venerdì 22 marzo 2019

Serie B - Prova generale per salire in A2

Omegna dominatrice ha fatto bis
Flop doloroso per le corazzate Caserta e San Severo


di Giovanni Bocciero*


LA FINAL EIGHT di Coppa Italia ha permesso di veder giocare tutte insieme le regine del campionato di serie B. Le prime della classe chiamate non solo a contendersi il primo grande obiettivo della stagione, ma anche a rispondere presente a quello che è stato il primo banco di prova in prospettiva della Final Four per la promozione in A2. Insomma, tra Porto Sant’Elpidio prima e Porto San Giorgio poi è andata in scena una kermesse dalla quale poter trarre delle considerazioni di metà stagione.
Il tabellone presentava dai quarti di finale gli incroci tra gironi A-C e B-D, e i risultati sono stati sorprendenti sin da subito. Si può dire che il Nord ha surclassato nettamente il Sud, visto che neanche una formazione dei raggruppamenti meridionali è riuscita ad approdare in semifinale. Se i pronostici sono stati rispettati nel caso di Cesena, che ha fatto durare il tempo di una gara l’esperienza di Salerno, mentre la detentrice del trofeo Omegna è uscita vittoriosa dalla sfida contro Pescara; le eliminazioni di San Severo contro Firenze e Caserta contro Faenza hanno visto estromesse due grandi favorite alla vittoria finale. Risultati che in due piazze molto calde sono stati accompagnati da forti critiche.

I FLOP. Indubbiamente le eliminazioni precoci delle due capolista dei gironi C e D possono essere visti come degli enormi flop. In virtù di questi risultati una parte di entrambe le tifoserie hanno colto l’occasione per criticare squadra e società. Nel caso della Decò Caserta, si è resa protagonista di una prestazione molto al di sotto delle proprie potenzialità. Merito di sicuro anche di una Rekico Faenza coriacea e determinata, ma se questo era il primo banco di prova per la corazzata bianconera possiamo senz’altro dire che Biagio Sergio e compagni sono stati rimandati a giugno. Qualcuno ha ipotizzato che sia mancata un po’ di umiltà, forse a causa del cammino piuttosto lanciato in campionato con sole due sconfitte nei 23 match giocati. Fatto sta che davvero la Juvecaserta è stata irriconoscibile.
Ciro Santangelo/S.C.Juvecaserta Decò 
Troppo confusionaria, mai in ritmo partita, e alla fine ha addirittura alzato bandiera bianca ben prima della sirena finale. Insomma, una pagina da cancellare al più presto. Coach Max Oldoini è stato piuttosto chiaro nella conferenza stampa del post partita, gettando acqua sul fuoco nonostante il grande rammarico: “Non dobbiamo farne un dramma. Fino a questo punto della stagione la squadra ha espresso un’ottima pallacanestro”.
Per l’Allianz Pazienza San Severo la sconfitta ai quarti di finale ha rappresentato un flop ancora più grande. Non a caso i pugliesi arrivavano nelle Marche da unica squadra della cadetteria ancora imbattuta, ma ha trovato sul suo cammino una All Food Fiorentina combattiva, che si è aggiudicata la gara nella volata finale prendendosi la rivincita del quarto di finale dello scorso anno. Essere stati eliminati al primo turno ha dato il là alle sonore critiche di una parte dei supporters che hanno sempre più meno fiducia nella squadra, che ha fallito il terzo appuntamento importante consecutivo dopo la Coppa Italia 2018 e la Final Four promozione dello scorso giugno. Si tratta anche di un altro boccone amaro da buttar giù per coach Giorgio Salvemini, che nelle ultime due stagioni ha portato San Severo ad avere un ruolino di marcia fatto da 56 vittorie a confronto delle sole 10 sconfitte. Si vede però che non basta per raggiungere gli obiettivi, e per questo se sono riaffiorato alcuni brutti ricordi sarà il caso di ritornare in fretta in palestra per resettare il tutto. A prendere le difese della squadra c’ha pensato il presidente Amerigo Ciavarella in persona: “Non nascondiamo la delusione per questa sconfitta, ma adesso non è il momento di disunirsi ma imparare dagli errori”.

LA FINALE. Le semifinali hanno avuto risultati più netti, con Cesena che ha surclassato Faenza nel derby tutto romagnolo trascinata dal solito David Brkic, e Omegna che con lo statuario Jacopo Balanzoni ha disinnescato Firenze. E così le sopravvissute giunte sino al terzo giorno della competizione sono state la Paffoni Omegna e l’Amadori Cesena, qualificatesi da prime nel rispettivo girone e che hanno rispettato il pronostico. Oltretutto due squadre dalla storia e tradizione molto differente. La Fulgor è ormai un club consolidato a livello nazionale, che ha già vinto la Coppa Italia della Lnp ed ha tutte le carte in regola per ritornare in A2. I Tigers sono invece una società nata solo nel 2014, sin da subito con grandi ambizioni, e che dall’estate scorsa si sono trasferiti da Forlì a Cesena per motivi d’impiantistica.
Pronti via, il primo quarto ha visto le formazioni studiarsi e così a risentirne è stato il punteggio piuttosto basso. Già a partire dalla seconda frazione però, Omegna ha fatto valere la miglior struttura del roster e con gli spunti del veterano Carlo Cantone si è involata sulla doppia cifra di vantaggio all’intervallo. Nella ripresa nonostante qualche sussulto dell’Amadori il pallino del gioco è stato sempre nelle mani della Paffoni, che ha toccato addirittura le venti lunghezze di vantaggio. Hanno chiuso la pratica i canestri di Alessandro Grande e Guido Scali, votati rispettivamente Mvp e miglior giovane della competizione.
Per il club piemontese il binomio Coppa-Marche evidentemente porta bene, visto che per il secondo anno consecutivo ha vinto la Coppa Italia di categoria che lo scorso anno si giocò a Jesi e in questo a Porto San Giorgio. Ha vinto al cospetto di un Cesena che c’ha provato ma non è riuscito a guastargli la festa. Il coach dei romagnoli Giampaolo Di Lorenzo ha lasciato ai social il suo messaggio più sincero: “Mi piace pensare che siamo i vice campioni d’Italia. Complimenti di cuore alla Fulgor Omegna, ma siamo solo all’inizio del nostro cammino. Siamo stati grandi”.

