lunedì 24 ottobre 2016

NBA Western: Power Ranking 2016/17

Di seguito il Power Ranging della Western Conference della NBA.

FONTE: ULTIMOUOMO.COM


di Giovanni Bocciero

1- GOLDEN STATE WARRIORS
Trovare un'altra squadra favorita come loro è difficile, anche in questa competitiva Western, ed a maggior ragione dopo aver strappato il sì del free agent più corteggiato dell'estate, tale Kevin Durant. Sicuramente però il team di coach Steve Kerr dovrà trovare quei giusti equilibri che il talento da solo non ti permette di avere così, dal nulla. Steph Curry e Klay Thompson dovranno dividersi il pallone con il nuovo arrivato, e soprattutto con il compagno Draymond Green. L'aver aumentato il talento ha significato comunque dover tagliare la profondità del roster, rimpolpato con seconde e terze linee.
FAVORITI

2- SAN ANTONIO SPURS
Il vuoto lasciato dal ritiro di Tim Duncan è stato in parte riempito dall'arrivo di Pau Gasol. Non può comunque essere tranquillo il guru Gregg Popovich che forse ancora non ha trovato la giusta lunghezza d'onda per comunicare con il designato erede LaMarcus Aldridge. Nonostante ciò il punto di forza della franchigia texana resta quel sistema che è capace di coinvolgere e far migliorare chiunque. In cabina di regia c'è il solito Tony Parker così come nel ruolo di ala quel Kawhi Leonard al quale silenziosamente sta passando il testimone di leader. Tagliato negli ultimi giorni il nostro Ryan Arcidiacono che dovrebbe finire in D-League.
CONTENDER

3- LOS ANGELES CLIPPERS
I Clippers sono forse al canto del cigno, semplicemente perché dopo anni in cui si è cercato di competere per il titolo adesso si è giunti ad un punto di non ritorno. Questo vale per coach Doc Rivers, vale per Chris Paul - che in verità il suo lo ha sempre fatto -, vale per Blake Griffin che nella passata stagione è arrivato ai ferri corti con la dirigenza. In estate ci si sarebbe aspettato qualche cambiamento significativo, e invece si è deciso di continuare con questi uomini che però dovranno dimostrare di essere tali necessariamente nel rettangolo di gioco.
CONTENDER

FONTE: BLEACHERREPORT.COM
4- HOUSTON ROCKETS
A Houston è atterrato Mike D'Antoni e di conseguenza è cambiata l'idea tattica che sarà prodotta dai Rockets. L'addio a Dwight Howard e gli arrivi di Ryan Anderson, Eric Gordon e Nené sono proprio lo specchio della filosofia dell'ex bandiera Olimpia Milano che vorrà correre e difendere grazie a Patrick Beverley, Trevor Ariza e Corey Brewer. Aspettiamoci una stagione da Mvp di James Harden, che nel ruolo di playmaker che gli si sta disegnando avrà ancora maggiormente il pallone tra le mani per poter offendere sia da realizzatore che da assistman.
PLAYOFFS

5- UTAH JAZZ
I mormoni stanno ritornando. Dopo aver dovuto ingoiare bocconi amari ma al contempo messo delle basi solide al progetto tecnico attuale, ci si è rinforzati con giocatori esperti e di carisma che non potranno che essere un valore aggiunto per i Jazz. Il mix è composto dai giovani "locali" come Gordon Hayward, Derrick Favors, Rudy Gobert, Alec Burks, Rodney Hood integrati in ruoli nevralgici da giocatori come il regista George Hill, il cecchino Joe Johnson ed il lungo Boris Diaw. Lo scorso anno furono sfiorati i playoffs, quest'anno dovrebbero essere centrati con sicurezza.
PLAYOFFS

6- PORTLAND TRAIL BLAZERS
I Trail Blazers ripartono da Terry Stotts - che meritava il premio di coach of the year l'anno passato - e Damian Lillard, autori e fautori tattici e pratici della straordinaria stagione che ha fatto di Portland una meravigliosa sorpresa. Ripetersi non è mai facile, ma il gruppo sembra piuttosto collaudato e soprattutto affiatato. Alla rivelazione C.J. McCollum, Mason Plumlee ed Al-Farouq Aminu in offseason sono stati aggiunti dei role players come Shabazz Napier, Evan Turner e Festus Ezeli che in teoria dovrebbero rappresentare delle valide alternative.
PLAYOFFS

7- DALLAS MAVERICKS
Il proprietario Mark Cuban ha, come sempre fa, investito affinché i suoi Mavericks possano essere competitivi e raggiungere la post season. Da Oakland è arrivata la coppia Harrison Barnes ed Andrew Bogut che ha sostituito quella composta da Chandler Parsons e Zaza Pachulia. Dirk Nowitzki dovrà per forza di cose limitarsi in regular season, ed i vari Deron Williams e Wesley Matthews sono delle punte di diamanti, ma anche giocatori ormai molto altalenanti nelle proprie prestazioni. Si può far bene, ma non aspettatevi nulla di particolare.
PLAYOFFS

8- MINNESOTA TIMBERWOLVES
Ottavo posto ai Timberwolves che già in questa stagione possono raccogliere grandi frutti dopo tutto ciò che hanno seminato da due anni a questa parte. Andrew Wiggins, Karl-Anthony Towns, Zach LaVine, Gorgui Dieng, e adesso il rookie Kris Dunn, sotto la regia dello spagnolo Ricky Rubio e soprattutto del nuovo tecnico Tom Thibodeau, che rappresenta il vero valore aggiunto di questa Minnesota, possono essere la vera grande sorpresa, che non farà fare altro che bruciare le tappe. Non dovessero arrivare i playoffs di certo non sarà una catastrofe.
OUTSIDER

FONTE: INTERBASKET.NET
9- OKLAHOMA CITY THUNDER
Mettere i Thunder in questa posizione è davvero difficile, nonostante l'addio di Kevin Durant. Oklahoma City può contare su di un campione come Russell Westbrook che avendo il pallino del gioco in mano è un candidato assoluto a diventare l'Mvp della stagione. Intorno a lui tanti giocatori giovani ed emergenti, come Victor Oladipo, Steven Adams, Enes Kanter, Andre Roberson ed il figlio d'arte Domantas Sabonis. Non è certamente in fase di rebuilding, ma coach Billy Donovan dovrà per forza di cose trovare il miglior assetto possibile nel più breve tempo.
OUTSIDER

10- MEMPHIS GRIZZLIES
Vederli così in basso dopo ciò che sono riusciti a fare nelle ultime stagioni fa senso, anche perché lo zoccolo duro del roster è rimasto pressoché identico, con i vari Marc Gasol, Zach Randolph, Tony Allen, il rinnovato Mike Conley. L'età media piuttosto alta, avvalorata dalla presenza di Vince Carter, fa pensare ad un ribasso delle prestazioni che naturalmente comporterà anche qualche sconfitta in più. Resta il fatto che puntare contro di loro può essere un bel rischio, a maggior ragione con l'innesto di Chandler Parsons.
OUTSIDER

