DA CRONACHE DI CASERTA DEL 06/11/2012
La Cover Maddaloni soffre ma supera la Gammauto Molfetta
COVER MADDALONI- GAMMAUTO MOLFETTA 83- 77
(13- 25; 27- 41; 55- 56)
MADDALONI: Desiato 17, Ferrante 17, Chiavazzo 24, Piscitelli 2,
Rusciano 10; Garofalo 9, D’Isep 4, Pascarella n.e., Di Vico n.e., Salanti n.e.,
All. Massaro.
MOLFETTA: Corvino 25, Di Lauro 9, Teofilo 16, Lombardo 12, De Falco
8; Grimaldi 7, De Gennaro, Sallustio n.e., Azzollini n.e., Del Rosso n.e., All.
Gesmundo.
ARBITRI: Simone Patti di Chieti (CH) e Marco Catani di Pescara (PE).
NOTE: 800 spettatori circa, 50 ospiti. Uscito per 5 falli Di Lauro
(39’). Falli tecnici a Garofalo (12’), Desiato (14’), Teofilo (25’) e Corvino
(25’). Falli antisportivi a Rusciano (28’) e Chiavazzo (33’). Espulso Lombardo
(34’).
di Giovanni Bocciero
MADDALONI
– La Cover Maddaloni non ha più intenzione di
fermarsi, e batte sudando le proverbiali sette camicie la corazzata Molfetta, allungando
la striscia a quota 40 ‘doppie v’. Dopo 2’ di gara piuttosto confusionari,
forse per l’attesa di questo big match, è Chiavazzo ad aprire le danze con una
volata fino in fondo. Molfetta prova a far girare il pallone, per far muovere
la difesa maddalonese che lascia qualche buco in cui sono bravi ad infilarsi
Teofilo e l’ex di turno De Falco. La risposta passa dalle mani di Luciano Rusciano, che prova a far sentire
il proprio fisico nel pitturato avversario, prima segnando di gancio appoggiato
al tabellone, e poi riciclando un pallone a rimbalzo offensivo depositandolo
nel cesto (8-6). Quando al 4’ Corvino commette il suo secondo fallo, e viene
richiamato in panca, i giocatori molfettesi si responsabilizzano di più, avendo
il proprio play fuori, ma soprattutto trovano quattro bombe consecutive che li lanciano
sul 10-22. Il Maddaloni cade nella frenesia di voler colmare nel minor tempo
possibile questo gap, e allora cerca di armare la mano di Ferrante al tiro
pesante, che però si dimostra piuttosto freddina. Non avendo questa opzione
tattica, visto lo 0/3 da tre e il non fantastico 5/15 al tiro, la palla spesso
stagna nelle mani dei biancoblu che si affidano a sortite individuali, in una
delle quali Chiavazzo mette a segno un bel gioco da tre punti per il momentaneo
13-24. La seconda frazione di gioco si apre proprio come la precedente, ovvero
tanti errori e gioco piuttosto confusionario. È Sasà Desiato che prova a suonare la carica, mandando a segno una
tripla fronte a canestro dopo aver ricevuto palla da Rusciano in post basso, e
aver trasformato entrambi i liberi sul fallo subito nell’azione successiva
(18-26). Nel primo quarto Molfetta aveva piazzato il break decisivo grazie al
tiro pesante, nel secondo ha invece sfruttato le crepe difensive del Maddaloni
per entrare e segnare da sotto. Il tecnico per simulazione di sfondo fischiato
a Garofalo complica ancor di più la missione recupero dei calatini, che
piombano sotto di quindici lunghezze. Ancora uno slalom di Desiato permette di
restare a galla i suoi, ma ciò che maggiormente da sollievo è la tripla
realizzata al 17’ dall’angolo da Ferrante (25-37), che fin lì era ancora
all’asciutto.
Al rientro dagli spogliatoi doveva cambiare assolutamente la
marcia dei padroni di casa, se volevano recuperare questa gara. Eppure la
tripla di Corvino (29-44) faceva presagire davvero il peggio per i ragazzi di
coach Massaro. Invece, si mette in proprio Francesco
Chiavazzo e piazza un break di 7-0 che riporta i suoi sul 36-46. Prima è
bravo ad infilarsi nel buco lasciato dalla difesa pugliese, poi punisce dai
6,75, con tanto di dedica ed incitamento verso il pubblico. Nel giro di un
minuto poi, prima Teofilo e poi Corvino si vedono recapitare un fallo tecnico per
proteste, e dalla linea della carità è glaciale Davide Ferrante, che nel solo terzo quarto farà 6/6. Gli ospiti
sembrano accusare il colpo, più mentale che fisico, e allora sale in cattedra
capitan Nino Garofalo, che veste i
panni del chirurgo e mette i “punti di sutura” prima del 49-50, e poi del 55-56
di fine terzo periodo. L’ultimo quarto è un susseguirsi di emozioni, con
Corvino che torna a pungere da tre, e Ferrante che risponde con la stessa
moneta (60-63). Coach Massaro allora
prende la scelta tattica meglio riuscita, decidendo di attaccare il
“francobollo” Adriano D’Isep a
Corvino. Nei quattro minuti in campo, D’Isep recupera tre palloni, scippandoli
dalle mani dell’avversario, e si rende artefice del rimbalzo offensivo,
trasformato in due punti, che causerà l’espulsione di Lombardo che appoggia una
mano galeotta sul viso del biancoblu. La decisione arbitrale fa esplodere un
tafferuglio sugli spalti tra tifosi, sedato dagli stessi giocatori dal campo. I
liberi consento al Maddaloni il primo vantaggio (64-63), anche se Teofilo
dall’altra parte rimette le cose a posto con una bomba allo scadere dei 24”.
Nel finale i calatini sfruttano tutti i liberi a loro disposizione (25/25),
mentre i molfettesi vanno fuori giri perdendo diversi palloni in modo anche
banale.
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