizio di questa stagione - analizza il giemme -, e quindi abbiamo dovuto rivedere qualche cosa. Certamente c’è tanta voglia di ricominciare, ma per raggiungere dei risultati a livello giovanile ci vogliono degli ingredienti quali la passione, la voglia, la programmazione. Mi sono entusiasmato delle parole di Franco Marcelletti, presente domenica al PalaMaggiò, e che c’ha tenuto a sottolineare quanto di buono stiamo cercando di fare».
GI.BO.
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