DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 13/03/2014
lega a. La sconfitta a Brindisi della Juvecaserta è stata mal digerita per come è arrivata
Lo sfogo dei tifosi: «Perdere così fa molto male»
Giovanni Bocciero
caserta. Questi giorni sono stati un po’ turbolenti in casa Juvecaserta. A tal proposito abbiamo voluto ascoltare il pensiero dei tifosi, nella fattispecie di Davide Ciaramella, studente 28enne nato a Caserta ma di San Nicola la Strada.
Partiamo dalla sconfitta di Brindisi, ti schieri dalla parte di coloro che hanno criticato duramente la squadra?
«Diciamo che perdere a Brindisi ci sta, visto la differenza in classifica tra le due compagine che è abbastanza netta. Però, perdere in quel modo fa molto male. Nell'ultimo quarto abbiamo buttato via tutto c'ho di buono che avevamo fatto fino a quel momento, come spesso succede fuori casa. Non mi sento di criticare troppo la squadra, però credo che c'è bisogno di un cambiamento di marcia immediato».
Da cosa pensi siano frutto le amnesie offensive che troppo spesso colpiscono la squadra?
«Sicuramente gran parte dipende dalle qualità dei singoli, visto che non abbiamo grandi attaccanti. Poi credo che dipenda anche dal nostro allenatore, che in alcuni momenti della partita non riesce a dare la scossa alla squadra che servirebbe per svegliarla dall'amnesia totale in cui entra».
Ma secondo te, la squadra ha il potenziale per competere alla corsa playoff, oppure ci si è esaltati un po' troppo?
«Io credo che si possano raggiungere i playoff, perché la squadra anche non essendo la più forte delle contendenti al settimo e ottavo posto, ha le qualità per potercela fare. Ovviamente, bisogna vincere le prossime due partite in casa e assolutamente cambiare marcia in trasferta, anche perché le prossime gare non sono proibitive. Inoltre, penso che il calendario delle nostre avversarie sia più difficile del nostro, e quindi credo che questo ambito traguardo sia alla nostra portata».
Ma chi è, secondo te, il giocatore di cui proprio non può fare a meno questa Juvecaserta?
«Credo che il giocatore fondamentale è certamente Jeff Brooks. E’ senz’altro quello più completo, sia in attacco che in difesa, rispetto a tutti gli altri, ed l'unico che riesca a costruire canestri anche da solo. In una squadra come Caserta, questo aspetto è essenziale per superare i momenti in cui molto spesso l'attacco si inceppa e c'è bisogno di azioni solitarie per poter far canestro. Pecca ancora di continuità, però è giovane e con il suo potenziale andrà molto presto in una squadra da Eurolega. La mia speranza è che almeno un altro anno a Caserta decida di farlo, ma questo dipenderà in gran parte da noi».
Come reputi i messaggi dei tifosi tramite tweet a Brooks e Easley?
«Ci possono stare, perché si sono sentiti attaccati dai tifosi. Però credo che se lo debbano anche un po' aspettare, perché si sa che la tifoseria di Caserta non è molto facile da gestire. Inoltre non credo siano stati offensivi, anzi, fanno capire che non fa piacere neanche a loro perdere così. Sono professionisti e credo che diano sempre il massimo. Spero che questo gli dia la carica per la prossima partita con Montegranaro».
A proposito di Montegranaro. Proprio la Sutor, e poi Cantù, saranno le prossime due gare casalinghe. Ti aspetti due partite dure da vincere?
«Sulla carta Montegranaro dovrebbe essere più abbordabile di Cantù, ma si sa che il basket riserva sempre sorprese inaspettate. Bisogna vincerle assolutamente entrambe per sperare ancora al sogno playoff. Entrambe non regaleranno niente, perché sono ancora in lotta per i rispettivi obiettivi. Con Cantù poi sarà anche una gara particolare, infatti da avversari ci saranno Pino Sacripanti e Stefano Gentile, che hanno lasciato, soprattutto il primo, grandi ricordi nelle menti dei casertani. Ci aspettano due battaglie e spero che il pubblico accorra in massa per sostenere la squadra, che mai come in queste partite ha bisogno del calore del PalaMaggiò».
Passiamo al lavoro societario, a ciò che il patron Iavazzi è riuscito a fare dal punto di vista finanziario. Che voto, da 1 a 10, gli daresti?
«Non si può che dire grazie a Lello Iavazzi, perché grazie al suo sforzo economico ha permesso, quest’anno, finalmente di partire con un assetto societario stabile che permetta di pensare solo al basket giocato e non avere la continua ansia di non poter finire la stagione. Ha costruito, insieme all'ottimo giemme Marco Atripaldi, un buonissimo roster, riuscendo anche a sostituire gli infortunati durante la stagione, facendo anche un cambio tecnico non indifferente in cabina di regia. E nonostante c'ho, ha risanato tutti i debiti dando tranquillità all'intero ambiente. Ma cosa più importante, adesso c'è una programmazione per il futuro e questo oggi, nel basket, è determinante per riuscire a migliorarsi. Quindi io gli darei un bel otto».
In conclusione, cosa sogni per questa Juvecaserta?
