venerdì 16 novembre 2018

Le storiche società meridionali: Caserta

Le storiche società meridionali sono ripartite dalla cadetteria con grandi ambiziosi

Nuovi dirigenti, gestione più attenta al consolidamento che ad inseguire sogni di rapida gloria. Club con molti punti in comune e la volontà di far dimenticare le delusioni recenti

di Giovanni Bocciero*


La pallacanestro del Sud Italia riparte da tre piazze storiche come Caserta, Napoli e Reggio Calabria, che per alterne vicissitudini si sono ritrovate tutte e tre ai nastri di partenza del campionato di serie B. Le tre storiche compagini, seppur con ambizioni diverse, hanno le potenzialità per rianimare il rispettivo ambiente, che rammaricato o deluso, dovrà appoggiare il nuovo corso affinché ognuna delle società ritorni a competere su quei palcoscenici che gli sono congeniali. Caserta ad un anno dalla inaspettata estromissione dalla serie A, che in parte è una ferita ancora aperta, sta provando a fare circolo intorno alla nuova società che ha acquistato il titolo sportivo di Venafro. La Juvecaserta sembra basarsi sul duo dirigenziale composto da Gianfranco Maggiò e Antonello Nevola, con il patron Raffaele Iavazzi dietro le quinte. Ed è proprio la contestata figura dell’ex presidente che divide la tifoseria, con la società e il diretto interessato che non hanno mai smentito il suo coinvolgimento. Dagli uffici al campo, il lavoro che stanno svolgendo coach Massimiliano Oldoini ed i suoi ragazzi è encomiabile. Il tecnico è stato scelto perché conosce molto bene l’ambiente essendo stato assistente di Pino Sacripanti soltanto alcune stagioni fa, e durante l’estate quasi non si è badato a spese provando a prendere il meglio sul mercato così da costruire un roster di tutto rispetto e con la dichiarata voglia di essere promossi. Perché la società vuole tornare a competere nelle categorie che più gli si addicono per il prestigio e la storia della piazza, seppur sposando una programmazione che non deve bruciare le tappe. Una prerogativa imprescindibile per costruire una struttura solida nel tempo e capace anche di reperire le risorse necessarie per svolgere l’attività.
GIANFRANCO MAGGIO' GARANTE DELLA NUOVA JUVECASERTA
CHE HA INIZIATO LA STAGIONE CON VITTORIE IMPORTANTI
Il personaggio che garantisce la bontà di questo progetto non può che essere Gianfranco Maggiò. «Io ero presente all’incontro tra Maggiò e il presidente Gianni Petrucci - ha raccontato il numero uno della FIP Campania Manfredo Fucile -. Magari non potrà fare quello che ha fatto il padre Giovanni perché sono cambiati i tempi, ma è sicuramente una garanzia la sua presenza. Il suo è un nome storico per la pallacanestro campana, sono contento che sia ritornato all’apice della società ed ho visto con che rispetto e riconoscenza è stato accolto da Petrucci. So che ci sta mettendo tutto l’impegno possibile. Dall’inizio ha detto che era meglio partire da un campionato inferiore, vincere subito e galvanizzare l’ambiente, ma ha bisogno che tutto il territorio, dai tifosi agli imprenditori e soprattutto gli sponsor, gli stiano vicino». Lo scoppiettante inizio di campionato sta confermando che Caserta è tra le principali candidate al salto di categoria. La coppia di esterni composta da Riccardo Bottioni e Leonardo Ciribeni, che l’anno scorso aveva ben fatto a San Severo, si sta confermando di livello per il torneo cadetto; l’esperienza sotto canestro dell’oriundo Marcelo Dip e del maddalonese Biagio Sergio; l’energia di Norman Hassan; l’efficacia di Niccolò Rinaldi; la precisione di Niccolò Petrucci sono gli ingredienti di un roster che rappresenta la base di un progetto che mira a rivitalizzare la storia bianconera con un pizzico di casertanità riscontrabile negli assistant coach Fabio Farina e Federico D’Addio.
Già il semplice fatto che dopo appena dodici mesi dal secondo funerale della Juvecaserta, questa abbia avuto la forza di rinascere e ripartire da un campionato nazionale deve far ben sperare per il futuro. E se è vero che il buongiorno si vede dal mattino, allora i tifosi possono tornare a sognare. L’importante è che la nuova società comprenda che non bisogna fare il passo più lungo della gamba, come magari fatto negli anni passati. Basti pensare agli esosi sforzi economici di Rosario Caputo per allestire la squadra che poi disputò i preliminari di Eurolega lasciando i conti in rosso; oppure alla ferma volontà di Iavazzi di richiedere il ripescaggio quando invece si poteva ripartire da un’onesta A2 provando a ripianare i debiti. Solo con un’oculata programmazione, soprattutto economica, la pallacanestro all’ombra della Reggia può ritornare ad appropriarsi del suo prestigio. Con l’aiuto di tutti ed in particolare dei tifosi, che stanno provando a rilanciare l’iniziativa dell’azionariato popolare per acquisire quote della società tramite il Club Ornella Maggiò.


Juvecaserta legata alla famiglia Maggiò
La Caserta del basket è legata a doppio filo alla famiglia Maggiò, che ne ha costruito il mito. Gianfranco Maggiò ha portato avanti l’impegno cestistico dopo la morte del padre Giovanni, centrando lo storico scudetto del 1991. Raggiunto l’apice ebbe inizio il declino, prima con la retrocessone in A2 del 1994 e poi il fallimento del 1998. Il nome Juvecaserta fu rispolverato nel 2003 con l’avvento del presidente Rosario Caputo e la fusione dei due club cittadini Ellebielle e Falchetti. Tornata in serie A nel 2008, in due stagioni raggiuse la semifinale scudetto e i preliminari di Eurolega. Con il subentro di Raffaele Iavazzi alla guida del club, Caserta ha sfiorato più volte i playoff per poi retrocedere ed essere ripescata nel 2015. Nell’estate del 2017 è stata invece estromessa dalla serie A.



* per la rivista BASKET MAGAZINE

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