giovedì 13 luglio 2017

NCAA: Viaggio alla scoperta dei nuovi talenti

di Giovanni Bocciero*


La stagione liceale è ormai finita. Dopo aver seguito le kermesse più importanti come il McDonald’s All-American, il Nike Hoop Summit e il Jordan Brand Classic, analizziamo nel dettaglio i giocatori prossimi a sbarcare in Ncaa che hanno colpito maggiormente per quello che hanno fatto vedere sul parquet in queste partite.

BAMBA A RIMBALZO CONTRO PORTER (FOTO DA KSDK.COM)

Il miglior prospetto del paese


Michael Porter Jr. è il giocatore più atteso della classe 2017. Dopo aver rinunciato all’accordo firmato con Washington, ha deciso di andare a Missouri dove il papà è appena stato ingaggiato come assistente. Porter è un atleta nel vero senso della parola, visto che abbina altezza (2.08 cm), fisico e tecnica. Dà il meglio di sé quando può correre in transizione proprio per via del fatto che può puntare l’avversario e batterlo arrivando sino al ferro dove spesso chiude in grande stile. Non è raro vederlo concludere in alley-oop dopo aver tagliato alle spalle della difesa, e per via del fisico ben strutturato regge molto bene i contatti realizzando diversi giochi da tre punti. È un ottimo rimbalzista tanto in attacco quanto in difesa, da dove può avviare il contropiede. E poi ha un range di tiro già calibrato addirittura sulla distanza Nba.
Nonostante le indubbie capacità da ball-handler, trova delle difficoltà quando deve attaccare contro la difesa schierata per via di un primo passo non fulmineo. Proprio per questo il più delle volte è costretto a ritornare sui suoi passi e ripiegare su di uno step back che comunque esegue egregiamente. Dovrà assolutamente migliorare in difesa, soprattutto sul perimetro, dato che sembra più a suo agio quando è accoppiato con un lungo vero, su cui fare tagliafuori. Le vere difficoltà emergono quando invece deve difendere su un esterno che lo attacca. Raramente tiene due o tre palleggi consecutivi e la cosa peggiore è che il maggior difetto sembra sia la volontà a provarci.

Il dominatore d’area


Mohamed Bamba è il prospetto più intrigante del lotto soprattutto per gli ampi margini di miglioramento che possiede. I mezzi fisici sono senz’altro il suo punto di forza. Corpo statuario di 210 cm, apertura di braccia pazzesca (7 piedi e 8 pollici), atletismo e verticalità imbarazzanti. Può essere un autentico dominatore d’area e non a caso è catalogato innanzitutto come un rim protector. Ma sarebbe sbagliato ridurre la valutazione solo a rimbalzi e stoppate, perché Bamba è un discreto difensore in post negli scivolamenti e in anticipo dove utilizza le mani veloci. Corre bene il campo in transizione e a rimbalzo offensivo è un pericolo costante anche perché gioca sempre con grande energia. Inoltre è un giocatore che fa molto affidamento sui suoi istinti per questo va indirizzato.
In attacco è un talento grezzo, tutto da costruire. Nonostante possieda sia il fisico che i movimenti, quando è costretto a mettere palla a terra appare ancora impacciato soprattutto se si cimenta in un 1-vs-1. Fin quando è a pochi passi dal canestro e bisogna appoggiare o schiacciare il pallone può essere un fattore, ma appena si allontana dal canestro inizia a essere molto meno pericoloso, nonostante abbia il tiro nelle sue corde. I mezzi fisici sono un punto a suo favore, eppure deve mettere ancora della massa muscolare per poter contenere al meglio i diretti avversari che hanno più chili di lui e che tendono a spostarlo. Infine ha delle qualità da passatore che si intravedono pochissimo, ma non devono essere sottovalutate. Spetterà allo staff tecnico di Texas lavorare sul ragazzo per farlo migliorare.

