DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 02/04/2014
LEGA A. La Juvecaserta ha rimediato a Bologna una sconfitta che fa male, nel prossimo turno nessun errore
Il coro dei tifosi: «Con Varese servono i due punti»
CASERTA. La Juvecaserta si è lecc ata le ferite dopo la sconfitta rimediata a Bologna. Una battuta d’arresto che ha sorpreso anche la dirigenza, non a caso il giemme Marco Atripaldi ha provveduto a fare una tirata d’orecchie alla squadra.
Ma adesso sotto con l’impegno di Varese, e soprattutto vediamo cosa ne pensano i tifosi, con il supporter Vincenzo Cocchinone, 36enne nato e residente a Caserta, operaio, tifa per la Juvecaserta dal 1992, visto che prima seguiva soltanto, ahinoi, il calcio. Poi, fortunatamente, un amico lo portò a vedere una partita di pallacanestro e da lì è sbocciata la passione per questo sport e per la Juvecaserta, naturalmente.
Iniziamo dalla gara di Bologna, una sconfitta che brucia per come è arrivata?
«Effettivamente è stata una sconfitta che fa male per come è arrivata, perchè la Juvecaserta aveva iniziato benissimo. Però bisogna considerare che a Bologna non è mai facile vincere, e che oltretutto la Virtus non è quella di quattro settimane fa».
Se fossi stato tu l’allenatore, avresti preso qualche decisione tattica diversa, soprattutto nel finale?
«Al coach Lele Molin non si può rimproverare quasi nulla. Caserta ha sbagliato molto al tiro libero, e il tecnico fischiato a Tony Easley, anche se è arrivato nel primo tempo, ha avuto il suo peso. Oramai siamo a fine stagione, e si è capito che l’allenatore non ama molto chiamare i timeout, e questo forse può essere l’unico rimprovero che gli si può fare».
Secondo te, chi è stato il migliore in campo tra i bianconeri all'Unipol Arena?
«Penso che il migliore in campo a Bologna sia stato Ronald Moore, che nel finale della partita ha accusato la stanchezza visto che è stato in campo per ben 37 minuti».
Veniamo adesso al capitolo legato a Tony Easley. Come gestiresti il lungo alla luce delle sue ultime prestazioni e con il ritorno a Caserta di Cameron Moore?
«Easley è un gran simpaticone ed è un ottimo uomo spogliatoio, ma io sinceramente se Cameron Moore è in condizioni fisiche buone per poter scendere in campo, lo proverei ad inserire. Anche se, sono molto deluso dal suo comportamento perchè mi sembrano troppi i tre mesi di stop per un infortunio al menisco. Comunque sono decisioni che spetteranno all’allenatore, che lo vedrà negli allenamenti di questa settimana e valuterà il da farsi».
Ronald Moore sembra sempre più leader di questa squadra, ma chi è davvero essenziale per le sorti della Juvecaserta?
«Moore è stato un grande acquisto da parte della società. In questa squadra Jeff Brooks è il leader essendo insieme a capitan Marco Mordente e al gladiatore Andrea Michelori il più esperto, nonostante i 25 anni. Ma nella Juvecaserta sono essenziali Carleton Scott e Michele Vitali, che partendo dalla panchina con la loro energia possono cambiare l’andamento della gara».
Alla luce degli altri risultati, Bologna assume sempre più le sembianze di un’occasione persa per i bianconeri. Ma Caserta, nel tuo pensiero, riuscirà a centrare i playoff?
«Caserta per centrare i playoff deve sbloccarsi inevitabilmente in trasferta, visto che dovrà affrontare tre partite fuori casa e due al PalaMaggò, di cui una contro Siena».
Sempre in ottica playoff, potrebbe già essere decisiva la prossima trasferta a Varese. Che partita t'aspetti?
«Giocare a Varese è sempre difficile, ed è anche probabile che in settimana arrivi un nuovo acquisto in casa Cimberio visto che Keydren Clark è stato messo fuori rosa ed è in procinto di dire addio. E poi bisognerà vedere se Linton Johnson recupera visto che con Cantù non ha giocato. Ma la Juvecaserta se vuole credere nei playoff non può permettersi di perdere contro una squadra che ha poche motivazioni in virtù del fatto che è salva e le possibilità per la post season sono quasi impossibili».
Quale è stata la cosa più folle che hai fatto per amore della Juvecaserta?
«Essendo un operaio e turnista, molte volte ho lasciato il lavoro in anticipo o sono andato più tardi per amore della Juvecaserta, per seguirla in televisione o al palazzetto».
Il tuo personale messaggio alla dirigenza per tutto il lavoro e i sacrifici fatti fin qui?
«Un grazie mille alla dirigenza per quello che hanno fatto sperando che arrivino nuovi soci. Quando qualcuno critica io ci resto male perchè senza Lello Iavazzi e Carlo Barbagallo oggi non ci sarebbe più la pallacanestro a Caserta. In tal senso sono rimasto molto deluso dagli ex dirigenti che hanno lasciato una società con dei debiti da ripianare».
Il sogno che speri in futuro possa realizzarsi per la Juvecaserta?
