Il neo coach: «Avviare nuovo processo, se qualcuno è contrario può attaccarsi una fune "nganna"»
La Juvecaserta ha presentato il pragmatico Markovski
Giovanni Bocciero
CASERTA. Presentato presso la sala clinic del PalaMaggio il nuovo allenatore della Juvecaserta, Zare Markovski. Nonostante la ventata di novità, però, il presidente Barbagallo ha voluto sottolineare come questa sia stata soltanto «una interruzione e non la sospensione del silenzio stampa, che durerà sino a che non si avrà la regolarizzazione degli assetti. Ringraziamo coach Lele Molin per l’uomo e l’allenatore che è stato in questo anno e qualche mese qui a Caserta - ha continuato il presidente bianconero - e diamo il benvenuto al tecnico Markovski, il quale è stato scelto naturalmente per le sue qualità e caratteristiche tecniche».
«Sono onorato di essere stato scelto da una piazza molto importante come Caserta - le prime parole del nuovo allenatore della Juvecasrta -. Ormai mi sono specializzato ad allenare storiche squadre della pallacanestro italiana come Pesaro, Venezia, Bologna, Milano. Il tempo in questo momento non è galantuomo, purtroppo, e come ha detto il presidente dobbiamo rimettere in sesto le cose. Il processo ha avuto inizio e adesso non dobbiamo fare altro che essere concentrati sul lavoro quotidiano per esprimerci poi bene in campo».
Difficile al momento pensare come possa giocare la formazione bianconera. Però nonostante il nuovo trainer sia arrivato da due giorni all’ombra della Reggia, dovrà capire tante cose in poco, pochissimo tempo. «Dopo oltre venticinque anni non è la squadra che deve giocare come voglio io, bensì adattarmi io ad essa - ha sottolineato Markovski -, con il materiale umano che avrò a disposizione. Cerchiamo di capire prima cosa si può ottenere da questa squadra, piuttosto che dire si sta dando poco».
Naturalmente con l’avvento del tecnico macedone, il primo segnale che la società di Pezza delle Noci ha voluto lanciare a tutto l’ambiente, giocatori compresi, è che adesso è arrivato il momento di darsi una scossa. «Tra le gare di Bologna e Brindisi, in cui la squadra ha dimostrato di tenere bene il campo, e le ultime due con Pistoia e Cremona c’è stata una involuzione evidente che poco si spiega. È facile dire che i giocatori non hanno la testa per giocare, il che è giustificato anche dal fatto che loro sono comunque delle persone. Dopo cinque sconfitte con quell’andazzo - ha continuato il neo coach - c’è bisogno di una scossa, ma tanto dipende anche dal paziente che il dottore ha, visto che ci sono tante situazioni differenti».
In questa situazione è ipotizzabile che almeno da qui a una decina di giorni il roster non subisca modifiche, perché «prima bisogna inquadrare tutta la squadra - ha dichiarato a riguardo il tecnico -, non c’è un giocatore in particolare che si può tagliare, perché quando sei ultimo in classifica sono tutti nell’occhio del ciclone. I miglioramenti si fanno e si hanno quotidianamente, il campionato avanza e quindi bisogna cercare di accelerare i tempi».
Riguardo al mercato, comunque, è intervenuto anche il numero uno societario, interrogato a riguardo della problematica uscita settimana scorsa sui lodi di alcuni ex giocatori bianconeri. «A giugno scorso abbiamo saldato con Maresca, e sinceramente non capisco perché la Fiba ci abbia notificato anche lui. In merito agli altri due giocatori, dobbiamo versare altri 11 mila euro a Doonerkamp, mentre abbiamo già versato 48 dei 107 mila euro spettanti a Jonusas. Possiamo comunque fare mercato - ha chiosato Carlo Barbagallo -, perché Markovski è qui ed è stato tesserato. È bloccato per gli stranieri, e dunque se abbiamo intenzione di intervenire in tal senso dovremo pagare quanto prima. Certo è che non riesco a capacitarmi del perché dobbiamo rispettare il contratto di Jonusas, quando fu il giocatore a suo tempo a rifiutare la convocazione. Resta che, per forza di cose, se vogliamo modificare la squadra dobbiamo prima saldare queste cifre».
La situazione resta quella che è, e la piazza casertana non è di certo contenta. La contestazione di domenica è ancora viva negli occhi di tutti, e questo può rappresentare una responsabilità in più per coach Markovski? «Non mi spaventa più del dovuto la responsabilità di essermi seduto su questa panchina. Domenica è ancora lontana in vista della gara contro Capo d’Orlando. Sarebbe facile per me mettere già le mani avanti, ma io non sono fatto di quella pasta. Da subito io lavorerò per preparare la gara, cercando di presentare la miglior squadra possibile».
Il nuovo allenatore ha comunque già visto la squadra all’opera nell’allenamento di mercoledì, mentre ieri l’ha diretta personalmente per la prima volta. «Le prime sensazioni nel vedere la squadra allenarsi sono state positive. Gaines sicuramente sta attraversano delle difficoltà in riferimento ai suoi numeri, ma ho visto anche che è un atleta strepitoso. Così come Howell, che ha un potenziale enorme e deve al più presto capire quali sono le esigenze in Europa ed in particolare in Italia. Io difendo ancora il nostro campionato, perché nonostante si pensi che è in caduta, a livello europeo è ancora uno dei migliori. Purtroppo sono i rischi che si affrontano quando si hanno giocatori rookie. Dicasi lo stesso per Sam Young, che può essere certamente gestito se lui lo permette, perché se ad una persona gli si offre la propria amicizia e lui la rifiuta, allora si può anche attaccare una fune "nganna"», ha concluso scherzando l’allenatore macedone.