Genio e sregolatezza


Dopo aver parlato di due giocatori intorno ai 210 centimetri, passiamo a un play da 190. Collin Sexton è un giocatore completo che si rende utile tanto in difesa quanto in attacco, dove è capace di creare sia per sé che per gli altri. Con il pallone tra le mani fa praticamente quel che vuole, e quando accende l’interruttore della creatività escono delle giocate spettacolari, segno inconfondibile di una visione di altissimo livello. Possiede un tiro piuttosto efficace da ogni parte del campo anche se deve lavorare per limare qualche difetto nella meccanica. È molto competitivo e anche positivo, votato al gioco di squadra e con un linguaggio del corpo di quelli che scaldano il pubblico. In difesa è un marcatore tosto che muove bene sia i piedi negli scivolamenti sia le mani per infastidire il palleggio, talvolta con annessi recuperi.
Nel contesto di coach Avery Johnson ad Alabama sarà senz’altro un’aggiunta non da poco. Certamente dovrà imparare a non abusare della voglia di inventare sempre e comunque. La sua ricerca talvolta ostinata del passaggio impossibile o ad effetto comporta un numero consistente di palle perse che andrebbero evitate. Allo stesso modo spinto dalla sua grande competitività tende ad eccedere negli 1-vs-1 per dimostrare di essere il più forte. La sua maggior debolezza resta però il fisico. Piuttosto basso per la media delle combo-guard con una struttura fisica non eccelsa. Compensa col fatto di essere molto atletico, fattore che abbinato alla velocità di piedi gli permette di arrivare al ferro con disinvoltura, anche se la conclusione in avvicinamento non è quella più gettonata.



* per il web site BasketballNcaa.com --- link originale

domenica 9 luglio 2017

X° Maddaloni Playground League

di Giovanni Bocciero*


È in corso di svolgimento il Maddaloni Playground League, appuntamento fisso dell’estate che scandirà le serate cittadine sino al prossimo 14 luglio. Torneo di 5 vs 5 che si disputa per tre settimane sull’asfalto della scuola media di via Brecciame, e che quest’anno raggiunge un traguardo storico: si festeggia infatti il decimo anniversario della manifestazione. Ideato e organizzato dal duo di cestisti Antonio Barbarisi e Francesco Schiavone, questa kermesse agli albori ha visto addirittura la partecipazione di Alessandro Cittadini.
Le attuali dieci squadre sono composte da un mix di giocatori di Serie C, D e amatori, caratteristica propria di questo torneo che premia innanzitutto l’amicizia pur avendo un livello qualitativo discretamente alto. Spesso tra la platea prendono posto dirigenti e procurati a caccia dell’affare per la stagione ventura, e non è nuovo incontrare anche la famiglia Gentile, che a Maddaloni è ovviamente di casa e sfrutta l’occasione per una serata rilassante in compagnia degli amici di vecchia data. Non solo torneo senior ma anche quello della categoria under 18, che da qualche anno a questa parte sta attirando prospetti da tutto il territorio regionale.



* per la rivista BASKET MAGAZINE

NBA - IL DRAFT

Markelle Fultz a Philadelphia, Ball ai Lakers
Senza sorprese la notte delle scelte. Prima chiamata per la stella di Washington, il ragazzo di UCLA non... si smuove da casa


