sabato 1 marzo 2014

Juvecaserta: Ronald Moore si confessa!

DALLA GAZZETTA DI CASERTA DEL 01/03/2014

LEGA A. Il play:«Caserta è una grande occasione per me, e domenica sventolerò la bandiera»
Ronald Moore si è presentato alla città

Giovanni Bocciero

CASERTA. «Habemus play!», ha così esordito alla presentazione ufficiale del neo arrivato Ronald Moore, il presidente Carlo Barbagallo, che poi ha aggiunto: «Lo abbiamo rincorso, e alla fine abbiamo deciso di puntare forte su di lui. In questa concitata ricerca del playmaker, voglio ribadire che Duhon ha firmato un contratto regolare con noi. Per questo - ha ribadito il numero uno dirigenziale - stiamo procedendo per il tribunale sportivo tramite la FIBA, quindi siamo in una botte di ferro».
Focalizzando l’azione su Moore, Barbagallo ha commentato: «Credo molto in lui. L'ho visto allenarsi ed è arrivato qui con una grande voglia di giocare e di fare, soprattutto. Insomma, dopo aver affrontato un viaggio transoceanico, ha voluto subito sottoporsi alle visiti e scendere in campo per conoscere i nuovi compagni. Lo spirito è senz’altro quello giusto».
Il presidente Barbagallo è anche ritornato sulla disavventura capitata al nuovo play appena ha messo piede all’aereoporto. Infatti, i dirigenti che sono andati ad accoglierlo a Capodichino, lo hanno dovuto strappare alle grinfie dei pugili, visto che il povero Moore era stato scambiato per uno dei pugili della squadra americana che oggi pomeriggio combatteranno sul ring di Maddaloni per le World Series contro l’Italia Thunder di Clemente Russo.
Barbagallo, Moore e Molin (Foto Buco)
Il play uscito dal college di Siena, è stato prelevato dal Cherkasy, in Ucraina, dove purtroppo c’è stata la rivolta che lo ha praticamente costretto a scappare.
«La situazione politica ha influenzato sia me che i miei compagni di squadra, anche se tutto quello che è successo si è avuto a Kiev, cioè a 200 chilometri di distanza da dove giocavo. Solo una parte della protesta ha colpito la nostra città, e dopo averci consigliato di non uscire di casa, abbiamo deciso di lasciare il paese per la nostra sicurezza, mettendo in secondo piano la pallacanestro».
Adesso però, Moore ha voltato pagina, e si è tuffato a capofitto nell’avventura tricolore.
«Caserta è un’ottima chance per me. Già domenica (domani, ndr) ci sarà un grande match per la squadra, che coinciderà anche con la mia prima gara davanti ai nuovi tifosi. Se vinciamo sventolerò la bandiera bianconera».
Non potevano sfuggire domande sul suo modo di giocare, sul suo punto forte: «La mia migliore qualità è il passaggio. E sono convinto che grazie ai consigli dell'allenatore potrò migliorare».
Ma cosa ne pensa coach Lele Molin sul giocatore?
«Mi sembra un ragazzo arrivato qui con due obiettivi molto chiari: mettersi a disposizione della squadra non solo in virtù delle sue caratteristiche ma proprio mentalmente; l'altra cosa che mi ha colpito è la sua capacità di leader, che ancora non si è manifestate del tutto perché è entrato in squadra in punta di piedi. Non utilizzerà il campionato italiano per arricchire il suo curriculum, ragazzo serio che è molto sveglio. Ha già capito cosa gli succede intorno, sa come sta andando la squadra e si è messo completamente a disposizione per aiutarci».
Nemmeno la forma fisica è un problema, visto che stava in attività.
«Fisicamente l'ho trovato bene - ha dichiarato il coach -, ha una struttura fisica che non lo penalizza. Si tratta di un giocatore in piena attività, e penso non sia giusto mettergli delle aspettative inutile a dosso. Ci auguriamo che domenica (domani, ndr) possa già essere fondamentale e protagonista, ma sicuramente se non succederà non bisogna buttargli la croce a dosso».
Il tecnico è ritornato anche sul discorso del mercato: «Nel ruolo in cui cercavamo di fare qualcosa i giocatori sono di questa caratura. Noi avevano bisogno di un play che portasse organizzazione alla nostra manovra offensiva, che ci permettesse di passare meglio la palla. Ronald ha maturato già esperienze di buon livello qui in Europa, e quindi già conosce la dimensione della pallacanestro europea. Questo significa poterlo immettere da subito nel nostro contesto, perché non necessità di ambientamento alla nostra fisicità, al nostro arbitraggio. Eravamo tutti consapevoli che avevamo bisogno di un giocatore che desse una mano a Mordente e Tommasini in regia, e abbiamo deciso di puntare su di lui, che già monitoravamo da tempo».




