L'Akery espugna il parquet del Parete
BASKET PARETE- AKERY ACERRA 51- 69 (12- 21; 22- 41;
36- 55)
PARETE: Macchione 3, Marino,
Chiariello, Sociale, D’Angelo 16, Puca 8, Vitale M. 8, Di Gaetano n.e.,
Tarantino 1, Parascandola 15, Capano, All. Pepe.
ACERRA: Alise 26, Belfiore 10,
Puzone 2, Guida 8, De Martino 2, Esposito 11, Fauci 2, Picardi 8, Tarantino, All.
Fatigati.
ARBITRI: Alfredo Di Lauro e
Vittorio Patanè di San Tammaro.
ACERRA (Gio.Boc.) – È nettamente l’Akery Acerra in
versione trasferta che convince in questo inizio di campionato, visto che gli
acerrani sono riusciti ad inanellare la terza vittoria consecutiva lontano dal
proprio campo di gioco. Evidentemente di fronte al proprio pubblico Esposito e
compagni sentono maggiore pressione, che invece non si materializza quando
indossano l’abito da ospiti. L’Akery parte subito forte serrando i ranghi in
difesa e attaccando con grande ordine, con un Belfiore che si sveglia dopo le
ultime prestazioni non ottimali, che trascina i granata sul più nove al termine
della prima frazione di gioco.
Nel secondo periodo il copione non cambia,
infatti i ragazzi di coach Fatigati non perdono la concentrazione e sfruttano
ogni errore dei padroni di casa per aumentare il divario. Al riposo lungo
l’Akery ha 19 lunghezze di vantaggio, che gli permetterebbero di amministrare
il gioco nel secondo tempo. Al rientro però gli acerrani si rilassano fin
troppo, e lasciano la possibilità al Parete di poter accorciare lo svantaggio.
Per fortuna ci pensa Alise a respingere le velleità dei padroni di casa,
mantenendo il distacco praticamente invariato al 30’. L’ultimo quarto si
disputa sulla falsariga della frazione precedente, nonostante coach Fatigati
opti per le rotazioni, così da ricercare la massima concentrazione da tutti i
suoi elementi. I granata però sono troppo deconcentrati, e più volte potrebbero
mettere a repentaglio l’intero match, se solo i padroni di casa sapessero
sfruttare l’occasione. Il Parete infatti non ne approfitta, ed è costretto ad
alzare bandiera bianca in una gara che forse l’avrebbe potuto vedere vincitore,
se solo fosse stato più concreto offensivamente.
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