DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 10/03/2014
LEGA A. Ultimo quarto inguardabile per i bianconeri che sprecano un +8 palesando difficoltà in attacco
La Juvecaserta fa harakiri. Brindisi può festeggiare
Giovanni Bocciero
Un encomiabile Michelori (Foto Carozza) |
CASERTA. La Juvecaserta perde nella trasferta di Brindisi, dopo aver illuso tutti con un terzo quarto quasi perfetto.
Pronti, partenza e via, sono proprio i padroni di casa ad aggredire immediatamente la partita. Dyson e Zerini mettono subito la gara sui binari più congeniali per Brindisi, attuando una difesa pressing che manda in grande difficoltà la Juvecaserta, che oltre a perdere palla commette in due circostanze fallo in attacco proprio per cercare di superare anche con la forza le maglie biancoblu. Se l’attacco bianconero deve essere registrato, non parliamo della difesa, che concede seconde e addirittura terze chance agli avversari, molto più agguerriti a rimbalzo. Brindisi scappa così sul 12-4, e allora coach Molin è costretto a chiamare il minuto sospensivo per fermare questa emorragia dei suoi uomini. Il timeout non scuote più di tanto i casertani, visto che i pugliesi continuano a dominare sotto le plance di entrambe le aree pitturate, e allora se c’è bisogno di lottare, non si può che ricorrere al gladiatore Michelori, che non mette nemmeno piede in campo e già scrive nelle sue statistiche un rimbalzo offensivo. Dyson continua a seminare il panico nella retroguardia avversaria, subendo una marea di falli. Eppure Brindisi non riesce ad andarsene causa una percentuale al tiro non proprio da Brindisi. Questo permette a Caserta di rimanere incollata all’incontro, pur senza meritare nemmeno una sufficienza per la prestazione sin lì mostrata. Ed è così che al termine della prima frazione di gioco il punteggio sul tabellone luminoso recita 21-13.
La seconda frazione non è differente, con i padroni di casa che continuano a puntare forte sulla loro fisicità, sia in attacco che in difesa, e gli ospiti che stringendo i denti provano ad arginare le folate brindisine. Gli uomini di coach Bucchi conducono nel risultato, ma continuano a non splendere del tutto. Ed anche grazie ai tanti errori dei pugliesi, i bianconeri sono bravi ad approfittarne. I più attivi sono soprattutto i due italiani Vitali e Tommasini, che danno il là al parziale di 8-0 (25-24) al quale si iscrive anche Brooks, fino a quel momento praticamente impalpabile. Sulla falsariga di questo equilibrio con Moore che manda a schiacciare Easley, Brindisi ritorna a colpire dall’arco con Snaer dopo che Caserta si era schierata a zona. E’ il tiro allo scadere di Campbell (32-28) che manda le squadre al riposo lungo, con Caserta che pur arrancando rimane in gara.
Al rientro dagli spogliatoi dopo un giro di lancette Moore insacca dalla distanza, ma poco dopo viene richiamato in panchina perché commette il suo terzo fallo personale su Dyson. Brindisi continua a perdere troppi palloni in attacco, e così prima Brooks appoggia al tabellone il pallone che vale la parità, e poi nell’azione successiva Roberts fa partire il missile terra-aria che regala il primo vantaggio a Caserta sul 35-32. Supportato da un PalaPentassuglia che inizia a farsi sentire, Brindisi prova a reagire, ma continua a sprecare troppo. Proprio come i bianconeri, che hanno avuto più volte il pallone per allungare. Il momento della sfida è particolarmente delicato, ed è Jeff Brooks che si carica la squadra sulle spalle che confeziona un break personale di 7-0, con tanto di bomba, che fa volare i viandanti sul 42-34. Coach Bucchi corre ai ripari chiamando timeout, dal quale ne escono prima con il gioco da tre punti di Dyson, e poi con il recupero difensivo frutto dello scadere dei 24” per i casertani. I bianconeri però, vogliono vendere cara la pelle, e proprio quando Brindisi cerca con la forza d’animo di rosicchiare i punti di svantaggio, spunta Carleton Scotto che manda a segno la tripla del nuovo più otto (37-45) per gli ospiti. Brindisi accorcia ancora con l’appoggio facile di Dyson, ma proprio sullo scadere del terzo periodo Vitali è chirurgico ad insaccare il 47-40.
L’ultimo periodo inizia con Zerini che commette il quarto fallo, complicandosi sia la propria partita che quella della sua squadra, essendo stato lui il lungo più prolifico tra le fila dei brindisini. Dopo 60” in cui non si è segnato, realizza Dyson che lancia la remuntada dei pugliesi che sulla ali dell’entusiasmo piazza un poderoso parziale di 16-1 in 4’ di gioco. In attacco giostrano bene i padroni di casa, mandando a segno i vari James, Campbell e Lewis, ma è in difesa che cambia la gara, visto che i brindisini mettono alle corde i rivali che perdono completamente la bussola. Per Caserta realizzare diventa pura utopia, e così ne approfitta Brindisi che pian piano raggiunge la doppia cifra di vantaggio (58-48), e si prepara addirittura a puntellare gli ultimi chiodi sulla bara casertana. La reazione bianconera si riduce alle conclusioni dall’arco dei 6.75, non proprio il loro marchio di fabbrica, ed è il solo Vitali che sfiorando un gioco da quattro punti cerca di rianimare la squadra. Il resto è solo garbage time, che vede Brindisi marciare sui cocci di Caserta.
