DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 25/05/2015
L’ANDATA. Dopo la bella preseason tutto va a rotoli e la prima vittoria arriva solo al giro di boa
Juvecaserta, un avvio di stagione da incubo
da Giovanni Bocciero
CASERTA. Dopo la bella stagione precedente, con i playoff sfiorati d'un soffio, il telaio del roster pressoché rimasto intatto e con l'aggiunta durante il mercato estivo di tasselli che si pensavano fossero quasi dei lussi per il campionato italiano, la stagione 2014/15 della Juvecaserta non poteva che iniziare con una certa ambizione.
E questa era stata in un certo senso avallata dalle comunque soddisfacenti prestazioni in preseason con i vari tornei di Trapani, Brindisi e di quello casalingo al PalaMaggiò. Eppure proprio dalla finalissima del quadrangolare di casa la stagione ha preso purtroppo una piega diversa, tutt'altro che felice.
L'esordio in quel di Roma forse era stato profetico, visto che tra infortuni e acciacchi dell'ultimo momento i bianconeri a scendere sul parquet furono soltanto sette. Un segnale, decisamente nefasto ma non preventivabile. Sette giorni più tardi tocca a Brindisi violare l'impianto di Pezza delle Noci, in una gara che i pugliesi sostanzialmente conducono dall'inizio alla fine.
E nonostante questi segnali un po' tutti, società e ambiente, cercano di nascondere questo avvio abulico dietro ad una condizione fisica non ottimale. Un'altra settimana non basta per ritrovare la retta via visto che in trasferta contro Bologna arriva il terzo k.o. per i casertani dopo comunque aver fatto intravedere un minimo di recupero.
Il punto più basso da toccare è dietro l'angolo e neppure il doppio turno casalingo può evitarlo. Al PalaMaggiò arriva Pistoia, di certo non una squadra insormontabile, ma nonostante un serrato testa a testa quando c'è da vincere la gara con la testa la Juvecaserta si fa trovare impreparata. Successivamente c'è da affrontare Cremona, partita bruttissima, performance incommentabile e tifosi che all'intervallo quasi fanno invasione perché scontenti da ciò a cui stavano assistendo.
Addirittura toccherà all'allora presidente Carlo Barbagallo recarsi sotto la curva per stemperare un po' gli animi. Il post partita è frenetico, il giemme Atripaldi da le dimissioni, respinte dalla società, mentre si vocifera di un possibile esonero di coach Lele Molin che 48 ore dopo arriva puntuale.
Dopo alcune trattative si opta per ingaggiare il tecnico macedone ma trapiantato in Irpinia Zare Markovski. In settimana si hanno anche i primi movimenti di mercato con Richard Howell e Frank Gaines che salutano e Michele Antonutti e Dejan Ivanov che arrivano. A Capo d'Orlando si può fare ben poco anche se la sconfitta arriva davvero per una sciocchezza. Con Cantù, dopo aver avuto i possessi per chiudere la contesa si è andati ai supplementari e lì la benzina dei bianconeri è finita. A Venezia altra prestazione degna di nota per tre quarti circa, poi blackout totale e vittoria per gli avversari.
Il giorno dell'Immacolata al PalaMaggiò arriva Trento, siamo solo alla nona giornata eppure la gara assume le sembianze già di un match da dentro o fuori per la Juvecaserta. Ancora una volta manca una lira per fare un soldo, e questa volta ci si mette anche la sfortuna visto che la penetrazione di Michele Vitali per la possibile realizzazione della parità si blocca tra tabellone e ferro dopo forse un tocco del difensore: tempo scaduto e siamo così sullo 0-9.
IL GIEMME ATRIPALDI NEL MOMENTO DELLE DIMISSIONI |
Altro post partita intenso, con il patron Lello Iavazzi che addirittura viene bloccato all'uscita da un gruppo di ultras e con Marco Atripaldi che dopo esser stato contestato dalla tifoseria prima della partita questa volta lascia definitivamente Caserta.
In questa situazione surreale si va a Milano ed ovviamente arriva la decima sconfitta. Non era di certo questa la sfida da vincere, semmai quella successiva contro Varese ma la "doppia v" sembra proprio stregata. Neppure i nuovi arrivi di Aleksandar Capin e Bozhidar Avramov aiutano la causa bianconera, con coach Markovski che viene sollevato dall'incarico.
A questo punto la dirigenza bianconera decide di promuovere al ruolo di allenatore il casertano doc Vincenzo Esposito, che a Santo Stefano affronta i cugini di Avellino purtroppo perdendo. Nella trasferta di Sassari c'è da mandare giù ancora un boccone amaro, così come in quella di Reggio Emilio, ma nel frattempo ha fatto le valigie la stella Sam Young, che nella sua esperienza all'ombra della Reggia si è rivelato troppo individualista, forse addirittura spaccone, ma sicuramente come un pesce fuor d'acqua, abulico a ciò che gli stava succedendo intorno.
L'11 gennaio s'intravede finalmente la luce in fondo al tunnel. La cura di coach Esposito sembra funzionare e così nel match dell'ultima spiaggia contro la diretta concorrente per la salvezza Pesaro arriva quel successo. Un sospiro di sollievo, una boccata d'ossigeno che fanno concludere il girone d'andata con almeno due punti in classifica.
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