IL DERBY. La Juve ospiterà gli irpini con il chiaro intento di vincere e continuare a coltivare il sogno dei playoff
Molin: «I tifosi ci spingeranno alla vittoria»

CASERTA. Ok l’entusiasmo per l’arrivo di Moore, ma domani sera c’è sempre una gara, difficile, da giocare. Ergo, bisogna mantenere alta la concentrazione.
«Rispondere a tutti i desideri che oggi sono intorno a noi - questo l’auspicio di coach Lele Molin -, è una partita sentita, giochiamo in casa, e una occasione in più per affrontare il match con la consapevolezza che possiamo vincere e far contenti i nostri tifosi».
Ma come vedrà la partita il tecnico?
«Ci saranno senz’altro delle difficoltà tecniche. Da quando loro hanno deciso di tenere fuori squadra sia Jeremy Richardson che Taquan Dean hanno trovato più equilibrio, più chimica, più concentrazione. Le loro vittorie fuori casa sono il frutto dello spirito che non avevano trovato fino ad ora. Sono convinto che la partita la si vincerà in area, perché oltre a qualche spunto degli esterni, sono alquanto sicuro che vincerà chi prevalere nel pitturato».
La conferenza stampa di ieri pomeriggio (Foto Buco)
Il derby è sempre il derby, e in gare come queste i campioni tendono sempre ad esaltarsi.
«Un derby e imprevedibile. Tutti si aspettano che i protagonisti possano essere Ivanov o Lakovic, e spero che anche i nostri giocatori sentano tutta questa importanza. Sono certo che i nostri tifosi saranno in grado di creare l'atmosfera giusta per spingerci verso il traguardo della vittoria».
Però, qualche recriminazione sulla gara di Roma c’è.
«A Roma siamo stati molto generosi, abbiamo fatto e disfatto noi stessi la gara. Abbiamo disfatto per dei limiti e spero di poter limare queste nostre difficoltà. Nelle ultime gare ci sta penalizzando il nostro attacco, soprattutto nel numero delle palle perse. Domenica bisognerà lottare e sono sicuro che nessuno di noi si tirerà indietro».
Ritornando al match in Capitale, bisogna spendere due parole su Easley, inguardabile in quella occasione.
«Easley non è stato protagonista a Roma, ma lui sta bene, e sono sicuro che ci aiuterà molto. Nella sua prestazione sottotono, abbiamo ritrovato Michelori, quindi sappiamo che in quel reparto siamo abbastanza coperti, e dunque se non si esprime bene uno possiamo ricevere tanto dall'altro. Il nostro problema, ripeto, è l'attacco. Sono però dei passaggi di crescita che spero possiamo superare».
Chissà se Avellino attuerà la difesa pressing che ha causato problemi alla Juvecaserta contro i romani.
«Mi aspetto che Avellino ci presserà per metterci in difficoltà. Loro però non hanno i giocatori per poterlo fare come ha fatto Roma».
Ronald Moore già protagonista?
«Moore è un giocatore dalla grande personalità, ma è arrivato da due giorni. Spero possa aiutare i nostri esterni a trovare qualche tiro in più in ritmo».




L’INTERVISTA. Ha il tatuaggio sul fianco “grazie” al fratello
Al nuovo play dal nomignolo Rizz piace la città di Como e il lago

CASERTA. Conosciamo meglio Ronald Moore, a cui abbiamo fatto delle domandine per conoscere la sua persona, quello che vive quotidianamente, le cose che gli piacciono e quelle che più odia.
Ronald Moore (Foto Buco)
Il tuo soprannome?
«Rizz, che mi è stato affibbiato da mio fratello».
Quando hai scoperto la passione per il basket?
«A dodici anni, seguendo mio fratello».
Cosa ricordi della prima partita giocata?
«Eravamo tutti bambini, quindi si correva su e giù per il campo».
La vittoria più bella?
«Al torneo NCAA contro Ohio State, dove misi il canestro della vittoria».
La sconfitta da dimenticare?
«Non ho mai perso nella mia vita - ride -».
La soluzione di tiro preferita?
«Mi piace concludere facendo arresto e tiro dalla linea della lunetta».
Il giocatore preferito?
«LeBron James».
L’amico cestistico più caro?
«Naturalmente mio fratello».
Il rito scaramantico?
«Non ne ho uno in particolare, diciamo che mi piace ascoltare la musica per distrarmi».
La tua squadra del cuore?
«I Philadelphia Eagles della NFL».
Il tuo pregio?
«Sono amichevole».
Il tuo difetto?
Ci riflette, ride, ma non risponde. Sarà un santo come si vociferà?
Il tuo detto?
«Non ne ho nessuno in particolare».
La cosa che più ti fa arrabbiare?
«Quando la squadra gioca male».
Segni particolari o tatuaggi?
«Ho tatuato Rizz sul fianco destro».
Città preferita?
«Ovviamente Philadelphia».
E quella più bella che hai visitato?
«Como e il suo lago».
Piatto preferito?
«La pasta».
Dolce o salato?
«Diciamo salato».
Musica preferita?
«R&B».
Cantante preferito?
«Jay-Z».
Film preferito?
«He Got Game con Ray Allen, un classico».
Attore preferito?
«Denzel Washington».
Auto preferita?
«La Bmw».
Hobby?
«Giocare a videogames».
Cosa pensi della Lega A italiana?
«Che è un ottimo campionato, con squadre forti».
Cosa sai della Juvecaserta?
«So che qui ha giocato Sean Colson, mio amico, può bastare».
Cosa ti auguri di fare qui a Caserta?
«Voglio raggiungere i playoff con la squadra, è il nostro obiettivo».
Il tuo sogno nel cassetto?
«Vorrei giocare in NBA».

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