DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 29/06/2014
FINALE SCUDETTO. Alessandro nel nome del padre Nando, trascina le “scarpette rosse” ed è Mvp
Milano festeggia lo scudetto con un altro Gentile
EA7 ARMANI MILANO 74
MONTEPASCHI SIENA 67
(19-9; 36-29; 48-54)
MILANO: Jerrells 8, Langford 9, Gentile 18, Melli 11, Samuels 6; Cerella 2, Hackett 7, Kangur, Wallace, Lawal 6, Moss 7, Tourè n.e., All. Banchi.
SIENA: Haynes 14, Janning 7, Carter 13, Ress, Hunter 9; Viggiano 5, Ortner 2, Nelson 2, Green 15, Cournooh n.e., Udom n.e., Bucarelli n.e., All. Crespi.
ARBITRI: Saverio Lanzarini, Carmelo Paternicò, Luigi Lamonica.
MILANO. La prima gara sette di finale nella storia del basket italiano si apre con grande intensità soprattutto per i padroni di casa, che mettono tanta aggressività in difesa. Siena pare guardinga e perde qualche pallone di troppo. Il primo squillo è l’alley-oop di Hunter che inchioda i primi due punti per i senesi. Alessandro Gentile, il grande atteso dopo esser stato scelto al Draft Nba, s’iscrive a referto con un palleggio, arresto e tiro, ma si continua a segnare con il contagocce. La Montepaschi si da una scossa con gli inserimenti di Nelson e Viggiano, piazzando un 5-0. Milano è però più in palla, Langford trova il fondo della retina nella sua prima vera azione personale e Melli realizza dall’arco.
Il secondo quarto vede Siena ancora con problemi in attacco, con i vari Janning, Green e Haynes inconcludenti. L’Olimpia dal canto suo non affonda, e solo dopo 2’ Hackett realizza da tre. La Mens Sana accorcia dalla lunetta con Carter e Ortner, ma cresce soprattutto in difesa. Ogni volta che Siena si avvicina Milano subito risponde, e così Langford realizza un gioco da tre punti prima che Green metta altri tre punti.
La ripresa inizia con un ribaltamento di Gentile che serve su di un piatto d’argento a Jerrells, l’eroe di gara sei, una tripla difficile da sbagliare. Siena esce forte dal timeout e piazza un 8-0 di break con Hunter finalmente protagonista. E’ Carter però il trascinatore degli ospiti, realizzando due bombe consecutive che confezionano il sorpasso (43-45). Milano perde alcune certezze e forza qualche conclusione di troppo, mentre la produzione offensiva senese cresce anche grazie ai rimbalzi in attacco. E dopo l’ennesimo errore di Samuels si sentono dei fischi dalle tribune del Forum. La squadra di coach Crespi continua a macinare gioco soprattutto con un’ottima circolazione della palla. Langford invece, sempre in doppia cifra nella serie finale tranne che in questa gara sette, è piuttosto innervosito e continua a faticare per segnare con continuità.
L’ultimo periodo inizia con la scossa che prova a darla Gentile dalla lunetta. Milano, ovviamente, stringe i denti e prova a capovolgere l’inerzia della gara. Ci pensano Lawal e Moss a segnare seppur con l’aiuto del ferro. Ma Siena non molla, incitata dai propri tifosi che occupano soltanto una piccola fetta dell’impianto di Assago. La rimonta è ancora opera di Gentile, che manda a segno lo jumper, e poi si rivede Jerrells che spara dall’arco e trova la parità (62-62). Con il possesso del possibile vantaggio, Hackett prova la penetrazione ma sbaglia, eppure arriva Melli per il tap-in vincente che regala il sorpasso alle “scarpette rosse”. Il playmaker della Nazionale italiana sale in cattedra poco dopo, quando recupera il pallone in difesa strappandolo dalle mani dell’avversario e converte subito il contropiede con un gioco da tre punti. Siena sembra alle corde, ed è una coppia di ex senesi che, di fatto, gli spezza le gambe. Hackett penetra e scarica in angolo per Moss che centra l’obiettivo dall’arco. E’ il canestro della staffa, quello che regala il 26mo scudetto a Milano, atteso da ben diciotto anni, da quel lontano 1996. La differenza, alla fine, l’ha fatta proprio la difesa milanese, che negli ultimi possessi ha costretto gli avversari a perdere il pallone oppure a prendere dei tiri molto comolicati. Mvp, ovviamente, Alessandro Gentile.
GIBO
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