DA CRONACHE DI CASERTA DEL 08/11/2012
Il Maddaloni ha dimenticato la parola sconfitta
di Giovanni Bocciero
MADDALONI – Una prova maiuscola, di carattere, quasi da
corazzata del campionato, quella offerta dalla Cover Maddaloni domenica contro
chi, di corazzata, lo è davvero sul campo e non solo sulla carta, ovvero la
Gammauto Molfetta. Qualche settimana fa Sasà Desiato, il leader emotivo dei
calatini, dichiarò che era importante ad inizio torneo entrare in una mentalità
vincente, che poi avrebbe condizionato in positivo tutto il campionato.
Domenica si è vinto davvero da vincenti, perché ribaltare come un calzino il
-14 (27-41) del 20’, contro una signora squadra come è questo Molfetta, non
succede certamente in tutte le partite. Dalla Puglia hanno recriminato per
l’arbitraggio, presentando addirittura un esposto alla Fip, ma la partita non
si è vinta grazie a presunti aiuti arbitrali, perché è vero che la direzione
della gara è stata al limite dello scandaloso, ma nonostante ciò, i due in
‘grigio’ sono stati bravi ad applicare un metro equo, seppur tra i mille errori
di giudizio, talvolta troppo frettolosi e punitivi. Basti pensare ai tecnici
per proteste a Teofilo, Corvino e alla panchina maddalonese, e ai due
antisportivi a Chiavazzo e Rusciano. Nulla di tutto ciò ha permesso il recupero
e il sorpasso dei biancoblu a discapito di un Molfetta, che ha invece sentito
la pressione di vedersi sfuggire di mano una gara, condotta con 12-13 punti di
vantaggio per tutto il primo tempo. La spiegazione scientifica c’è sempre, e
basta andarsi a vedere le statistiche, che hanno visto i maddalonesi tirare nei
primi 20’ con un triste 37% da due (7/19) e un improponibile, forse perché non
abituati, 18% da tre (2/11). Dal canto loro gli ospiti stavano tirando con il
43% (10/23) ed il 31% (5/16). La differenza sostanziale stava proprio in quelle
tre triple segnate in più dai molfettesi.
Nel secondo tempo c’è stato un cambio
radicale, ma non dell’arbitraggio, bensì delle percentuali al tiro. Infatti
Ferrante e compagni hanno ritrovato la giusta mira, ed hanno aggiustato le
cifre al termine della partita in 44% da due (17/39) e in 32% da tre (8/25), ma
soprattutto un importantissimo 25/25 ai liberi. È lì che la gara è stata
rivoltata come un calzino, se poi ci mettiamo le 21 palle recuperate (9 al
20’), tre a testa per D’Isep, Chiavazzo e Rusciano, che si è tolto lo sfizio
addirittura di segnare in contropiede sul suo ultimo recupero, il
capovolgimento sembra più che meritato. Ancora un dato statistico rivela che, i
due quintetti mandati in campo dai coach Massaro e Gesmundo, hanno realizzato
ciascuno 70 punti, la differenza valevole per il punteggio finale di 83-77 l’ha
dunque fatta la panchina, con Garofalo (9 punti) e D’Isep (4) che ne hanno
realizzati 13, e il solo Grimaldi per il Molfetta fermatosi a 7. Un ultimo
elogio va fatto poi a Peppe Piscitelli, che non sarà stato utile in attacco
avendo segnato soli 2 punti, ma chiudere con 14 rimbalzi di cui 5 offensivi,
contro avversari del calibro di De Falco e Lombardo, sarà una goduria
raccontarlo ai nipotini.
Nessun commento:
Posta un commento