«Il sogno nel cassetto sarebbe il secondo tricolore, il mio primo personale che potrebbe rilanciare la nostra città che ultimamente viene riconosciuta come la Terra dei Fuochi, anche se non è così come ha testimoniato l’allenatore Max Oldoini che è stato qui a Caserta per ben sei anni».
Ma adesso sotto con l’impegno di Varese, e soprattutto vediamo cosa ne pensano i tifosi, con il supporter Vincenzo Cocchinone, 36enne nato e residente a Caserta, operaio, tifa per la Juvecaserta dal 1992, visto che prima seguiva soltanto, ahinoi, il calcio. Poi, fortunatamente, un amico lo portò a vedere una partita di pallacanestro e da lì è sbocciata la passione per questo sport e per la Juvecaserta, naturalmente.
Iniziamo dalla gara di Bologna, una sconfitta che brucia per come è arrivata?
«Effettivamente è stata una sconfitta che fa male per come è arrivata, perchè la Juvecaserta aveva iniziato benissimo. Però bisogna considerare che a Bologna non è mai facile vincere, e che oltretutto la Virtus non è quella di quattro settimane fa».
Se fossi stato tu l’allenatore, avresti preso qualche decisione tattica diversa, soprattutto nel finale?
«Al coach Lele Molin non si può rimproverare quasi nulla. Caserta ha sbagliato molto al tiro libero, e il tecnico fischiato a Tony Easley, anche se è arrivato nel primo tempo, ha avuto il suo peso. Oramai siamo a fine stagione, e si è capito che l’allenatore non ama molto chiamare i timeout, e questo forse può essere l’unico rimprovero che gli si può fare».
Secondo te, chi è stato il migliore in campo tra i bianconeri all'Unipol Arena?
«Penso che il migliore in campo a Bologna sia stato Ronald Moore, che nel finale della partita ha accusato la stanchezza visto che è stato in campo per ben 37 minuti».
Veniamo adesso al capitolo legato a Tony Easley. Come gestiresti il lungo alla luce delle sue ultime prestazioni e con il ritorno a Caserta di Cameron Moore?
«Easley è un gran simpaticone ed è un ottimo uomo spogliatoio, ma io sinceramente se Cameron Moore è in condizioni fisiche buone per poter scendere in campo, lo proverei ad inserire. Anche se, sono molto deluso dal suo comportamento perchè mi sembrano troppi i tre mesi di stop per un infortunio al menisco. Comunque sono decisioni che spetteranno all’allenatore, che lo vedrà negli allenamenti di questa settimana e valuterà il da farsi».
Ronald Moore sembra sempre più leader di questa squadra, ma chi è davvero essenziale per le sorti della Juvecaserta?
«Moore è stato un grande acquisto da parte della società. In questa squadra Jeff Brooks è il leader essendo insieme a capitan Marco Mordente e al gladiatore Andrea Michelori il più esperto, nonostante i 25 anni. Ma nella Juvecaserta sono essenziali Carleton Scott e Michele Vitali, che partendo dalla panchina con la loro energia possono cambiare l’andamento della gara».
Alla luce degli altri risultati, Bologna assume sempre più le sembianze di un’occasione persa per i bianconeri. Ma Caserta, nel tuo pensiero, riuscirà a centrare i playoff?
«Caserta per centrare i playoff deve sbloccarsi inevitabilmente in trasferta, visto che dovrà affrontare tre partite fuori casa e due al PalaMaggò, di cui una contro Siena».
Sempre in ottica playoff, potrebbe già essere decisiva la prossima trasferta a Varese. Che partita t'aspetti?
«Giocare a Varese è sempre difficile, ed è anche probabile che in settimana arrivi un nuovo acquisto in casa Cimberio visto che Keydren Clark è stato messo fuori rosa ed è in procinto di dire addio. E poi bisognerà vedere se Linton Johnson recupera visto che con Cantù non ha giocato. Ma la Juvecaserta se vuole credere nei playoff non può permettersi di perdere contro una squadra che ha poche motivazioni in virtù del fatto che è salva e le possibilità per la post season sono quasi impossibili».
Quale è stata la cosa più folle che hai fatto per amore della Juvecaserta?
«Essendo un operaio e turnista, molte volte ho lasciato il lavoro in anticipo o sono andato più tardi per amore della Juvecaserta, per seguirla in televisione o al palazzetto».
Il tuo personale messaggio alla dirigenza per tutto il lavoro e i sacrifici fatti fin qui?
«Un grazie mille alla dirigenza per quello che hanno fatto sperando che arrivino nuovi soci. Quando qualcuno critica io ci resto male perchè senza Lello Iavazzi e Carlo Barbagallo oggi non ci sarebbe più la pallacanestro a Caserta. In tal senso sono rimasto molto deluso dagli ex dirigenti che hanno lasciato una società con dei debiti da ripianare».
Il sogno che speri in futuro possa realizzarsi per la Juvecaserta?
«Il sogno nel cassetto sarebbe il secondo tricolore, il mio primo personale che potrebbe rilanciare la nostra città che ultimamente viene riconosciuta come la Terra dei Fuochi, anche se non è così come ha testimoniato l’allenatore Max Oldoini che è stato qui a Caserta per ben sei anni».
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