DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 11/01/2016
ASG2016. L’ala di Seattle ha conteso lo Slam Dunk Contest
Juvecaserta, Hunt e Downs si mettono in grande evidenza
I due giocatori c’hanno messo un po’ per ambientarsi ma poi si sono ritagliati il loro piccolo spazio nel match
di Giovanni Bocciero
CAVIT TEAM 154
DOLOMITI ENERGIA148
(35-46; 66-78; 108-108)
CAVIT TEAM: Jamel McLean 4, Pietro Aradori 6, Stefano Tonut 4, Mike Green 13, Abdul Gaddy 2, JaJuan Johnson 27, James Nunnally 14, Tyrus McGee 35, Achille Polonara 8, Alex Kirk 31, Dario Hunt 10, All. Dan Peterson- Max Menetti.
DOLOMITI ENERGIA: Micah Downs 13, David Logan 28, Julian Wright 6, Awudu Abass 16, Luca Vitali 3, Austin Daye 20, Davide Pascolo 4, Michael Bramos 5, Wayne Blackshear 6, Semaj Christon 10, Krunoslav Simon 14, Dewayne White 23, All. Valerio Bianchini- Maurizio Buscaglia.
CASERTA. Al PalaTrento è andata in scena la 30esima edizione dell’All Star Game Italia, e per il secondo anno consecutivo il format della kermesse ha abbandonato la partecipazione della Nazionale azzurra per vedersi affrontare due selezioni con un mix tra giocatori italiani ed internazionali. Questo permette sicuramente che lo spettacolo offerto dalle due compagini sia molto omogeneo sul parquet, ed il palazzo trentino piuttosto gremito sembra apprezzare sin dalla palla a due. Pronti e via, di difesa non se ne vede assolutamente, in compenso sono tanti i canestri che arrivano soprattutto in due modi: su pick and roll da cui nascono alley-oop o tagli; oppure nei più classici cutch and shot dall’arco dei tre punti dove c’è poca circolazione e si tira al primo passaggio. Tutto nella regola, insomma, per questo evento che è creato proprio per liberare da qualsivoglia pressione da prestazione i giocatori ed esaltare la loro creatività, fantasia e spregiudicatezza all’unico fine di far divertire il pubblico e rendere spettacolare la gara.
Per quanto riguarda i due giocatori della Juvecaserta coinvolti, Dario Hunt e Micah Downs, i bianconeri ci mettono un po’ prima di adattarsi all’ambiente. Hunt salta per due alley-oop ma il tempismo è ciò che manca. Dall’altra parte non fa meglio Downs che alla prima azione vorrebbe saltare per inchiodare un’assistenza, ma si infastidisce con un compagno, così come nell’azione successiva dove in contropiede passa un pallone a metà tra due compagni. E’ nel secondo periodo che entrambi riescono a timbrare il cartellino, ma il meglio deve ancora arrivare, soprattutto perché all’intervallo c’è lo Slam Dunk Contest. Nel break tra primo e secondo quarto, intanto, è tempo del Three Point Contest, al quale vi è un vero e proprio intruso. Infatti, oltre agli annunciati Michael Bramos, Tyrus McGee, Krunoslav Simon (che vincerà) e Alex Kirk (che sarà l’Mvp dell’All Star Game), i social hanno chiesto a gran voce la presenza di David Logan. Il cecchino di Sassari non è stato però letale. E non lo è stato, per certi versi, neppure l’ala bianconera di Seattle, visto che Downs ha conteso la gara delle schiacciate ad Awudu Abass, che con la dedica a Kobe Bryant ha alzato il trofeo. Archiviati i contest, si è ripreso a giocare la partita e qui sia il numero 1 che il numero 4 casertani si sono ritagliati il loro piccolo spazio raggiungendo la doppia cifra.
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