DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 01/06/2015
PAGELLE. Un anno travagliato con tanti cambiamenti fino all’ultima illusione
Diamo i voti alla stagione della Juvecaserta
di Giovanni Bocciero
CASERTA. Una stagione nefasta per la Juvecaserta si è chiusa. Si chiusa con una maggior amarezza visto che per poco non si stava realizzando il sogno salvezza che avrebbe permesso ai bianconero di concludere una incredibile rincorsa. Partire da quel negativo record di 0-14, con continui cambi sia del roster che per quanto riguarda gli allenatori, non ha certamente aiutato a trovare quella giusta alchimia di squadra che in realtà sembra non esserci mai stata neppure in occasione di quella preseason condita da vittorie fragorose contro avversari comunque di un certo livello.
FOTO CAROZZA |
Tutto fumo e niente arrosto in pratica, con giocatori etichettati come “pippe”, allenatori giudicati non all’altezza della situazione facendo tra l’altro cambiare fisionomia e ritmi alla squadra in base a quella che era la propria filosofia di gioco. In questo completo marasma non sono neppure mancate le folate e l’insurrezione del tifo casertano, che si è ribellato anche prepotentemente alle prestazioni orrende che la squadra collezionava.
A fare da ciliegina sulla torta ci hanno pensato i due soci, che da gennaio in poi si sono lasciati andare ad un teatrino che davvero c’azzeccava poco o nulla con la pallacanestro. Un continuo botta e risposta, un volersi puntare il dito manco si stesse in periodo di campagna elettorale per dire, secondo il proprio punto di vista perché si era sbagliato completamente il lavoro. Uno spettacolo indegno, appunto, che ha per svariato tempo fatto diventare Caserta e la Juvecaserta la barzelletta d’Italia.
Quasi in concomitanza con l’inizio di questa diatriba in seno alla società, sul campo qualcosa stava cambiando. Fatta una quasi epurazione, i bianconeri hanno trovato un loro equilibrio sul parquet. In men che non si dica è arrivata la prima vittoria, quella che ha permesso di gettarsi il recente passato alle spalle. E proprio perché l’appetito vien mangiando, sono stati infilati un sarie di successi che hanno riacceso l’entusiasmo dell’intera piazza che di colpo ha creduto che in fin dei conti la possibilità di salvarsi ci fosse. Un periodo non ottimale, con qualche sconfitta di troppo sia in casa che fuori casa ha rigettato nello sconforto squadra, città e società, che vedevano allontanarsi nuovamente quell’obiettivo minimo stagionale dopo che agli albori dell’anno agonistico si sperava e si credeva che si sarebbe potuto fare qualcosa di davvero incredibile, un po’ sulla falsariga dell’ottimo campionato disputato appena l’anno prima e con i playoff, questa volta, decisamente alla portata.
Il finale ha regalato una nuova insperata emozione. Con un filotto inaspettato di vittorie la Juvecaserta ha riaperto la corsa salvezza fino a quello scherzo del destino: lo spareggio di Pesaro. Partita secca e decisiva per la permanenza in Serie A, dove purtroppo i casertani non sono stati trovati all’altezza.
Marco Mordente 5: Per il capitano bianconero è stata una stagione davvero molto complicata. Più volte finito nell’occhio del ciclone, non è riuscito tranne in pochissime occasioni a far tramutare la sua grande voglia in prestazioni buone. Si contano davvero sulle dita di una mano le gare in cui è stato efficace per il risultato finale. Peccato.
Henry Domercant 6: L’ultimo innesto della squadra e forse quello a cui tutti i bianconeri si sono aggrappati per il rush finale. Appena arrivato ha dovuto trovare la miglior forma, poi è stato bloccato dall’infortunio e le critiche non si sono risparmiate. La classe comunque non è acqua, e lui l’ha dimostrato anche se non è servito.
Michele Vitali 5,5: Sarebbe dovuta essere la stagione della consacrazione per lui, ma purtroppo è stato tutt’altro. Ha iniziato il campionato come al solito fermo ai box. Dopo la riabilitazione è tornato e tutti pretendevano il massimo, come fosse l’ago della bilancia. A suon di prestazioni opache ha perso fiducia e non si è ripreso del tutto.
Claudio Tommasini 5: La sua stagione la si può, forse, far coincidere con l’avvento di Markovski in panchina. In quel periodo si è visto sicuramente il miglior Tommasini della stagione o addirittura del biennio casertano. Tanta energia ma forse poca qualità. Deve essere purtroppo incanalato e certamente il play non è il suo ruolo ideale.
Andrea Michelori 6: Come al solito un gladiatore che pur non stando bene fisicamente, e con l’età che avanza, butta il cuore oltre l’ostacolo. L’infortunio lo ha tenuto out per circa un mese, poi è stato utilizzato con il contagocce ma soprattutto nei momenti topici delle partite, dove la sua esperienza poteva fare la differenza. Non sempre preciso.
Michele Antonutti 7: Il giusto collante per la situazione tragica in cui versava la squadra. Giocatore bidimensionale utile tanto in attacco quanto in difesa. Energia e grinta da vendere è riuscito a fare sempre la cosa giusta al momento giusto, anche se in qualche partita non ha timbrato come al solito il cartellino. Comunque decisivo per la rincorsa.
Amedeo Tessitori 5,5: Un innesto per allungare la squadra e portare peso ad un reparto, quello lunghi, dove mancavano decisamente i centimetri. Ha avuto poco spazio e l’unica partita dove realmente ha dimostrato il suo potenziale è stata in quella di Milano. Ancora acerbo per questi palcoscenici, ma è da tenere d’occhio lo stesso.
Dejan Ivanov 8: Se c’è un giocatore a cui collegare tutto ciò di buono che è stato fatto in questa stagione, e allora questi non può che non essere lui. Prestazioni stratosferiche fatte ammirare un po’ dappertutto, uno che non si è mai dato per vinto, neppure quando aveva di fronte i pivot colored grossi e atletici. L’anima della riscossa.
Ronald Moore 6,5: Messo sulla griglia sin dall’inizio, imputandogli le sconfitte della squadra. Poi pian piano ha cercato di far vedere a sprazzi il giocatore ammirato nella passata stagione. E’ stato per tutto l’anno uno dei migliori assistman del campionato, dato da non sottovalutare. Nel finale è diventato sempre più protagonista.
Carleton Scott 6: Da lui ci si aspettava davvero tanto in questa stagione. Partito come erede designato di Brooks non ha atteso alle aspettative. Tentennante e pauroso in più di una circostanza, anche lui nelle ultime gare della stagione regolare ha fatto vedere di che pasta è fatto. Forse troppo tardi, resta il fatto che ci ha creduto fino alla fine.
Lorenzo Capuano 6: Un piccolo barlume di felicità in una stagione che ne ha regalate davvero poche. Stellina delle giovanili e aggregato in pianta stabile alla prima squadra, contro Venezia è stato gettato nella mischia ed ha realizzato i suoi primi punti della carriera, che si spera lo possa vedere per diverse volte ancora sui parquet della Serie A.
Vincenzo Esposito 7: C’è poco da fare, è stato l’anima della Juvecaserta di questa stagione. Ogni vittoria ed ogni impresa portavano il suo marchio di fabbrica, quella grinta che lo ha contraddistinto per tutta la sua carriera da giocatore. Nello spareggio di Pesaro non è riuscito a leggere tatticamente la partita, ma ha quasi centrato il miracolo sportivo.
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