di Giovanni Bocciero*

foto csnphilly.com

NELLA NOTTE del Barclays Center, chiamati dal commissioner Adam Silver, hanno sfilato i futuri protagonisti della NBA. Le franchigie hanno puntato decise sui freshman tanto che nel solo primo giro di scelte ne sono stati selezionati ben 16. Il Draft 2017 sarà ricordato anche per i tanti rumors di mercato oltre a quelli andati davvero in porto. Ma analizziamo nel dettaglio cosa è avvenuto.
THE PROCESS - Philadelphia voleva Markelle Fultz e così è stato. Pur di ottenere la prima chiamata da Boston ed arrivare al prodotto dei Washington Huskies ha sacrificato una prima scelta futura. Fultz era il pezzo mancante del puzzle dei 76ers che adesso si ritrovano con un gruppo giovane e di prospettiva formato da Ben Simmons, Joel Embiid, Dario Saric e quest’ultimo. E la paternità di questo nucleo è dell’ex GM Sam Hinkie che poco più di un anno fa si dimetteva perché messo in discussione il suo lavoro, che a quanto pare porterà invece i suoi frutti. All’appello manca soltanto una guardia ed il gioco è fatto.
NEW APPLE - Con la seconda scelta i Lakers hanno puntato sul losangelino purosangue Lonzo Ball. Nonostante qualche dubbio, le nuvole si sono diradate con la trade che ha coinvolto D’Angelo Russell finito a Brooklyn. Era chiaro che il neo GM Magic Johnson non si fosse fatto scappare il play di UCLA, la cui scelta rientra in un disegno ben più grande che vedrebbe l’approdo in casacca gialloviola - possibilmente già da questa stagione - di Paul George e nell’estate del 2018 di LeBron James. Il messaggio sembra piuttosto chiaro, la dirigenza Lakers vuole tornare ad esibire tutto il suo apple.
HEAD TO HEAD - Giunti alla terza scelta ci si trovava di fronte ad un bivio. Con questa chiamata infatti, in possesso di Boston, sarebbe dipesa quella successiva di Phoenix. Il testa a testa riguardava le due forward Josh Jackson e Jayson Tatum. La franchigia finalista dell’Eastern Conference ha optato per Tatum, ala uscita da Duke, perché ritenuto più futuribile e congeniale alla struttura del roster. In realtà Danny Ainge potrebbe essersi legato al dito il fatto che Jackson ha annullato all’ultimo il workout. Dal canto suo il freshman uscito da Kansas non aveva molta voglia di andare ai Celtics, dove lo spazio sarebbe stato meno di quello da lui auspicato. Alla fine tutti felici e contenti, Boston perché aggiunge un uomo dal grande potenziale alle rotazioni sugli esterni, e Phoenix che ha scelto il suo obiettivo principale così da formare un duo intrigante con Devin Booker in rampa di lancio. Una statistica dice che solo il 32% delle scelte top five diventa una star, e Jackson sembra far parte di quella percentuale. Solo il tempo dirà chi ha avuto ragione.
FUTURO ROSEO - Con la quinta scelta Sacramento ha deciso di firmare De’Aaron Fox dando il via alla ricostruzione. Il play scuola Kentucky, obiettivo dichiarato del team californiano, ha caratteristiche che si completano perfettamente con quelle di Buddy Hield, arrivato nella trade per DeMarcus Cousins. Ma i Kings si sono addirittura superati - possono essere considerati la franchigia che si è mossa meglio - cedendo la 10ª scelta a Portland per i diritti del versatile esterno campione NCAA con North Carolina Justin Jackson (15ª) e del lungo ex Duke Harry Giles (20ª), che, se recupererà dagli infortuni che lo hanno tormentato negl’ultimi anni, potrebbe essere addirittura una stella. I sopracitati insieme ai lunghi Willie Cauley-Stein e Skal Labissiere rappresentano un ‘core’ davvero niente male per sperare in un futuro roseo.