LA VINCITRICE. Ad Omegna la pallacanestro si pratica sin dagli anni ‘30, anche se la Fulgor Basket nasce ufficialmente nel dopoguerra (1953). Sin da subito vince campionati in serie e nel 1962 festeggia la promozione in massima serie. La mancanza di un palazzetto all’altezza fece incredibilmente cessare l’attività, che riprese a macinare a pieno regime nel ‘78. Ripartita dalle minors la Fulgor si è riaffacciata in B1 nel 2006. La mancanza di fondi stava per far scomparire di nuovo il club, e così i tifosi diedero vita ad un azionariato popolare raccogliendo 30 mila euro. Una cifra irrisoria, ma quel gesto d’amore fece avvicinare alla società l’imprenditore Ugo Paffoni che segnerà la storia recente. Nel 2012 Omegna si cuce in petto la prima coccarda tricolore, seguita dal bis 2018-2019. Coach Marcello Ghizzinardi ha riposto un altro trofeo nella bacheca del club, ma l’obiettivo primario resta quello della promozione in A2. Il rapporto con la società è forte, ed ha tra le mani un roster lungo e completo che si fonda sul giusto mix tra veterani e giovani prospetti. Il girone A è piuttosto competitivo e sono diverse le formazioni che ambiscono al primo posto, ma la Paffoni ha tutto per primeggiare.

Quarti di finale
Amadori Cesena – Arechi Salerno 59-56
Decò Caserta – Rekico Faenza 62-72
Paffoni Omegna – Amatori Pescara 73-70
Allianz Pazienza San Severo – All Food Fiorentina 64-66

Semifinali
Amadori Cesena – Rekico Faenza 75-50
Paffoni Omegna – All Food Fiorentina 79-68

Finale
Amadori Cesena – Paffoni Omegna 72-81

Vincitrice Coppa Italia serie B: Paffoni Omegna
Mvp: Alessandro Grande (Omegna)
Miglior giovane: Guido Scali (Omegna)



* per la rivista BASKET MAGAZINE

domenica 3 marzo 2019

March Madness 2019

Arriva Marzo, e questo per il college basketball vuol dire March Madness. Però prima del torneo Ncaa (QUI UN ANTIPASTO), c'è la Champ Week, ovvero il 'purgatorio' dal quale tutte le università devono passare per conquistare la qualificazione e andare in 'paradiso'. Di seguito la location e le date per ogni torneo di conference, aggiornato di volta in volta in base ai risultati. Ma se siete 'affamati' di college basketball, allora ecco a voi la GUIDA DI BASKETBALLNCAA dove leggere oltre cento articoli si squadre da vedere, prospetti Nba da seguire, statistiche, curiosità, personaggi ed ovviamente il bracket, gli orari e dove vedere le partite.

Dopo aver definito le 32 formazioni vincitrici dei tornei di conference e dunque qualificate automaticamente al torneo Ncaa, la commissione nella Selection Sunday ha diramato il BRACKET 2019.



American
Cincinnati Bearcats

ACC
Duke Blue Devils

America East
Vermont Catamounts

Atlantic 10
Saint Louis Billikens

Atlantic Sun
Liberty Flames

Big East
Villanova Wildcats

Big Sky
Montana Grizzlies

Big South
Gardner-Webb Bulldogs

Big 12
Iowa State Cyclones

Big Ten
Michigan State Spartans

Big West
UC Irvine Anteaters

Colonial
Northeastern Huskies

Conference USA
Old Dominion Monarchs

Horizon League
Northern Kentucky Norse

Ivy League
Yale Bulldogs

Metro Atlantic
Iona Gaels

Mid-American
Buffalo Bulls

Mid-Eastern
North Carolina Central Eagles

Missouri Valley
Bradley Braves

Mountain West
Utah State Aggies

Northeast
Fairleigh Dickinson Knights

Ohio Valley
Murray State Racers

Pac-12
Oregon Ducks

Patriot
Colgate Raiders

SEC
Auburn Tigers

Southern
Wofford Terriers

Southland
Abilene Christian Wildcats

Summit
North Dakota State Bison

Sun Belt
Georgia State Panthers

Southwestern
Prairie View A&M Panthers

Western Athletic
New Mexico State Aggies

West Coast
Saint Mary's Gaels

venerdì 1 marzo 2019

March Madness 2019

Ospite al 'The Cutting Edge Show' per parlare di College Basketball Gli argomenti trattati. - Ja Morant vs Zion Williamson; - Pick 1: RJ Barrett o Zion Williamson? - Delusioni: Romeo Langford e Nassir Little. - Pronostico: Indiana al torneo Ncaa? - Le caratteristiche di una 'Cinderella'? - Team delusione dell'anno? La Pac-12! - Gonzaga è sempre la favorita #1! - La stagione di Davide Moretti a Texas Tech.