11- NEW ORLEANS PELICANS
Partenza ad handicap per i Pelicans di coach Alvin Gentry che avranno fuori per l'inizio di stagione sia Jrue Holiday che Tyreke Evans. In più c'è un Anthony Davis che fisicamente non sembra reggere i ritmi forsennati di un intero campionato NBA. Eppure quando c'è alzate le mani. Terrence Jones e Lance Stephenson sono due scommesse molto interessanti, che se vinte possono spostare gli equilibri di questa Western. Occhi puntati anche sul rookie bahamense Buddy Hield che, con lo spazio che si ritroverà, potrebbe competere per il premio di ROY.
OUTSIDER

12- PHOENIX SUNS
Phoenix ha un diamante grezzo in Devin Booker, che quest'anno deve affermarsi, mentre Eric Bledsoe deve prendersi definitivamente le redini della squadra. Tutto il resto deve definirsi, a partire dai giovani T.J. Warren, Alex Len, Dragan Bender e Marquese Chriss. Può premiare la scelta della dirigenza di affiancare a questi delle chiocce come Leandro Barbosa e Jarred Dudley, anche se bisogna valutare le posizioni di Tyson Chandler e Brandon Knight che potrebbero partire durante la stagione. Attenzione a Tyler Ulis che potrebbe essere la grande rivelazione del campionato arancioviola.
OUTSIDER

13- DENVER NUGGETS
Il potenziale nello Stato del Colorado non manca, basti pensare a tutte le guardie ed ali che affollano il roster: il nostro Danilo Gallinari con la fascia da capitano al braccio, Will Barton, Wilson Chandler, Gary Harris, Jamal Murray. Quello di cui si avrebbe bisogno è un'asse play-pivot, dato che per il primo ruolo Emmanuel Mudiay è acerbo e Jameer Nelson è sul viale del tramonto, mentre in vernice la coppia composta da Nikola Jokic e Jusuf Nurkic è parecchio incostante. Qualche soluzione interna è rappresentata da Kenneth Faried, le cui prestazioni sono però drasticamente calate. Può essere fastidiosa nella singola partita, ci sembra poco a lungo andare.
OUTSIDER

FONTE: HOOPSHABIT.COM
14- SACRAMENTO KINGS
Solita squadra costruita senza una testa ed una coda, dove la notizia vera è che DeMarcus Cousins non ha cambiato divisa da gioco. Inutile dire che si guarda una partita dei Kings soltanto per ammirare l'ex pivot di Kentucky che meriterebbe una squadra competitiva per far esplodere tutto il suo potenziale. La dirigenza ha cercato di cedere a desta e a manca Rudy Gay e Ben McLemore ma non c'è riuscita, e non è detto che c'abbia messo una pietra sopra. La cabina di regia affidata a Ty Lawson e Darren Collison fa sorridere, per non dire altro. L'anarchia dominerà incontrastata, e si accettano scommesse per la durata di coach Dave Joerger.
DOWN

15- LOS ANGELES LAKERS
Chiuderanno la Western i Lakers, anche se il futuro sarà radioso se non ci saranno complicazioni. Con l'addio di Kobe Bryant saranno i giovani a dover rilanciare il team gialloviola contendendosi lo scettro lasciatogli proprio dal Black Mamba. D'Angelo Russell, Jordan Clarkson, Julius Randle, Larry Nance, Brandon Ingram sono una base di partenza davvero molto interessante, che al fianco di veterani come Jose Calderon, Luol Deng, Louis Williams, Nick Young, Metta World Peace non potrà fare altro che crescere e farsi le ossa necessarie per riportare in alto la franchigia della città degli angeli.
DOWN

sabato 22 ottobre 2016

NBA Eastern: Power Ranking 2016/17

Di seguito il Power Ranking della Eastern Conference della NBA.

FONTE: ULTIMOUOMO.COM

di Giovanni Bocciero

1- CLEVELAND CAVALIERS
I campioni in carica ricominciano da dove hanno finito, visto che durante la offseason hanno inserito soltanto qualche pedina per rendere il roster un po' più lungo di quello che era. Le linee guida saranno dettate dal solito LeBron James, che a Cleveland manca poco che faccia anche da presidente/proprietario visto che la panchina la occupa già. Kyrie Irving dopo l'azione decisiva per il titolo pretenderà maggiore spazio in scena, e in verità se lo merito tutta.
FAVORITI

2- TORONTO RAPTORS
Anche i Raptors hanno cambiato poco o nulla, con l'addio neppure troppo pesante a Bismack Biyombo strapagato in estate da Orlando. Al suo posto la dirigenza canadese ha preso l'ottimo Jared Sullinger ed il rookie Jakob Poeltl che non ne faranno sentire l'assenza. Per il resto il pallino del gioco è sempre nelle mani di Kyle Lowry e DeMar DeRozan, ai quali sarà chiesto forse il definitivo salto di qualità per affermarsi come autentici all-star capaci anche di vincere e non solo ben figurare.
CONTENDER

3- BOSTON CELTICS
Il telaio di coach Brad Stevens è stato ulteriormente smussato qui e la, e l'asticella sembra essersi alzata ancora un po'. I Celtics dopo aver ritrovato i playoffs nelle ultime due stagioni stanno lentamente portando avanti un progetto che li potrebbe vedere ritornare a competere ad altissimo livello nella Eastern. Assodato che Isaiah Thomas è ormai un pilastro della squadra, in estate è stato firmato Al Horford che porterà esperienza e qualità nel reparto lunghi. Aspettando di veder sbocciare il talento di Jaylen Brown.
PLAYOFFS

4- INDIANA PACERS
Dopo due stagioni di grandi patemi, e di una rivoluzione tecnica che sembra essersi completata, ritornano i Pacers. In offseason la franchigia ha attaccato in modo molto aggressivo il mercato portando a casa gente del calibro di Jeff Teague, Al Jefferson e Thaddeus Young. Il fulcro del gioco resterà comunque quel Paul George che come il miglior killer in circolazione, ritrovata un minimo di competitività di squadra, ci metterà ben poco a diventare "on fire".
PLAYOFFS

FONTE: CHICAGOTRIBUTE.COM
5- CHICAGO BULLS
Nella città del vento in estate ci sono state tantissime novità, tra cui l'addio al nativo Derrick Rose per abbracciare il figliol prodigo Dwyane Wade. Il nuovo simbolo dei Bulls è comunque Jimmy Butler, al quale sono stati affiancati giocatori di spessore come Rajon Rondo. Salutato anche Joakim Noah al cui posto è arrivato Robin Lopez, adesso spetterà al tecnico Fred Hoiberg far quadrare il tutto dopo la disastrosa annata all'esordio che più di qualche dubbio sulla sua gestione l'ha fatto sorgere.
PLAYOFFS