REBUILDING - Chi è in ricostruzione da anni ormai sono gli Orlando Magic, che con la sesta scelta hanno selezionato l’ala multidimensionale Jonathan Isaac. In coppia con Aaron Gordon formano un pacchetto difensivo di assoluto livello, meno per quanto riguarda l’attacco. Se sarà lui finalmente l’uomo franchigia di cui si è alla ricerca lo potranno dire soltanto gli anni. La stagione del rebuilding è ufficialmente iniziata anche a Chicago. Con la cessione di Jimmy Butler i Bulls vogliono dare vita ad un nuovo corso. Per questo con la settima chiamata ottenuta nello scambio con Minnesota che ha portato in dote anche Zach LaVine e Kris Dunn hanno scelto il finlandese Lauri Markkanen. Al contrario, la franchigia di coach Tom Thibodeau - che riabbraccia Butler dopo gli anni trascorsi ai Bulls - ha finalmente quel leader da affiancare ai talentuosi Andrew Wiggins e Karl Anthony Towns, ed ha addirittura aggiunto al roster il promettente pivot Justin Patton scelto con la 16ª. Da un europeo come Markkanen ad un altro europeo come Frank Ntilikina, scelto con l’ottava chiamata dai contestati New York Knicks di Phil Jackson che ancora non ha ben capito come raddrizzare il timone della franchigia.
SCOMMESSE - Con la nona scelta Dallas ha deciso di fiondarsi su Dennis Smith, play esuberante ed esplosivo uscito da North Carolina State. Deve essere preso con le pinze perché tanto i Mavericks potrebbero ritrovarsi in cabina di regia un serio candidato al premio di Rookie of the Year, tanto invece potrebbero stancarsi di lui dopo soltanto pochi mesi di campionato rimpiangendo la decisione presa. Chi non è nuovo a prendersi dei rischi al Draft sono i Milwaukee Bucks, che quest’anno con la chiamata numero 17 sono andati su D.J. Wilson. L’ala uscita da Michigan ha dimostrato di possedere qualità fuori dal comune, e soprattutto quella versatilità giusta ad inserirsi in un contesto come quello di coach Jason Kidd che non segue i classici ruoli, ormai desueti nell’NBA moderna. Alla 21, invece, gli Oklahoma City Thunder hanno scommesso su Terrance Ferguson, potenziale 3&D che ritornerebbe utile come il pane soprattutto a Russell Westbrook, non costretto a dover fare sempre gli straordinari. L’impatto nella realtà pro potrebbe però essere non dei più felici per lui. Infine con la 23 i Toronto Raptors hanno scelto O.G. Anunoby, giocatore che ha pochissimi rivali in quanto ad energia ed intensità, soprattutto in difesa, ma che è sceso così in basso per via dello scetticismo di molti addetti ai lavori sul recupero dall’infortunio al ginocchio.
ALTRE SCELTE - Portland con la 10ª si è portato a casa Zach Collins, che si è messo in grande mostra grazie alla stagione di Gonzaga e ricoprirà il ruolo di back-up a Jusuf Nurkic. Charlotte con l’11ª ha invece scelto Malik Monk, uscito piuttosto incredibilmente dalla top ten. Il prodotto di Kentucky sarà una valida alternativa uscendo dalla panchina e gli sarà chiesto di fare quello che sa fare meglio, ovvero segnare. A seguire con la 12ª Detroit ha selezionato Luke Kennard, cecchino ex Duke che ha dimostrato nell’ultimo anno di essere capace anche di creare dal palleggio. Utah ha scambiato la propria scelta con Denver cedendo anche Trey Lyles, ed ha deciso di spendere la 13ª per Donovan Mitchell, play-guardia ex Louisville, dato che bisognerà capire le pretese estive di George Hill. I Miami Heat hanno deciso di utilizzare la loro 14ª scelta per selezionare il pivot prodotto di Kentucky Edrice Adebayo, che fungerà da sostituto di Hassan Whiteside dato che Willie Reed è free-agent. T.J. Leaf è stato scelto con la numero 18 da Indiana che era alla ricerca di un lungo con tiro perimetrale, mentre Atlanta che si appresta a perdere Paul Millsap e dopo aver scambiato Dwight Howard si è fiondata con la scelta numero 19 sull’atletico John Collins. Piuttosto deluso il prospetto di Texas Jarrett Allen, dato in lottery e sceso sino alla 22 scelto da Brooklyn che gli permetterà però di crescere alle spalle di Timofey Mozgov.

