DALLA NUOVA GAZZETTA DI CASERTA DEL 20/03/2014
LEGA A. Domenica i bianconeri affronteranno il suo recente passato con Sacripanti e Oldoini
Juvecaserta, la sfida contro Cantù sarà un tuffo al cuore
CASERTA. Altra settimana abbastanza intensa per la Juvecaserta. Infatti oltre a Michele Vitali e Claudio Tommasini convocati per lo stage della Nazionale maggiore, Marco Mordente ha festeggiato la nascita della figlia Nina. E dunque la formazione di coach Lele Molin si sta preparando per ospitare la Cantù degli ex Pino Sacripanti, Massimiliano Oldoini e Stefano Gentile a ranghi ridotti. Mettiamoci poi che negli ultimi giorni è pure spuntata la querelle della Comtec, e il cerchio è davvero chiuso. A tal proposito, il giemme Marco Atripaldi c’ha tenuto ad incontrare la stampa per chiarire soprattutto quest’ultimo argomento, al quanto scottante ma del tutto fasullo per quel che riguarda la società di Pezza delle Noci.
«La situazione Comtec ha fatto impazzire un po’ tutti. Bisogna comunque dire che il discorso diventa abbastanza complesso, soprattutto per chi non sa come avvengono i controlli. La valutazione della Comtec è un indicatore, e noi da questo punto di vista non stiamo bene, ma benissimo. Infatti, abbiamo chiuso il bilancio del 2013 in attivo di 50 mila euro».
Questo è il frutto soprattutto di chi si sta impegnando in società, per far sì che le cose migliorino dal punto di vista finanziario.
«Il che non vuol dire che va tutto bene - ha precisato il giemme -, ma abbiamo due proprietari che sono disposti a cacciare soldi. Per questo noi stiamo lavorando per trovare altri finanziatori e soci. Da questo punto di vista, me ne occuperò in prima persona, anche perché dopo un paio di mesi di ambientamento qui a Caserta, adesso conosco un po' meglio il territorio. L’ho sempre fatto, intendo bussare alle porte per chiedere nuove risorse, e lo farò anche qui. Purtroppo dà sempre fastidio essere coinvolti in discorsi di questo tipo, anche e soprattutto perché infastidisce coloro che fanno sacrifici. Questo è un messaggio a chi cercano sempre, forzatamente, di mettere il nome di Caserta. Lasciateci stare - ha tuonato Atripaldi -. La vicenda è nata per un equivoco, e agire per vie legali forse è troppo, ma abbiamo chiesto alla lega di essere tutelati sotto questo punto di vista. Non sapendo di cosa si parla, si rischia di creare dal nulla degli allarmismi inutili. Ovvio che se domani ci sarà una qualsiasi altra voce che farà il nome di Caserta, uno si arrabbia e a quel punto le vie legali sono una conseguente autodifesa».
Domenica c’è Cantù, e quindi bisogna anche focalizzare l’attenzione su questo match.
«La partita di domenica avrà soprattutto due motivi. Uno prettamente sportivo, perché per noi sarà importante continuare a vincere visto che bisogna raccogliere punti tra le mura amiche se vogliamo raggiungere i playoff. Il secondo motivo è un punto di vista umano, con il ritorno in città di due professionisti seri come Sacripanti e Oldoini, che hanno trascorso quattro anni qui raccogliendo i successi più importanti dopo lo scudetto, con il preliminare di Eurolega e una semifinale scudetto. La Juvecaserta però non è mia nè di Sacripanti nè di chiunque altro che qui a Caserta ci ha lavorato, ma è della città e dei casertani. Mi auguro - ha sottolineato il dirigente - che comunque il tifo sia unito in occasione del saluto che faremo a Sacripanti e Oldoini, ma allo stesso tempo spero che poi il tifo sia unito per sostenere la nostra causa, perché dopotutto questo è sport, e la cosa importante sarà vincere, perché saranno senz’altro mazzate sul parquet. È stato bello vedere Recalcati commosso dopo aver ricevuto la targa di domenica, e ancora più bello è stato ascoltare l'applauso di tutto il PalaMaggiò. Questo dev'essere lo sport, quello che ci piace e che ci dovrebbe sempre trasmettere».
Il giemme ha utilizzato anche la questione Comtec per estrapolare un’interessante metafora. «Nell’ambito del discorso Comtec, un giornalista ha scritto “quanto è difficile dimenticare il passato”. Io dico che invece il passato dev'essere ricordato, per questo Sacripanti e Oldoini devono essere ricordati, perché hanno fatto grande Caserta negli anni scorsi».
Sportivamente parlando, contro Cantù sarà battaglia vera.
«Domenica loro vorranno vincere per continuare ad essere secondi, noi invece per i playoff. Contro le prime sei in classifica abbiamo fatto 1 vittoria, a Siena, e 9 sconfitte. Questo significa che per battere una formazione come Cantù non ci basta disputare la nostra gara, ma che dobbiamo superarci».
Una battuta poi, sul numero di spettatori contro Montegranaro.
