LEGA A. Per coach Molin Sassari mette in evidenza i difetti della sua squadra
La Juvecaserta contro il suo “alter ego”
Giovanni Bocciero
caserta. La Juvecaserta domani sarà di scena a Sassari. Ne ha parlato in conferenza stampa il tecnico casertano
«Sicuramente la vittoria contro Siena è stata importante per il morale - ha esordito coach Lele Molin -. Questo è servito soprattutto perché la settimana è stata tribolata a causa del fatto che abbiamo avuto qualche acciacco, ma vediamo di rimettere insieme i cocci e prepariamoci alla prossima gara contro Sassari».
L’infortunio di Claudio Tommasini, a tal proposito, ha ridotto le rotazioni dei bianconeri.
«L'assenza di Tommasini alla fine ci pesa - ha analizzato il tecnico - perché non abbiamo un giocatore che possa dare fiato a Ronald Moore e allo stesso Marco Mordente. Per un giovane come lui, queste sono partite che ti arricchiscono, un po’ come sta succedendo a Michele Vitali, che sta interpretando un ottimo ruolo in stagione. Vitali ha avuto degli alti e bassi che sono comunque fisiologici, però sta dimostrando di essere ricettivo a ciò che gli chiedo e gli chiediamo, ed ha anche ampi margini di miglioramento. Siamo tutti contenti di aver investito su di lui, e ripeto, ha ancora ampi margini di miglioramento e può continuare a crescere. La cosa che ci fa pensare, però, è che un giocatore è quello che si conferma, e quindi questo gli deve valere come uno sprone per continuare a lavorare».
A tal proposito è intervenuto anche il giemme Marco Atripaldi.
«Nella mia vita lavorativa - ha commentato il dirigente bianconero - mi è capitato una simile vicenda con Pietro Aradori, che arrivato a Biella nel primo anno giocò circa 15 minuti per gara, poi nell'anno successivo fu il miglior marcatore del campionato. Vitali sembra possa seguire questo percorso, anche se ci ha fatto un po’ penare per firmare il contratto, e parlando con il nostro preparatore atletico Domenico Papa, lui ha margini di crescita anche a livello fisico ed atletico».
Una grande sorpresa, o meglio, un’altra scommessa vinta dalla Juvecaserta a mani basse, è quella di Ron Moore, un vero leader che da subito si è calato ottimamente nella sua avventura all’ombra della Reggia.
«Non mi aspettavo potesse avere un impatto del genere - ha commentato l’allenatore casertano -. Non pensavo potesse essere efficace in questo modo sin dalle sue prime apparizioni. Mi piace perché riesce a coinvolgere tutti i compagni in attacco, ma si sta rivelando anche un ottimo difensore e un giocatore che offensivamente va rispettato. Inoltre è molto intelligente sul parquet, una delle caratteristiche che ha fatto propendere la decisione per lui rispetto alle altre strade che stavamo battendo sul mercato. Da subito ha avuto un impatto su tutte le gare che abbiamo giocato, soprattutto quelle in casa».
Contro Sassari sarà comunque una partita vera. Certo, perdere sul campo isolano non sarà certo un dramma, anche perché il match è davvero proibitivo, eppure la Juvecaserta andrà lì per giocare, per competere a conquistare la posta in palio dei due punti.
«In questo momento della stagione tutti hanno qualcosa da dire. A mente libera non si può andare a giocare lì, perché è un campo difficile per chiunque. Nessuno può dire a questa squadra che è scesa sul campo per non vincere. Purtroppo ci sono delle difficoltà, dei cali di tensione, ma ribadisco che andiamo a Sassari per vincere. Dobbiamo avere la personalità di scendere in campo e non farci prendere in giro dai giocatori esperti che loro hanno - ha ruggito coach Molin -. Questo è il nostro obiettivo. Sarà interessante valutarci contro una squadra che ha tutte le qualità che, diciamo, non ci appartengono. Contro Sassari abbiamo registrato la sconfitta più larga e l'ultima in casa. In parte all’andata siamo riusciti a metterli in difficoltà, grazie alla generosità, all'atletismo, mentre loro ci hanno messo in ginocchio per esperienza e talento. Io ho la sensazione che possiamo andare a Sassari e metterci in gioco, contro un avversario che ora come ora mette in evidenza tutti i nostri difetti. Giocare contro di loro per noi equivale a scendere in un playground. La nostra partita non potrà essere solo di natura difensiva. Solitamente quando giochi contro una squadra dal grande potenziale offensivo, come nel calcio cerchi di abbassare i ritmi e gestisci i possessi. Contro di loro non lo puoi fare - ha concluso il tecnico bianconero - perché loro alla fine creano sempre qualcosa».
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