DALL'EUROPA LA PRIMA VOLTA DELLA FINLANDIA CON
MARKKANEN (NELLA FOTO) E, CON IL N.8, NTILIKINA HA FATTO
MEGLIO ANCHE DI TONY PARKER
MADE IN EUROPE - Sono stati soltanto tre gli europei selezionati al primo giro, seppur due in top ten come Markkanen e Ntilikina. Il terzo è stato il lettone Anzejs Pasecniks finito con la 25a ai Philadelphia 76ers. Nonostante ciò non si tratta del minimo storico per il quantitativo di atleti “made in Europe” scelti. Infatti, per quel che riguarda gli ultimi anni, sia nel 2010 (Kevin Seraphin) che nel 2012 (Evan Fournier) fu solo uno l’europeo selezionato. L’apice fu toccato appena un anno fa, Draft 2016, quando ben nove sono stati gli europei chiamati al solo primo giro. Quest’anno erano eleggibili anche i nostri portabandiera Simone Fontecchio e Diego Flaccadori, che non hanno attirato alcun scout nemmeno per una scelta al secondo giro.


N. Scelta
Squadra
Giocatore
Ruolo
Altezza
College
#1
Philadelphia 76ers
Markelle Fultz
PG
1.93
Washington
#2
L.A. Lakers
Lonzo Ball
PG
1.98
UCLA
#3
Boston Celtics
Jayson Tatum
SF
2.03
Duke
#4
Phoenix Suns
Josh Jackson
SF
2.03
Kansas
#5
Sacramento Kings
De’Aaron Fox
PG
1.91
Kentucky
#6
Orlando Magic
Jonathan Isaac
SF/PF
2.10
Florida State
#7
Chicago Bulls
Lauri Markkanen
PF
2.13
Arizona
#8
New York Knicks
Frank Ntilikina
PG
1.96
Francia
#9
Dallas Mavericks
Dennis Smith Jr.
PG
1.88
N.C. State
#10
Portland Trail Blazers
Zach Collins
PF
2.13
Gonzaga
#11
Charlotte Hornets
Malik Monk
SG
1.91
Kentucky
#12
Detroit Pistons
Luke Kennard
SG
1.98
Duke
#13
Utah Jazz
Donovan Mitchell
SG
1.91
Louisville
#14
Miami Heat
Edrice Adebayo
C
2.08
Kentucky
#15
Sacramento Kings
Justin Jackson
SF
2.03
North Carolina
#16
Minnesota Timberwolves
Justin Patton
C
2.13
Creighton
#17
Milwaukee Bucks
D.J. Wilson
SF/PF
2.08
Michigan
#18
Indiana Pacers
T.J. Leaf
PF
2.08
UCLA
#19
Atlanta Hawks
John Collins
PF
2.08
Wake Forest
#20
Sacramento Kings
Harry Giles
PF
2.11
Duke
#21
Oklahoma City Thunder
Terrance Ferguson
SG
2.01
Stati Uniti
#22
Brooklyn Nets
Jarrett Allen
C
2.11
Texas
#23
Toronto Raptors
O.G. Anunoby
SF
2.03
Indiana
#24
Denver Nuggets
Tyler Lydon
PF
2.06
Syracuse
#25
Philadelphia 76ers
Anzejs Pasecniks
C
2.16
Lettonia
#26
Portland Trail Blazers
Caleb Swanigan
PF
2.06
Purdue
#27
L.A. Lakers
Kyle Kuzma
PF
2.06
Utah
#28
Utah Jazz
Tony Bradley
C
2.11
North Carolina
#29
San Antonio Spurs
Derrick White
PG/SG
1.96
Colorado
#30
L.A. Lakers
Josh Hart
SG
1.96
Villanova




* per la rivista BASKET MAGAZINE

domenica 2 luglio 2017

2018 NBA Mock Draft


First Round - update: 21/06/2018

1. Phoenix Suns
Deandre Ayton (C - Freshman - Arizona)
Ha giocato a Hillcrest Prep a Phoenix, ha giocato all'università di Arizona, i Suns hanno un gran bel buco a centro area. Insomma tutti dettagli che fanno intendere che Ayton possa essere la prima scelta assoluta. Con buona pace di coach Igor Kokoskov che forse avrebbe voluto il suo pupillo Luka Doncic. 

