LEGA A. Il giocatore nativo di Philadelphia approderà in città tra oggi e domani per esordire contro Avellino
La Juvecaserta ha scelto Moore come playmaker
Giovanni Bocciero
CASERTA. La notizia che tutti si aspettavano, è adesso ufficiale. La Juvecaserta ha il suo nuovo playmaker, il tassello che mancava nel puzzle di coach Lele Molin. Certo, non stiamo parlando di Duhon o di un’altra stella della NBA, ma comunque per quelle che sono le sue caratteristiche tecniche potrebbe rivelarsi l’acquisto azzeccato. Stiamo parlando ovviamente di Ronald K. Moore, giocatore statunitense nato il 14 luglio del 1988 in una delle città più prolifiche di cestisti di alto livello, ovvero Philadelphia.
L’ufficialità è giunta dalla stessa società, ma nella notte di lunedì ha preceduto tutto e tutti lo stesso giocatore, ovviamente attraverso i media più celeri del mondo, il social twitter. E proprio da quello stesso social non sono arrivati commenti o retweet provenienti da Venezia (a buon intenditore poche parole).
Moore è un playmaker rapido e un difensore molto solido, con mani veloci. Non ha un buon tiro in sospensione, e non è molto efficace come realizzatore, ma è decisamente un regista d’elite. È un giocatore che piace un po’ a tutti, dai compagni di squadra all’allenatore passando per i propri tifosi. Il suo jump shot è, purtroppo, parecchio incostante, ed è proprio a causa di questo che non è riuscito ad avere un’occasione nella NBA nonostante abbia lavorato ai vari camp estivi in vista soprattutto del Draft NBA 2010.
Perso quel treno, era destinato a costruirsi una carriera tra le leghe americane inferiori oppure in Europa, ed ha optato per la seconda strada. E chissà che in cuor suo non speri ancora in una possibile chiamata dalla lega più bella del mondo. Dopotutto, giocatori simili a lui, con il fisico snello ma allo stesso tempo tosto, e d’altezza di 183 centimetri ce ne sono stati.
Moore ha una grande visione di gioco, ed è stato nelle sue precedenti esperienze un vero punto di riferimento per i suoi compagni di squadra, pur non ricoprendo mai la figura di stella del proprio team. Giocatore che sembra essere molto energico sul parquet e soprattutto arriva all’ombra della Reggia con un’ottima forma fisica avendo disputato la sua ultima partita ufficiale, nella Superliga ucraina, circa una settimana fa.
Grazie alla sua innata capacità di distribuire la palla, è stato l’indiscusso leader in assist in ogni squadra in cui ha militato, e soprattutto ha guidato la speciale classifica a livello nazionale in più d’una circostanza quando giocava al college.
Non è un marcatore puro, e questo già lo abbiamo detto, ma proprio in virtù di ciò le squadre avversarie tendono spesso a battezzarlo al tiro dalla lunga distanza. Bisogna anche dire che non è assolutamente un mangia palloni, e nell’arco di una gara ha l’intelligenza di selezionarsi bene i tiri. Proprio per questo è diffusa tra gli addetti ai lavori l’idea che se riuscisse a compiere un ulteriore step sul suo jump shot meriterebbe un’occasione in NBA.
Caserta è sicuramente un’ottima vetrina per il giocatore nativo di Philadelphia. In casacca bianconera potrà esprimersi al meglio, sia per lo spazio che il tecnico gli concederà, sia per il suo modo di giocare. Infatti, armare i vari Brooks, Scott, Roberts, Mordente e via via continuando, con la possibilità di potersi ritagliare momenti in cui offendere il canestro avversario, lo potrà far emergere come un play di grande qualità e spessore. Le pratiche burocratiche dovrebbero essere state tutte sbrigate, ed è atteso in città tra oggi e domani. Sulla carta sembra tutto perfetto.
IL CURRICULUM. Famoso per il three-peat dei Siena Saints
Dopo quattro stagioni al college
diverse esperienze nell’Est Europa
CASERTA. Il nuovo play della Juvecaserta ha un curriculum non blasonato, ma comunque di tutto rispetto. Per quattro stagioni è stato il timoniere in NCAA (dal 2006 al 2010) all’università di Siena, prendendo i comandi della cabina di regia sin dalla sua stagione da freshman. Ha trascinato i Saints alla vittoria di tre regular season della MAAC e al famoso three-peat nella medesima conference collegiale, battendo Rider per 74-53 (2007/08), Niagara 77-70 (2008/09) e Fairfield 72-65 (2009/10).
Nelle sue prime due esperienze al torneo NCAA, Siena è sempre arrivata al secondo turno. Nel 2008 superò prima Vanderbilt per 83-62 (11 punti, 6 assist, 6 rimbalzi ma anche 6 perse per Moore) e poi perse contro Villanova 72-84 (3 punti, 5 assist, e 4 perse con 0/4 da 2, 1/3 da 3). La stagione successiva invece, Moore fu protagonista nella vittoria contro Ohio State per 74-72 dopo overtime, segnando la tripla del supplementare (65-65) e poi quella della vittoria. Poi perse contro Louisville per 72-79. Nella sua ultima apparizione al torneo, e con Siena favorita a raggiungere le Sweet16, uscì subito fuori contro Purdue per 64-72 (Moore 14 punti, 5 assist, 5 rimbalzi).
Le statistiche di Moore al college sono piuttosto appetibili, e dimostrano che è un giocatore all-around. Sempre in crescita il dato delle assist (5.3, 6.4 e 7.7), presente anche a rimbalzo (3.8) e ai recuperi (1.65). A ritroso invece le percentuali al tiro, suo autentico neo (39.9% da 2, 31.3% da 3 e 71.3% ai liberi nel 2007/08; 37.4% da 2, 34.8% da 3 e 65.2% ai liberi nel 2008/09; e 36% da 2, 21.8% da 3 e 64.1% ai liberi nel 2009/10). Come dicevamo, non un mangia palloni, ma uno che lo sa gestire bene, visto che di palle perse se ne contano solo 2.5. Sicuramente tante, ma bisogna considerare che si tratta pur sempre di un play.
Nell’estate del 2010 la scelta di venire nel Vecchio Continente. La prima squadra che lo ingaggia sono gli slovacchi del SPU Nitra, dove mette insieme 16.9 punti, 6.9 assist, 5 rimbalzi, in 35.3 minuti (48 presenze) con 38.8% da 2, 32.3% da 3 e 71.6% ai liberi. L’anno successivo è in Polonia con il PGE Turow, con cui gioca i preliminari di Eurolega e poi l’Eurocup (7.2 punti, 4.4 assist, 3.5 rimbalzi in 21.8 minuti (45 presenze) con il 41.1% da 2, 33% da 3 e il 74.4% ai liberi. Nel 2012/13 firma per l’Albacomp in Ungheria, dove realizza 11.5 punti, 6.3 assist, 3.8 rimbalzi in 33 minuti (45 presenze), con 46.4% da 2, 32.3% da 3 e il 72.5% ai liberi. Infine, l’esperienza in Ucraina al Cherkasy, da dove è stato prelevato (11.8 punti, 8.3 assist, 3.4 rimbalzi in 31 minuti (16 presenze) con il 43.6% da 2, 36.5% da 3 e il 78.4% ai liberi).
GB
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