6- ATLANTA HAWKS
La formazione degli Hawks non è molto cambiata nella sua fisionomia, ma nelle pedine lo è invece molto. In vernice è arrivato per giganteggiare il nativo Dwight Howard in coppia con Paul Millsap, mentre sugli esterni saranno chiamati ad operare i soliti Kyle Korver, Thabo Sefolosha e Kent Bazemore seppur con competenze ovviamente del tutto diverse. Il grande punto interrogativo lo si ha in cabina di regia, dove il tedesco Dennis Schroder dovrà meritarsi questo ruolo così strategico.
PLAYOFFS

7- NEW YORK KNICKS
Nella Big Apple si è di fronte all'ennesima rivoluzione per provare a competere per qualcosa di più della semplice qualificazione ai playoffs. Nonostante tutto il lavoro dirigenziale architettato da Phil Jackson, la squadra sembra essersi rinforzata ma da qui a puntare alla qualifica di contender ce ne passa. Derrick Rose, Joakim Noah e Brandon Jennings sono sicuramente dei valori aggiunti in un roster che di base poteva già contare su Carmelo Anthony e Kristaps Porzingis, ma bisognerà trovare degli equilibri che soltanto il duro lavoro in palestra potrà dare.
PLAYOFFS

8- DETROIT PISTONS
Coach Stan Van Gundy dovrà lottare per difendere il lavoro che sta facendo a Detroit, perché si trova in quel limbo in cui una vittoria od una sconfitta possono costare un'intera stagione. L'asse principale dei Pistons sarà sempre composto da Reggie Jackson (out per l'inizio del campionato) e Andre Drummond, con i vari Marcus Morris, Kentavious Caldwell-Pope e Tobias Harris pronti a dare manforte. Le soluzioni sembrano comunque poche, e dunque bisognerà ricavare il massimo da chiunque.
PLAYOFFS

9- WASHINGTON WIZARDS
I Wizards potrebbero concludere un altro campionato da eterna incompiuta. Il duo John Wall e Bradley Beal meriterebbe molto di più, ma non riesce a fare quel salto di qualità anche per svariati problemi fisici, soprattutto il secondo. Il roster è comunque valido, con tante seconde e terze linee come Marcin Gortat, Markieff Morris, Otto Porter, Kelly Oubre. L'offseason ha portato Ian Mahinmi, Andrew Nicholson, Tomas Satoransky e Trey Burke, con questi ultimi due che potrebbero rappresentare valide alternative nei due ruoli di guardia.
OUTSIDER

FONTE: DATASPORT.IT
10- CHARLOTTE HORNETS
La franchigia di sua maestà Michael Jordan ha deciso di puntare ancora sui grandi fautori della passata stagione, come Kemba Walker e Nicolas Batum che dovranno per forza di cose accollarsi le maggiori responsabilità. A cercare di portare un'alternativa tattica è arrivato il nostro Marco Belinelli, che sappiamo però deve essere messo nelle condizioni giuste per rendere. Importante la perdita nel pitturato di Al Jefferson che è stato sostituito con Roy Hibbert, forse all'ultima occasione per continuare a meritare l'NBA.
OUTSIDER

11- ORLANDO MAGIC
Non si discutono le potenzialità, bensì le certezze sulle quali i Magic possono costruire questa annata agonistica. L'arrivo di Serge Ibaka è stata una delle migliori operazioni nel panorama NBA, che insieme a Nikola Vucevic, Aaron Gordon e lo strapagato Bismack Biyombo forma un'ottima frontline. Sugli esterni i vari Elfrid Payton, Evan Fournier, Mario Hezonja e Jeff Green sono giocatori non indifferenti ma troppo incostanti nelle proprie prestazioni. Se si troverà il giusto equilibrio si potrà fare molto bene.
OUTSIDER

12- MILWAUKEE BUCKS
Milwaukee sta vivendo una metamorfosi in negativo, in cui l'idea tattica di coach Jason Kidd ancora non è stata focalizzata con esattezza. La cosa che risalta subito agli occhi è che in squadra non c'è un play, non ce ne voglia Matt Dellavedova. In quel ruolo si vorrebbe far crescere il fenomenale Giannis Antetokounmpo, una decisione che appare molto avventata. L'infortunio di Khris Middleton ha sconquassato i piani, mentre è da cavalcare Jabari Parker in grande ascesa. Tutto da valutare il divorzio in casa con Greg Monroe.
DOWN

13- MIAMI HEAT
La telenovela Chris Bosh appare essere soltanto la punta dell'iceberg del restyling che Pat Riley vuole apportare a South Beach. Ormai un ciclo, con l'addio anche di Dwyane Wade, sembra del tutto terminato. La scena adesso è di Hassan Whiteside che potrà fare quello che vuole purché resti nei limiti soprattutto comportamentali. La sensazione è che la situazione sia tutta in divenire, con Goran Dragic in procinto di cambiare squadra da un momento all'altro, e con Justise Winslow in rampa di lancio. Completano il roster tanti giocatori raccattati qui e la come Dion Waters, Luke Babbitt, Wayne Ellington e Derrick Williams.
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14- BROOKLYN NETS
Il progetto ruota sempre attorno a Brook Lopez, ma per quanto potrà durare questa ambizione soporifera dato che per l'ennesima stagione i Nets partono per evitare l'ultima posizione nella non competitiva Eastern? Per cercare di non far appassire l'appeal è stato riportato in città, seppur dall'altra parte della barricata, quel Jeremy Lin i cui effetti taumaturgici sono andati anno dopo anno affievolendosi. Gli ingaggi di Luis Scola, Randy Foye e Greivis Vasquez sono il classico usato garantito. L'operazione Anthony Bennett è una scommessa.
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FONTE: SPORTSPRESS.CO
15- PHILADELPHIA 76ERS
Tankare e tankeremo, questa filosofia nella città dell'amore fraterno non sembra essere per nulla cambiato. A maggior ragione quando anche la sfortuna sembra perseguire i 76ers. Ovviamente ci riferiamo all'infortunio che terrà l'atteso rookie Ben Simmons lontano dai parquet sino a gennaio. Cosa aspettarsi dunque, se non un'altra stagione da ultima della classe o giù di lì? Quello che saprà fare un altro giocatore tanto atteso come l'esordiente Joel Embiid, che insieme a Nerlens Noel e Jahlil Okafor costituisce uno dei reparti lunghi più interessante dell'intera lega.
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lunedì 10 ottobre 2016