2. Sacramento Kings
Marvin Bagley (PF - Freshman - Duke)
I Kings possono essere una mina vagante già con la scelta numero 2. Potrebbe esserci l'opportunità di prendere Luka Doncic, che però si calpesterebbe i piedi con DeAaron Fox scelto solo un anno fa. E allora proviamo a dargli un lungo serio da inserire in quel marasma del frontcourt. Vada per Marvin Bagley... oppure Jaren Jackson Jr.?

3. Atlanta Hawks
Luka Doncic (PG - Slovenia - Real Madrid)
Atlanta non dovrebbe pensarci due volte, se Luka Doncic arriva sino a qui gli Hawks se lo prendono. Certo, vedere lo sloveno essere chiamato con la terza scelta può suscitare qualche dubbio su chi lo ha scartato in precedenza...

4. Memphis Grizzlies
Jaren Jackson Jr. (PF - Freshman - Michigan State)
Dalle prime tre scelte possono uscire diverse varianti se cambia solo un nome, alla quattro Memphis potrebbe addirittura non scegliere proprio se troverà la trade giusta per cedere la chiamata. Certamente non andranno su Bamba che ha rifiutato il workout, e allora vada per Jaren Jackson Jr. che, a mio avviso, potrebbe diventare un all-star totale.

5. Dallas Mavericks
Mohamed Bamba (C - Freshman - Texas)
Con la quinta scelta i Mavericks non dovrebbero farsi sfuggire Mohamed Bamba, ragazzo che in tutto questo periodo ha fatto girare video su come stia lavorando sul tiro da 3 punti. Lui già è un difensore superlativo, che mette un tiro efficace semplicemente dominerà.

6. Orlando Magic
Trae Young (PG - Freshman - Oklahoma)
Orlando è sprovvista di un play-guardia al quale possa essere affibbiato tale nome, e allora nessuna scelta migliore può essere quella che porta a Trae Young. Le dimensioni fisiche sono irrisorie, e sicuramente ci metterà del tempo per abituarsi a giocare in Nba. Ma a segnare sa segnare, e a passare sa passare.

7. Chicago Bulls
Mikal Bridges (SF - Junior - Villanova)
I Bulls non saranno alla ricerca di qualcosa di preciso, anche perché devono loro stessi ancora capire che tipo di roster hanno tra le mani con tanti giovani giocatori. Per questo cercheranno di pescare il meglio che possono trovare. Michael Porter Jr. potrebbe essere un grande pericolo, Mikal Bridges invece un rischio più calcolato.

8. Cleveland Cavaliers (da Brooklyn)
Wendell Carter (PF - Freshman - Duke)
Anche i Cavs potrebbero snobbare Michael Porter Jr. e preferirgli Wendell Carter, che non sarà un fuoriclasse ma resta un giocatore solido che farà carriera in Nba. Certo, questa scelta potrebbe anche non appartenere a Cleveland, ma con logica Carter non dovrebbe scendere oltre questa chiamata. Magari ce lo ritroveremo più alto.

9. New York Knicks
Michael Porter Jr. (SF - Freshman - Missouri)
Arriviamo ai New York Knicks e a loro diamo il rischio Michael Porter Jr. La dirigenza quasi sicuramente sceglierà un giocatore nella posizione di ala, dopo aver scelto Frank Ntilikina lo scorso anno. Porter con l'infortunio alla schiena è davvero un gran pericolo, ma stiamo pur sempre parlando di un talento cristallino che, ad inizio anno, era dato come chiamata numero 1 certa.

10. Philadelphia 76ers (da L.A. Lakers)
Lonnie Walker (SG - Freshman - Miami)
Alla dieci Philadelphia potrebbe optare per chiamare un giocatore alla Lonnie Walker, capace di difendere come un ossesso ma allo stesso tempo di essere pericoloso con il suo tiro dall'arco sugli scarichi. Infatti nel contesto dei Sixers Walker non avrebbe bisogno di tenere il pallone tra le mani.