«Sono onorato di essere stato scelto da una piazza molto importante come Caserta - le prime parole del nuovo allenatore della Juvecasrta -. Ormai mi sono specializzato ad allenare storiche squadre della pallacanestro italiana come Pesaro, Venezia, Bologna, Milano. Il tempo in questo momento non è galantuomo, purtroppo, e come ha detto il presidente dobbiamo rimettere in sesto le cose. Il processo ha avuto inizio e adesso non dobbiamo fare altro che essere concentrati sul lavoro quotidiano per esprimerci poi bene in campo».
Difficile al momento pensare come possa giocare la formazione bianconera. Però nonostante il nuovo trainer sia arrivato da due giorni all’ombra della Reggia, dovrà capire tante cose in poco, pochissimo tempo. «Dopo oltre venticinque anni non è la squadra che deve giocare come voglio io, bensì adattarmi io ad essa - ha sottolineato Markovski -, con il materiale umano che avrò a disposizione. Cerchiamo di capire prima cosa si può ottenere da questa squadra, piuttosto che dire si sta dando poco».
Naturalmente con l’avvento del tecnico macedone, il primo segnale che la società di Pezza delle Noci ha voluto lanciare a tutto l’ambiente, giocatori compresi, è che adesso è arrivato il momento di darsi una scossa. «Tra le gare di Bologna e Brindisi, in cui la squadra ha dimostrato di tenere bene il campo, e le ultime due con Pistoia e Cremona c’è stata una involuzione evidente che poco si spiega. È facile dire che i giocatori non hanno la testa per giocare, il che è giustificato anche dal fatto che loro sono comunque delle persone. Dopo cinque sconfitte con quell’andazzo - ha continuato il neo coach - c’è bisogno di una scossa, ma tanto dipende anche dal paziente che il dottore ha, visto che ci sono tante situazioni differenti».
In questa situazione è ipotizzabile che almeno da qui a una decina di giorni il roster non subisca modifiche, perché «prima bisogna inquadrare tutta la squadra - ha dichiarato a riguardo il tecnico -, non c’è un giocatore in particolare che si può tagliare, perché quando sei ultimo in classifica sono tutti nell’occhio del ciclone. I miglioramenti si fanno e si hanno quotidianamente, il campionato avanza e quindi bisogna cercare di accelerare i tempi».
Riguardo al mercato, comunque, è intervenuto anche il numero uno societario, interrogato a riguardo della problematica uscita settimana scorsa sui lodi di alcuni ex giocatori bianconeri. «A giugno scorso abbiamo saldato con Maresca, e sinceramente non capisco perché la Fiba ci abbia notificato anche lui. In merito agli altri due giocatori, dobbiamo versare altri 11 mila euro a Doonerkamp, mentre abbiamo già versato 48 dei 107 mila euro spettanti a Jonusas. Possiamo comunque fare mercato - ha chiosato Carlo Barbagallo -, perché Markovski è qui ed è stato tesserato. È bloccato per gli stranieri, e dunque se abbiamo intenzione di intervenire in tal senso dovremo pagare quanto prima. Certo è che non riesco a capacitarmi del perché dobbiamo rispettare il contratto di Jonusas, quando fu il giocatore a suo tempo a rifiutare la convocazione. Resta che, per forza di cose, se vogliamo modificare la squadra dobbiamo prima saldare queste cifre».
La situazione resta quella che è, e la piazza casertana non è di certo contenta. La contestazione di domenica è ancora viva negli occhi di tutti, e questo può rappresentare una responsabilità in più per coach Markovski? «Non mi spaventa più del dovuto la responsabilità di essermi seduto su questa panchina. Domenica è ancora lontana in vista della gara contro Capo d’Orlando. Sarebbe facile per me mettere già le mani avanti, ma io non sono fatto di quella pasta. Da subito io lavorerò per preparare la gara, cercando di presentare la miglior squadra possibile».
Il nuovo allenatore ha comunque già visto la squadra all’opera nell’allenamento di mercoledì, mentre ieri l’ha diretta personalmente per la prima volta. «Le prime sensazioni nel vedere la squadra allenarsi sono state positive. Gaines sicuramente sta attraversano delle difficoltà in riferimento ai suoi numeri, ma ho visto anche che è un atleta strepitoso. Così come Howell, che ha un potenziale enorme e deve al più presto capire quali sono le esigenze in Europa ed in particolare in Italia. Io difendo ancora il nostro campionato, perché nonostante si pensi che è in caduta, a livello europeo è ancora uno dei migliori. Purtroppo sono i rischi che si affrontano quando si hanno giocatori rookie. Dicasi lo stesso per Sam Young, che può essere certamente gestito se lui lo permette, perché se ad una persona gli si offre la propria amicizia e lui la rifiuta, allora si può anche attaccare una fune "nganna"», ha concluso scherzando l’allenatore macedone.
Nessun commento:
Posta un commento