«Per quest'anno sogno di riuscire ad arrivare ai playoff. Per gli anni successivi, invece, sogno di tornare ai livelli di una volta, e cioè a lottare per lo scudetto ogni anno, e non avere sempre come unico obiettivo la salvezza. Chissà, magari anche riportare il tricolore sotto l'ombra della Reggia. Ma forse sarò un sognatore».
Partiamo dalla sconfitta di Brindisi, ti schieri dalla parte di coloro che hanno criticato duramente la squadra?
«Diciamo che perdere a Brindisi ci sta, visto la differenza in classifica tra le due compagine che è abbastanza netta. Però, perdere in quel modo fa molto male. Nell'ultimo quarto abbiamo buttato via tutto c'ho di buono che avevamo fatto fino a quel momento, come spesso succede fuori casa. Non mi sento di criticare troppo la squadra, però credo che c'è bisogno di un cambiamento di marcia immediato».
Da cosa pensi siano frutto le amnesie offensive che troppo spesso colpiscono la squadra?
«Sicuramente gran parte dipende dalle qualità dei singoli, visto che non abbiamo grandi attaccanti. Poi credo che dipenda anche dal nostro allenatore, che in alcuni momenti della partita non riesce a dare la scossa alla squadra che servirebbe per svegliarla dall'amnesia totale in cui entra».
Ma secondo te, la squadra ha il potenziale per competere alla corsa playoff, oppure ci si è esaltati un po' troppo?
«Io credo che si possano raggiungere i playoff, perché la squadra anche non essendo la più forte delle contendenti al settimo e ottavo posto, ha le qualità per potercela fare. Ovviamente, bisogna vincere le prossime due partite in casa e assolutamente cambiare marcia in trasferta, anche perché le prossime gare non sono proibitive. Inoltre, penso che il calendario delle nostre avversarie sia più difficile del nostro, e quindi credo che questo ambito traguardo sia alla nostra portata».
DAVIDE CIARAMELLA |
«Credo che il giocatore fondamentale è certamente Jeff Brooks. E’ senz’altro quello più completo, sia in attacco che in difesa, rispetto a tutti gli altri, ed l'unico che riesca a costruire canestri anche da solo. In una squadra come Caserta, questo aspetto è essenziale per superare i momenti in cui molto spesso l'attacco si inceppa e c'è bisogno di azioni solitarie per poter far canestro. Pecca ancora di continuità, però è giovane e con il suo potenziale andrà molto presto in una squadra da Eurolega. La mia speranza è che almeno un altro anno a Caserta decida di farlo, ma questo dipenderà in gran parte da noi».
Come reputi i messaggi dei tifosi tramite tweet a Brooks e Easley?
«Ci possono stare, perché si sono sentiti attaccati dai tifosi. Però credo che se lo debbano anche un po' aspettare, perché si sa che la tifoseria di Caserta non è molto facile da gestire. Inoltre non credo siano stati offensivi, anzi, fanno capire che non fa piacere neanche a loro perdere così. Sono professionisti e credo che diano sempre il massimo. Spero che questo gli dia la carica per la prossima partita con Montegranaro».
A proposito di Montegranaro. Proprio la Sutor, e poi Cantù, saranno le prossime due gare casalinghe. Ti aspetti due partite dure da vincere?
«Sulla carta Montegranaro dovrebbe essere più abbordabile di Cantù, ma si sa che il basket riserva sempre sorprese inaspettate. Bisogna vincerle assolutamente entrambe per sperare ancora al sogno playoff. Entrambe non regaleranno niente, perché sono ancora in lotta per i rispettivi obiettivi. Con Cantù poi sarà anche una gara particolare, infatti da avversari ci saranno Pino Sacripanti e Stefano Gentile, che hanno lasciato, soprattutto il primo, grandi ricordi nelle menti dei casertani. Ci aspettano due battaglie e spero che il pubblico accorra in massa per sostenere la squadra, che mai come in queste partite ha bisogno del calore del PalaMaggiò».
Passiamo al lavoro societario, a ciò che il patron Iavazzi è riuscito a fare dal punto di vista finanziario. Che voto, da 1 a 10, gli daresti?
«Non si può che dire grazie a Lello Iavazzi, perché grazie al suo sforzo economico ha permesso, quest’anno, finalmente di partire con un assetto societario stabile che permetta di pensare solo al basket giocato e non avere la continua ansia di non poter finire la stagione. Ha costruito, insieme all'ottimo giemme Marco Atripaldi, un buonissimo roster, riuscendo anche a sostituire gli infortunati durante la stagione, facendo anche un cambio tecnico non indifferente in cabina di regia. E nonostante c'ho, ha risanato tutti i debiti dando tranquillità all'intero ambiente. Ma cosa più importante, adesso c'è una programmazione per il futuro e questo oggi, nel basket, è determinante per riuscire a migliorarsi. Quindi io gli darei un bel otto».
In conclusione, cosa sogni per questa Juvecaserta?
«Per quest'anno sogno di riuscire ad arrivare ai playoff. Per gli anni successivi, invece, sogno di tornare ai livelli di una volta, e cioè a lottare per lo scudetto ogni anno, e non avere sempre come unico obiettivo la salvezza. Chissà, magari anche riportare il tricolore sotto l'ombra della Reggia. Ma forse sarò un sognatore».
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