11. Charlotte Hornets
Shai Gilgeous-Alexander (PG - Freshman - Kentucky)
La trade che ha visto Dwight Howard essere spedito a Brooklyn ha di fatto sancito che gli Hornets sono in ampio rebuilding, e questo vuol dire che anche Kemba Walker ha le valigie pronte. Aspettiamoci magari qualche trade proprio durante la notte. Fatto sta che, giunti a questo punto, per Charlotte la miglior scelta possibile è Shai Gilgeous-Alexander che può assumere sin da subito le redini della squadra in mano, e soprattutto giocare in coppia con Malik Monk.

12. L.A. Clippers (da Detroit)
Collin Sexton (PG - Freshman - Alabama)
Prima delle due scelte dei Clippers che, in verità, ancora non si capisce cosa vogliano fare. Fossi in loro ricostruirei le basi proprio su questi due giocatori che arriveranno. Uno dovrebbe essere Collin Sexton, play energico, trascinatore, idolo delle folle, emotivamente empatico che ha tutto per poter esplodere...

13. L.A. Clippers
Robert Williams (PF - Sophomore - Texas A&M)
...l'altro dovrebbe essere invece Robert Williams, che pare abbia avuto la promessa di una chiamata addirittura in un colloquio con il proprietario Steve Ballman. E' il prototipo di quel DeAndre Jordan che ai Clippers pare abbia chiuso.

14. Denver Nuggets
Kevin Knox (SF - Freshman - Kentucky)
Denver con la chiamata numero 14 potrebbe andare su un giocatore come Kevin Knox che può disimpegnarsi dall'arco. In parecchi lo danno anche più in alto, eppure forse il suo valore potrebbe attestarsi intorno a questa chiamata perché, al momento, oltre ad un piazzato con il quale fa sempre canestro, non ha mostrato di saper fare cose spettacolari.

15. Washington Wizards
Miles Bridges (SF - Sophomore - Michigan State)
Il più grande dilemma è se questa scelta rimarrà in mano ai Wizards oppure possa essere di qualche altra franchigia. Questo ovviamente cambia le modalità di scelta. Detto ciò ritrovarsi qui un Miles Bridges fotografa piuttosto bene la profondità di questo draft. Un tweener tra il 3 e il 4, atletico, esplosivo, con il tiro altalenante ma comunque intrigante.

16. Phoenix Suns (da Miami)
Zhaire Smith (SG - Freshamn - Texas Tech)

17. Milwaukee Bucks
Chandler Hutchison (SG - Senior - Boise State)

18. San Antonio Spurs
Jerome Robinson (SG - Junior - Boston College)

19. Atlanta Hawks (da Minnesota)
Mitchell Robinson (C - Freshman - Undeclared)

20. Minnesota Timberwolves (da Oklahoma City)
Khyri Thomas (SG - Junior - Creighton)

21. Utah Jazz
Kevin Huerter (SG - Sophomore - Maryland)

22. Chicago Bulls (da New Orleans)
Anfernee Simons (SG - High School - IMG Academy)

23. Indiana Pacers
Aaron Holiday (PG - Junior - UCLA)

24. Portland Trail-Blazers
Keita Bates-Diop (SF - Senior - Ohio State)

25. L.A. Lakers (da Cleveland)
Donte DiVincenzo (SG - Sophomore - Villanova)

26. Philadelphia 76ers
Omari Spellman (PF - Freshman - Villanova)

27. Boston Celtics
Troy Brown (SF - Freshman - Oregon)

28. Golden State Warriors
Grayson Allen (SG - Senior - Duke)

29. Brooklyn Nets (da Toronto)
Landry Shamet (PG - Sophomore - Wichita State)

30. Atlanta Hawks (da Houston)
Gary Trent (SG - Freshman - Duke)