Eurolega: Power Ranking 2016/17

Siamo all'alba della nuova Eurolega, composta da soli sedici team che si affronteranno in una competizione che assomiglia tanto ad un campionato sovranazionale. Inutile dire che per l'aspetto organizzativo e soprattutto economico le lingue ufficiali del torneo sono rispettivamente lo spagnolo ed il turco, avendo questi due paesi ben sette squadre ai nastri di partenza. Due iscritte se le dividono Grecia e Russia mentre una a testa per Italia, Germania, Israele, Lituania e Serbia. Di seguito il Power Ranking alla vigilia della stagione 2016/17, che si concluderà con la Final Four di Istanbul.



di Giovanni Bocciero

1- FENERBAHCE ISTANBUL
Dodici mesi dopo il Fenerbahce è ancora il favorito numero uno per aggiudicarsi l'Eurolega, ma non sarà affatto facile perché ovviamente gli avversari non staranno a guardare senza colpo ferire. L'amara finale di Berlino ha rilanciato le ambizioni di vittoria della truppa di coach Zeljko Obradovic che ha puntellato un roster che già era qualitativamente e quantitativamente profondo. Il volto nuovo è James Nunnally arrivato ad Istanbul da Mvp del campionato italiano con la casacca di Avellino, e che con il nostro Gigi Datome condividerà minuti e forse responsabilità. I veri acquisti sono però le conferme dei pivot Jan Vesely e Ekpe Udoh tentati in estate entrambi da un ritorno in NBA. Dixon, Bojan Bogdanovic, Antic, Sloukas, Kalinic e Mahmutoglu sono gli altri grandi protagonisti.

FONTE: WW.SPORTANDO.COM
2- CSKA MOSCA
Subito dietro al Fener ci sono i campioni in carica del CSKA Mosca, che proprio come i principali rivali hanno mantenuto l'ossatura della squadra mettendo soltanto qualche elemento che alzasse ulteriormente il livello. E allora partiamo proprio dagli innesti per coach Dimitri Itoudi, che ha migliorato il proprio potenziale attingendo dal campionato russo con l'esterno Semen Antonov dal Nizhny Novgorod ed il lungo James Augustine dal Khimki Mosca. La coppia in regia formata da Milos Teodosic e Nando De Colo è ovviamente una garanzia, così come il pivot bonsai ex Veroli Kyle Hines e la guardia ex NBA Cory Higgins. Il nucleo conta comunque sulla pattuglia sovietica composta dai vari Khryapa, Fridzon e Vorontsevich ed il role player Freeland.

3- REAL MADRID
Un gradino dietro, o forse soltanto mezzo, alle due principali favorite vi è il Real Madrid. I madrileni hanno dovuto modificare leggermente il proprio assetto, ma siam convinti che gli equilibri non saranno per nulla cambiati. Salutato Sergio Rodriguez che non ha voluto rinunciare all'opportunità di ritornare in NBA, il Real lo ha sostituito con il cavallo di ritorno Dontaye Draper grande fautore della splendida ultima stagione europea del Lokomotiv Kuban, dal quale è stato prelevato anche Anthony Randolph. Quest'ultimo va a rafforzare il reparto lungo in cui è stato inserito anche l'ex Siena Othello Hunter. Llull, Fernandez, Ayon, Maciulis, Carroll, Taylor, Nocioni, Reyes, Thompkins e la stellina Doncic fanno del Real Madrid una pretendente.

4- OLYMPIACOS PIREO
Al Pireo è passata la linea della continuità, e così sono stati confermati tutti i principali attori di queste annate: dal leader Vassilis Spanoulis all'estroso Georgios Printezis, dal preciso Vangelis Mantzaris al solido Kostas Papanikolau, menzionando poi Lojeski, Papapetrou, Agravanis e Athinaiou, giocatori più che utili alla causa. È stato confermato anche il nostro Daniel Hackett, che nel suo primo anno in maglia Olympiacos si è ritagliato uno spazio da protagonista. Si è cercato di alzare il livello della squadra pur con la partenza di Othello Hunter, innanzitutto con il recupero in quel ruolo di Patric Young lo scorso anno a lungo degente, al quale è stato affiancato un altro lungo atletico e dinamico come Khem Birch. Per aumentare il potenziale sugli esterni, invece, è stato ingaggiato l'ex Siena Erick Green pronto a portare tanti punti dalla panchina.

5- PANATHINAIKOS ATENE
Ritiratosi il faro Dimitris Diamantidis il Panathinaikos è pronto a ripartire con un roster che è composto da un mix di conferme e nuovi arrivi. I biancoverdi hanno fatto spesa in Spagna, dalla quale è arrivato l'asse play-pivot che ha fatto le fortune del Vitoria giunto sino alla Final Four di Berlino l'anno scorso, ovvero Mike James e Ioannis Bourousis. Dal Real è invece stato ingaggiato l'esterno K.C. Rivers. Tutti e tre sono transitati per l'Italia. Altro acquisto di spessore è Chris Singleton, anche lui visto a Berlino in occasione della Final Four con la sorpresa Kuban. Il roster del neo coach Argyris Pedoulakis potrà contare anche sulle conferme dei vari Calathes, Gist, Fotsis e Feldeine, altri conoscenti del nostro campionato.

6- BARCELLONA
Per i blaugrana questa stagione coincide con una sorta di rivoluzione a partire dalla panchina, dove il testimone è passato da Javier Pascual a Giorgios Bartzokas, coach del sorprendente Lokomotiv Kuban nella passata stagione. Con il suo arrivo a Barcellona si vuole cercare di avviare un nuovo ciclo di successi che non può comunque prescindere da Juan Carlos Navarro. In realtà il roster è stato aggiustato soprattutto in cabina di regia, con gli ingaggi dal Khimki Mosca di Tyres Rice e dell'ex Virtus Bologna Petteri Koponen, e con l'arrivo proprio dal Lokomotiv dell'ala spagnola Victor Claver. La squadra è completata dai vari confermati Tomic, Perperoglou, Doellman, Dorsey, Lawal, Ribas, Oleson ed il prospetto Vezenkov.

FONTE: WWW.FOXSPORTS.IT
7- OLIMPIA MILANO
È inutile forse ripetere sempre la stessa cosa. Quest'anno Milano si è attrezzata per fare non bene, ma benissimo in Eurolega. Da qui a dire che ci riuscirà ci passa ovviamente il mare, ma si ha tutto per riuscirci. I punti forti dell'Olimpia di coach Jasmin Repesa saranno gli innesti di giocatori di qualità come Hickman, Raduljica, Dragic e Pascolo; e la conferma del nucleo con il quale si sono gettate le basi per competere anche in Europa, da Gentile a Sanders a Cerella passando per Simon, Macvan, Kalnietis, McLean ed il neo capitano Cinciarini. La proprietà Armani ha ulteriormente investito nel parco giocatori, forse il divario con le big è ancora ampio, ma i playoff sono un obiettivo alla portata.

