La ricetta del coach per superare le difficoltà è la pazienza di lavorare in palestra
Molin: «Il messaggio della dirigenza è stato recepito dai ragazzi»
Giovanni Bocciero
CASERTA. Vigilia molto importante della gara che vedrà la Juvecaserta ospitare al PalaMaggiò Pistoia. Un match che vale molto per la truppa casertana soprattutto in ottica “rilancio”.
«Pistoia è una squadra completamente diversa da quella che abbiamo affrontato la scorsa stagione - ha esordito coach Lele Molin -. Ha cambiato tutto ed è stata costruita con grande criterio visto che non è più basata sui soli giocatori stranieri. Quest’anno hanno degli italiani con esperienza, su tutti Andrea Cinciarini, e degli americani come Linton Johnosn con trascorsi in Europa. Nonostante la sconfitta in casa contro Cremona, è una squadra che non va sottovalutata. A parer mio, questa Pistoia è anche più forte di quella dello scorso anno. Attualmente immagino che sta meglio fisicamente di noi, e non va affrontata assolutamente con poca concentrazione».
Pistoia è dunque nel mirino dei bianconeri, che purtroppo devono pensare prima ai fatti di casa propria più che ai prossimi avversari. Quindi, come ci si è allenati questa settimana?
«La squadra si è allenata decisamente meglio rispetto alle altre settimane. I vari media hanno riportato i diversi interventi da parte della dirigenza, e che i ragazzi hanno recepito e spero - si è augurato il trainer mestrino -, anzi credo, che domenica si vedrà in campo. Stasera (ieri, ndr) ritornerà ad allenarsi con il gruppo Andrea Michelori, però ribadisco, tutto sommato è stata una settimana buona».
Bologna deve essere messa alle spalle, però «ho vissuto il momento con vergogna - ha detto il tecnico -, perché ovviamente da allenatore mi sento responsabile di aver presentato una squadra che, in particolar modo nei primi due quarti, ha giocato come ha giocato lì a Bologna».
Molin è comunque preparato a vivere le difficoltà all’ombra della Reggia, in virtù anche della passata stagione.
«È molto diverso il momento della scorsa stagione e quello di adesso. La squadra quest'anno ha degli equilibri molto diversi. Innanzitutto bisogna che abbiamo una buone dose di pazienza - si è raccomandato -, perché il solo lavoro può ripagare. Aver alzato il livello delle esigenze e delle richieste ci impone maggior sacrificio. Il “lavoro insieme” ci è venuto a mancare in questo precampionato, e farlo in corsa è molto più rischioso. Io così come Marco Atripaldi e la dirigenza non abbiamo nessun dubbio su ogni giocatore che abbiamo in roster, ma dobbiamo avere pazienza per uscirne».
In settimana si è tanto discusso dell’umiltà non dimostrata dai bianconeri.
«Sono delle situazioni che dobbiamo saper affrontare. Soprattutto nell'ultima partita, dal punto di vista dell'approccio della gara, ha condizionato e non poco. Gli americani che arrivano in “terra di conquista” come può essere quella europea, possono arrivare con poca umiltà. Io non voglio fare il piagnucolone - ha sottolineato il tecnico -, però il periodo non ci sta sorridendo. La sfortuna ci sta mettendo davvero alla prova».
La vita alle volte è proprio strana, perché la Juvecaserta si trova a dover sfidare nella partita forse più delicata di questo inizio di stagione quella Pistoia che in quella passata l’estromise di fatto dai playoff.
«Il destino ce lo creiamo da soli - ha immediatamente tagliato corto l’allenatore -, e non sarà questa partita a cambiarlo. Voler cercare in questa gara un qualcosa del genere serve soltanto a renderla romanzesca».
Coach Molin si è poi soffermato sui singoli, mandando qualche frecciatina non solo ai suoi giocatori ma anche alla stampa che troppo spesso è pronta a cambiare bandiera a secondo di come tira il vento.
«Ronald Moore deve assolutamente riprendere le redini della squadra in mano. Contro Reggio Emilia al torneo di Caserta dopo pochi minuti lo richiamai in panchina perché era in difficoltà e quando lo rimisi in campo ebbe una reazione che ci permise di giocare ottimamente. E in quella partita contro Reggio Emilia, negl’ultimi minuti in campo c’era Michele Vitali. Vitali ci manca tantissimo, purtroppo, perché non solo ci avrebbe garantito quei punti sugli esterni, ma avrebbe permesso anche a Marco Mordente di tagliare il suo minutaggio. Sempre contro gli emiliani, si fece male Sam Young che dunque stava fuori mentre Richard Howell che fin lì aveva stentato nelle amichevoli fece una prova maiuscola - ha sottolineato il timoniere bianconero -, e forse proprio quella vittoria ha condizionato il nostro successivo lavoro. In merito a Frank Gaines invece, è passato da una settimana in cui non ci si capiva perché avesse giocato pochi minuti, ad un’altra in cui è candidato al taglio. Per quanto riguarda Claudio Tommasini - ha concluso Molin - è un ragazzo che deve ritrovare confidenza con il parquet, non ha praticamente fatto il precampionato, ed è necessario il suo apporto per noi».
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