Pronti, partenza e via, sono proprio i padroni di casa ad aggredire immediatamente la partita. Dyson e Zerini mettono subito la gara sui binari più congeniali per Brindisi, attuando una difesa pressing che manda in grande difficoltà la Juvecaserta, che oltre a perdere palla commette in due circostanze fallo in attacco proprio per cercare di superare anche con la forza le maglie biancoblu. Se l’attacco bianconero deve essere registrato, non parliamo della difesa, che concede seconde e addirittura terze chance agli avversari, molto più agguerriti a rimbalzo. Brindisi scappa così sul 12-4, e allora coach Molin è costretto a chiamare il minuto sospensivo per fermare questa emorragia dei suoi uomini. Il timeout non scuote più di tanto i casertani, visto che i pugliesi continuano a dominare sotto le plance di entrambe le aree pitturate, e allora se c’è bisogno di lottare, non si può che ricorrere al gladiatore Michelori, che non mette nemmeno piede in campo e già scrive nelle sue statistiche un rimbalzo offensivo. Dyson continua a seminare il panico nella retroguardia avversaria, subendo una marea di falli. Eppure Brindisi non riesce ad andarsene causa una percentuale al tiro non proprio da Brindisi. Questo permette a Caserta di rimanere incollata all’incontro, pur senza meritare nemmeno una sufficienza per la prestazione sin lì mostrata. Ed è così che al termine della prima frazione di gioco il punteggio sul tabellone luminoso recita 21-13.
La seconda frazione non è differente, con i padroni di casa che continuano a puntare forte sulla loro fisicità, sia in attacco che in difesa, e gli ospiti che stringendo i denti provano ad arginare le folate brindisine. Gli uomini di coach Bucchi conducono nel risultato, ma continuano a non splendere del tutto. Ed anche grazie ai tanti errori dei pugliesi, i bianconeri sono bravi ad approfittarne. I più attivi sono soprattutto i due italiani Vitali e Tommasini, che danno il là al parziale di 8-0 (25-24) al quale si iscrive anche Brooks, fino a quel momento praticamente impalpabile. Sulla falsariga di questo equilibrio con Moore che manda a schiacciare Easley, Brindisi ritorna a colpire dall’arco con Snaer dopo che Caserta si era schierata a zona. E’ il tiro allo scadere di Campbell (32-28) che manda le squadre al riposo lungo, con Caserta che pur arrancando rimane in gara.
Al rientro dagli spogliatoi dopo un giro di lancette Moore insacca dalla distanza, ma poco dopo viene richiamato in panchina perché commette il suo terzo fallo personale su Dyson. Brindisi continua a perdere troppi palloni in attacco, e così prima Brooks appoggia al tabellone il pallone che vale la parità, e poi nell’azione successiva Roberts fa partire il missile terra-aria che regala il primo vantaggio a Caserta sul 35-32. Supportato da un PalaPentassuglia che inizia a farsi sentire, Brindisi prova a reagire, ma continua a sprecare troppo. Proprio come i bianconeri, che hanno avuto più volte il pallone per allungare. Il momento della sfida è particolarmente delicato, ed è Jeff Brooks che si carica la squadra sulle spalle che confeziona un break personale di 7-0, con tanto di bomba, che fa volare i viandanti sul 42-34. Coach Bucchi corre ai ripari chiamando timeout, dal quale ne escono prima con il gioco da tre punti di Dyson, e poi con il recupero difensivo frutto dello scadere dei 24” per i casertani. I bianconeri però, vogliono vendere cara la pelle, e proprio quando Brindisi cerca con la forza d’animo di rosicchiare i punti di svantaggio, spunta Carleton Scotto che manda a segno la tripla del nuovo più otto (37-45) per gli ospiti. Brindisi accorcia ancora con l’appoggio facile di Dyson, ma proprio sullo scadere del terzo periodo Vitali è chirurgico ad insaccare il 47-40.
L’ultimo periodo inizia con Zerini che commette il quarto fallo, complicandosi sia la propria partita che quella della sua squadra, essendo stato lui il lungo più prolifico tra le fila dei brindisini. Dopo 60” in cui non si è segnato, realizza Dyson che lancia la remuntada dei pugliesi che sulla ali dell’entusiasmo piazza un poderoso parziale di 16-1 in 4’ di gioco. In attacco giostrano bene i padroni di casa, mandando a segno i vari James, Campbell e Lewis, ma è in difesa che cambia la gara, visto che i brindisini mettono alle corde i rivali che perdono completamente la bussola. Per Caserta realizzare diventa pura utopia, e così ne approfitta Brindisi che pian piano raggiunge la doppia cifra di vantaggio (58-48), e si prepara addirittura a puntellare gli ultimi chiodi sulla bara casertana. La reazione bianconera si riduce alle conclusioni dall’arco dei 6.75, non proprio il loro marchio di fabbrica, ed è il solo Vitali che sfiorando un gioco da quattro punti cerca di rianimare la squadra. Il resto è solo garbage time, che vede Brindisi marciare sui cocci di Caserta.
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