8- EFES ISTANBUL
La seconda squadra di Istanbul per importanza ha continuato ad investire molto per allestire un roster che le permetta di competere a testa alta in questa Eurolega. Eppure i cambiamenti in casa Efes non devono passare inosservati, tra tutti quello del cambio in panchina dove al posto di Dusan Ivkovic è stato richiamato Velimir Perasovic che ha portato Vitoria all'ultima Final Four. Perso il fenomeno Dario Saric diretto in NBA, ma confermate le stelline Furkan Korkmaz e Cedi Osman con altrettante aspirazioni Oltreoceano, sono stati ingaggiati gli americani Bryce Cotton, Tyler Honeycutt, DeShaun Thomas e lo sloveno ex Gran Canaria Alen Omic. Confermati il francese Heurtel, Granger, Balbay, Brown e l'ex Varese Dunston.

9- BROSE BAMBERG
Il Bamberg del nostro Andrea Trinchieri si appresta a vivere un'altra stagione di alto livello, con l'obiettivo piuttosto dichiarato di provare a dare fastidio alle solite grandi d'Europa. Certo che l'addio di Brad Wanamaker sicuramente non farà sorridere in Germania, anche se la squadra non si è per nulla indebolita. Al collaudato gruppo vincente che potrà contare ancora una volta sul nostro Niccolò Melli, l'ex Siena Nikos Zisis, Miller, Harris, Strelnieks e Theis, sono state aggiunte delle pedine interessanti. Nel settore play-guardia da Vitoria è arrivato il francese Fabien Causeur, mentre direttamente dall'America il tedesco ormai trapiantato Maodo Lo. Nel reparto lunghi è invece giunto a portare manforte con la propria fisicità il bielorusso l'anno scorso a Reggio Emilia Vladimir Veremeenko.

10- DARUSSAFAKA
Il club turco è uno delle grandi e nuove novità dell'Eurolega, in cui dopo la prima esperienza della stagione passata sta dimostrando con gli investimenti di volersi affermare come un'autentica big. Per il momento sembra essere un po' indietro anche se non mancano affatto le possibilità ed il potenziale. Non a caso in panchina hanno deciso di puntare su di un coach tra i più vincenti d'Europa, tale David Blatt che è tornato nel Vecchio Continente dopo la parentesi di un anno e mezzo ai Cleveland Cavaliers terminata con l'esonero. Per quanto riguarda il roster, si è deciso di puntare soprattutto sul trio di esterni Wanamaker, il tiratore Dairis Bertans e l'ex NBA James Anderson. Al competitivo reparto lunghi che contava già Slaughter, Erden, Aldemir ed Harangody è stato aggiunto il francese Moerman prelevato dal Banvit.

11- BASKONIA VITORIA
Il Vitoria che ha raggiunto lo scorso anno la Final Four di Berlino è ormai un dolce ricordo, perché da allora sono tanti i cambiamenti che hanno coinvolto il team basco che conta soli quattro confermati: Adam Hanga, Kim Tillie, Jaka Blazic e Tornike Shengelia. Il nuovo head coach è l'emergente spagnolo Sito Alonso, che tanto bene ha fatto prima a Badalona e poi a Bilbao. Dovendo salutare tanti protagonisti partiti per altri lidi, il Vitoria ha cercato di rilanciare la propria ambizione con tanti ex NBA come Shane Larkin, il nostro Andrea Bargnani e Rodrigue Beaubois. A rimpinguare la panchina sono invece arrivati il playmaker brasiliano Rafa Luz e l'ala-pivot tedesca Johannes Voigtmann.

FONTE: WWW.EUROLEAGUE.NET
12- GALATASARAY ISTANBUL
La sorpresa della post season potrebbe essere il Galatasaray che in estate non ha badato a spese. La formazione del tecnico Ergin Ataman vuole proseguire sulla scia della vittoria in Eurocup della passata stagione, ed ha stravolto il roster puntando su talento ed esperienza. Si è addirittura permesso il lusso di sostituire in maniera più che egregia gli infortuni di Nenad Krstic (stagione già finita) e Vladimir Micov, unico confermato insieme a Guler e Schilb. La società giallorossa ha rovistato per mezza Europa ed anche dall'altra parte dell'oceano per allestire il telaio. Il mercato ha fatto registrare gli ingaggi degli ex NBA Russ Smith e Tibor Pleiss, dai concittadini dell'Efes sono arrivati Jon Diebler ed Alex Tyus, dal Bayern Monaco Deon Thompson, dalla Cina l'ex Milano Justin Dentmon, anche se gli innesti principali si sono avuti nel reparto delle ali, con il veterano Emir Preldzic dal Darussafaka e l'emergente Austin Daye da Pesaro.

13- MACCABI TEL AVIV
Una delle grandi d'Europa vuole rialzarsi dopo tanti bocconi amari costretti a mandar giù in questi ultimi due anni - appena nel 2014 vinse l'Eurolega -. Purtroppo per il Maccabi, però, il tempo della rivalsa non sembra ancora essere arrivato. Il roster è stato rivoltato come un calzino, con i soli Mekel, Ohayon, Landesberg e Pnini confermati. Il reparto esterni è stato costruito sugli ex NBA Andrew Goudelock e Sonny Weems con la rivelazione ex Gran Canaria D.J. Seeley a fungere da riserva. Il pacchetto lunghi è stato completamente rifondato sulla coppia ex Stella Rossa Quincy Miller (subito infortunato e rimpiazzato momentaneamente da Victor Rudd) e Maik Zirbes, e con il ritorno dell'ex Sassari Joe Alexander e Colton Iverson pronti a subentrare dalla panchina.

14- ZALGIRIS KAUNAS
Squadra solida e sempre tosta da affrontare, soprattutto in trasferta, lo Zalgiris Kaunas potrà dare fastidio a chiunque nella singola gara, ma non sembra avere le carte in regola per aspirare ai playoff. Il fulcro del gioco lituano sarà dettato dal settore play-guardie, con il canadese Kevin Pangos ex Gran Canaria ed il francese Leo Westermann ex Limoges - e cercato insistentemente l'anno passato proprio dall'Olimpia - che sono andati a ricostruire la cabina di regia, mentre al nazionale Renaldas Seibutis spetteranno le maggiori incombenze realizzative. Rinforzato il pacchetto lunghi con il centro brasiliano Lima e soprattutto l'usato garantito del nazionale ex Caserta Antanas Kavaliauskas.

