domenica 6 aprile 2014

Il San Michele fa il suo dovere, Taranto battuto

COMUNICATO STAMPA PALL. SAN MICHELE DEL 07/04/2014

Il San Michele fa il suo dovere, Taranto battuto

Gruppo Ventrone Maddaloni- Cus Jonico Taranto 87-70
Maddaloni: Pratillo, Piscitelli 6, Mastropietro 3, Moccia 8, Desiato 18, Loncarevic 8, Garofalo 8, Rusciano 10, Greco 12, Chiavazzo 14, All. Massaro.
Taranto: Bisanti, Leoncavallo 3, Fanelli 6, Moliterni 24, Giuffrè 9, Valentini 16, Salerno 3, Pannella n.e., Sarli 9, Marzulli n.e., All. Leale.
Parziali: 18-22; 35-42, 61-52
Arbitri: Ivan Cordone di Vigevano (PV) e Mirko Moreno Di Franco di Siziano (PV).

Cronaca: Non commette passi falsi il Gruppo Ventrone Maddaloni, che ha la meglio del Taranto anche se gli ospiti ha avuto sicuramente un approccio di gara migliore. Dopotutto, i tarantini, alla loro ultima partita della stagione regolare (l'ultimo turno riposeranno), avevano l'unico obiettivo di espugnare il Pala Angioni-Caliendo. L'impresa è naufragata mestamente sotto i colpi dei biancazzurri nel secondo tempo.
La palla a due dell'incontro
La gara ha inizio con una buona partenza dei viandanti, molto più concreti rispetto ai padroni di casa. Il punteggio è però in sostanziale equilibrio, e dopo 3' di gioco si è sul 8 pari. Il Taranto influisce molto sul match dei calatini, con una difesa solida che concede davvero pochi spazi. Tutto sommato però, i ragazzi di coach Massimo Massaro trovano un paio di bombe importanti, che rilanciano il Maddaloni sul 18-16 al 7' dopo aver inseguito per svariati minuti. I tarantini riescono a conquistare qualche buon rimbalzo offensivo, dai quali nascono i canestri su seconda chance che li portano a chiudere in vantaggio la prima frazione.
Il secondo quarto non si discosta molto dai ritmi dei primi dieci minuti. Il Taranto è abituato a rendere le gare molto lente, attaccando con razionalità senza mai premere il piede sull'acceleratore. Ed è così che raggiungono addirittura gli otto punti di vantaggio (21-29 all'8') che costringono la panchina rivale a chiamare un timeout. Il divario resta quasi lo stesso per il resto dei minuti, in virtù soprattutto del fatto che i maddalonesi vengono costretti a perdere tanti palloni dalla difesa jonica. Ma quello che fa la differenza, è che i biancazzurri non riescono a sciogliersi, troppo contratti e tesi per la posta in palio. Il Taranto allora è bravo ad approfittarne, e a costruire il proprio vantaggio sugli errori dei rivali.
Al rientro dagli spogliatoi la musica non sembra cambiare, visto che dopo la prima parte della terza frazione sono ancora sette i punti che dividono le due formazioni (45-52). Al Maddaloni sostanzialmente mancava la spinta giusta, quella azione che avrebbe fatto accendere Salvatore Desiato e compagni. E di lì a poco questa scintilla si sarebbe accesa. In men che non si dica, il gap era stato del tutto ricucito, e soprattutto sfruttando la stanchezza dei tarantini, il Maddaloni ha anche messo la freccia allungando sul più sette al termine del terzo quarto.
L'ultimo periodo di gioco, è un susseguirsi di emozioni soltanto a favore dei padroni di casa, che finalmente distesi dal punto di vista mentale, hanno dato sfogo a tutta l'energia che tenevano in corpo. Il Maddaloni ha praticamente capovolgo il piano gara, facendo esattamente quello che maggiormente mette k.o. il Taranto: difesa stretta e che fa nascere dai recuperi rapidi e chirurgici contropiedi. E quando parte la 4x100 biancazzurra, son dolori per qualsiasi avversario. Il Taranto cade sotto i colpi degli avversari senza nemmeno cercare di reagire, e quando si giunge addirittura sul punteggio di 77-57 al 35', coach Leale preferisce chiamare un minuto di sospensione per fermare questa emorragia, che ormai i danni li ha già procurati, e pure nettamente. La partita in pratica non racconta nulla più, se non fosse per l'ingresso in campo degli under Mastropietro e Pratillo, con il primo che manda a bersaglio anche una tripla dall'angolo.


Addetto Stampa
Pall. San Michele
Giovanni Bocciero

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