«Per me 3000 spettatori sono buoni. La partita non era di grande richiamo, per la mentalità generale Caserta aveva già vinto, ed era una giornata oltretutto di sole. Purtroppo adesso bisogna guardare la realtà, spendere 80 o 90 euro per venire con la famiglia alla partita è difficoltoso. La Juvecaserta non è in competizione con la sola Casertana, ma con il cinema, il centro commerciale o una passeggiata. La promozione era stata fatta per evitare che c'è ne fossero 2000 di spettatori, e quindi tutto sommato sono soddisfatto. Bisogna finirla di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, perché ogni tanto il bicchiere è anche mezzo pieno».
Per concludere, si è ritornati sulla faccenda economica.
«Il grande fardello dei conti è stato quasi del tutto ripianato. Abbiamo fatto come si faceva una volta a scuola, due anni in uno, lasciando gran parte del pesante borsone per strada. Di certo non basta. Qualcosa nel buoi si muove - ha rivelato il giemme -, ma al momento le risposte sono insoddisfacenti. Da qui a giugno bisognerà concretizzare».
«La situazione Comtec ha fatto impazzire un po’ tutti. Bisogna comunque dire che il discorso diventa abbastanza complesso, soprattutto per chi non sa come avvengono i controlli. La valutazione della Comtec è un indicatore, e noi da questo punto di vista non stiamo bene, ma benissimo. Infatti, abbiamo chiuso il bilancio del 2013 in attivo di 50 mila euro».
Questo è il frutto soprattutto di chi si sta impegnando in società, per far sì che le cose migliorino dal punto di vista finanziario.
Marco Atripaldi (Foto Carozza) |
Domenica c’è Cantù, e quindi bisogna anche focalizzare l’attenzione su questo match.
«La partita di domenica avrà soprattutto due motivi. Uno prettamente sportivo, perché per noi sarà importante continuare a vincere visto che bisogna raccogliere punti tra le mura amiche se vogliamo raggiungere i playoff. Il secondo motivo è un punto di vista umano, con il ritorno in città di due professionisti seri come Sacripanti e Oldoini, che hanno trascorso quattro anni qui raccogliendo i successi più importanti dopo lo scudetto, con il preliminare di Eurolega e una semifinale scudetto. La Juvecaserta però non è mia nè di Sacripanti nè di chiunque altro che qui a Caserta ci ha lavorato, ma è della città e dei casertani. Mi auguro - ha sottolineato il dirigente - che comunque il tifo sia unito in occasione del saluto che faremo a Sacripanti e Oldoini, ma allo stesso tempo spero che poi il tifo sia unito per sostenere la nostra causa, perché dopotutto questo è sport, e la cosa importante sarà vincere, perché saranno senz’altro mazzate sul parquet. È stato bello vedere Recalcati commosso dopo aver ricevuto la targa di domenica, e ancora più bello è stato ascoltare l'applauso di tutto il PalaMaggiò. Questo dev'essere lo sport, quello che ci piace e che ci dovrebbe sempre trasmettere».
Il giemme ha utilizzato anche la questione Comtec per estrapolare un’interessante metafora. «Nell’ambito del discorso Comtec, un giornalista ha scritto “quanto è difficile dimenticare il passato”. Io dico che invece il passato dev'essere ricordato, per questo Sacripanti e Oldoini devono essere ricordati, perché hanno fatto grande Caserta negli anni scorsi».
Sportivamente parlando, contro Cantù sarà battaglia vera.
«Domenica loro vorranno vincere per continuare ad essere secondi, noi invece per i playoff. Contro le prime sei in classifica abbiamo fatto 1 vittoria, a Siena, e 9 sconfitte. Questo significa che per battere una formazione come Cantù non ci basta disputare la nostra gara, ma che dobbiamo superarci».
Una battuta poi, sul numero di spettatori contro Montegranaro.
«Per me 3000 spettatori sono buoni. La partita non era di grande richiamo, per la mentalità generale Caserta aveva già vinto, ed era una giornata oltretutto di sole. Purtroppo adesso bisogna guardare la realtà, spendere 80 o 90 euro per venire con la famiglia alla partita è difficoltoso. La Juvecaserta non è in competizione con la sola Casertana, ma con il cinema, il centro commerciale o una passeggiata. La promozione era stata fatta per evitare che c'è ne fossero 2000 di spettatori, e quindi tutto sommato sono soddisfatto. Bisogna finirla di vedere il bicchiere sempre mezzo vuoto, perché ogni tanto il bicchiere è anche mezzo pieno».
Per concludere, si è ritornati sulla faccenda economica.
«Il grande fardello dei conti è stato quasi del tutto ripianato. Abbiamo fatto come si faceva una volta a scuola, due anni in uno, lasciando gran parte del pesante borsone per strada. Di certo non basta. Qualcosa nel buoi si muove - ha rivelato il giemme -, ma al momento le risposte sono insoddisfacenti. Da qui a giugno bisognerà concretizzare».
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