15- UNICS KAZAN
L’Unics Kazan del nostro assistant coach Lele Molin si riaffaccia sull'Europa che conta, e lo farà con il collaudato roster che tante soddisfazioni gli ha regalato nell'ultimo periodo. Certamente, però, dovrà essere valutato il primo impatto fondamentale con la nuova competizione, e soprattutto le rotazioni dato che la panchina non sembra lunghissima. Detto ciò, la qualità del roster non si discute, con l’ex Olimpia Keith Langford pronto a bombardare i canestri avversari ed il regista spagnolo Quino Colom che vuole continuare a deliziare. Nell'area pitturata sono pronti a dare battaglia i centri Latavious Williams ed Anton Ponkrashov e l'ala grande greca Kostas Kaimakoglou, con l'unico innesto di spessore rappresentato dall'ala americana Coty Clarke di ritorno in Europa.

16- STELLA ROSSA BELGRADO
La Stella Rossa è uscita ridimensionata dal mercato estivo, avendo perso la coppia di lunghi composta dal centro Maik Zirbes e dall’ala grande Quincy Miller che hanno preso la direzione di Tel Aviv. Si è in parte cercato di sopperire a queste due partenze con l'ingaggio del pivot serbo ex Golden State Warriors e Panathinaikos Ognjen Kuzmic, ma non pare sufficiente. Proprio per questo ripetere il cammino dell'anno scorso, con il raggiungimento dei playoff, sembra pura utopia. Per il momento addirittura si trova sul fondo. Sugli esterni, invece, si potrà sempre contare sia sul cervello Stefan Jovic che sul poliedrico Luka Mitrovic, ai quali va aggiunto l’ex Olimpia Milano Charles Jenkins che è di ritorno in quel di Belgrado.

giovedì 6 ottobre 2016

NCAA: Duke ha le mani sul titolo

Coach K e Duke, razzia di talenti
Da Tatum a Giles, i migliori giovani nel college di Durham che punta al sesto titolo


di Giovanni Bocciero*

Coach Mike Krzyzewski è salito nuovamente sul gradino più alto del podio a Rio 2016, conducendo Team USA alla terza vittoria olimpica consecutiva dopo appunto quelle di Pechino 2008 e Londra 2012. Con questo successo l’allenatore membro della Naismith Hall of Fame dal 2001 si è anche messo definitivamente alle spalle l’avventura con la nazionale statunitense - il cui testimone passerà a Gregg Popovich - e così potrà concentrarsi unicamente a quello che è già il suo pensiero quotidiano: Duke. Coach K ed i Blue Devils inizieranno la stagione 2016/17 da favoriti numero uno per succedere a Villanova, ma soprattutto con l’obiettivo di appendere il sesto stendardo al soffitto del Cameron Indoor.
DOPO AVER PORTATO GLI USA AL TERZO ORO OLIMPICO, IL
TECNICO PIU' VINCENTE PENSA SOLO A DUKE
Questa valutazione è sostenuta a ragion veduta dagli addetti ai lavori del college basketball, nonostante l’addio prematuro di Brandon Ingram. La seconda scelta assoluta dell’ultimo NBA Draft, finito ai Los Angeles Lakers, ha fatto perdere un apporto da 17.3 punti e 6.8 rimbalzi all’ateneo sito nella città di Durham che, inoltre, ha salutato anche il laureato ed unico pivot di ruolo Marshall Plumlee (8.3 punti e 8.6 rimbalzi) ed il playmaker trasferitosi all’USC Derryck Thornton (7.1 punti e 2.6 assist). E allora come è possibile che Duke sia vista come la squadra da battere della nuova stagione? Ci sono diversi fattori che in qualche modo si integrano e si completano, come la presenza in roster del probabile player of the year, una squadra che potrà contare su una base solida di esperienza oltre che su di una rotazione piuttosto lunga, ed una recruiting class che a quelle latitudini fa venire subito in mente il trio Jones-Winslow-Okafor campione appena due anni fa.
Il ritorno all’università di Grayson Allen permetterà a Coach K di avere un leader dichiarato nello spogliatoio oltre ad un talento pazzesco che nella passata stagione ha prodotto 21.6 punti, 3.5 assist - primo in queste due graduatorie - e 4.6 rimbalzi. Pur andando sempre in doppia cifra nelle 36 partite disputate, tranne che nella gara contro Kentucky, spesso e volentieri le sue percentuali al tiro sono drasticamente calate soprattutto nei match clou con le varie Virginia, Notre Dame, Miami e nei derby con North Carolina. Deve dunque compiere un ulteriore e forse decisivo salto di qualità, anche dal punto di vista emotivo dato che in campo è autore di gesti poco piacevoli nei confronti degli avversari facendo trasparire una certa altezzosità piuttosto sgradita.
DUE RAGAZZI CAMPIONI DEL MONDO U17 E U19 E IL RITORNO DI
GRAYSON ALLEN PER UNA STAGIONE DA NUMERI UNO
Per quanto riguarda i freshman invece, a Durham ne sono atterrati ben quattro considerati tra i primi quindici liceali della classe. Il più atteso è l’ala-pivot Harry Giles, papabile prima scelta dell’NBA Draft 2017, che viene però da una stagione di inattività alla Oak Hill Academy dopo che per la seconda volta si è dovuto operare alle ginocchia. Proprio la prestanza fisica sarà un aspetto che lo staff dei Blue Devils dovrà valutare con molta attenzione, e non è escluso che il suo utilizzo possa essere altalenante e studiato a tavolino (si è appena operato di nuovo e resterà ai box per sei settimane rientrando a metà novembre, ndr). Come Giles anche l’ala piccola Jayson Tatum si è espresso ottimamente nelle nazionali giovanili statunitensi, vincendo insieme i Mondiali Under 17 ed Under 19, e rappresentando la crème de la crème insieme a Josh Jackson che giocherà per Kansas. Tatum, che ha convinto Giles ad accettare l’offerta di Duke, è un altro talento tanto atteso che però è troppo legato al pallone avendo fatto anche il play a Chaminade. E quindi dovrà sapersi calare al meglio nel nuovo scenario in cui va collocandosi, senza strafare anche se il volersi mettere in mostra sarà un’attenuante da considerare.
Tra le nuove leve figurano anche Jackson e Bolden. Il playmaker mormone Frank Jackson dopo aver verbalmente scelto di giocare per BYU è tornato sui suoi passi facendosi ingolosire dall’ambizioso progetto dei “dark blue” del North Carolina. Jackson è un grande realizzatore ma non un regista puro, il che potrà essere un difetto da non sottovalutare anche se insieme ad Allen - che potrà disimpegnarsi in questo ruolo - forma il backcourt più atletico ed esplosivo del campionato. Il centrone texano Marques Bolden riempirà invece il vuoto lasciato nell’area pitturata, ma se offensivamente è più che valido non lo si può dire anche difensivamente dove dimostra molta svogliatezza.
Per molti oltre ai su citati sarà fondamentale Matt Jones, giocatore sempre utile e che rappresenta l’autentica chiave del roster. Una pedina capace di portare sempre il proprio apporto, adesso con un tiro da tre e ora con un recupero difensivo. Un all-around che per certi versi si è dimostrato decisivo già nel titolo del 2015. Ragazzo per bene e che sta al suo posto, il classico sesto uomo fatto persona che all’occorrenza può anche partire in quintetto, rappresenta un collante non indifferente per Coach K. Della vecchia guardia farà parte anche Amile Jefferson, a cui è stata concessa la redshirt dopo l’infortunio che gli ha permesso di giocare soltanto nove partite nella passata stagione. Il nativo di Philadelphia porterà ulteriore sostanza e solidità, oltre all’ormai esperienza acquisita nei quattro anni in cui ha militato con Duke al pacchetto lunghi.
E non finisce qui, perché i Blue Devils hanno anche altri asset, per questo la rotazione è da considerarsi piuttosto lunga. Iniziamo da Luke Kennard, colui che ha il record di punti a livello di high school nell’Ohio. Al suo secondo anno sarà un’arma tattica da tener presente perché essendo un cecchino puro potrà aprire le scatole difensive degli avversari nelle giornate “no”. Ci si attende invece qualcosa in più da Chase Jeter, il quale arrivato da Las Vegas come un autentico prospetto lo scorso anno ha avuto una media di soli 7.8 minuti di utilizzo senza convincere. E dunque dovrà impegnarsi per dimostrare di non essere un bust. Infine vi sono il quinto freshman dell’estate, tale Javin DeLaurier, che da ESPN è considerato #44 della Top 100; e Justin Robinson, figlio di quel David colonna portante dei San Antonio Spurs, che dunque dovrebbero dare manforte al reparto delle torri.
"BANDITI" DAL CAMERON INDOOR TUTTI GLI SCOUT NBA
Da questa analisi si capisce in modo inequivocabile quanto gli addetti ai lavori abbiano ragione nel reputare Duke la favorita numero uno del campionato NCAA. A Durham ci sarà una vetrina davvero molto interessante da ammirare dove saranno esposti alcuni dei prodotti di maggiore spicco del college basketball. Ed ovviamente sarà alta la pressione dettata dal raggiungere il risultato pieno. Non a caso un tecnico saggio ed esperto come Krzyzewski ha incaricato l’area comunicazione dell’università di avvisare tutte le franchigie NBA che gli scout saranno “banditi” per tutta la stagione agli allenamenti dei Blue Devils. Le uniche eccezioni si avranno il 19 e 25 ottobre prossimi, in occasione dei pro days al Cameron Indoor, mentre le sole altre opportunità per visionare e soprattutto valutare i giocatori saranno appunto le partite. Spetta a Coach K trovare il giusto equilibrio in campo, ricordando che le grandi vittorie si costruiscono con tanta pazienza e passo dopo passo.



* per il mensile BASKET MAGAZINE

JuveCaserta col fiato sospeso

JuveCaserta, la lunga estate calda
Iniziato il nuovo corso e Iavazzi se ne va sbattendo la porta


di Giovanni Bocciero*

CASERTA - Un nuovo corso è iniziato per la JuveCaserta, ma la transizione per il momento è stata piuttosto turbolenta. L’estate - come da anni ormai - è stata denotata dalla paura di poter vedere giungere al capolinea l’avventura del club di Pezza delle Noci, proprio come accaduto nel 1998. Poi, dopo i consueti sforzi economici del patron Raffaele Iavazzi che ha permesso l’iscrizione, è stato il neo sindaco di Caserta Carlo Marino ad accostare sempre più il proprio nome a quello della società. È stato grazie all’intercessione del primo cittadino che la JuveCaserta ha trovato i nuovi proprietari, ovvero il gruppo Fortune Investment & Consulting, che hanno rilevato il 62% delle quote di maggioranza. Eppure la trattativa legata a questa cessione è andata per le lunghe, facendo pensare ad un’altra brutta telenovela all’ombra della Reggia. Alla fine seppur in ritardo si è partiti tagliando il nastro della nuova stagione.
UN GRUPPO INGLESE NUOVO PROPRIETARIO, IL GM GUASTAFERRO:
"SEGNALI POSITIVI, L'OBIETTIVO E' FARE MEGLIO DEL PASSATO"
E allora la parola non può che passare al general manager Gino Guastaferro, che si è subito attivato rimboccandosi le maniche ed operando senza troppi fronzoli. «Il mio ingaggio è avvenuto non nei consueti tempi tecnici, dunque siamo partiti in ritardo influenzati anche dalle vicissitudini estive della società - ha esordito il gm -, per cui un primo bilancio di questo inizio è legato al fatto che il mio obiettivo è quello di fare meglio dell’anno scorso. Di quanto non lo so, ma questo nuovo corso deve migliorare sotto tutti i punti di vista. Nonostante le difficoltà al momento ci stiamo riuscendo avendo superato i numeri di dodici mesi fa per la campagna abbonamenti. Per questo sono soddisfatto ma non significa che abbiamo raggiunto il nostro scopo, dato che c’è ancora tantissimo da fare. Vedo comunque segnali positivi visto che stiamo avendo una crescita costante ed è quello che più mi interessa per arrivare all’esordio in campionato al meglio. Del presidente Iavazzi posso soltanto parlar bene - ha continuato Guastaferro -, ho avuto modo di conoscerlo approfonditamente in questo breve periodo e se la pallacanestro è ancora a Caserta è soltanto merito suo. Eppure c’è ancora qualche pessimista che sperava nella morte sportiva della JuveCaserta. Non posso che essere contento del rapporto che si è instaurato con Iavazzi, e della fiducia che lui ha riposto nei miei confronti, e che credo stia ripagando con molta umiltà. Con la nuova proprietà - ha rivelato il dirigente bianconero - ci sono tutta una serie di piani da attuare che sono in divenire e che richiedono un necessario tempo tecnico. Ci si sta comunque muovendo tra le note difficoltà e siamo pronti rispetto a quelle che saranno le linee guida che si tracceranno e che a me toccherà il compito di perseguire e far rispettare nel miglior modo possibile. Visto quello che è successo negli ultimi anni - ha catechizzato Guastaferro - l’ultimo pensiero è proprio di non fare il passo più lungo della gamba. Stiamo procedendo step by step per cercare di impostare le cose al meglio così da arrivare ad una stabilità tale che possa permetterci di programmare a lungo termine. Ma al momento non lo possiamo fare perché abbiamo molti retaggi del passato. Io pongo un unico e solo obiettivo, al di là di alcune speculazioni provenienti dall’esterno, e cioè quello esclusivamente di fare meglio del passato con la certezza che non mi guarderò mai alle spalle ma soltanto in avanti per raggiungere il miglior risultato possibile per i veri ed affezionati tifosi, la società e lo staff tutto».
DELL'AGNELLO: "SIAMO ANCORA QUI E QUESTO E' L'ASPETTO
PIU' IMPORTANTE. SQUADRA TRASFORMATA"
Dal canto suo coach Sandro Dell’Agnello si sta preparando per affrontare un altro campionato che sicuramente non sarà facile, ma che si spera possa regalare qualche soddisfazione senza alcuna apprensione di fine stagione. «Dopo le tribolazioni di alcuni mesi adesso siamo più tranquilli, e questo lo si deve al presidente Iavazzi ed ai nuovi soci se siamo ancora qui a parlare di JuveCaserta. il che - ha sottolineato il tecnico - è l’aspetto più importante. Sui programmi futuri invece, ci sarà il tempo di vedere, parlare e verificare. Non possiamo fare un paragone tra la squadra dello scorso anno e quella di quest’anno perché sono state costruite in maniera differente, con caratteristiche diverse e quindi possiamo evidentemente parlare di due entità accomunate soltanto dal giocare a pallacanestro - ha analizzato Dell’Agnello -. Basti pensare al playmaker che l’anno scorso era un giocatore che pensava a far girare la palla mentre quest’anno è un realizzatore; oppure al pivot che è tecnico e può tirare anche da fuori e invece lo scorso anno era un rollatore dinamico e molto fisico. Prima di tutto bisogna inquadrare gli avversari - ha continuato l’allenatore parlando di prospettive -, perché determinati obiettivi te li puoi dare soltanto valutando il contesto in cui ti devi rapportare, e tante squadre ancora non sono al completo. La nostra intenzione è quella di cercare di sgomitare per stare il più lontano possibile dall’ultima posizione. Dell’anno scorso, comunque, vorrei evitare di avere a che fare con il numero elevato di infortuni che abbiamo avuto nell’arco del campionato».
Il general manager Guastaferro ha da poco avuto una riunione con la proprietà in cui sono stati stabiliti gli obiettivi da raggiungere e soprattutto il budget a disposizione, ma al momento il popolo di fede bianconera non dovrà aspettarsi nulla di stratosferico. Infatti, non cambia la programmazione che per il momento mira unicamente al breve periodo, ovvero a questa singola stagione, che giocoforza rappresenterà un anno di transizione in attesa di poter rivedere una JuveCaserta competitiva ed ambiziosa già a partire dall’anno prossimo, pur nell’ottica di una strategia manageriale che tenga bene impressa la metodologia del passo alla volta.
Ma prima che il campionato entrasse nel vivo, la piazza è stata colpita da un’altra, l’ennesima, scossa societaria. Infatti, a causa dell’interdittiva antimafia che pendevano come una spada di Damocle sulle proprie aziende, il fratello di Iavazzi è stato arrestato. Per questa faccenda giudiziaria, il nuovo gruppo di maggioranza della Fortune ha chiesto per via trasversale tramite l’intercessione questa volta al contrario del sindaco Marino che l’ex patron bianconero si allontanasse del tutto dalla società. La risposta di Iavazzi è giunta, piena di veleno, durante la presentazione delle nuove divise da gioco all’assenza di qualsiasi rappresentante del fondo inglese. L’imprenditore casertano, che ha annunciato di mettere in vendita il suo restante 38% di quote, nella nuova veste di “tifoso” si è lasciato andare ad opinioni piuttosto perplesse: «In alcune cose mi sono sembrati disorganizzati, “sciarmati”, ma se non fossi andato via non avrebbero continuato ad investire». Si sono avuti un susseguirsi di reazioni e dichiarazioni, che hanno investito anche gli stessi tifosi piuttosto scettici sulla nuova proprietà, con il futuro amministratore delegato della JuveCaserta Francesco Fulco che è rimasto amareggiato. Con Iavazzi che ha praticamente sbattuto la porta, c’ha pensato il legata rappresentante della Fortune Francesco Beneduci a buttare acqua sul fuoco, rassicurando l’ambiente piuttosto scosso che i programmi procederanno come stabilito.




L'amore della piazza. Sosa il nuovo idolo

CASERTA - Caserta è città che vive di basket, lo si respira in ogni strada o vicoletto, e di conseguenza la tifoseria è molto critica e giudiziosa, cerca di partecipare alle vicende sportive ma anche dirigenziali della società. Non a caso in questa estate burrascosa è sorta l’associazione “Io sto con la JuveCaserta” che all’inizio si era ripromessa di raggiungere la considerevole cifra di 250.000 euro - pari alla quota per l’iscrizione al campionato - e poi ha cercato soprattutto di sensibilizzare il territorio in favore del club bianconero. Grande successo ha avuto il concerto-spettacolo del 14 settembre scorso, che ha visto il teatro cittadino praticamente sold-out con diversi artisti, soprattutto casertani, sposare questa causa. Proprio negli ultimi giorni l’associazione ha versato sul conto corrente della JuveCaserta tutta la somma raccolta, in quel evento e nei mesi scorsi, la cui cifra esatta sarà prossimamente comunicata. La tifoseria è legata visceralmente alla pallacanestro, ma le tante vicende societarie che si abbattono come temporali estivi, inaspettati e torrenziali, stanno minando e non poco questo rapporto. E bisogna anche dire che per la nuova proprietà c’è tutta una fiducia da conquistare con i fatti e non soltanto con i proclami che lasciano il tempo che trovano.
EDGAR SOSA IN AZIONE
La piazza sta vivendo così l’inizio di stagione, anche se un primo confortante segnale è giunto dai 1066 “aficionados” che hanno confermato il loro abbonamento, quantità che è in continua crescita. Eppure poco sotto quel numero, fermatosi forse alle tre cifre, è risultato essere il pubblico che ha seguito la squadra bianconera in occasione del torneo casalingo del “Città di Caserta”. Il PalaMaggiò semivuoto non deve essere stato un bell’impatto per gli uomini di coach Dell’Agnello, le cui scelte tattiche sembrano piuttosto chiare già da questa pre-season. Non si potrà fare a meno del newyorkese naturalizzato dominicano Edgar Rafael Sosa, autentico “crack” che si sta dimostrando sin da queste prime partite leader e scorer indiscusso. Tanti applausi per il prodotto di Louisville e protagonista dello storico “triplete” con Sassari, che è sulla buona strada per diventare il nuovo beniamino del tifo bianconero sempre facile ad appassionarsi a giocatori talentuosi e trascinatori, decisivi ed eclettici proprio come lo è lui. La 28enne combo-guard sarà chiamata a dimostrare la necessaria maturità da condottiero in un ambiente dove vincere lo scudetto significa aver raggiunto la salvezza.
g.b.




* per il mensile BASKET MAGAZINE